nella lacrima versata,
pianto di consumata potenza,
furia d'amore bianco e catena di vertigine.
Ha il suono dell'oceano
il cuore che desidera.
Un assalto di sensi,
un'eco di oscura risacca.
E non resta che il fragore dell'anelito
e sapore di tempesta che morde la carne.
Ora il mio sangue trattiene
la fuga dei tuoi contorni,
la forma dei tuoi seni
modellati da una carezza di vento,
l'onda immobile della tua schiena.
E torna il pensiero infranto
col suo impeto di labbra selvagge.
Torna e ci unisce in una sola bocca di sabbia.
Torna e ci travolge con una sola rosa
di cielo e deriva.
Tu, marea e naufragio,
ed io principe, lotta, eternità dissolta.
