amicizia

10 marzo 2009 ore 22:00 segnala
Ho imparato... che nessuno è perfetto.

Finché non ti innamori.

Ho imparato... che la vita è dura...

Ma io di più!!!

Ho imparato...

che le opportunità non vanno mai perse.

Quelle che lasci andare tu...

le prende qualcun altro.

Ho imparato... che quando serbi rancore e amarezza la felicità va da

un'altra parte.

Ho imparato...

Che bisognerebbe sempre usare parole

buone...Perchè

domani forse si dovranno rimangiare.

Ho imparato... che un sorriso

è un modo economico per migliorare il tuo aspetto.

Ho imparato...

che non posso scegliere come mi sento...

Ma posso sempre farci qualcosa.

Ho imparato... che tutti

vogliono vivere in cima

alla montagna....Ma tutta la felicità e la crescita avvengono mentre la

scali.

Ho imparato.... che bisogna godersi

il viaggio e non pensare solo alla meta.

Ho imparato...

che è meglio dare consigli solo in due

circostanze...

Quando sono richiesti e quando ne dipende la vita.

Ho imparato...

che meno tempo spreco...

più cose faccio..

l'infinito

09 marzo 2009 ore 17:33 segnala

Un essere umano è parte di un tutto quello

che chiamiamo "universo"

è parte limitata nel tempo e nello spazio.

 

Egli sperimenta se stesso,

i pensieri e le sensazioni come qualcosa di separato dal resto,

in quella che è una specie di illusione ottica della coscienza.

 

Questa illusione

è una sorta di prigione.

Il nostro compito è quello di liberarci di questa prigione.

                                                                                 

                               ( Alber Einstein )

Freddo

26 febbraio 2009 ore 18:35 segnala
Freddo
Sono freddi stasera i bui vicoli del Paese delle Meraviglie e la nebbia
sale, lentamente, cambiando volto alle cose.
Cade la pioggia gelida e tagliente sui giocattoli . il cielo vuole piangere,
stasera. Niente più luci, niente più canzoni, solo grandi occhi di vetro
spaventati.
In lontananza un ridere smorzato e la voce stridente di un violino; una
giostra ormai silenziosa ha cavallini rotti, divorati dalla ruggine e curvi
specchi alti fino al cielo lacerano la notte senza stelle. Lontano, tra gli
alberi, intravedo una luce fioca. Ecco un tavolo apparecchiato per cento e
più persone, ma nessuno siede. Solo, in fondo, dietro ad una maschera bianca
e nera, il Cappellaio Matto sorseggia il suo tè. Si nasconde dietro a quel
sorriso dipinto e quei capelli color rame e sposta un'altra pedina sulla
scacchiera per vincere una partita che non è mai iniziata. Sta aspettando .
Tutti erano invitati, ma nessuno è venuto . con polsi e ginocchia trafitti
da chiodi e corone di spine sul capo piangono in silenzio legati ad una
croce . sono gli angeli caduti, abbandonati da Dio, ai quali hanno spezzato

le ali.

Grazie Euridice

18 febbraio 2009 ore 19:31 segnala

 il canto del violino
scivola come lacrime
lacera la ragione
che tutto protegge
ma del punto debole
il passaggio conosce
 
come ricettario di strega
mistura di effimero conforto
di un animo limpido e sicuro
che stilla in gocce
puntando al cuore
come dardo di infausto
e di infecondo veleno
 
le note come un vestito
coprono la figura e la scaldano
ma di sottile stoffa
al contatto ghiacciano

 
quanti giri di stelle
come di giostre han montato
i miei ormai languidi occhi

che al giunger del sole
riposar vogliono
 
due lucciole notturne
han creato un ponte
di vellutato percorso
ma non si han gambe in questa
rifrazione di pensiero
per correr come vorrebbe
il cuore e bagnarsi
della luce

                                    

E fu musica

17 febbraio 2009 ore 14:57 segnala

tremano le mani
tremano nella paura
ascolto il mio udito ballare
muoversi nel liquido
del mio orerecchio
ascolto la luce che è attorno a me
ascolto le persone
i passi
le sedie
i sospiri
vedo polvere nell’aria
tagliata dal sole
penso alle note
penso ma non riesco
a vederle
guardo la carta ma non leggo
non ci riesco
ascolto il mio cuore
tremano i miei battiti
tremano e vibrano
le dita si muovono piano
il palco il silenzio
fermo
penso
attacca la musica
attacco la musica
suono per le mie orecchie sorde
suono per le loro lacrime
ascoltano nuvole bianche
calciate da un tiepido vento
poi i tuoni
e le grandi scalate
il violino vibra di cuore e sudore
sento le mie le sue le loro
le vibrazioni
sento il mio pensiero parlare alle corde
le mie mani artefici del mio istinto
e il mio sforzo che mi guarda dall’alto
immenso gigante sovraumano
sopra
umano
sopra la mia e le loro
anime

..Magico mondo..

14 febbraio 2009 ore 18:55 segnala

 

 

 Non può esistere

      una realtà

       più  reale

      di questa

 

 

 

In questo magico mondo

costantemente e sinuosamente controllato

aperto agli occhi di tutti,

esprimiamo con naturaleza sensazioni

che direttamente arrivano al vostro cuore,

quasi il computer non fosse solo un  macchina

con tanti tasti e un monitor,

MA QULCOSA DI MOLTO DI PIU!

Una porta che apre le nostre anime.

 

In un sperduto paese,

in una distante casa dal centro,

in una stanza semibuia,

in un angolo spoglio

si può avere tutto l'amore che si vuole

con un semplice tasto!

 

VI VOGLIO BENE AMICI MIEI

 

 

 

ASTRATTO

12 febbraio 2009 ore 17:48 segnala

 

 

 

Un passo

   Un respiro

      Un battito

           di ciglia

  

                     

 

 

 

 

Il pensiero lievemente combattuto

aspirazione al'infinito che ci percuote

limpido cristallino, leggero

un finale demaniale illusorio

 

nessuna andata, nessun ritorno

capolinea di tutti i misteri

contradizioni, ripercosse, solitudini

veleggiano inesibite incontrastabili

 

amici, nemici, conoscenti

un tarlo rovinoso primordiale

disfatta dei sensi affogano nella quotidianita

sipario chiuso, gradinate vuote, silenzio

 

luci spente, stelle al vento

mente vuota, immagini astratte

non esiste un senso di vita

taselli a comporre un rovinoso pasol

 

onde s'infrangono sugli scogli

gelida acqua che toglie l'ultimo tenue calore

mare infinito, magicamente tetro, stregato

veleggiante pensiero combattuto

 

Un ritorno da nessuna partenza

dove siete amici, nemici o conoscenti

come stelle al vento vi perdete nelle luci spente

in quseta notte solo rumore di onde su scogli

 

 

 

 

Speranza

08 febbraio 2009 ore 13:39 segnala

Se uscirai

da questa vita

che è mattanza

di emozioni,

se ancor saprai guizzar

nell'acqua rosso - rosa

d'un sangue dove affoga

libertà,

allor potrai contar

sulla speranza

che qualcuno abbia ancora

umanità;

ma forse tieni in te

la volontà,

lasciando le

occasioni di speranze

a chi palesemente le darà:

speranza che ritorni

l'umanità,

speranza che

ogniuno agisca

in onestà

e speranza che

nell'ansia dei consumi

un kalumet fumi

lasciando cerchi

in aria a galleggiare;

e ad occhi chiusi

ancor sperare

che nel mondo

ci sia gente che sappia

 cosa vuol dire

amare

o che abbia ancora

volontà di speranza

su chi sa sperare!

 

                                                (  Angelo Monaco )