Il faro

26 gennaio 2015 ore 22:29 segnala


Il faro lontano
ti indica la via
solcando l'onda
lasci una scia.
Il faro lontano
ti dà sicurezza
vai verso di lui
con in faccia la brezza !
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« video » Il faro lontano ti indica la via solcando l'onda lasci una scia il faro lontano ti dà sicurezza vai verso di lui con in faccia la brezza !
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26/01/2015 22:29:30
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Dedicato alle mamme

24 gennaio 2015 ore 15:12 segnala


Questa dedica è per la mamma,una delle persone più importanti della nostra
vita se non la "più" e porteremo con noi per tutta l'esistenza una "mamma Rosa"
nel nostro cuore.


Quando vengo in questo posto
sa di te ogni cosa
è un profumo che conosco
sa di te mamma Rosa.
Accarezzo le tue mani
ed osservo il tuo viso
sarò anche io così domani?
e mi rispondi con un sorriso.
I tuoi occhi sono stanchi
ma i tuoi sensi ancora no
dopo un'ora già mi manchi
è amore si lo so.
Con voce bassa ti bisbiglio
ti voglio bene mamma Rosa
e di esserne tuo figlio
sono fiero in ogni cosa.
Ti saluto ora vado
ci vedremo anche domani
nella gola ho sempre un nodo
e mi sudano le mani.
Ma quando torno in questo posto
sa di te ogni cosa
è un profumo che conosco
è il tuo mamma rosa
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« video » Questa dedica è per la mamma,una delle persone più importanti della nostra vita se non la "più" e porteremo con noi per tutta l'esistenza una "mamma Rosa" nel nostro cuore. Quando vengo in questo posto sa di te ogni cosa è un profumo che conosco sa di te mamma Rosa. Accarezzo le tue...
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Cercando non so che....

12 gennaio 2015 ore 23:05 segnala



Mi capita spesso di cercare non so cosa ,non so chi ma ne sento il bisogno,
forse nel mio inconscio so il motivo ma non lo so esternare,provo una punta
d'invidia nel vedere persone che vivono un'amicizia pura,un rapporto vivo,
presente anche se virtuale (che non sempre è sincero ma lo voglio credere). E'
un pensiero che ho in questo momento,vi mando un abbraccio e vi dedico questa
canzone amici di chat.
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« video » Mi capita spesso di cercare non so cosa ,non so chi ma ne sento il bisogno, forse nel mio inconscio so il motivo ma non lo so esternare,provo una punta d'invidia nel vedere persone che vivono un'amicizia pura,un rapporto vivo, presente anche se virtuale (che non sempre è sincero ma lo...
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La macchina di latta

05 gennaio 2015 ore 10:02 segnala
Ci sono dei lavori che amo,altri no,i primi superano a gran lunga i secondi,
uno di questi è ripulire il solaio di casa,messo tuta e mascherina per la
polvere(sono allergico) cominciai la crociata.
Il solaio non era sufficientemente illuminato e così accesi una lampada che
agganciai al centro delle travi di legno,alcune tarlate avendo un'età superiore
alla mia e cominciai lo spoglio.
Incredibile le cose che si accatastano,cose che non userai mai,ma si sa,si tende
sempre a conservare ".....non si sa mai" (è uno dei motti di mia mamma)e si....
il solaio in questione è quello della casa dove sono nato.
Una sedia di vimini che non si sa più di che colore sia dalla polvere
attaccata,una scatola di cartone e dentro i vestiti di carnevale di mia sorella,
il cappello d'alpino di papà,vecchie foto incorniciate di chissà quale parente
(non ho mai saputo chi erano)un vaso di biglie di vetro colorato con varie
dimensioni compagne di indimenticabili giochi ed una macchina di latta rossa
con i passeggeri disegnati come anche i fanali,mi sembrava strano che dopo
tantissimi anni non si sia arrugginita,quella macchinina rossa tanto amata e
tanto odiata.
Primi anni "60 fui ricoverato all'ospedale di Padova per un intervento che poi
non feci per la mia tenera età,non ho molti ricordi,ma quelli impressi sono ben
marcati.
Il mio letto era quasi sempre in ordine,passavo tanto tempo seduto sotto e
guardavo altri bambini giocare con il mio giocattolo che non mi divertiva,ma
non ero geloso,anzi,mi piaceva vederli divertiti,ma il mio sguardo era sempre
verso la porta,quella porta aperta che faceva entrare papà, si,mio padre lavorava
a Padova ed ogni giorno veniva a trovarmi ma dipendeva anche dai turni di
lavoro che la fonderia designava.
Da sotto il letto osservavo le scarpe di tutte le persone che entravano,
speravo sempre di vedere quelle amate,quelle grigie e impolverate che ai miei
occhi erano dorate e finalmente il momento più bello,papà,uscivo di corsa dal
mio rifugio e lo abbracciavo così forte da farmi male sui bottoni della sua
camicia e piangevo,piangevo mentre lui mi teneva in braccio per tutto il tempo
fino a che non mi addormentavo ed ogni volta mi svegliavo steso su quel letto
bianco senza di lui,accanto a me la macchinina rossa che non mi confortava ma
che era l'unico legame che avevo con papà.
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Ci sono dei lavori che amo,altri no,i primi superano a gran lunga i secondi, uno di questi è ripulire il solaio di casa,messo tuta e mascherina per la polvere(sono allergico) cominciai la crociata. Il solaio non era sufficientemente illuminato e così accesi una lampada che agganciai al centro...
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Teorema

06 dicembre 2014 ore 14:29 segnala



In questi giorni condizionati da l’ozio e da acciacchi di stagione,mi collegavo spesso in
rete per ascoltare canzoni che la mia memoria, oramai compromessa,aveva
accantonato,fra tante una di M.Ferradini “teorema”,questa canzone mette in
risalto un’ aspetto frequente di un rapporto di coppia,mi incuriosiva il fatto
che se una persona viene trattata male più si affeziona,sembra che goda ad
essere umiliato,usato,essere merce di scarto,un qualcosa come la sindrome di
Stoccolma e non riesco a capirne il motivo,non dico tutti ma una parte
importante di questi ne ho conosciuto e sembra che sia più frequente di quanto
si pensi. Dovrei chiedere spiegazioni più dettagliate ad una mia Amica che di
queste cose ci sguazza dentro e ne conosce tutti gli aspetti e contorni. Io
sono d’accordo con la seconda parte della canzone dove il dare è godere,essere
presente,fare sentire che gli appartieni. Non sono qui per giudicare come una
persona vive il proprio rapporto,ognuno è libero di gestirlo come vuole,ma
volevo sottolineare che, se piace essere trattati male per scelta va bene ma
non per imposizione,sadismo o masochismo basta che sia libera scelta. Non so
quanto chiaro sia stato in questo post ma mi appello alla vostra comprensione,
prendete atto che sto a letto spanzarazzato e mezzo rincojonito …e con questo ho detto tutto!!
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« video » In questi giorni condizionati da l’ozio e da acciacchi di stagione,mi collegavo spesso in rete per ascoltare canzoni che la mia memoria, oramai compromessa,aveva accantonato,fra tante una di M.Ferradini “teorema”,questa canzone mette in risalto un’ aspetto frequente di un rapporto di...
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06/12/2014 14:29:32
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Il primo bacio

01 novembre 2014 ore 18:36 segnala
il primo bacio

Che strana la vita,vai a fare la spesa al supermercato (rare volte) e incontri
una persona che mai avresti immaginato di trovare,che gradevole sorpresa! Mi
avvicino,non vorrei sbagliarmi (già successo) si...si, è lei,come potrei non
riconoscerla,gli stessi occhi,la bocca resa ancor più affascinante dal rossetto
color cadmio e quel neo sul collo....è bellissima ancora adesso e sembra che il
tempo si sia dimenticato di lei. I ricordi tornano indietro come una
videocassetta che si riavvolge...avevo 14 anni...cavolo! Ne son passati quasi
42 e ricordo ancora attimo per attimo del mio primo bacio, lei mi chiese di
accompagnarla a casa con la bici,non vedevo l'ora,da tempo i nostri sguardi si
cercavano,chiamala cotta,innamoramento o come vuoi ma ci piacevamo. La strada
era sempre stata un pò lunga ma quel giorno non lo era affatto,e prima di
arrivare a casa sua mi fece fermare e senza dire una parola appoggiò le sue
labbra alla mia bocca
come erano morbide,profumate dal gusto un pò salato dalle piccole goccioline
di sudore ,mio DIO,lei
mi baciò.....e se quello era amore ne sarei morto su quella bocca. Tornai a
casa pedalando senza sapere dove andavo,il cuore sembrava volesse uscire dalla
bocca,non vedevo altro...non sentivo altro...
mi ero innamorato. Di colpo tornai alla realtà e me la trovai davanti.....
scusi...mi disse con voce bassa ed estrema educazione,la guardai sorridendo,
aspettai che mi riconoscesse per poi abbracciarla e lei....sa dove posso
trovare l'aceto balsamico? Con lo sguardo ebete gli dissi ."..non so."..ma non
mi ha riconosciuto? Possibile? Saranno mica i capelli che non ho oppure quei 35
kg in più?......Si devono essere stati quelli! Inutile dirvi che ci sono
rimasto male e mi sono reso conto che il tempo ti cambia e ti può cambiare ,ma
i ricordi no! Era fine Maggio del 1972.
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il primo bacio Che strana la vita,vai a fare la spesa al supermercato (rare volte) e incontri una persona che mai avresti immaginato di trovare,che gradevole sorpresa! Mi avvicino,non vorrei sbagliarmi (già successo) si...si, è lei,come potrei non riconoscerla,gli stessi occhi,la bocca resa...
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01/11/2014 18:36:53
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Passione

11 ottobre 2014 ore 14:31 segnala

Lo sguardo di Lei gli trafigge il cuore nel petto
lo sguardo di Lui fendente di uno stiletto.

Girati di schiena,lo sguardo a terra
si chiedono se ha un senso a farsi la guerra

Si cercano le mani,esplode calore
desiderio,passione,sesso,amore.

Lo sguardo ora si incrocia,sepolta la verità
i loro corpi avvolti dalla loro complicità.

Posseggono la chiave dello scrigno
che non apriranno mai.
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« video » Lo sguardo di Lei gli trafigge il cuore nel petto lo sguardo di Lui fendente di uno stiletto. Girati di schiena,lo sguardo a terra si chiedono se ha un senso a farsi la guerra Si cercano le mani,esplode calore desiderio,passione,sesso,amore. Lo sguardo ora si incrocia,sepolta la ve...
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Stella del Nord

09 ottobre 2014 ore 21:25 segnala
Non ho sonno
la notte è sovrana
caldo,noia
e mi disseto di fantasia.

Fissare le stelle
cercandone una
lo sguardo verso Nord
in un cielo amico e straniero.
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Non ho sonno la notte è sovrana caldo,noia e mi disseto di fantasia. Fissare le stelle cercandone una lo sguardo verso Nord in un cielo amico e straniero.
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09/10/2014 21:25:19
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Lilly

07 ottobre 2014 ore 21:55 segnala

Quella sera dell'ultimo venerdì di settembre Lorenzo tornò prima del solito,non era la stanchezza che gli pesava ma la decisione di dire a Noemi che era tutto finito,che la loro relazione non funzionava più e non aveva più significato vivere insieme. Ma c'era altro da dire,sopratutto all'unica figlia che avevano,per troppo tempo si era preparato il discorso,preciso,senza tralasciare nulla,sapeva che Lilly avrebbe capito la situazione e avrebbe accettato con la consapevolezza e spavalderia dei suoi vent'anni. La chiave lentamente gira sulla serratura,un ultimo sospiro,la porta si apre,tutto uguale come sempre,le stesse cose,gli stessi movimenti,la solita vita quotidiana. La giacca sulla sedia quello non era solito,si capiva che c'era qualcosa,poi gli sguardi che cercano indizi,una risposta,non c'era molto da dire,bastavano poche parole,il resto lo si sapeva. Noemi si sedette,ascoltò in silenzio senza interrompere il monologo di Lorenzo,spiazzandolo non fece scenate come di solito, non era impulsiva come sempre,non ne aveva voglia e motivo. Con rassegnata convinzione fece "si" con la testa,incrociò lo sguardo di lui che abbassando la testa fece scendere una lacrima non prevista.
Il tavolo apparecchiato per due incuriosì Lorenzo,non era semplice spiegargli che la sua unica figlia era ricoverata per un'overdose.
Il mondo gli crollò addosso,improvvisamente la separazione annunciata era passata in secondo luogo,confusione,rabbia,voglia di urlare,prese un lembo di tovaglia e la scaraventò con isterica follia in un angolo della cucina sotto lo sguardo impassibile di Noemi che con flemma stette seduta. La domanda che ronzava nella testa di tutti e due era "perche?" "Dove si era sbagliato?" Inutile cercare le colpe e responsabilità,non si erano accorti che la loro vita andava a senso unico,egoismo ed orgoglio hanno portato le loro vite lontano dalla loro figlia,ignorando il suo grido d'aiuto l'hanno lasciata sola,troppo distratti dalla frenesia di questa vita moderna,vittime anche loro di una noia che li porterà alla deriva,la solitudine e rimorso saranno i loro compagni.
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« video » Quella sera dell'ultimo venerdì di settembre Lorenzo tornò prima del solito,non era la stanchezza che gli pesava ma la decisione di dire a Noemi che era tutto finito,che la loro relazione non funzionava più e non aveva più significato vivere insieme. Ma c'era altro da dire,sopratutto all...
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07/10/2014 21:55:48
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Un uomo senza tempo

06 ottobre 2014 ore 22:07 segnala


Lino non immaginava che da lì a poco avrebbe incontrato la donna della sua vita.
Agosto "54,il giovane ventiquattrenne magro,tutto spirito,con un vestito grigio
di una taglia più grande,si presentò con dei suoi fratelli al buffet di sua
sorella Evelina che si sposava,gli sguardi erano più per quei dolci e leccornie
che per le ragazze,che non disdegnava,anzi,le piacevano parecchio e lui piaceva
a loro. Tra una pastina e lo spumante i suoi occhi si fermarono su quelli di
Mercedes,mora,fisico asciutto e seno generoso,inutile dire che Cupido lo
infilzò. Passarono tutto il giorno a cercarsi con gli occhi fino all'ora di
andare,prima di lasciare la festa ruppe il ghiaccio(come si usa dire) si
avvicinò e le strappò un appuntamento per il giorno dopo prima di partire per
Alessandria dove abitava con la sua famiglia. Non so cosa si dissero ma
cominciarono a scriversi come potevano,Mercedes non poteva andare a scuola ma
imparò discretamente a leggere e a scrivere,poi doveva occuparsi dei fratelli e
della casa e del figlio essendo ragazza madre di cose da fare non mancavano. Le
lettere furono frequenti ma gli incontri no,anzi erano sempre più rari,non
c'era la possibilità economica di visitarsi spesso,tra Padova ed Alessandria la
spesa non era uno scherzo,non erano passati neanche dieci anni dalla fine della
guerra ma il desiderio di stare insieme era più grande,decisero di sposarsi nel
"56,il 6 ottobre che per combinazione era il 26° compleanno di Lino. Mercedes
seguì il marito in Piemonte dove nacque un figlio nel Giugno del "58. Le
condizioni di salute della mamma di mercedes non erano buone,era sola ed aveva
bisogno di aiuto,così decisero di tornare nel Veneto e stabilirvici dove nel
"64 ebbero una figlia. Una storia come tante senza eventi straordinari se non
quelli di una vita semplice e coronata da gesti di affetto tutti i giorni,da
una serenità che trasmisero ai figli che ricorderanno per sempre la loro
infanzia come uno dei periodi più felici della loro vita.

Un'infinito grazie a papà e mamma
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« video » Lino non immaginava che da lì a poco avrebbe incontrato la donna della sua vita. Agosto "54,il giovane ventiquattrenne magro,tutto spirito,con un vestito grigio di una taglia più grande,si presentò con dei suoi fratelli al buffet di sua sorella Evelina che si sposava,gli sguardi eran...
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