Castelli di carta..

08 settembre 2024 ore 00:02 segnala
E poi salire, arrampicarsi sù, fino al cielo,
lassù dove con orgoglio sventola il tricolore,
con l'agilità di scoiattoli, con il coraggio
di guerrieri, con l'abilità di chi la vita
la costruisce con le proprie mani,
con il sudore che imperla la fronte
ed il sole che cuoce la schiena.
A rincorrersi gli accenti e l'eco dei loro nomi
molti del sud e stranieri,
da paesi lontani con in tasca un sorriso
ed un biglietto di ritorno
e dalle loro mani castelli,
lisciati dalle rughe i vecchi palazzi,
circondati da reti e impalcature
come chirurghi plastici e parrucchieri
le case, dietro le retine.
Pomeriggi di sole, mattine di brina,
mani impolverate, insanguinate, intirizzite,
mezzogiorni di pause sudate e gavettini,
Costruire...
Io che so solo costruire sogni, nel mio cantiere
di castelli di carta.
Ci si perde lungo le strade di questa
vita, sospesi nel vuoto dell'indifferenza.
Un attimo, fra una pausa e l'altra.

Notte, L u c a.
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E poi salire, arrampicarsi sù, fino al cielo, lassù dove con orgoglio sventola il tricolore, con l'agilità di scoiattoli, con il coraggio di guerrieri, con l'abilità di chi la vita la costruisce con le proprie mani, con il sudore che imperla la fronte ed il sole che cuoce la schiena. A rincorrersi...
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esiste amicizia tra uomo donna.

20 agosto 2024 ore 02:19 segnala
Ho letto altre risposte a questa domanda, e volevo dire la mia in quanto a mio parere molti utenti non hanno centrato la risposta. Sì, esiste, ed è rara, ma per esperienza personale do questa risposta. Sono il migliore amico di una ragazza da quattro anni. Con lei ho condiviso tutto. L'uno c'era sempre per l'altro. Io ero la sua spalla su cui piangere, lei era la mia spalla su cui piangere. Mi ha fatto da madre, da padre, da amica da nemica, ma soprattutto da sorella. Lei è per me, una Amica con la A maiuscola. Lei però si è innamorata di me. Tutti quelli che ci conoscevano - e ancora oggi mi succede - ci chiedevano se fossimo fidanzati, se quella fosse la mia ragazza, se io fossi il suo tipo. Mi dicevano che lei ci provava con me, ma io non me ne rendevo realmente conto. Dormivamo insieme in biancheria, passavamo intere giornate vicini a guardare film, ma senza un briciolo di malizia. Lei su di me non ha mai alzato un dito, non mi ha mai sfiorato nemmeno per sbaglio. Un giorno aveva provato a baciarmi e io ci ero rimasto di sasso. Mai me lo sarei aspettato. Entrambi abbiamo sofferto molto, e per un periodo ci siamo quasi distaccati. Avevo paura che la nostra amicizia finisse. Invece siamo riusciti a recuperarla e a mantenere quasi lo stesso rapporto che avevamo prima. Purtroppo però, è un'amicizia piena di dolore. Lei soffre perchè sa che non mi potrà avere, e io soffro perchè so che in fondo io non riesco a dargli quello che lei prova per me, perchè per me il sentimento è diverso. Entrambi proviamo un fortissimo amore verso l'altro, che però da parte mia non è ricambiato dal punto di vista dell'attrazione fisica che provano invece due amanti.

Ps, Mi sono svegliato, alle ore 05,00 parto per le vacanze, ho letto una bacheca che parlava se ci potesse essere amicizia tra uomo donna, siccome sono logorroico il mio commento spiegato dettagliatamente non entrava nella casella.


Dolce notte a rileggerci il primo settembre. L u c a.
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Ho letto altre risposte a questa domanda, e volevo dire la mia in quanto a mio parere molti utenti non hanno centrato la risposta. Sì, esiste, ed è rara, ma per esperienza personale do questa risposta. Sono il migliore amico di una ragazza da quattro anni. Con lei ho condiviso tutto. L'uno c'era...
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20/08/2024 02:19:40
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Vacanza.

19 agosto 2024 ore 13:02 segnala
Ciao, a tutti, ci leggiamo il primo settembre.



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Ciao, a tutti, ci leggiamo il primo settembre. « immagine »
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Fantasia..

18 agosto 2024 ore 22:45 segnala
La nostra fantasia è come un secondo cervello, libero da qualsivoglia inibizione; un'essenza pensante e autonoma che fa parte di noi ma si dimostra talmente ovattata e indecifrabile da vanificare ogni tentativo di totale controllo del suo funzionamento. Ogni tanto ci capita di perdere la bussola: le angosce si sommano alle fatiche, ci sentiamo esauriti e a corto di ossigeno, vorremmo per un attimo espellere tutto il veleno e riempirci di luoghi ed eventi che sappiamo inutili, se non impossibili, ma necessari a donarci ristoro... è allora che lei, la fantasia, decide di prendere il sopravvento, aprofittando del nostro totale rilassamento, indotto dalla stanchezza. Forse essa è come un vaso che si riempie fino all'orlo e, come noi, necessita inevitabilmente di sfogarsi, inondarci di visioni costruite nell'ombra e troppo a lungo represse, o è invece desiderosa di consolarci. Intenzionalmente o no, questo invisibile pilota automatico si dimostra altruista. Si potrebbe materialmente immaginarla come un ponte quieto e infinito all'interno della nostra mente schizofrenica, in grado di superare ogni confine e trasportarci lontano. Costruisce per noi situazioni estatiche e mondi plasmati secondo il nostro ideale di sommo piacere e pace assoluta, dove vorremmo trascorrere fisicamente anche solo una manciata di secondi. Queste dimensioni, dalla bellezza indescrivibile, vengono create prendendo in prestito, si direbbe casualmente, alcuni ricordi accumulati dalle misere e fin troppo terrene percezioni che adoperiamo giornalmente per non perderci. Se infatti viviamo dibattendoci in un intrico di metallo e cemento, è pur vero che in mezzo a tutto questo caos siamo talvolta in grado di trovare piccoli tesori, sensazioni e profumi che, messi accuratamente da parte, costituiranno in seguito i mattoni del nostro rifugio spirituale, dove nulla è fuori posto e riusciamo ad accettare definitivamente noi stessi.

Buona notte a tutti, L u c a.
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La nostra fantasia è come un secondo cervello, libero da qualsivoglia inibizione; un'essenza pensante e autonoma che fa parte di noi ma si dimostra talmente ovattata e indecifrabile da vanificare ogni tentativo di totale controllo del suo funzionamento. Ogni tanto ci capita di perdere la bussola:...
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senza titolo Emanuela.

18 agosto 2024 ore 19:25 segnala
A volte sei vicina al mio sentire, in emozioni che accarezzano il cuore, quelle genuine e prive di ambiguità, fanno parte di un amore universale, senza secondi fini senza altri scopi, riscaldano l'anima senza ambizioni.

Spesso sei scostante, lontana, gelida, non riesco a capire dov'è la finzione,
un attimo prima o in quello stesso istante, questo mi fa vacillare e mi imbarazza.

La vita è quell'aria pura che respiri, senza inibizioni e senza falsi pregiudizi,
travalica il tempo e preconcetti inutili, io mi sforzo di capire anzi voglio.

Vorrei delineare i margini del tuo universo, ma è arduo perchè continuamente ti eclissi, allora mi arrendo e mi allontano dal tuo spazio.

Lo sò però che esistono limpidi e puri sentimenti non contaminati da pensieri distorti e deliranti, ma non risiedono in questo delimitato contesto.



Con affetto L u c a.
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A volte sei vicina al mio sentire, in emozioni che accarezzano il cuore, quelle genuine e prive di ambiguità, fanno parte di un amore universale, senza secondi fini senza altri scopi, riscaldano l'anima senza ambizioni. Spesso sei scostante, lontana, gelida, non riesco a capire dov'è la...
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Quel bambino in me

13 agosto 2024 ore 02:02 segnala
Osservavo lo sguardo di quel bambino...
Mi faceva tenerezza la sua spontaneità;
Più lo guardavo e più mi ricordava la mia infanzia...
Mi ricordava quei sorrisi e tutti quegli scherzi...
Mi ricordava quant'è bello essere piccoli!
Mi ricordava com'ero io, la mia felicità!
Adesso sono cresciuto, ma quel bambino è rimasto dentro me...

Dolce notte a tutti, Luca.
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Osservavo lo sguardo di quel bambino... Mi faceva tenerezza la sua spontaneità; Più lo guardavo e più mi ricordava la mia infanzia... Mi ricordava quei sorrisi e tutti quegli scherzi... Mi ricordava quant'è bello essere piccoli! Mi ricordava com'ero io, la mia felicità! Adesso sono cresciuto, ma...
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Luca è i suoi comportamenti in chatta

12 agosto 2024 ore 19:23 segnala
Io cerco sempre di stare vicino a chi soffre, di ascoltarne gli sfoghi e di dare consigli quando me li chiedono. Ma a volte capita che quegli sfoghi fatti di racconti assurdi, di sofferenze e frustrazioni si trasformino in un semplice modo per dividere con me il loro peso personale che vogliono continuare a mantenere invariato nella sua gravosità. Quando capisco che ciò che mi viene chiesto è di portare un peso che non è mio io mi blocco. Mi ricorda quando un avvocato anziano ed affermato mi disse che voleva che investisso nel miglioramento del suo studio. Significava che voleva che lavorassi silenziosamente, dietro le quinte e possibilmente senza il vincolo del vil denaro, per il suo successo. Non mi sembrò una proposta onestà né valutabile e decisi di andarmene. Allo stesso modo, diventare il vomitatoio delle altrui insoddisfazioni, per lenire infelicità e frustrazioni, significa dare la possibilità di sopportare più a lungo con il mio aiuto. Le persone così hanno problemi a percepire l'impatto della loro negatività sugli altri. Credono che la loro infelicità sia ineluttabile e vogliono che io diventi il loro sostegno per l'immobilità. Ma a te chi ci pensa? La mia forza è limitata. Posso pensare di aiutare la tua strategia di cambiamento, non di darti il sostegno infinito per continuare a fare le stesse cose e poi lamentarti. È un ruolo inutile per tutti anzi dannoso per me.

Rispondo innanzitutto rivolgendoti un’altra domanda : ti senti in dovere di farlo?

Sarò molto franco, se porgi il tuo orecchio senza volerlo per primo allora smetti di fare l’ipocrita, piuttosto di “non posso aiutarti” . Le persone quando si sfogano, si esprimono vogliono potersi sentire amate o quanto meno capite.
Ho sempre sostenuto che ,Quello della “spalla su cui piangere”non è un ruolo semplice.

Passatemi il termine (magari troppo romantico in questo contesto ..però mi piace pensarlo così) è un Ruolo Nobile.
È fondamentale essere Veri: l’onestá, l’empatia ma soprattutto , il sentimento più libero che esista : volere il bene … non puoi investirli al momento.
(Attenzione , l’articolo davanti a “bene” non è messo il a caso, ma per sottolineare la distinzione dal sentimento).
C’e Chi lo fa ,per dovere, per doppi fini, senza importarsene e valutando le mie parole o peggio riportandole a terzi.
Quando capisci qual’è il prezzo da pagare nel pronunciare una propria intimità, capisci il valore da dare alle parole. Credo di essere diventato uno buono ascoltatore dopo tanti menefreghismi o meschinità sulle mie confidenze. So per certo quanto sia difficile trovare una persona con cui potersi sentire liberi di parlare e di cui soprattutto fidarsi. Mi ritengo molto fortunato Quando qualcuna sceglie di lasciarsi andare con me, la quale magari non sono nemmeno nessuno in quel momento per Quella persona, ma la quale ,lo stesso, è riuscito a trasmettere sicurezza. Non ho sempre avuto le stesse esperienze per le quali posso dare consigli o confronti come risposte. Ma questo non mi blocca nel compiere al meglio che posso il mio compito. È la più grande contentezza o gioia poter “alleviare” un poco dal dolore. Prendersi un po’ del malumore di qualcuna per sollevarla quanto posso, quanto mi permettono e quanto mi concedono.

Credo fortemente nel potere delle parole, nel loro peso, nella loro bellezza. Di uno sguardo amico e di un cuore vero.

Felice serata, L u c a.
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Io cerco sempre di stare vicino a chi soffre, di ascoltarne gli sfoghi e di dare consigli quando me li chiedono. Ma a volte capita che quegli sfoghi fatti di racconti assurdi, di sofferenze e frustrazioni si trasformino in un semplice modo per dividere con me il loro peso personale che vogliono...
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12/08/2024 19:23:38
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Per una amica speciale

08 agosto 2024 ore 01:22 segnala
Chissà se era giorno o notte,
quando la vita ti scaraventò nel mondo,
se c'era il sole o la pioggia,
e se il cielo era terso o grigio.
Piangesti per quell'addio non voluto,
mesi protetta dal buio a sognare e a scalciare,
ora chi ti proteggerà dalla luce e dal pianto?
Sbaglia colui che pensa che il giorno
del compleanno è un giorno qualsiasi,
chi rinnova il ricordo della tua nascita
è soddisfatto di te mia cara amica Mara.
Se tu non fossi nata, l'Amore non t'avrebbe
conosciuta, la poesia non t'avrebbe sedotta,
il tango non t'avrebbe catturato il cuore!
Davanti a questo immenso foglio bianco
sto scrivendo di te, mia cara amica,
Grazie di essere qui, grazie per quello che
mi hai lasciato intravedere di te.
Ti auguro di trovare la felicità in ogni posto dove andrai.
Di vedere la bellezza in ogni momento che vivrai.
Di sentire la gioia in ogni persona che conoscerai.
Ti auguro di essere te stessa, sempre e comunque.
A te mia cara amica do l'augurio di buon compleanno,
felicità e Amore ti siano compagne
per i giorni di non-compleanno!



Con amicizia e affetto, L u c a.

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Chissà se era giorno o notte, quando la vita ti scaraventò nel mondo, se c'era il sole o la pioggia, e se il cielo era terso o grigio. Piangesti per quell'addio non voluto, mesi protetta dal buio a sognare e a scalciare, ora chi ti proteggerà dalla luce e dal pianto? Sbaglia colui che pensa che il...
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L’amore è tutto? 01.

07 agosto 2024 ore 19:31 segnala
È sempre più difficile parlare d’amore senza farsi ridere in faccia. Talvolta basta anche solo la parola. Ed è subito una valanga di battute e di sguardi di commiserazione. Ma come, ci credi ancora? Che senso ha? E poi?

E poi, in realtà, niente! A parte quello che ho capito pian piano, quando ho cominciato a essere sincero con me stesso, e ad ammettere che l’unica cosa per cui valeva veramente la pena di battermi era proprio l’amore. Non l’amore ideale, certo. Non quello fatto di giorni indimenticabili e di sintonia su tutto, perché si vogliono esattamente le stesse cose, ci si capisce al volo, si anticipano i desideri altrui e si è sempre sulla stessa lunghezza d’onda. Di perfezione e di magia, nella vita, ce ne sono ben poche. Soprattutto quando si pensa alle relazioni sentimentali e alla vita di coppia. Ecco perché quando parlo di amore, mi riferisco sempre e solo a quello reale. Quello fatto di litigi e di porte che sbattono, di camicie sporche che si accumulano in bagno e di lavapiatti da scaricare. Quello in cui la principessa rosa o il principe azzurro hanno tolto la maschera e non brillano più. Perché l’altra non è mai esattamente come vorremmo che fosse, non corrisponde mai alle nostre aspettative, è sempre altra. Terribilmente altra…

Io, per uscire dal mondo degli ideali e delle fiabe, ci ho messo quasi trentotto anni. E non sto nemmeno a dirvi quante volte mi sono ripetuto che, con l’amore, avevo chiuso per sempre. Perché tanto finiva sempre nello stesso modo. E dopo i primi mesi in cui tutto andava bene , lei era proprio come volevo e insieme eravamo una coppia fantastica, mica come i nostri genitori che non si erano mai amati ed erano rimasti insieme perché un tempo era così che si faceva poi iniziava sempre la noia e il disincanto. Quindi perché avrei dovuto continuare a crederci e ricominciare?

Ma questo, appunto, era prima. Quando pensavo ancora che l’amore dovesse essere la soluzione a tutti i miei problemi. Quando pretendevo che l’amore potesse riparare “tutto”, darmi “tutto”, essere “tutto”. E non avevo ancora capito che l’amore, come la vita, è sempre pieno di contraddizioni e di fratture.

L’amore, quello reale, quello che ci accompagna giorno dopo giorno, è fatto di dubbi e di incertezze. Quegli stessi dubbi e quelle stesse incertezze che ci portiamo dietro quotidianamente, quando ci rendiamo conto che non riusciamo mai a fare esattamente quello che avremmo voluto fare, quando continuiamo a sbagliare e a farci male, quando ci sorprendiamo a dire il contrario di quello che pensiamo. Allora perché continuo a stupirmi quando torno a casa la sera, gli racconto che la giornata è stata un disastro, mi aspetto che mi consoli e mi faccia una carezza, e lei invece continua a leggere, solleva appena la testa dal libro, mi dice un disastro “sì hai ragione”, e poi continua a farsi i fatti suoi?

Anche quando ci si ama, ci si capisce solo in parte. Ma ci si accetta e ci si tollera per come si è. Dopo aver capito che l’altra non è lì per risolvere i nostri problemi, ma per permetterci di non far finta di non averli.

Chiunque ami, ci ama “nonostante”. Senza volerci diversi da quello che siamo. Senza chiederci di cambiare. Anche quando ci sono cose che non si riescono a condividere. Cose che rinviano alla nostra storia. Cose che talvolta riemergono, prima di renderci conto che è accanto a lei, o accanto a lui, che il rumore del passato diventa meno assordante. Anche se non ha niente della principessa rosa o del principe azzurro che aspettavamo quando eravamo bimbi e volevamo che anche la nostra storia finisse con un “vissero per sempre felici e contenti”.

Felice serata, L u c a.
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È sempre più difficile parlare d’amore senza farsi ridere in faccia. Talvolta basta anche solo la parola. Ed è subito una valanga di battute e di sguardi di commiserazione. Ma come, ci credi ancora? Che senso ha? E poi? E poi, in realtà, niente! A parte quello che ho capito pian piano, quando ho...
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07/08/2024 19:31:17
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Nell’inferno delle violenze contro le donne…

06 agosto 2024 ore 16:15 segnala
“L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà, scriveva Italo Calvino. Se ce n’e uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni e che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige apprendimento continuo: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio”.

Nell’inferno delle violenze contro le donne, che vediamo tutti i giorni, non possiamo limitarci ad accettarlo diventandone parte, fino al punto di non vederlo più. Dobbiamo combatterlo, da un punto di vista non solo personale, ma anche istituzionale. Dobbiamo combatterlo proteggendo le vittime e punendo i colpevoli. Dobbiamo combatterlo, forse prima ancora di qualche altra azione, attraverso la cultura e la forza della ragion critica.

La violenza non la si può eliminare del tutto, l’ho già scritto più volte. La violenza la si può contenere e prevenire. Ma per farlo, dobbiamo sviluppare lo spirito critico attraverso l’educazione. Educazione, educazione e ancora educazione. Per far capire a tutti e tutte, fin da piccoli, che il proprio valore è intrinseco e non strumentale; che ogni persona, a differenza delle cose che hanno un prezzo, non ha mai un prezzo ma una dignità; che la dignità non dipende da quello che gli altri pensano di noi, da quello che gli altri ci dicono o meno, da quello che gli altri ci fanno. Fino a quando una donna crescerà convinta che il proprio valore dipende dallo sguardo che gli uomini portano su di lei o dai giudizi che piovono sul proprio comportamento, non saprà che la dipendenza che la lega a un uomo è la dipendenza che ci lega tutti ai nostri simili, e che dipendere non vuol dire assoggettarsi, e che l’assoggettamento rende schiavi.


Non si può combattere la violenza se non si educano le ragazze alla consapevolezza del proprio valore e della propria libertà. Esattamente come non si può combattere la violenza se non si educano ragazzi alla consapevolezza del valore e della libertà altrui.

Educare, educare e ancora educare. Modificando i manuali scolastici e formando gli educatori. Tutto parte da lì, nonostante il disprezzo attuale per la cultura, ingolfati in un mondo del fare, che senza pensiero è solo un agitarsi cieco e sordo a ciò che ci rende umani.



Un abbraccio, L u c a
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“L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà – scriveva Italo Calvino. Se ce n’e uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni e che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al...
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