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Un rigo tracciato sopra il cielo
affacciato sull’orizzonte
da lato a lato da margine a margine
dove non arriva l’occhio arriverà il pensiero.
Allungo allora il braccio e con la mano piena di nuvole tengo ben stretto i sogni
ma quante parole serviranno per metterli in riga e colonna senza disturbare il sonno
tenerli sul palmo senza intaccarne i solchi e quanti
si perderanno fra cartesiane equazioni mancando poi la risultante
o dal giorno alla notte perchè senza il seme della raccolta.
Quante parole serviranno allora per decifrarli e sentirli fiore del proprio giardino
ascoltarli in silenzio e vederne la luce: la verità della vita.
In fila allora la rugiada di pensiero che per ogni parola ha la sua luce di dentro
e di ogni nodo in gola un petalo di rosa.
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