Con amore e gratitudine

29 aprile 2025 ore 23:11 segnala
Ti stai consumando.
No ... sto bene.
Non mentirmi. Lo vedo nei tuoi occhi, nei tuoi gesti, nel tuo modo di camminare.
Lo sento nel tuo respiro affannato, nel tuo sguardo spento, nella tua voce tremante.
Ti stai consumando.
Non ho scelta.
Devo fare tutto, gestire tutto, affrontare tutto.
Devo essere forte.
Forte?
Stai confondendo la forza con il sacrificio.
Questo peso ti piega,
ti logora dentro,
ti spegne piano, senza far rumore.
Non posso mollare.
Contano su di me.
Se mi fermo, tutto crolla.
E tu?
Se sei tu a crollare,
chi ti raccogliera'?
Io non lo so.
Non voglio essere un peso per nessuno.
Non devi portare tutto da sola.
Non sei una roccia,
sei una donna.
Ma se non lo faccio io, chi lo fara'?
Se non sono forte, chi lo sara' al mio posto?
Chi ti ha insegnato che chiedere aiuto e' una debolezza?
Chi ti ha fatto credere che essere esausta sia un segno di coraggio?
Ho imparato a resistere.
A stringere i denti.
A non lamentarmi.
E a quale prezzo?
Quanta luce stai perdendo?
Quanto dei tuoi sogni stai sacrificando?
Non voglio deludere nessuno.
Non voglio fallire.
Non fallisci se ti riposi.
Non fallisci se lasci andare cio' che non ti appartiene.
Non fallisci scegliendo di salvare te stessa.
Ma se mi fermo ...
Se mollo la presa ...
Se lascio andare questo peso...
Chi sono, allora?
Sei te stessa.
Finalmente.
Senza maschere, senza ruoli imposti.
Torni a essere quella donna libera,
quella che sa ballare sotto la pioggia,
quella che non cerca di piacere a tutti,
quella che non ha bisogno di controllare tutto per sentirsi in pace.
E se cado?
Ti rialzerai.
Ma questa volta,
sarai piu' leggera.
Perche' porterai con te solo cio' che e' davvero tuo.
Ho paura di deludere.
Di perdere chi non capisce.
Allora lasciali andare.
Perche' chi non accetta la tua verita'
non ha mai davvero amato chi sei.
E se perdo me stessa?
E' solo perdendoti
che potrai ritrovarti.
Davvero.
Intera.
Selvaggia.
Libera.
E se ... se non ci riesco?
Io saro' li'.
Sono la fiamma dentro di te che si rifiuta di spegnersi.
Sono il respiro che ti fa rialzare.
Sono quella voce che sussurra:
Sei molto piu' forte di quanto pensi.
Allora... lascio andare.
Depongo il peso.
Respiro.
Finalmente.
Con amore e gratitudine.
Che tu sia libera


d6a3970d-37dc-4248-8bab-871273cc2ad6
Ti stai consumando. No ... sto bene. Non mentirmi. Lo vedo nei tuoi occhi, nei tuoi gesti, nel tuo modo di camminare. Lo sento nel tuo respiro affannato, nel tuo sguardo spento, nella tua voce tremante. Ti stai consumando. Non ho scelta. Devo fare tutto, gestire tutto, affrontare tutto. Devo essere...
Post
29/04/2025 23:11:25
none
  • mi piace
    iLikeIt
    PublicVote
    3
  • commenti
    comment
    Comment
    3

2 0 2 5 UN BUON PROPOSISITO

01 gennaio 2025 ore 13:06 segnala
Con l'anno che è appena finito ,
dobbiamo lasciare andare.
Non tratteniamo, apriamo la mano e soffiamo,
lasciamo che il vento porti via ciò che non ci serve:
le preoccupazioni che appesantiscono il cuore,
le persone che hanno finto di esserci,
i rimpianti che si aggrappano come catene invisibili.

Lasciamo andare le parole non dette,
le attese vuote, le promesse mai mantenute.
Non portiamo con noi pesi che non ci appartengono,
perché ogni anno che finisce è una soglia,
e per attraversarla serve leggerezza.

Facciamo spazio, dentro e fuori di noi.
Lasciamo che resti solo ciò che ci nutre,
ciò che ci accende, ciò che ci fa fiorire.
Un nuovo inizio chiede coraggio:
il coraggio di svuotarsi per riempirsi di nuovo,
di lasciare andare per ritrovarsi più forti.

L'anno è finito, e alcuni non sono più gli stessi.
Hanno imparato, hanno sofferto, sono cresciuti.
Ora chiudiamo gli occhi, apriamo la mano e soffiamo.
Tutto ciò che non ci serve volerà via,
e il nostro cuore sarà pronto ad accogliere ciò che conta davvero.
4df343fe-1f80-4e47-9b09-ad5bf510dcc7
Con l'anno che è appena finito , dobbiamo lasciare andare. Non tratteniamo, apriamo la mano e soffiamo, lasciamo che il vento porti via ciò che non ci serve: le preoccupazioni che appesantiscono il cuore, le persone che hanno finto di esserci, i rimpianti che si aggrappano come catene...
Post
01/01/2025 13:06:42
none
  • mi piace
    iLikeIt
    PublicVote
    2
  • commenti
    comment
    Comment

Ho imparato .....

17 novembre 2024 ore 18:57 segnala

Ho imparato che non bisogna
insistere nel cercare chi non ti cerca,
poiché se una persona non lo fa,
probabilmente,
non vuole essere cercata.
Tutti siamo oberati di impegni, però,
se vogliamo, un minuto libero
lo troviamo da dedicare a coloro
a cui teniamo.
Se non accade, vuol dire che
non c'è più voglia o interesse
nel farlo.
Non possiamo essere sempre noi
a cercare per primi.
Può accadere una volta, due, tre,
ma poi ci si stanca e si comprende
che è meglio tacere
e lasciar andare
piuttosto che insistere
e risultare addirittura opprimenti
eb9a4d26-6961-4d0f-8e45-8ade1be12437
« immagine » Ho imparato che non bisogna insistere nel cercare chi non ti cerca, poiché se una persona non lo fa, probabilmente, non vuole essere cercata. Tutti siamo oberati di impegni, però, se vogliamo, un minuto libero lo troviamo da dedicare a coloro a cui teniamo. Se non accade, vuol dire che...
Post
17/11/2024 18:57:28
none
  • mi piace
    iLikeIt
    PublicVote
    6
  • commenti
    comment
    Comment
    4

Dire Basta

16 novembre 2024 ore 10:57 segnala
Ho detto "basta" e sono diventata quella cattiva.
Ho chiuso rapporti e sono diventata quella senza cuore non ho mai pugnalato alle spalle e sono diventata quella idiota.
Prima soffrivo molto per ogni parola,per ogni silenzio, per ogni mancanza di rispetto,ora so abbracciarmi e so che il perdono è solo per chi sbaglia per troppo cuore.
A voi che, come me, avete deciso di asciugarvi le lacrime e di sorridervi anche nei giorni più difficili, voglio dire che siete giusti.
Anche se vi hanno fatto sempre sentire sbagliati e fuori posto.
Voi siete giusti così.
Come chi sceglieil bene, anche quando non l'ha mai ricevuto.
Voi siete la cura.
19ea9d23-3f22-451e-a740-0783de8aba54
Ho detto "basta" e sono diventata quella cattiva. Ho chiuso rapporti e sono diventata quella senza cuore non ho mai pugnalato alle spalle e sono diventata quella idiota. Prima soffrivo molto per ogni parola,per ogni silenzio, per ogni mancanza di rispetto,ora so abbracciarmi e so che il perdono è...
Post
16/11/2024 10:57:31
none
  • mi piace
    iLikeIt
    PublicVote
    1
  • commenti
    comment
    Comment
    1

Niente più spiegazioni

15 novembre 2024 ore 01:22 segnala
HO FINITO DI DOVERMI SPIEGARE.

Mi ci è voluto troppo tempo per capire che, indipendentemente da quanto io spieghi il mio punto di vista, alcune persone lo distorceranno per adattarlo alla loro narrativa. Un tempo aprivo il mio cuore, sperando disperatamente che vedessero la verità, ma ho imparato a mie spese che se qualcuno volesse davvero capire, non mi farebbe implorare.

Se hai già deciso che sono il "cattivo" nella tua storia, va bene. Non continuerò a piegarmi cercando di dimostrare di essere abbastanza buono, abbastanza degno o abbastanza innocente. La verità è che, più mi spiego, più do potere a chi non vuole ascoltare.

Lascia che credano ciò che vogliono.
Lascia che dicano che è tutta colpa mia.
Lascia che restino ancorati alla loro versione dei fatti.

LASCIALI.

Non mi difenderò più. Ho capito una cosa fondamentale: spiegarmi continuamente non porta pace. Mi esaurisce soltanto. Rafforza solo la loro narrativa, perché se davvero avessero voluto capire, avrebbero ascoltato la prima volta.

Sto riprendendo la mia energia.
Mi sto allontanando dal circolo vizioso delle giustificazioni e dei dibattiti.
Merito relazioni in cui non devo lottare per far riconoscere la mia verità.
Se il mio silenzio ti mette a disagio, allora sii a disagio.
Se la mia scelta di non spiegare ti sembra una sconfitta, è un problema tuo.
Non mi interessa più cercare di vincere una battaglia a cui non ho mai voluto partecipare.

Ho finito di implorare per essere capita.
Ho finito di elemosinare gentilezza, rispetto ed empatia che avrebbero dovuto essere dati liberamente.
Ho finito di mettermi sotto processo in una corte che non è mai stata giusta fin dall'inizio.

HO FINITO.

L'unica spiegazione che devo dare è a me stessa: che scelgo la pace invece del loro rumore. Scelgo di andare avanti, senza il peso di cercare costantemente di essere ascoltata da chi è determinato a fraintendermi.
Lascia che pensino ciò che vogliono.

LASCIALI ANDARE.

Non mi spiegherò mai più.
Perché, onestamente, non ne ho bisogno.

cd429e4d-89ee-44ea-8c3b-087046e5f9f1
HO FINITO DI DOVERMI SPIEGARE. Mi ci è voluto troppo tempo per capire che, indipendentemente da quanto io spieghi il mio punto di vista, alcune persone lo distorceranno per adattarlo alla loro narrativa. Un tempo aprivo il mio cuore, sperando disperatamente che vedessero la verità, ma ho imparato...
Post
15/11/2024 01:22:54
none
  • mi piace
    iLikeIt
    PublicVote
    2
  • commenti
    comment
    Comment
    1

RICOMINCIARE

24 novembre 2023 ore 22:07 segnala

Ha un suono bellissimo questo verbo:
si allunga su strade che non ho ancora percorso e conserva le orme di quelle che ho calpestato.
Comincio ancora,di nuovo...
partendo da ciò che ho imparato..
Ora so che posso andare via da chi non sa trattenere i miei sorrisi,
da chi cerca di riempire i suoi vuoti con il mio tempo,
da chi non riesce a vedermi davvero...
So che posso rinunciare a ogni cosa, persino a una casa, perché quando arriva la tempesta spazza via tutto e se ho catene a trattenermi, porterà via anche me..
So che il coraggio di cambiare non può essere compreso da chi punta gli indici, vive in case senza finestre e indossa maschere,
ma non ha importanza, purché mi porti lontano da loro..
So che per quanti programmi possa fare per cercare di controllare questa vita, tutto ciò che mi permetterà di viverla davvero è ricominciare.
Ogni volta, ogni giorno:
andare via per tornare, nuova, a me stessa..



0ef15fd1-be3d-4978-afd0-db571fcbd8e2
Ha un suono bellissimo questo verbo: si allunga su strade che non ho ancora percorso e conserva le orme di quelle che ho calpestato. Comincio ancora,di nuovo... partendo da ciò che ho imparato.. Ora so che posso andare via da chi non sa trattenere i miei sorrisi, da chi cerca di riempire i suoi...
Post
24/11/2023 22:07:54
none
  • mi piace
    iLikeIt
    PublicVote
    3
  • commenti
    comment
    Comment

Vi auguro il tempo di capire in tempo...

03 giugno 2023 ore 01:46 segnala

Quanto tempo si spreca a parlare, a giudicare la vita degli altri.
Quanto è facile puntare il dito contro una persona e quanto è difficile incontrare qualcuno che faccia ancora del bene.
Vi auguro il tempo di capire in tempo.
Che senza la Salute non hai un cavolo.
Che se non hai nella vita una persona per cui sentirti importante, non hai niente!
Vi auguro il tempo di capire in tempo.
Che tutto il male che buttate o fate agli altri, a volte ritorna.
Vi auguro il tempo di capire in tempo.
Che perdere qualcuno che abbandona la vita
e molto più tragico che perdere persone che hanno voluto perdervi!
Vi auguro il tempo di capire in tempo.
Che le parole spesso fanno male non solo i fatti.
Vi auguro il tempo di capire in tempo.
Che tutto svanisce, che tutto finisce
e hai perso tutto quello che avevi più prezioso:
" IL TEMPO."
Non c'è mai una fine


bfe847d5-1cc0-4b1e-9537-67faa42fdec4
Quanto tempo si spreca a parlare, a giudicare la vita degli altri. Quanto è facile puntare il dito contro una persona e quanto è difficile incontrare qualcuno che faccia ancora del bene. Vi auguro il tempo di capire in tempo. Che senza la Salute non hai un cavolo. Che se non hai nella vita una...
Post
03/06/2023 01:46:25
none
  • mi piace
    iLikeIt
    PublicVote
    4
  • commenti
    comment
    Comment

FORTUNA.....

19 gennaio 2022 ore 13:36 segnala






Mi ritengo fortunata
Fortunata con la F maiuscola.
Ho imparato a tenermi accanto le persone giuste
A spedire altrove quelle sbagliate
A ridere con chi mi fa ridere davvero
A piangere con chi capisce le mie lacrime.
Ho imparato a rispettare tutti
Ma soprattutto a farmi rispettare.
Ma resto dell'idea che chi non mi rispetta
Non merita rispetto.
Ho difetti che non cambierei mai
Neanche col migliore dei pregi
Ho pregi che forse non conosco neanch'io
Un giorno, forse, avrò modo di farlo.
Alcune volte non ho niente da dire
Non ho voglia di sentire
Altre volte ascolterei per ore e
Parlerei per giorni.
Mi ritengo Fortunata perché
Non conosco l'invidia
Nè l'insoddisfazione
La gente invidiosa ha una brutta faccia
Ha dei brutti occhi
E una brutta lingua.
Gli invidiosi sono gli insoddisfatti
Loro non ridono mai davvero,
Quasi sempre usano sorrisi di convenienza.
Io invece rido e rido davvero
E se devo piangere piango
La mia è felicità
Le persone di cui mi circondo
Mi fanno ridere
Mi fanno essere felice
Mi fanno essere quella che sono.
Ed io sono Fortunata
Ma Fortunata davvero
Fortunata con la F maiuscola.

424f3a3b-147a-4687-ac5e-f66ac468bbc1
Mi ritengo fortunata Fortunata con la F maiuscola. Ho imparato a tenermi accanto le persone giuste A spedire altrove quelle sbagliate A ridere con chi mi fa ridere davvero A piangere con chi capisce le mie lacrime. Ho imparato a rispettare tutti Ma soprattutto a farmi rispettare. Ma resto...
Post
19/01/2022 13:36:59
none
  • mi piace
    iLikeIt
    PublicVote
    1
  • commenti
    comment
    Comment

QUEST'ANNO HO DECISO CHE

04 gennaio 2022 ore 16:27 segnala



Quest'anno ho deciso che frequenterò la Scuola della Cura.
E' una formazione speciale dove s'impara a ricamare il tempo
che precede ogni gesto quotidiano.
Ci vogliono aghi sottili, fili di qualità e mani esperte
per cucire i minuti
e grandi occhi attenti
per tessere la trama della meraviglia.
Non è nelle corde di tutti quest'antica arte manuale
ma la si può imparare
giorno dopo giorno.
I maestri migliori per poter apprendere quest'arte sono la Lentezza, la Pazienza e la Presenza:
riescono ad insegnare senza le parole
solo donandoci tocchi delicati d'anima.
E così frequentando ogni giorno questa scuola particolare
s'impara a cucinare cantando
a mangiare pregando
a pulire ballando
ad ascoltare solo con il cuore
a rispondere con il silenzio.
Si diviene ricamatore di vita
e i problemi si trasformano in matasse da dipanare
così da avere sempre più filo
per creare.
La Scuola della Cura è aperta a tutti:
basta avere un cuore grande e coraggioso
capace di ricevere spilli
e utilizzarli per cucire Amore...
6981b294-62a5-4a2c-aabf-44ceea6a56a8
« immagine » Quest'anno ho deciso che frequenterò la Scuola della Cura. E' una formazione speciale dove s'impara a ricamare il tempo che precede ogni gesto quotidiano. Ci vogliono aghi sottili, fili di qualità e mani esperte per cucire i minuti e grandi occhi attenti per tessere la trama della m...
Post
04/01/2022 16:27:23
none
  • mi piace
    iLikeIt
    PublicVote
    2
  • commenti
    comment
    Comment

LA BEFANA

02 gennaio 2022 ore 11:55 segnala


In un villaggio, non molto distante da Betlemme, viveva una giovane donna che si chiamava Befana.
Non era brutta, anzi, era molto bella e aveva parecchi pretendenti.
Però aveva un pessimo caratteraccio. Era sempre pronta a criticare e a parlare male del prossimo.
Cosicché non si era mai sposata, o perché non le andava bene l’uomo che di volta in volta le chiedeva di diventare sua moglie, o perché l’innamorato, dopo averla conosciuta meglio, si ritirava immediatamente.
Era, infatti, molto egoista e fin da piccola non aveva mai aiutato nessuno.
Era, inoltre, come ossessionata dalla pulizia. Aveva sempre in mano la scopa, e la usava così rapidamente che sembrava ci volasse sopra.
La sua solitudine, man mano che passavano gli anni, la rendeva sempre più acida e cattiva, tanto che in paese avevano cominciato a soprannominarla “la strega”.
Lei si arrabbiava moltissimo e diceva un sacco di parolacce.
Nessuno in paese ricordava di averla mai vista sorridere.
Quando non puliva la casa con la sua scopa di paglia, si sedeva e faceva la calza. Ne faceva a centinaia. Non per qualcuno, naturalmente!
Le faceva per se stessa, per calmare i nervi e passare un po’ di tempo visto che nessuno del villaggio veniva mai a trovarla, né lei sarebbe mai andata a trovare nessuno.
Era troppo orgogliosa per ammettere di avere bisogno di un po’ di amore ed era troppo egoista per donare un po’ del suo amore a qualcuno. E poi non si fidava di nessuno.
Così passarono gli anni e la nostra Befana, a forza di essere cattiva, divenne anche brutta e sempre più odiata da tutti. Più lei si sentiva odiata da tutti, più diventava cattiva e brutta.
Aveva da poco compiuto settant’anni, quando una carovana giunse nel paese dove abitava. C’erano tanti cammelli e tante persone, più persone di quante ce ne fossero nell’intero villaggio.
Curiosa com’era vide subito che c’erano tre uomini vestiti sontuosamente e, origliando, seppe che erano dei re. Re Magi, li chiamavano.
Venivano dal lontano oriente, e si erano accampati nel villaggio per far riposare i cammelli e passare la notte prima di riprendere il viaggio verso Betlemme.
Era la sera prima del sei gennaio. Borbottando e brontolando come al solito sulla stupidità della gente che viaggia in mezzo al deserto e disturba invece di starsene a casa sua, si era messa a fare la calza quando sentì bussare alla porta.
Lo stomaco si strinse e un brivido le corse lungo la schiena.
Chi poteva essere?
Nessuno aveva mai bussato alla sua porta.
Più per curiosità che per altro andò ad aprire. Si trovò davanti uno di quei re. Era molto bello e le fece un gran sorriso, mentre diceva:
“Buonasera signora, posso entrare?”.
La Befana rimase come paralizzata, sorpresa da questa imprevedibile situazione e, non sapendo cosa fare, le scapparono alcune parole dalla bocca prima ancora che potesse ragionare:
“Prego, si accomodi”.
Il re le chiese gentilmente di poter dormire in casa sua per quella notte e la Befana non ebbe né la forza né il coraggio di dirgli di no.
Quell’uomo era così educato e gentile con lei che si dimenticò per un attimo del suo caratteraccio, e perfino si offrì di fargli qualcosa da mangiare.
Il re le parlò del motivo per cui si erano messi in viaggio.
Andavano a trovare il bambino che avrebbe salvato il mondo dall’egoismo e dalla morte.
Gli portavano in dono oro, incenso e mirra.
“Vuol venire anche lei con noi?”.
“Io?!” rispose Befana.. “No, no, non posso”.
In realtà poteva ma non voleva. Non si era mai allontanata da casa.
Tuttavia era contenta che il re glielo avesse chiesto.
“Vuole che portiamo al Salvatore un dono anche da parte sua?”.
Questa poi… Lei regalare qualcosa a qualcuno, per di più sconosciuto.
Però le sembrò di fare troppo brutta figura a dire ancora di no. E durante la notte mise una delle sue calze, una sola, dove dormiva il re magio, con un biglietto: “per Gesù”.
La mattina, all’alba, finse di essere ancora addormentata e aspettò che il re magio uscisse per riprendere il suo viaggio.
Era già troppo in imbarazzo per sostenere un’altra, seppur breve, conversazione. Passarono trent’anni. Befana ne aveva appena compiuti cento.
Era sempre sola, ma non più cattiva.
Quella visita inaspettata, la sera prima del sei gennaio, l’aveva profondamente cambiata.
Anche la gente del villaggio nel frattempo aveva cominciato a bussare alla sua porta. Dapprima per sapere cosa le avesse detto il re, poi pian piano per aiutarla a fare da mangiare e a pulire casa, visto che lei aveva un tale mal di schiena che quasi non si muoveva più.
E a ciascuno che veniva, Befana cominciò a regalare una calza.
Erano belle le sue calze, erano fatte bene, erano calde.
Befana aveva cominciato anche a sorridere quando ne regalava una, e perciò non era più così brutta, era diventata perfino simpatica.
Nel frattempo dalla Galilea giungevano notizie di un certo Gesù di Nazareth, nato a Betlemme trent’anni prima, che compiva ogni genere di miracoli.
Dicevano che era lui il Messia, il Salvatore.
Befana capì che si trattava di quel bambino che lei non ebbe il coraggio di andare a trovare.
Ogni notte, al ricordo di quella notte, il suo cuore piangeva di vergogna per il misero dono che aveva fatto portare a Gesù dal re magio: una calza vuota… una calza sola, neanche un paio!
Piangeva di rimorso e di pentimento, ma questo pianto la rendeva sempre più amabile e buona.
Poi giunse la notizia che Gesù era stato ucciso e che era risorto dopo tre giorni. Befana aveva allora 103 anni.
Pregava e piangeva tutte le notti, chiedendo perdono a Gesù.
Desiderava più di ogni altra cosa rimediare in qualche modo al suo egoismo e alla sua cattiveria di un tempo.
Desiderava tanto un’altra possibilità ma si rendeva conto che ormai era troppo tardi.
Una notte Gesù risorto le apparve in sogno e le disse:
“Coraggio Befana! Io ti perdono. Ti darò vita e salute ancora per molti anni. Il regalo che tu non sei venuta a portarmi quando ero bambino ora lo porterai a tutti i bambini da parte mia. Volerai da ogni capo all’altro della terra sulla tua scopa di paglia e porterai una calza piena di caramelle e di regali ad ogni bambino che a Natale avrà fatto il presepio e che, il sei gennaio, avrà messo i re magi nel presepio. Ma mi raccomando! Che il bambino sia stato anche buono, non egoista… altrimenti gli metterai del carbone dentro la calza sperando che l’anno dopo si comporti da bambino generoso”.
E la Befana fece così e così ancora sta facendo per obbedire a Gesù.
Durante tutto l’anno, piena di indicibile gioia, fa le calze per i bambini... ed il sei gennaio gliele porta piene di caramelle e di doni.
È talmente felice che, anche il carbone, quando lo mette, è diventato dolce e buono da mangiare.
7b012dae-00f8-4243-a0e2-1be155cc6ce0
« immagine » In un villaggio, non molto distante da Betlemme, viveva una giovane donna che si chiamava Befana. Non era brutta, anzi, era molto bella e aveva parecchi pretendenti. Però aveva un pessimo caratteraccio. Era sempre pronta a criticare e a parlare male del prossimo. Cosicché non si e...
Post
02/01/2022 11:55:26
none
  • mi piace
    iLikeIt
    PublicVote
    1
  • commenti
    comment
    Comment