La sindrome di Stoccolma
13 settembre 2024 ore 18:04 segnalaSindrome di Stoccolma indica una particolare risposta psicologica che si crea in persone vittime di sequestro, violenza o abuso.
In alcuni casi, infatti, le persone imprigionate o abusate possono sviluppare sentimenti di affetto verso i propri carcerieri o maltrattatori.
Il termine fu coniato dallo psichiatra e criminologo svedese Nils Bejerot che studiò i fatti avvenuti nella città di Stoccolma il 23 agosto 1973.
Un uomo, evaso dal carcere delle capitale della Svezia, rapinò una banca e sequestrò alcune persone presenti.
I prigionieri furono liberati dopo sei giorni quando l’uomo si arrese spontaneamente.
Durante i colloqui con la polizia e gli psicologi, emerse che i sequestrati durante la prigionia avevano sviluppato affetto nei confronti di chi li aveva sequestrati e costretti a vivere in condizioni spaventose.
Nell'immagine Jaycee Dugard rapita in California nel 1993
all'età di 11 anni ad una fermata di bus da una coppia
e ritrovata 18 anni fa.
Pur avendo avuto la possibilità di fuggire non l'ha mai fatto.
E' un caso particolare e comunque a quanto pare ci si
può affezionare al proprio "Aguzzino".
La mente umana non ha limiti sia nel bene che nel male.
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Sindrome di Stoccolma indica una particolare risposta psicologica che si crea in persone vittime di sequestro, violenza o abuso.
In alcuni casi, infatti, le persone imprigionate o abusate possono sviluppare sentimenti di affetto verso i propri carcerieri o maltrattatori.
Il termi...
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