
E poi mi arriva la tua voce, come un dono, qualcosa di inaspettato, un po come accadeva tempo fa, quando l'arrivo di una lettera ti spiazzava il cuore e lo sentivi battere veloce ancora prima di scoprirne il contenuto.
Mi arriva dolce, trema, e quel tremore è un simbolo, è il segno di un desiderio atteso ed inappagato, note dolcissime che riempiono questo mio silenzio, e non è solo il mio udito a gustare di te, ma ogni centimetro del mio corpo, che nessuno di essi ora sembra meno nobile, e mentre mi parli di te, di ciò che nessuno può sentire, io mi sento li, presente, ed un giorno berrò da questa fonte.
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