
Quella sera era fine settembre.
L’estate moriva. L’avrei ricordata per sempre.
Prima: gli amici, un abbraccio, uno scherzo, un disco alla radio.
Fingevo di esser serena, ma ero un cane randagio.
Qualcosa mi avrebbe cambiata dentro.
Finalmente con te, avevo il mio baricentro.
Quella sera c’era un vento che stordiva,
mi alzava la gonna e i capelli arruffava.
Ti cercai con lo sguardo. Era il primo incontro.
Fu un momento indelebile. Il nostro riscontro,
dopo tanto immaginarci su Badoo,
già pensavo di non lasciarti mai più.
Se almeno c’avessi la moto,
ti verrei a cercar fin nel vuoto,
per dirti quanto sei stronzo,
tu e la tua faccia di bronzo.

Quella sera, non lo nascondo,
mi sembrasti dolce e profondo.
Quello che scrivevi, era roba da idealisti.
Ci incontrammo alla spiaggia dei surfisti.
A volte sembravi fragile ed insicuro.
Ti chiamavo, il cavaliere oscuro.
Se almeno c’avessi la moto,
ti verrei a trovare nel vuoto.
Per dirti che sei il più stronzo.
Tu e quella faccia di bronzo.
Quella sera ti vidi con la mia amica.
Si, proprio lei, Scodalupi Nausica.
Ne sono certa, non stavate parlando,
perché tu la stavi baciando.
Poi chiudesti l’alzacristallo
e lei si occupò del tuo fallo.
Se almeno c’avessi la moto,
ti verrei a cercare nel vuoto.
Per dirti quanto sei stronzo,
tu e la tua faccia di bronzo.
Quella sera mi hai tradita, calpestata.
Non so che farmene della tua scenata.
Sono stanca di aspettarti qui sola,
non riesco più a volare fuori da quest’aiuola.
E’ vero, tu non mi hai messo le catene,
ma le mie notti non sono più serene.
Se almeno c’avessi la moto,
ti verrei a trovare nel vuoto.
Per dirti che sei il più stronzo.
Tu e quella faccia di bronzo.
Questa sera dimentica il mio cuore.
Eri la bussola, ogni mio pensiero. Sei solo un adulatore.
Ero concentrata sulle emozioni che mi regalavi.
Dov’è l’uomo che adoravo, che mi donava momenti soavi?
Non ti riconosco, ma sei davvero tu ?
Ormai siamo distratti, non mi meriti più.
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