
Di solito, nelle lunghe ore che passo in macchina per andare al lavoro,tornare dal lavoro, portare la moglie al lavoro, tornare dall'aver portato la moglie al lavoro, andare a riprenderla, riportarla, ripartire per andare al lavoro (insomma gli oltre cento chilometri quotidiani) mi capita di ascoltare la radio, i canali della quale sono perennemente sintonizzati su poche stazioni , la Rai per i radiogiornali, Radio Rock e Virgin radio perchè al cuor non si comanda e il rock'n'roll non muore mai, una radio sudamericana che con i suoi buffi ritmi latini si discosta enormemente dalle solite pallosità commerciali, ed una radio privata romana molto in voga, diretta discendente di un altra che proponeva solo successi di decine d'anni fa, molto nostalgica. Ora, questa radio ha un suo commentatore mattutino, che va in diretta anche in televisione durante la trasmissione, dal connotato politico fortemente di destra che se la prende con tutto e con tutti, il che a volte dà anche a me modo di sentire gli sfoghi dei cittadini su tematiche interessanti, altre volte mi fa pesantemente inkazzare anche se si sa benissimo come la penso politicamente. Dunque, il commentatore era partito in quarta in una filippica contro i centri commerciali ed Amazon accusandoli della morte delle piccole realtà, delle piccole imprese, della chiusura dei negozi. Sinceramente, e con tutta la rispettabilità che ogni pensiero ha, sia il suo che il mio dunque ed ovviamente il vostro, non trovo affatto che sia così o quanto meno non lo è del tutto. I discorsi hanno radici lontane, che vanno ad aggrovigliarsi in mille ragioni: vogliamo dirne alcune? I negozi chiudono perchè lo stato ed i comuni li strozzano, tasse sulla insegna, tasse sul negozio, tasse su quanto guadagni, tasse sulla occupazione del suolo pubblico, tasse sui dipendenti, bollette del gas, della luce, della nettezza urbana, un infinita scia di balzelli dei quali spesso si fa fatica anche a capire il senso e lo scopo che non sia quello di ingrassare le pance di lor signori. E mentre una volta c'era la regola che non potevi aprire un negozio uguale a un altro a meno di cento metri oggi trovi quattro bar sulla stessa strada, e vorrei capire chi è che li consiglia di aprire lì, visto che poi devono fare duelli rusticani per avere i clienti. E i prezzi, data la spaventosa concorrenza che c'è in giro, una piccola realtà che deve stracaricare quel che vende (e ricordo, da quando lavorai in una libreria, che per loro andavo a prendere i volumi dai distributori con oltre il quaranta per cento di sconto quindi quando vi dicono che non possono farvi lo sconto o gli ridete in faccia o almeno sappiate che quel 40% che intascano va quasi tutto in altre tasche) non potrà sopravvivere contro un grande centro. E qui appunto si accusavano i centri commerciali e Amazon. Ma i centri commerciali sono diventati anche un punto di aggregazione, quello che una volta per noi era andare a fare lo struscio in centro guardando le vetrine, oggi che il tempo è limitato si concentra in qualche ora a settimana in un grande centro, dove comunque puoi trovare e fare di tutto, guardare i prezzi, confrontarli e risparmiare. Ecco, anche questo è l'imperativo a cui dobbiamo sottostare, visto che guadagniamo sempre meno, siamo obbligati a risparmiare e chi è, mettetevi una mano sulla coscienza, che va al negozio di lusso a comprare un paio di stivali quando su Amazon li trova uguali, a prezzo più basso? E te li portano a casa, facendoti avere la libertà di passare il poco tempo prezioso che sprecheresti in giro per negozi facendo altro? Che poi, a sentire il commentatore - notoriamente avvelenato contro tutte queste realtà enormi - i prezzi più bassi Amazon li fa perchè non paga le tasse in Italia. E allora? Da qualche parte comunque le pagherà, e poi vorrei vedere se è vero, le basi Amazon in Italia (e anche quella al sud, che sta aprendo e che darà lavoro ad un nugolo di persone, cosa per la quale bisognerebbe non discutere ma accendere ceri a qualche divinità, che se si aspetta che il lavoro lo dia lo stato stiamo freschi) a questo stato è ovvio che paghino, mica stanno a San Marino o nello stato del Vaticano. Ma soprattutto, la gente sembra pensare che sia la stessa Amazon a vendere, mentre fa solo da veicolo tra compratore e venditore, e quindi dà modo a milioni di piccole realtà - che prima soffrivano a tenere un negozio aperto - di continuare comodamente a vendere ai clienti, arriva l'ordine, Amazon manda a ritirare i prodotti dal venditore, li spedisce, ritira i soldi e ne dà la parte pattuita al venditore che non deve preoccuparsi di altro. Ah, questo però non fa comodo menzionarlo, vero? Fa più scioccante dire che Amazon ammazza i piccoli negozi. Non è il giusto modo di vedere le cose nè di raccontarle. Di balle ne sentiamo sin troppe, ogni giorno, da tutte le parti. Persino pubblicare libri su Amazon Kindle dà la possibilità a tanti autori non di grido di essere conosciuti dal pubblico, e lo sa bene uno dei nostri antichi e migliori blogger di qui dentro, del quale ho avuto il piacere di scaricare appunto un libro con Amazon, mentre difficilmente lo avrei trovato nelle librerie. Quindi fate quel che volete, comprate dove volete, ma tenete a mente che per ogni cosa che si fa ci son sempre motivi importanti dietro, sia per chi vende, per chi compra e chi fa da tramite. (Moon in foto ovviamente è il compratore compulsivo tipico, lui vuole tutto, chi glielo vende o chi glielo porta non ha importanza ehehehe)