
Ancora più bella ieri, Lei è Regina,
con la sua voce fragile ed i suoi grandi occhi nocciola,
per l'amore che talvolta non può esprimere,
con il cuore che trabocca la sua anima e la sua giovinezza.
La sua toilette è di seta con riflessi rosa,
Il suo corpetto è aperto e le braccia lasciano intravedere,
poiché non è qui, cosa posso sapere,
del sapore della sua pelle di una seta bella come una rosa?
Non ha vent'anni ma è l’eleganza,
la chiamavo “Dolcezza”, un tempo, ma oggi,
che gira il suo sguardo verso il mio paradiso,
più la sogno, più mi affascina, sono fortunato.
Vorrei parlarLe! Certamente oggi oso,
dico che mi piace adulare la mia speranza,
ma come avvicinarla, se la serratura ogni notte,
è tirata sulla sua porta e la stanza è chiusa.
Meno il desiderio è rapido e meno rapidamente svanisce,
la “Dolcezza” arriva tardi ma per molto tempo, è chiaro,
che mi occorre, aspettandola, inventare un'aria,
le cui rime compongono questa profana poesia.