
Volevo scrivere un post su Camilleri.
Che scoprii anni fa, con il romanzo "Una gita a Tindari", comprato quasi per caso in una libreria di Cattolica.
Invece mi tocca parlare di un secondo Maestro che ci ha lasciato a stretto giro di posta: De Crescenzo.
E' pure vero che non sono mancati, questi due Maestri, nel fiore degli anni: la loro vita l'hanno vissuta a pieno ed hanno fatto tempo ad elargirci a piene mani tutto il loro sapere. Ma è altresì vero che quando viene a mancare un pilastro della cultura, una pietra d'angolo del calibro di queste due persone, ci si trova desolatamente a contemplare il vuoto che hanno lasciato. Vuoto che non vedo come possa essere colmato.
Un po' come quando salgo ai miei boschi della val di Fiemme e vedo quei pini secolari rovesciati dall'uragano, con le radici all'aria e le chiome essiccate.
Quanto ci vorrà per rivedere un pino uguale?
Quanto peneremo per ritrovare siffatta cultura?
Ubi sunt qui ante nos fuerunt?
Per omaggiarne la memoria ho pensato a "Nothing else matters" dei Metallica, come saundtrakkk.. Però... però siccome erano entrambe persone di grande grandissima ironia, ho pensato che la versone degli Steve'n'Seagulls in stile "bluegrass" fosse meglio.
Buon viaggio, Maestri, e buon cammino ovunque Voi siate!