Durante alcuni dei miei viaggi a Londra ho potuto conoscere un personaggio che ha lavorato per anni nel settore del Marketing. Tutto ciò che leggerete di seguito è frutto di indagini che lui ha condotto personalmente; coinvolgendo, in varie parti del mondo, figure di spicco legate alle grandi famiglie economiche. Ho deciso di pubblicare integralmente la ricerca così come lui l’ha scritta, ma penso sia giusto per etica professionale che tutto debba essere formulato sotto forma di ipotesi. A mio parere la maggior parte delle informazioni sono vere, faccio questa dichiarazione in relazione anche agli eventi che si stanno manifestando nel mondo.
La conferma alla mia ricerca è partita da un trafiletto, pubblicato il 7 giugno 1999 dal Corriere della Sera, dove si parlava di un gruppo di persone fino allora a me sconosciute i “Bilderbergers”. Così sono chiamati i membri del Gruppo Bilderberg. L’articolo si riferiva alla loro riunione ufficiale annuale del 1999, che si era appena conclusa in Portogallo in un Resort di un paese chiamato Sintra. In questa riunione si era discusso, tra i vari temi, anche sul dopo guerra in Kosovo. Il Gruppo Bilderberg, diceva l’articolo, è nato nel 1954 e riunisce i personaggi più illustri dei vari campi a livello internazionale. Tra i personaggi presenti alla riunione venivano citati: U. Agnelli, H. Kissinger, Mario Monti ed altri ancora. Leggendo queste informazioni sono rimasto insospettito dal fatto che una riunione di questa importanza (per argomento e personaggi) non avesse ricevuto maggior pubblicità dagli organi di informazione. Incuriosito, ho sentito la necessità di conoscere, e capire più a fondo la natura di questa organizzazione. Sono così venuto a conoscenza di quelle che possono essere definite le forze negative che oggi detengono il potere materiale nel mondo, dei loro pensieri e dei loro programmi. Se pensiamo alla situazione del nostro pianeta possiamo fare finta di niente ed essere felici e sereni oppure possiamo interrogarci su che mondo stiamo preparando per le prossime generazioni e soprattutto sul perché siamo in questa situazione: guerre civili e religiose in ogni continente, violenza e corruzione ovunque anche negli stati che si definiscono più evoluti, uso di droghe in aumento (persino legalizzate), la condizione di povertà in continua espansione in tutto il mondo, un senso di ingiustizia diffuso, scandali che coinvolgono tutti i personaggi che occupano posizioni di potere etc …….. Purtroppo, il trend, della nostra società è drammaticamente negativo e ai nostri giorni il degrado è il vero protagonista.
La domanda che vale la pena porsi è: ma c’è qualcuno che alimenta queste cose, esiste un comune denominatore dietro tutto questo, qualcuno che ne trae beneficio? Solo la verità ci può rendere veramente liberi, liberi di capire e quindi di rispondere. Allora la domanda che ci dobbiamo porre è conosciamo la verità? Conosciamo veramente cosa si nasconde dietro il maturare di tutti questi fenomeni? Certo i mass media, i politici, i sociologi ci “martellano” con le loro interpretazioni, ma ci possiamo fidare?
Come provocazione guardate la Tavola 1, questa è secondo David Icke (dal libro “And the truth shall set you free”) la “Catena dei Comandi” del nostro pianeta ai nostri giorni. Lo so è un po’ diversa da quella che siamo soliti pensare e soprattutto ci sono tanti nomi, là in cima, con i quali non siamo familiari e di cui nessuno parla. C’è anche il Gruppo Bilderberg ma non è il vertice della gerarchia, quindi prima di parlare di loro vediamo di scoprire chi sono quelli che sembrano comandarli.
Come dice la parola stessa gli Illuminati sono i portatori di luce, quelli che sanno, ma la loro luce è, apparentemente, Lucifero o Satana. Appartengono a tredici delle più ricche famiglie del mondo e sono i personaggi che veramente comandano il mondo da dietro le quinte. Vengono anche definiti la Nobiltà Nera, i Decision Makers, chi fa le regole da seguire per Presidenti e Governi. La loro caratteristica è quella di essere nascosti agli occhi del pubblico. Il loro albero genealogico va indietro migliaia di anni e sono molto attenti a mantenere il loro legame di sangue di generazione in generazione senza interromperla.
Il loro potere risiede nell’occulto e nell’economia, uno dei loro motti è: “il denaro crea potere”. Possiedono tutte le Banche Internazionali, il settore petrolifero e tutti i più potenti settori industriali e commerciali; ma soprattutto sono infiltrati nella politica e comandano la maggior parte dei governi e degli organi Sovranazionali primi fra tutti l’ONU ed il Fondo Monetario Internazionale. Un esempio del loro modo di operare è l’elezione del Presidente degli Stati Uniti, chi tra i candidati ha più Sponsor sotto forma di soldi, vince le elezioni perché con questi soldi ha il potere di “distruggere” l’altro candidato. E chi è che sponsorizza il candidato vincente? Ovviamente gli Illuminati attraverso le loro molte organizzazioni di facciata, fanno in modo di finanziare entrambi i candidati, per mantenere il “gioco” vivo anche se loro hanno già deciso chi sarà il vincitore e a questo assicurano più soldi. I loro piani sono sempre lungimiranti, sembra che Bill Clinton sia stato preparato alla missione di Presidente dall’entourage degli Illuminati fin da quando era giovane. Qual è l’obiettivo degli Illuminati? Creare un Unico Governo Mondiale ed un Nuovo Ordine Mondiale, con a capo loro stessi per sottomettere il mondo a una nuova schiavitù, non fisica, ma “spirituale” ed affermare il loro credo: l’ideologia Luciferica. Questo obiettivo non può essere conseguito nel periodo di una vita, le sue origini sono antiche e risalgono già al 1700 quando il complotto venne formalizzato, con l’elaborazione di veri e propri documenti programmatici. Nella prima metà del 1700 l’incontro tra il Gruppo dei Savi di Sion e Mayer Amschel Rothschild, l’abile fondatore della famosa dinastia che ancora oggi controlla il Sistema Bancario Internazionale, porta alla redazione di un manifesto: “I Protocolli dei Savi di Sion”. In 24 paragrafi, viene descritto come soggiogare e dominare il mondo con l’aiuto di un sistema economico. Sempre Mayer Amschel Rothschild aiuta e finanzia l’ebreo Adam Weishaupt, un ex prete gesuita, che a Francoforte crea un Gruppo Segreto dal nome “Gli Illuminati di Baviera”. Weishaupt prendendo spunto dai “ Protocolli dei Savi di Sion” elabora all’incirca verso il 1770 “Il Nuovo Testamento di Satana” un piano che dovrà portare, non più gli Ebrei ma un gruppo ristretto di persone (gli Illuminati o Banchieri Internazionali) ad avere il controllo ultimo del mondo intero. La strategia di Weishaupt era basata su principi molto fini e spietati. Bisognava arrivare alla soppressione dei Governi Nazionali e alla concentrazione del potere in Governi ed Organi Sovranazionali ovviamente gestiti dagli Illuminati. Ecco alcuni esempi operativi sulle cose da fare:
Creare la divisione delle masse in campi opposti attraverso la politica, l’economia, gli aspetti sociali, la religione, l’etnia etc … Se necessario armarli e provocare incidenti in modo che si combattano e si indeboliscano.
Corrompere (con denaro e sesso) e quindi rendere ricattabili i politici o chi ha una posizione di potere all’interno di uno stato.
Scegliere il futuro capo di stato tra quelli che sono servili e sottomessi incondizionatamente.
Avere il controllo delle scuole (licei ed Università) per fare in modo che i giovani talenti di buona famiglia siano indirizzati ad una cultura internazionale e diventino inconsciamente agenti del complotto.
Assicurare che le decisioni più importanti in uno stato siano coerenti nel lungo termine all’obiettivo di un Nuovo Ordine Mondiale.
Controllare la stampa, per poter manipolare le masse attraverso l’informazione.
Abituare le masse a vivere sulle apparenze e a soddisfare solo il loro piacere, perché in una società depravata gli uomini perdono la fede in Dio.
Secondo Weishaupt, mettendo in pratica le sue raccomandazioni si doveva arrivare a creare un tale stato di degrado, di confusione e quindi di spossatezza, che le masse avrebbero dovuto reagire cercando un protettore o un benefattore al quale sottomettersi liberamente. Da qui il bisogno di costituire degli Organi Sovranazionali pronti a sfruttare questo stato di cose, fingendosi i salvatori della patria, per istituire un Unico Governo Mondiale . Nel 1871 il piano di Weishaupt viene ulteriormente completato da un suo seguace Americano Albert Pike che elabora un documento per l’istituzione di un Nuovo Ordine Mondiale attraverso tre Guerre Mondiali. Il suo pensiero era che questo programma di guerre avrebbe generato nelle masse un tale bisogno di pace, che sarebbe diventato naturale arrivare alla costituzione di un Unico Governo Mondiale. Non a caso dopo la Seconda Guerra Mondiale venne fatto il primo passo in questa direzione con la formazione dell’ONU, che possiamo definire la polizia del mondo degli Illuminati. Tornando al pensiero di Pike, la Prima Guerra Mondiale doveva portare gli Illuminati, che già avevano il controllo di alcuni Stati Europei e stavano conquistando attraverso le loro trame gli Stati Uniti di America, ad avere anche la guida della Russia. Quest’ultima avrebbe poi dovuto interpretare un ruolo che doveva portare alla divisione del mondo in due blocchi. La Seconda Guerra Mondiale sarebbe dovuta partire dalla Germania, manipolando le diverse opinioni tra i nazionalisti tedeschi e i sionisti politicamente impegnati. Inoltre avrebbe portato la Russia ad estendere la sua zona di influenza e reso possibile la costituzione dello Stato di Israele in Palestina. La Terza Guerra Mondiale sarà basata sulle divergenze di opinioni che gli Illuminati avranno creato tra i Sionisti e gli Arabi, programmando l’estensione del conflitto a livello mondiale.
Col passare degli anni il Quartiere Generale di questo complotto passa dalla Germania (Francoforte), alla Svizzera, poi all’Inghilterra (Londra) ed infine agli Stati Uniti d’America (New York). E’ quindi dal 1700 che le famiglie degli Illuminati, generazione dopo generazione, influenzano la storia per raggiungere i propri traguardi. Ecco un elenco dei fatti principali che negli ultimi 3 secoli sono stati architettati, fomentati o finanziati dagli Illuminati: la Rivoluzione Francese, le Guerre Napoleoniche, la nascita dell’ideologia Comunista, la I Guerra Mondiale, la Rivoluzione Bolscevica, la nascita dell’ideologia Nazista, la II Guerra Mondiale, la fondazione dell’ONU, la nascita dello Stato di Israele, la Guerra del Golfo, la nascita dell’Europa Unita…
Nella Tavola 3 e Tavola4 è rappresentata la rete di potere che gli Illuminati si sono costruiti in quasi 300 anni. Ovviamente non potevano pensare di conseguire i loro obiettivi da soli, avevano ed hanno bisogno di una “struttura operativa”, composta da organizzazioni o persone che esercitando del potere operino più o meno consapevolmente nella stessa direzione. Come potete constatare gli Illuminati controllano o hanno i loro uomini ovunque, possiamo tranquillamente dire che sono i signori del mondo. La loro strategia ha fatto leva su 2 capisaldi: a) la forza del denaro, hanno costituito e controllano il Sistema Bancario Internazionale; b) la disponibilità di persone fidate, ottenuta attraverso il controllo delle Società o Associazioni Segrete (logge massoniche). Queste ultime con i loro diversi gradi di iniziazione hanno garantito e garantiscono tutt’ora quell’alone di discretezza necessario al piano degli Illuminati. Gli Illuminati, e chi con loro controlla queste Società, sono Satanisti e praticano la magia nera. Il loro Dio è Lucifero e attraverso pratiche e riti occulti manipolano e influenzano le masse. E pensare che la cultura dominante ci dice che la magia non esiste anzi, considera ridicolo chi ci crede. E’ anche da questa scienza di tipo occulto, che gli Illuminati hanno sviluppato la teoria sul controllo mentale delle masse. Per chiarire ecco un esempio: a quanto sembra anche Hollywood, le maggiori Case Cinematografiche e Discografiche internazionali, fanno parte della rete degli Illuminati. Molte volte i loro prodotti sono usati come strumenti di indottrinamento e agiscono in modo “invisibile” sulla psiche. Penso che nessuno possa negare che oggi esistono certi tipi di musica, privi di qualsiasi qualità, il cui unico effetto voluto è quello di provocare nei giovani apatia, robotismo, violenza ed essere uno stimolo all’uso di droghe.
Dicevamo prima, che gli uomini che controllano gli Illuminati fanno parte di tredici delle famiglie più ricche del mondo. I loro nomi sono rimasti segreti negli anni e la leadership famigliare è stata passata da uomo a uomo generazione dopo generazione. Comunque nessun segreto può essere tenuto per sempre e anche in questo caso recentemente sono stati resi noti i loro nomi, grazie a qualcuno che, abbandonando l’ordine, ha deciso di cambiare vita e rivelare le informazioni più importanti. Ecco quindi le tredici famiglie che sembrano avere il compito di gestire il pianeta da dietro le quinte per condurlo al Nuovo Ordine Mondiale:
ASTOR
BUNDY
COLLINS
DUPONT
FREEMAN
KENNEDY
LI
ONASSIS
ROCKFELLER
ROTHSCHILD
RUSSELL
VAN DUYN
MEROVINGI
(famiglie Reali Europee)
Il Gruppo Bilderberg:
Il Gruppo Bilderberg, rappresenta uno dei più potenti Gruppi di facciata degli Illuminati. Nasce informalmente nel 1952, ma prende questo nome solo nel 1954 quando il 29 maggio viene indetto il primo incontro presso l’Hotel Bilderberg di Oosterbeek in Olanda. Da allora le riunioni sono state ripetute 1 o 2 volte all’anno. All’inizio solo in Paesi Europei, ma dagli inizi degli anni ‘60 anche in Nord America. Tra i promotori del Gruppo bisogna menzionare almeno due personaggi: Sua Maestà il Principe Bernardo de Lippe di Olanda (ex Ufficiale delle SS), che ne è rimasto il presidente fino a quando nel 1976 ha dovuto dare le dimissioni per lo scandalo “Lockheed” e Joseph Retinger un “faccendiere” Polacco che si era costruito una fitta rete di relazioni tra personaggi della Politica e dell’Esercito a livello Mondiale. Retinger viene descritto come l’istigatore del gruppo, la sua visione era costruire un’ Europa unita per arrivare ad un Mondo unito in pace, dove potenti Organizzazioni Sovranazionali avrebbero garantito con l’applicazione delle loro ideologie, più stabilità dei singoli governi nazionali.
Fin dalla prima riunione furono invitati banchieri, politici, universitari, funzionari internazionali degli Stati Uniti e dei paesi dell’Europa Occidentale per un totale all’incirca di un centinaio di personaggi, tra questi, sembra anche Alcide De Gasperi.
Ai tempi della costituzione l’obiettivo dichiarato ufficialmente, era quello di creare l’unità Occidentale per contrastare l’espansione Sovietica.
In realtà malgrado le apparenti buone intenzioni, il vero obiettivo era quello di formare un’altra organizzazione di facciata che potesse attivamente contribuire ai disegni degli Illuminati: la costituzione di un Nuovo Ordine Mondiale e di un Governo Mondiale entro il 2012.
il chaos è alle porte
04 luglio 2009 ore 13:38 segnala10958544
Durante alcuni dei miei viaggi a Londra ho potuto conoscere un personaggio che ha lavorato per anni nel settore del Marketing. Tutto ciò che leggerete di seguito è frutto di indagini che lui ha condotto personalmente; coinvolgendo, in varie parti del mondo, figure di spicco legate alle grandi... (continua)
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04/07/2009 13:38:59
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scusate la latitanza
31 dicembre 2008 ore 20:13 segnala
AUGURI DI BUON 2009 (al 2012 -3)
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La pausa II parte
07 dicembre 2008 ore 12:57 segnala
La pausa è la sorellina del sonno, in quanto anch’essa, in rapporto alla sua durata, permette e compie una rivitalizzazione, qualità propria del sonno, delle forze logorate da attività mentali o fisiche.
Inoltre la pausa, come succede per il sonno, dà la possibilità di permettere un collegamento fra l’essere umano e il Mondo Spirituale, poiché quando dormiamo ci stacchiamo dalla coscienza usuale diurna e ascendiamo ad una realtà che non è più fisica.
Per questa ragione i sogni hanno una caratteristica molto particolare e misteriosa. Essi sono il risultato di residui consci che s’incontrano con i contenuti dell’inconscio.
In altre parole è l’incontro e la fusione fra la coscienza fisico-sensibile con quella soprasensibile.
Questo collegamento non è un processo naturale, non avviene in modo automatico: deve essere voluto.
Quando l’ espansione della nostra interiorità trapassa in una elevazione dell’anima, l’anima sale ad un livello ispirativo.
Quest’ultimo si crea mettendo a tacere il nostro mondo interiore ed accogliendo un mondo superiore: aprendoci e abbandonandoci totalmente ad esso facendo silenzio in noi stessi.
Abituarsi a compiere delle brevi pause durante la giornata permette di giungere con più facilità alla calma interiore, calda e amorevole terra che protegge e nutre qualsiasi impulso dell’Anima tendente allo Spirito, vale a dire passando dalla nostra interiorità ad una elevazione superiore di coscienza, non semplicemente da dentro a fuori bensì da dentro all’Alto.
La pausa, come già accennato, ha valore per la vita dell’Anima quando sia voluta; essa quindi, quale precorritrice della calma interiore, rientra nell’ambito del volere.
La pausa perciò non significa sospendere il dovere (attività lavorativa) per svolgere un altro tipo di attività ricreativa (vacanze, feste e simili).
La vera pausa è passare dal mondo esterno nel proprio mondo interiore per poi allargarsi ad un mondo molto più vasto ed elevato, vale a dire al già accennato piano ispirativo.
Si potrebbe meglio dire che la pausa significa l’inizio del passaggio dal riverbero del mondo esterno al nostro mondo interno - che comporta pensieri usuali, quotidiani, automatici - al riverbero di pensieri che originano dal Mondo Spirituale.
Questo può avvenire tramite una disposizione animica interiore atta a cogliere i pensieri universali, quei pensieri che sono il linguaggio delle Entità Spirituali che ci guidano.
Se la pausa però sorge più o meno improvvisa nella vita dell’anima (o in certi casi nel corpo) senza essere voluta o quando si sia costretti dalla vita ad una pausa forzata, allora essa diventa un processo patologico, diventa malattia.
In questi frangenti non si può parlare di pausa ma, laddove la malattia si manifesta, ciò significa che si è creata una situazione di vuoto, o di mancanza, carenza, assenza di un qualcosa. In certi casi si può parlare di paralisi, di interruzione di attività e così via, ma non di pausa.
Quando la sospensione voluta della attività interiore è vigilata dalla coscienza, l’uomo si pone in aspettativa di un qualcosa di nuovo, di una nuova conoscenza che può manifestarsi: allora essa è vera pausa.
In questa condizione la pausa permette a contenuti spirituali positivi, e quindi creativi, costruttivi, di riempire la nostra interiorità.
Ciò causerà la nascita di germi di nuove realtà spirituali che appariranno sul piano umano proprio grazie alla nostra voluta, cosciente pausa.
Quando invece la sospensione di attività interiore non è sostenuta da forze di coscienza e di autocoscienza, allora essa diventa vuoto.
Il vuoto diventa la controparte oscura della pausa.
Non esistendo il vuoto nell’unitario Mondo dello Spirito non esiste, allora il vuoto viene riempito di contenuti spirituali negativi, devianti che incatenano lo Spirito nella materia, bloccandone l’evoluzione.
E’ ancora da sottolineare un fatto: poiché il vuoto non esiste nell’unitario Mondo dello Spirito, tanto meno può esistere in quello umano.
L’essere umano infatti non è altro che una manifestazione dello Spirito condensata nella materia.
Il vuoto è un muro che può divenire invalicabile fra Materia e Spirito.
La pausa è il ponte, l’anello di congiunzione fra Materia e Spirito.
Inoltre la pausa, come succede per il sonno, dà la possibilità di permettere un collegamento fra l’essere umano e il Mondo Spirituale, poiché quando dormiamo ci stacchiamo dalla coscienza usuale diurna e ascendiamo ad una realtà che non è più fisica.
Per questa ragione i sogni hanno una caratteristica molto particolare e misteriosa. Essi sono il risultato di residui consci che s’incontrano con i contenuti dell’inconscio.
In altre parole è l’incontro e la fusione fra la coscienza fisico-sensibile con quella soprasensibile.
Questo collegamento non è un processo naturale, non avviene in modo automatico: deve essere voluto.
Quando l’ espansione della nostra interiorità trapassa in una elevazione dell’anima, l’anima sale ad un livello ispirativo.
Quest’ultimo si crea mettendo a tacere il nostro mondo interiore ed accogliendo un mondo superiore: aprendoci e abbandonandoci totalmente ad esso facendo silenzio in noi stessi.
Abituarsi a compiere delle brevi pause durante la giornata permette di giungere con più facilità alla calma interiore, calda e amorevole terra che protegge e nutre qualsiasi impulso dell’Anima tendente allo Spirito, vale a dire passando dalla nostra interiorità ad una elevazione superiore di coscienza, non semplicemente da dentro a fuori bensì da dentro all’Alto.
La pausa, come già accennato, ha valore per la vita dell’Anima quando sia voluta; essa quindi, quale precorritrice della calma interiore, rientra nell’ambito del volere.
La pausa perciò non significa sospendere il dovere (attività lavorativa) per svolgere un altro tipo di attività ricreativa (vacanze, feste e simili).
La vera pausa è passare dal mondo esterno nel proprio mondo interiore per poi allargarsi ad un mondo molto più vasto ed elevato, vale a dire al già accennato piano ispirativo.
Si potrebbe meglio dire che la pausa significa l’inizio del passaggio dal riverbero del mondo esterno al nostro mondo interno - che comporta pensieri usuali, quotidiani, automatici - al riverbero di pensieri che originano dal Mondo Spirituale.
Questo può avvenire tramite una disposizione animica interiore atta a cogliere i pensieri universali, quei pensieri che sono il linguaggio delle Entità Spirituali che ci guidano.
Se la pausa però sorge più o meno improvvisa nella vita dell’anima (o in certi casi nel corpo) senza essere voluta o quando si sia costretti dalla vita ad una pausa forzata, allora essa diventa un processo patologico, diventa malattia.
In questi frangenti non si può parlare di pausa ma, laddove la malattia si manifesta, ciò significa che si è creata una situazione di vuoto, o di mancanza, carenza, assenza di un qualcosa. In certi casi si può parlare di paralisi, di interruzione di attività e così via, ma non di pausa.
Quando la sospensione voluta della attività interiore è vigilata dalla coscienza, l’uomo si pone in aspettativa di un qualcosa di nuovo, di una nuova conoscenza che può manifestarsi: allora essa è vera pausa.
In questa condizione la pausa permette a contenuti spirituali positivi, e quindi creativi, costruttivi, di riempire la nostra interiorità.
Ciò causerà la nascita di germi di nuove realtà spirituali che appariranno sul piano umano proprio grazie alla nostra voluta, cosciente pausa.
Quando invece la sospensione di attività interiore non è sostenuta da forze di coscienza e di autocoscienza, allora essa diventa vuoto.
Il vuoto diventa la controparte oscura della pausa.
Non esistendo il vuoto nell’unitario Mondo dello Spirito non esiste, allora il vuoto viene riempito di contenuti spirituali negativi, devianti che incatenano lo Spirito nella materia, bloccandone l’evoluzione.
E’ ancora da sottolineare un fatto: poiché il vuoto non esiste nell’unitario Mondo dello Spirito, tanto meno può esistere in quello umano.
L’essere umano infatti non è altro che una manifestazione dello Spirito condensata nella materia.
Il vuoto è un muro che può divenire invalicabile fra Materia e Spirito.
La pausa è il ponte, l’anello di congiunzione fra Materia e Spirito.
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"la pausa"
30 novembre 2008 ore 12:34 segnalaLa pausa, quando viene eseguita con coscienza, diventa una piccola porta aperta che ci immette in un grande mondo.
Essa è necessaria nella vita dell’essere umano e, comunemente, è la vita stessa che ci impone una sosta, una pausa appunto in determinati momenti.
Possono esservi pause brevi, nell’arco di una giornata o più lunghe, nell’arco di qualche mese o addirittura di anni.
Vi sono vari tipi di pause che possiamo scegliere di compiere, a seconda della nostra situazione. Se nella vita quotidiana guardiamo il mondo circostante, trattenendo, sospendendo il flusso dei pensieri abbandonandoci con dedizione, con interesse alla visione esterna, osservando il mondo nei suoi particolari, ci creiamo una prima condizione di calma interiore.
Questa è la pausa nel mondo dei pensieri. Se rapportandoci al mondo esterno, blocchiamo il flusso delle parole abbandonandoci liberamente all’ascoltare persone, suoni della natura e così via, creiamo una seconda condizione di calma interiore.
Questa è la pausa nel mondo della parola. Se andando nel mondo, grazie alla capacità che abbiamo di muoverci, fermiamo i nostri movimenti fisici, specialmente le nostre gambe, e cessando di camminare ci sforziamo di percepire la risonanza interiore del movimento nel nostro corpo fisico, creiamo una terza condizione di calma interiore.
Questa è la pausa nel mondo del movimento. Qualsiasi sia il tipo di pausa, in qualsiasi ambito sensoriale essa cada, ad essa corrisponde un’attività spirituale.
La pausa perciò può essere considerata come la fine di un breve processo che da fuori (mondo esterno) porta a dentro (mondo interno).
Questo processo però è solo la prima parte di una attività, che da dentro può proseguire verso l’alto come verrà spiegato nel proseguo dell’allo scritto.
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"El Dorado"
15 novembre 2008 ore 11:46 segnala"Forgiata in oro purissimo, costruita ancora molto tempo prima della scomparsa di Atlantide, prima ancora che gli abitanti di quel continente degenerassero usando scienza e mezzi ricevuti dai Confederati Intergalattici, Signori della Luce, dalle caratteristiche multidimensionali. La loro base operativa si trovava nell'isola di Poseidonia allo scopo di istruire gli Atlantidei sulla Legge Cosmica e di realizzare i presupposti ideali al fine di integrare il pianeta Terra nella Confederazione.
La loro progressiva degenerazione impedì tale progetto.
Alcuni Atlantidei realizzati, non contaminati cioè dalla degenerazione, furono, per loro scelta, destinati a popolare l'El Dorado. Ad altri, non sufficientemente idonei, fu concesso di emigrare, prima che si verificasse il cataclisma, in America Centrale, Africa Orientale, Egitto, Mesopotamia.
Attualmente, nell'El Dorado esistono una feconda collaborazione e una imponente attività al fine di salvare il pianeta da una catastrofe nucleare.
La 'Città d'Oro' è una parte di quel Paradiso Terrestre, altro mitico luogo di biblica memoria, perduto dall'umanità, ed ha vita propria, indipendente dalla vita di superficie, alimentata dall'energia di un Sole centrale artificiale emanante luce dorata; essa si trova nel cuore del pianeta, con una ricca e lussureggiante vegetazione, con laghi e fiumi di acqua cristallina purissima, con animali mansueti e servizievoli, con edifici confortevoli tutelati da fantascientifiche strutture di sicurezza contro eventuali atti vandalici dei terrestri, e istruiti da dinamismi particolari.
Tuttavia, El Dorado non è totalmente isolata dal resto del pianeta; essa ha numerose vie di comunicazione, lunghi e comodissimi tunnel che consentono ai sofisticatissimi mezzi, di cui la Città d'Oro dispone, di raggiungere la superficie.
Le principali uscite, le più comunemente utilizzate dai suoi abitanti per le loro missioni, sono i due Poli. Esistono altre uscite secondarie in vari punti della Terra, fra le quali le più attive si trovano nel Triangolo delle Bermude e nel Lago Titicaca in Perù.
Nell'El Dorado esiste pure un cosmoporto capace di accogliere numerose navi spaziali provenienti dagli spazi esterni.
II popolo della Città d'Oro, oltre a godere dell'incondizionata libertà di travalicare Tempo e Spazio, gode anche del privilegio di trasmettere un particolare codice genetico (GNA) ai nascituri, i quali conservano l'incorruttibilità. In casi eccezionali o quando i programmi lo esigono, alcuni di essi possono venire in superficie, confondersi con gli uomini della Terra rendendosi irriconoscibili, vivere le loro abitudini, scegliere una donna vagliata a priori e particolarmente predisposta, e fecondarla al fine di immettere nell'ambiente esseri portanti la loro genetica evolutiva. Tale processo avviene in cicli particolarmente importanti che riguardano l'evoluzione dell'umanità. Questa fecondazione ormai è in atto da diversi anni. Vi sono interventi diretti ed interventi indiretti: i primi sono attuati direttamente dal popolo di El Dorado.
Gli altri sono attuati tramite soggetti maschili terrestri idonei a trasmettere il seme della superiore genetica. Però gli interventi diretti possono fallire.
I Reggitori di questa opera cosmica sono gli Elohim, Potenze Creanti forma e sostanza, Padroni della Luce e portatori dell'Intelligenza Onnicreante. Sono Archetipi e Guide della Confederazione intergalattica. La Loro natura è astrale e posseggono capacità multidimensionali. Vivono negli astri e, se vogliono, possono istruirsi un corpo fisico. Sono Loro che hanno fatto l'uomo a propria immagine e somiglianza.
Nella Città d'Oro non esistono né templi né chiese, non si officiano riti né si eseguono culti, poiché la legge, la religione del popolo di El Dorado è: 'Ama il prossimo tuo come te stesso', la Giustizia, la Pace, l'Amore, la Fratellanza sono nel cuore di ogni abitante. El Dorado, in un futuro ormai prossimo, riemergerà dal cuore del Pianeta per accogliere il nuovo popolo e la nuova civiltà, mentre le terre dell'attuale 'civiltà' terrestre conosceranno le profondità degli abissi nel ciclico alternarsi della Legge di Flusso e Riflusso, quale Purificazione e Rinnovamento di ogni cosa".
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the ballad of icarus
08 novembre 2008 ore 11:03 segnala
Across the skies
where're eagles flying free
across the distances in the silence, oh I will
a new desire was the torment of my life
and nothing is for me important like the flight
Oh sweet dream
it's your body into the air
strange nightmares, is coming fear in my brain
Touch the sun I will flight above the sky
from mountain to the sea the world oh it's will mine
A new dimension the mankind have now to live
the human people have just loose they don't believe
maybe I'm fool I am mad I don't want to sin
but my destiny was written with my skin
strange this nightmare I fall down from the sky
to the sun I was but now I'm gonna die
my wings in fire but my spirit now is free
the spirit of the flight it's for you if you believe !
where're eagles flying free
across the distances in the silence, oh I will
a new desire was the torment of my life
and nothing is for me important like the flight
Oh sweet dream
it's your body into the air
strange nightmares, is coming fear in my brain
Touch the sun I will flight above the sky
from mountain to the sea the world oh it's will mine
A new dimension the mankind have now to live
the human people have just loose they don't believe
maybe I'm fool I am mad I don't want to sin
but my destiny was written with my skin
strange this nightmare I fall down from the sky
to the sun I was but now I'm gonna die
my wings in fire but my spirit now is free
the spirit of the flight it's for you if you believe !
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un altro carnevale insanguinato epilogo
24 ottobre 2008 ore 22:56 segnala
Un anno è passato da allora Jasmine è sempre nei miei sogni e foraggia sempre i miei incubi il fatto che io sia ancora vivo lo devo esclusivamente alla mia nazionalità perché i giudici del mio paese devono dare il nulla osta per l'esecuzione,
Ho sofferto parecchio per la bestia che alberga in me ma ora ho imparato a conviverci.ho ripreso a disegnare, disegno per le guardie per i piantoni, ho persino eseguito nel suo ufficio un ritratto per la figlia di Vivaldi ciò mi ha permesso di potere godere di alcuni piccoli privilegi, nulla di eclatante ma ora per esempio dormo sul pagliericcio non come all'inizio sul nudo legno, avvolto in una coperta da ospedale non senza nulla come quando sono entrato qui. Anche il menù ora è cambiato tante volte, in occasioni speciali, sono riuscito persino a farmi portare qualcosa dal ristorante, una delle ultime volte mi sono tenuto un coltellaccio da carne ed ho iniziato grattando per tre mesi fra pietra e calce sono riuscito a togliere l'inferriata che mi divide dal canal grande, proprio stasera l'ultima spranga è divelta…. non sono mai stato un marcantonio ma il soggiorno nelle galere della serenissima mi ha sicuramente reso più snello… non ho mai avuto i capelli così lunghi, sto passando perfettamente dalla finestrella, è una sensazione strana l'aria umida della laguna non mi è mai sembrata così salubre sarà un tuffo di tre metri al massimo…… la luna guarda la mia fuga e la sua luce illumina nei miei occhi la pazzia.
Domani è carnevale!
Fine ?!
Ho sofferto parecchio per la bestia che alberga in me ma ora ho imparato a conviverci.ho ripreso a disegnare, disegno per le guardie per i piantoni, ho persino eseguito nel suo ufficio un ritratto per la figlia di Vivaldi ciò mi ha permesso di potere godere di alcuni piccoli privilegi, nulla di eclatante ma ora per esempio dormo sul pagliericcio non come all'inizio sul nudo legno, avvolto in una coperta da ospedale non senza nulla come quando sono entrato qui. Anche il menù ora è cambiato tante volte, in occasioni speciali, sono riuscito persino a farmi portare qualcosa dal ristorante, una delle ultime volte mi sono tenuto un coltellaccio da carne ed ho iniziato grattando per tre mesi fra pietra e calce sono riuscito a togliere l'inferriata che mi divide dal canal grande, proprio stasera l'ultima spranga è divelta…. non sono mai stato un marcantonio ma il soggiorno nelle galere della serenissima mi ha sicuramente reso più snello… non ho mai avuto i capelli così lunghi, sto passando perfettamente dalla finestrella, è una sensazione strana l'aria umida della laguna non mi è mai sembrata così salubre sarà un tuffo di tre metri al massimo…… la luna guarda la mia fuga e la sua luce illumina nei miei occhi la pazzia.
Domani è carnevale!
Fine ?!
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Un altro carnevale insanguinato parte decima
19 ottobre 2008 ore 12:09 segnala
Un altro carnevale di sangue
E così ritornò il carnevale, tornò riempiendo di festoni e di allegria la città lagunare e la mia testa di mestizia ma, pensavo sarebbe stato ottimo buttarsi nel lavoro.
Il doge quest'anno aveva decretato che i festeggiamenti sarebbero durati un mese, quindi l'afflusso di turisti in città sarebbe stato grande. Ci sarebbe stato un mare di lavoro per tutti!
Avevo ripreso a bere e Jasmine a volte faceva delle scenate perché, voleva tornare a lavorare piuttosto che convivere con me, e con la bottiglia, io dal canto mio non volevo ma neppure feci alcun tentativo per risolvere codesta situazione.
Alla mattina ero vicino a piazza San Marco a fare i ritratti, dal pomeriggio fino alla sera inoltrata invece ero in galleria da Etienne, dal primo giorno di festa quell'anno mi sembrava di essere diventato una macchina per fare i soldi!
Cari miei penserete che il mio umore fosse alle stelle a questo punto, macché tutti i giorni andavo dal Moro a pranzare annaffiando copiosamente i miei pasti di alcol poi il pomeriggio in galleria invece mi astenevo dal continuare a bere e questo mi faceva incazzare, il mio malessere interiore adesso lo attribuisco a quella maledetta notte di San Silvestro, ma all'epoca era rabbia che agiva incontrollata ed indomabile facendomi comportare come l'ultimo dei folli, il primo degli ubriaconi. Essa era latente non capivo che scavava nella mia mente, che mi costringeva nel comportamento: che fare?
La mia foga di soldi era l'unico argine che mi separava dalla follia, perché essa mi costringeva ad un comportamento corretto con i clienti, mi costringeva inoltre a limitare la quantità di vino assunta durante i miei pasti a casa del moro, ma alla sera quando andavo a casa Jasmine era la mia valvola di sfogo: essa fungeva da catalizzatore e qualche volta poco ci mancò che non arrivassimo alle mani
Quella sera stranamente rispetto al solito, mi sentivo sereno, a pranzo non avevo bevuto tanto e fra ritratti e tre quadri venduti da Etienne quella giornata risultava esser stata molto fruttifera, avevo in pratica risolto il mese in una manciata di ore.
Mentre ritornavo con cavalletto e tutto il resto sottobraccio ero ben disposto verso Jasmine e sinceramente intenzionato ad riaccendere la magia fra noi due.
Tutta Venezia era allegria e festoni alle finestre odore di fritto cibo e vino per le strade, il vociare della gente i cantastorie e gli accattoni creavano un gran bel quadretto, attraversai le calli ed i pochi ponti che mi separavano alla mia dimora, passavo inosservato quella sera con il trucco del pierrot sbavato e rovinato da una giornata di lavoro, ma a Venezia il gioco era così, le sue regole non le avevo scritte io. Tutti i cantastorie tutti gli acrobati e comunque tutta la gente che lavorava per strada durante il periodo carnevalizio faceva così, mascherata, questa era la regola.
Mi separai dal grosso della folla e mi diressi deciso ed in un attimo fui davanti al pesante portone di legno; Venezia questa sera era lì, cosi tumultuosa, così viva ed io avevo tutte le più belle intenzioni riguardo a lei, Jasmine, l'unica! Avevo deciso durante il tragitto, guardando le smorfie delle maschere che mi si paravano davanti ad ogni passo, di mettere fine anche a che era successo durante il San Silvestro perché in fondo io avevo provocato quella situazione accoppiandomi per primo con Matilde, quindi basta! In un batti baleno fui in cortile, guadagnai le scale in un attimo, ero ansioso di abbracciare la mia piccola, entrai, ero contento ero anche in anticipo di solito arrivavo un ora dopo ma oggi era andata così bene e poi Etienne era andato via prima questa sera , io avevo venduto diverse tele, quasi tutte quelle più interessanti e dato che non c'era il padrone di casa , io avevo già la pancia piena che mi fregava di stare ancora lì, non vi pare? Entrai in casa ero sorridente , deposi il cavalletto ed i miei attrezzi ed udii delle voci.......... so anch'io che non era rimasto alla galleria..........Etienne........Cazzo!
Erano ancora avvinghiati ed io scemo inebetito da quella visione con i soldi in una mano e nell'altra un grappolo d'uva che avevo pagato tantissimo in quanto non di stagione..........erano per la mia piccola.............
“Troia ! Troia di merda!”
Etienne era lì balbettante, nudo, mezzo moscio e andava ripetendo “ Spero tu sia uno figo!”
“Figo ? Fighissimo!” e mi voltai, mi vidi nello specchio, ero io il pierrot malefico, quello che aveva assaggiato il sangue un anno prima: mi vidi negli occhi l'espressione satanica del mio ritratto sulla parete, il quadro che aveva dato inizio a tutto, aveva dato vita ai miei sogni ,aveva ricolmato il mio borsello, ed aveva dato ossigeno ai miei incubi, quelli peggiori! Tutto questo traspariva dal mio volto Etienne lo capì subito era lì, nudo e, non solo fisicamente: ma lo avevo spogliato dentro il suo terrore era palese cominciava a tremare, la sua voce con lui io……. avevo cominciato il transfer!
Corna? Non era quello il problema, o meglio quello era solo il fattore scatenante.
Mi avvicinavo al letto.
Loro tremavano.
Il fuoco crepitava nel camino, non curante della gravità della situazione faceva danzare le sue fiamme ad eccitare ulteriormente il mio animo.........
Fu Etienne che ripresosi un attimo tentò di scappare......... ma io lo fermai, lui cadde, lo lasciai rialzarsi. Come per incanto nelle mie mani era apparso un coltello, era freddo......affilatissimo......
il sangue cominciò a scorrere, a pulsare dal collo di Etienne..........non riusciva a scappare ma tamponandosi il collo fuggì sulla terrazza......lei piangeva rannicchiata in posizione fetale !
Uscii, sicuro del mio stiletto e carico della mia follia, Etienne tentava di fuggire a me, sfuggire alla morte correndo da una parte all'altra della mia terrazza ..........decise di saltare su un balcone sottostante.......era in bilico si dondolava nel vuoto sprizzando sangue vivo dalla giugulare..... io lo osservavo, era sotto di me ad un certo punto mi chinai su di lui gli pungevo le dita lui mi guardava implorante..........non resistette.
Mi tolse la soddisfazione di vederlo sfracellato, quel giuda morì impalato cadendo e fermato prima di toccare il suolo da un'asta di bandiera era lì ora e mi guardava con la testa abbandonata sul collo e l'asta che gli usciva dal petto.
Adesso toccava alla fedifraga..... ahahahah !!!!
Erano passati circa dieci minuti buoni ma lei mica era scappata era lì ancora che piangeva ancora aggrappata alle coperte come una bambina, che cazzo, voleva intenerirmi? No ! Era il terrore della preda che paralizza chi ne è posseduto.......mi avvicinai........le spostai i capelli con la lama, era sporca del sangue del suo amante lei tremava , tentò di scappare ........mi urtò ! La bloccai.........
Urlavo felice mentre mollavo colpi nel suo corpo, mentre piazzavo coltellate ovunque in lei ........morì così, io mica mi rendevo conto di farlo, non ero io il responsabile : era stato il pierrot .........e lei era ormai una maschera di sangue irriconoscibile le spostai i capelli......tremavo.......le chiusi gli occhi
e la ricomposi sul letto mi andai a lavare piangendo e maledicendo il fato che ti porta all'estasi e ti sbatte nella merda più nera impietoso della tua felicità. Finito di togliere il pierrot dal mio viso ritornai sui miei passi, mi recai sulla terrazza per cercare di recuperare il corpo di Etienne mi avvicinai al parapetto ..............non c'era nessuno
Incubo! Si trattava sicuramente di quello guardai di nuovo sfregandomi con forza gli occhi si non c'era proprio nessuno corsi in casa mi avvicinai al letto convinto di trovare Jasmine che dormiva serena............
Macello, era tutto vero tranne Etienne, ora avevo capito avevo capito tutto!
Piansi forte disperandomi, la baciavo la chiamavo.........il sapore salato delle mie lacrime si mescolava nella mia bocca con il dolciastro del suo sangue ...... era la conclusione di questo carnevale di morte, ora davvero doveva finire tutto qui ! Presi la legna ardente dal camino e la buttai sul pavimento di legno fino che fui avvolto dalle fiamme, poi mi misi sul letto la abbracciai sicuro di raggiungerla in questo ultimo nostro viaggio, ormai era tutto un rogo e il quadro del pierrot pareva assistere compiaciuto.
Nel frattempo il fumo aveva raggiunto la tromba delle scale ed il cortile. Il vociare concitato mi raggiungeva ovattato e mi teneva ancorato alla realtà in quello splendido carosello di morte.
Si era riempito il cortile di gente ed erano arrivati anche i gendarmi con il commissario Vivaldi in testa, Stavo perdendo i sensi quando mi sentii afferrare e trascinare via da quell'inferno.
Vivaldi era fuori di sé e ripeteva
“ Lo dicevo io che era stato il francese adesso ha ucciso anche Jasmine bisognava aspettare le prove”
la gente come dicevo poc'anzi amava molto Jasmine e si era formata una piccola folla che voleva linciarmi, il moro, e era fra questi, la polizia ne ebbe da fare per portarmi illeso nella prigione, io subivo quella gogna psicologica quasi convinto che ciò potesse portare ad espiazione di tutti i miei peccati. Ciò naturalmente non fu assolutamente vero e, mentre la folla mi sputacchiava e mi percuoteva io continuavo a pensare a lei, non sentivo nel terribile caos nulla a parte lo straziante rimorso che attanagliava il mio cuore.
Fui trascinato al commissariato e da lì fui rinchiuso nei piombi, la cella era piccola e ed angusta l'umidità aveva creato negli anni in infiorescenze nei muri la luce mi giungeva fioca da una piccola finestrella senza vetri con sbarre posta sopra un tavolaccio che chiamare letto sarebbe un eufemismo mi addormentai dolorante.
E così ritornò il carnevale, tornò riempiendo di festoni e di allegria la città lagunare e la mia testa di mestizia ma, pensavo sarebbe stato ottimo buttarsi nel lavoro.
Il doge quest'anno aveva decretato che i festeggiamenti sarebbero durati un mese, quindi l'afflusso di turisti in città sarebbe stato grande. Ci sarebbe stato un mare di lavoro per tutti!
Avevo ripreso a bere e Jasmine a volte faceva delle scenate perché, voleva tornare a lavorare piuttosto che convivere con me, e con la bottiglia, io dal canto mio non volevo ma neppure feci alcun tentativo per risolvere codesta situazione.
Alla mattina ero vicino a piazza San Marco a fare i ritratti, dal pomeriggio fino alla sera inoltrata invece ero in galleria da Etienne, dal primo giorno di festa quell'anno mi sembrava di essere diventato una macchina per fare i soldi!
Cari miei penserete che il mio umore fosse alle stelle a questo punto, macché tutti i giorni andavo dal Moro a pranzare annaffiando copiosamente i miei pasti di alcol poi il pomeriggio in galleria invece mi astenevo dal continuare a bere e questo mi faceva incazzare, il mio malessere interiore adesso lo attribuisco a quella maledetta notte di San Silvestro, ma all'epoca era rabbia che agiva incontrollata ed indomabile facendomi comportare come l'ultimo dei folli, il primo degli ubriaconi. Essa era latente non capivo che scavava nella mia mente, che mi costringeva nel comportamento: che fare?
La mia foga di soldi era l'unico argine che mi separava dalla follia, perché essa mi costringeva ad un comportamento corretto con i clienti, mi costringeva inoltre a limitare la quantità di vino assunta durante i miei pasti a casa del moro, ma alla sera quando andavo a casa Jasmine era la mia valvola di sfogo: essa fungeva da catalizzatore e qualche volta poco ci mancò che non arrivassimo alle mani
Quella sera stranamente rispetto al solito, mi sentivo sereno, a pranzo non avevo bevuto tanto e fra ritratti e tre quadri venduti da Etienne quella giornata risultava esser stata molto fruttifera, avevo in pratica risolto il mese in una manciata di ore.
Mentre ritornavo con cavalletto e tutto il resto sottobraccio ero ben disposto verso Jasmine e sinceramente intenzionato ad riaccendere la magia fra noi due.
Tutta Venezia era allegria e festoni alle finestre odore di fritto cibo e vino per le strade, il vociare della gente i cantastorie e gli accattoni creavano un gran bel quadretto, attraversai le calli ed i pochi ponti che mi separavano alla mia dimora, passavo inosservato quella sera con il trucco del pierrot sbavato e rovinato da una giornata di lavoro, ma a Venezia il gioco era così, le sue regole non le avevo scritte io. Tutti i cantastorie tutti gli acrobati e comunque tutta la gente che lavorava per strada durante il periodo carnevalizio faceva così, mascherata, questa era la regola.
Mi separai dal grosso della folla e mi diressi deciso ed in un attimo fui davanti al pesante portone di legno; Venezia questa sera era lì, cosi tumultuosa, così viva ed io avevo tutte le più belle intenzioni riguardo a lei, Jasmine, l'unica! Avevo deciso durante il tragitto, guardando le smorfie delle maschere che mi si paravano davanti ad ogni passo, di mettere fine anche a che era successo durante il San Silvestro perché in fondo io avevo provocato quella situazione accoppiandomi per primo con Matilde, quindi basta! In un batti baleno fui in cortile, guadagnai le scale in un attimo, ero ansioso di abbracciare la mia piccola, entrai, ero contento ero anche in anticipo di solito arrivavo un ora dopo ma oggi era andata così bene e poi Etienne era andato via prima questa sera , io avevo venduto diverse tele, quasi tutte quelle più interessanti e dato che non c'era il padrone di casa , io avevo già la pancia piena che mi fregava di stare ancora lì, non vi pare? Entrai in casa ero sorridente , deposi il cavalletto ed i miei attrezzi ed udii delle voci.......... so anch'io che non era rimasto alla galleria..........Etienne........Cazzo!
Erano ancora avvinghiati ed io scemo inebetito da quella visione con i soldi in una mano e nell'altra un grappolo d'uva che avevo pagato tantissimo in quanto non di stagione..........erano per la mia piccola.............
“Troia ! Troia di merda!”
Etienne era lì balbettante, nudo, mezzo moscio e andava ripetendo “ Spero tu sia uno figo!”
“Figo ? Fighissimo!” e mi voltai, mi vidi nello specchio, ero io il pierrot malefico, quello che aveva assaggiato il sangue un anno prima: mi vidi negli occhi l'espressione satanica del mio ritratto sulla parete, il quadro che aveva dato inizio a tutto, aveva dato vita ai miei sogni ,aveva ricolmato il mio borsello, ed aveva dato ossigeno ai miei incubi, quelli peggiori! Tutto questo traspariva dal mio volto Etienne lo capì subito era lì, nudo e, non solo fisicamente: ma lo avevo spogliato dentro il suo terrore era palese cominciava a tremare, la sua voce con lui io……. avevo cominciato il transfer!
Corna? Non era quello il problema, o meglio quello era solo il fattore scatenante.
Mi avvicinavo al letto.
Loro tremavano.
Il fuoco crepitava nel camino, non curante della gravità della situazione faceva danzare le sue fiamme ad eccitare ulteriormente il mio animo.........
Fu Etienne che ripresosi un attimo tentò di scappare......... ma io lo fermai, lui cadde, lo lasciai rialzarsi. Come per incanto nelle mie mani era apparso un coltello, era freddo......affilatissimo......
il sangue cominciò a scorrere, a pulsare dal collo di Etienne..........non riusciva a scappare ma tamponandosi il collo fuggì sulla terrazza......lei piangeva rannicchiata in posizione fetale !
Uscii, sicuro del mio stiletto e carico della mia follia, Etienne tentava di fuggire a me, sfuggire alla morte correndo da una parte all'altra della mia terrazza ..........decise di saltare su un balcone sottostante.......era in bilico si dondolava nel vuoto sprizzando sangue vivo dalla giugulare..... io lo osservavo, era sotto di me ad un certo punto mi chinai su di lui gli pungevo le dita lui mi guardava implorante..........non resistette.
Mi tolse la soddisfazione di vederlo sfracellato, quel giuda morì impalato cadendo e fermato prima di toccare il suolo da un'asta di bandiera era lì ora e mi guardava con la testa abbandonata sul collo e l'asta che gli usciva dal petto.
Adesso toccava alla fedifraga..... ahahahah !!!!
Erano passati circa dieci minuti buoni ma lei mica era scappata era lì ancora che piangeva ancora aggrappata alle coperte come una bambina, che cazzo, voleva intenerirmi? No ! Era il terrore della preda che paralizza chi ne è posseduto.......mi avvicinai........le spostai i capelli con la lama, era sporca del sangue del suo amante lei tremava , tentò di scappare ........mi urtò ! La bloccai.........
Urlavo felice mentre mollavo colpi nel suo corpo, mentre piazzavo coltellate ovunque in lei ........morì così, io mica mi rendevo conto di farlo, non ero io il responsabile : era stato il pierrot .........e lei era ormai una maschera di sangue irriconoscibile le spostai i capelli......tremavo.......le chiusi gli occhi
e la ricomposi sul letto mi andai a lavare piangendo e maledicendo il fato che ti porta all'estasi e ti sbatte nella merda più nera impietoso della tua felicità. Finito di togliere il pierrot dal mio viso ritornai sui miei passi, mi recai sulla terrazza per cercare di recuperare il corpo di Etienne mi avvicinai al parapetto ..............non c'era nessuno
Incubo! Si trattava sicuramente di quello guardai di nuovo sfregandomi con forza gli occhi si non c'era proprio nessuno corsi in casa mi avvicinai al letto convinto di trovare Jasmine che dormiva serena............
Macello, era tutto vero tranne Etienne, ora avevo capito avevo capito tutto!
Piansi forte disperandomi, la baciavo la chiamavo.........il sapore salato delle mie lacrime si mescolava nella mia bocca con il dolciastro del suo sangue ...... era la conclusione di questo carnevale di morte, ora davvero doveva finire tutto qui ! Presi la legna ardente dal camino e la buttai sul pavimento di legno fino che fui avvolto dalle fiamme, poi mi misi sul letto la abbracciai sicuro di raggiungerla in questo ultimo nostro viaggio, ormai era tutto un rogo e il quadro del pierrot pareva assistere compiaciuto.
Nel frattempo il fumo aveva raggiunto la tromba delle scale ed il cortile. Il vociare concitato mi raggiungeva ovattato e mi teneva ancorato alla realtà in quello splendido carosello di morte.
Si era riempito il cortile di gente ed erano arrivati anche i gendarmi con il commissario Vivaldi in testa, Stavo perdendo i sensi quando mi sentii afferrare e trascinare via da quell'inferno.
Vivaldi era fuori di sé e ripeteva
“ Lo dicevo io che era stato il francese adesso ha ucciso anche Jasmine bisognava aspettare le prove”
la gente come dicevo poc'anzi amava molto Jasmine e si era formata una piccola folla che voleva linciarmi, il moro, e era fra questi, la polizia ne ebbe da fare per portarmi illeso nella prigione, io subivo quella gogna psicologica quasi convinto che ciò potesse portare ad espiazione di tutti i miei peccati. Ciò naturalmente non fu assolutamente vero e, mentre la folla mi sputacchiava e mi percuoteva io continuavo a pensare a lei, non sentivo nel terribile caos nulla a parte lo straziante rimorso che attanagliava il mio cuore.
Fui trascinato al commissariato e da lì fui rinchiuso nei piombi, la cella era piccola e ed angusta l'umidità aveva creato negli anni in infiorescenze nei muri la luce mi giungeva fioca da una piccola finestrella senza vetri con sbarre posta sopra un tavolaccio che chiamare letto sarebbe un eufemismo mi addormentai dolorante.
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Un altro carnevale insanguinato parte nona
19 ottobre 2008 ore 11:42 segnala
Ultimo atto
Saranno state le dieci di sera, il pesante ceppo che avevo messo nel camino era diventato solo braci ed il freddo cominciava a farsi sentire mi alzai per caricare il camino. Mentre mi rimisi nel letto la guardai non sapevo che in cuor mio ora la odiavo. Mi riaddormentai a fatica…. avevo le tempie che mi facevano male, il mio pierrot guardava la scena appeso al muro e la sua espressione illuminata dalle lingue di fuoco danzanti nel camino non era sembrata mai tanto malefica…….
E la vita ricominciò così, indolente, la magia di un tempo era solo un lontano ricordo vedevo ancora tutti Etienne, Matilde e tutti gli altri ma non era più magia, Jasmine non era più magia! Tutti i momenti si discuteva per un nonnulla; non potete immaginare che brutto che fu quel periodo per me. Non avremmo più parlato di quella sera, io adesso penso che Jasmine avesse fatto tutto per compiacermi ma allora non ragionavo, quella sensazione di odio che cominciai a provare nei suoi confronti è paragonabile al mal di denti da carie, esso infatti comincia come un vago malessere e poi continua con un leggero dolorino che rimane lì latente mai forte ma fastidioso, e poi nel giro di pochi giorni la situazione precipita, il male aumenta in un maestoso crescendo fino che alla fine ti spacca la testa a metà e si estende a tutti i nervi del trigemino.
Così andammo avanti fino a carnevale fra discussioni e malumori, io dall'altro canto avevo ripreso a lavorare e continuavo a mantenere Jasmine, facendole pesare tutto, ora però io penso che lei non abbia mai capito il mio cambio di rotta. Parallelamente i suoi genitori ricominciarono ad aver bisogno di più soldi, sempre di più, sempre di più glieli davo, sempre più glieli avrei rinfacciati , oramai eravamo entrati nel circolo vizioso della non sopportazione reciproca.
Saranno state le dieci di sera, il pesante ceppo che avevo messo nel camino era diventato solo braci ed il freddo cominciava a farsi sentire mi alzai per caricare il camino. Mentre mi rimisi nel letto la guardai non sapevo che in cuor mio ora la odiavo. Mi riaddormentai a fatica…. avevo le tempie che mi facevano male, il mio pierrot guardava la scena appeso al muro e la sua espressione illuminata dalle lingue di fuoco danzanti nel camino non era sembrata mai tanto malefica…….
E la vita ricominciò così, indolente, la magia di un tempo era solo un lontano ricordo vedevo ancora tutti Etienne, Matilde e tutti gli altri ma non era più magia, Jasmine non era più magia! Tutti i momenti si discuteva per un nonnulla; non potete immaginare che brutto che fu quel periodo per me. Non avremmo più parlato di quella sera, io adesso penso che Jasmine avesse fatto tutto per compiacermi ma allora non ragionavo, quella sensazione di odio che cominciai a provare nei suoi confronti è paragonabile al mal di denti da carie, esso infatti comincia come un vago malessere e poi continua con un leggero dolorino che rimane lì latente mai forte ma fastidioso, e poi nel giro di pochi giorni la situazione precipita, il male aumenta in un maestoso crescendo fino che alla fine ti spacca la testa a metà e si estende a tutti i nervi del trigemino.
Così andammo avanti fino a carnevale fra discussioni e malumori, io dall'altro canto avevo ripreso a lavorare e continuavo a mantenere Jasmine, facendole pesare tutto, ora però io penso che lei non abbia mai capito il mio cambio di rotta. Parallelamente i suoi genitori ricominciarono ad aver bisogno di più soldi, sempre di più, sempre di più glieli davo, sempre più glieli avrei rinfacciati , oramai eravamo entrati nel circolo vizioso della non sopportazione reciproca.
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Un altro carnevale insanguinato parte ottava
12 ottobre 2008 ore 11:55 segnala
San Silvestro di fuoco
Io e Jasmine rimanemmo a stretto contatto con Tessa ed Etienne, dalla festa di natale usavamo passare serate in compagnia di artisti e di universitari fossero loro studenti od insegnanti
Nei giorni che precedettero la notte di San Silvestro avemmo opportunità di visita al palazzo numerose volte sia per un piccolo concerto di un violinista di Amsterdam tale Victor van Houten, sia per varie visite alla galleria, ammiravo le opere di altri pittori e altri artisti che erano in allestimento.
Mi aveva colpito parecchio uno scultore ungherese: Budai Tibor. Esso aveva un approccio molto particolare nelle sue opere, mischiava tecniche e materiali e nella figura della pietra grezza a volte soltanto ritoccata mischiava applicazioni di argilla, tu avevi sensazioni cosi particolari davanti alle sue opere !
L’ora era tarda ed il campanile annunciava con un solo rintocco che la mezza era passata già da un’ ora, la Venezia laboriosa andava a letto ma noi no! Noi e i tiratardi come noi. Non mi resi conto che la musica sarebbe suonata fino a tardi quella notte............ed in fondo non mi sarebbe, proprio piaciuta! Tutto era cominciato nel dopo cena che al dolce ben annaffiato con champagne era seguito il caffè con correzioni varie, erano quelle che ci fregarono? Boh ditemi voi, fatto sta che alla fine del concerto di Victor ci ritrovammo nella stanza degli arazzi a bere ancora ed a fumare da un narghilè che stavolta non era caricato con il solito tabacco alla mela, ma bensì con pasta di oppio ed altre spezie provenienti dall'India, si mangiarono anche paste di farina e funghi strani con potere allucinogeno e….. tutto cominciò a diventare strano. Eravamo rimasti in pochi saremo stati oltre a me e Jasmine al massimo cinque o sei persone tra i quali Victor, Matilde ed Etienne, Tibor e sua moglie Oana più un paio di colleghe redente di Jasmine, ad un certo punto il rumore delle voci veniva amplificato nella mia testa e le forme dei miei amici e dell'ambiente circostante cominciarono a cambiare: prima i colori poi i visi diventarono lunghi ed anche le figure; da divertimento si passava ora ad un incubo fatto di colori accesi di sensazioni non previste e questi stati di allucinazione si alternavano a piccoli momenti di lucida ubriachezza io ad un certo punto vidi Matilde, la “contessina”completamente nuda che baciava il mio corpo, sentivo il suo profumo forte, dolce , vedevo in lontananza sull'altro divano Etienne che si accoppiava arando con tutto il suo corpo Oana la moglie di Tibor in men che non si dica sentii Matilde che si era avvicinata con la bocca al centro del mio piacere e con una insaziabile voracità lo inghiottiva ritmicamente poi mi sentii totalmente avvolto nel suo umido eravamo abbracciati su un divano con lei che comandava il gioco ed io totalmente inebriato da quelle strane sostanze partecipavo al gioco in modo......direi quasi passivo. La sua lingua era penetrata con decisione nella mia bocca ed essa mi abbracciava dominando l'atto da sopra e vidi alle sue spalle che si avvicinò prima, e la prese da dietro poi possedendola in contemporanea con me .......ma da un altra via, Victor il violinista magiaro. L'ambiente oramai era surriscaldato, l'odore di corpi sudati ed il profumo di sesso regnava in quegli ambienti.........ma dov'era Jasmine? L'avevo intravista che era aggrovigliata alle due sue amiche, la cosa non mi aveva disturbato più di tanto ma ora, voltandomi mi accorsi che era lì…… che saltava su Etienne e soddisfava oralmente Victor che si era staccato qualche minuto prima da Matilde, questo mi colpì profondamente perché, come vi ho detto poc'anzi la cosa io più che altro la avevo subita, ok piacevolmente, ma sempre subita restava, ed invece lei pareva avere parte attiva ed avere una grinta ed una naturalezza disarmante, passò un minuto e svenni.
Il risveglio x me avvenne verso le due del pomeriggio, la stanza degli arazzi ospitava un quadretto degno del “Pigalle”mi alzai un po' barcollante andai a svegliare Jasmine che dormiva ancora aggrappata ad un groviglio di corpi ed insieme senza dire una parola ci allontanammo e ci facemmo accompagnare a casa in gondola da Caio l'attendente tutto fare di Etienne pregandolo di salutarci tutti, avevamo provato a svegliarli prima di accomiatarci ma senza esito.......dormivano tutti della grossa....Sogghignando Caio mi guardò e disse in modo sarcastico
“Normalmente dopo certi festini il padrone si sveglia anche verso le otto di sera!”
Fu l'ultima botta di quel giorno sbagliato, preso pure per il culo da quel fesso di gondoliere, ci dirigemmo alla mansarda: io e Jasmine non ci scambiammo neppure una parola, non lo sapevo ma qualcosa si era rotto per sempre!
Io e Jasmine rimanemmo a stretto contatto con Tessa ed Etienne, dalla festa di natale usavamo passare serate in compagnia di artisti e di universitari fossero loro studenti od insegnanti
Nei giorni che precedettero la notte di San Silvestro avemmo opportunità di visita al palazzo numerose volte sia per un piccolo concerto di un violinista di Amsterdam tale Victor van Houten, sia per varie visite alla galleria, ammiravo le opere di altri pittori e altri artisti che erano in allestimento.
Mi aveva colpito parecchio uno scultore ungherese: Budai Tibor. Esso aveva un approccio molto particolare nelle sue opere, mischiava tecniche e materiali e nella figura della pietra grezza a volte soltanto ritoccata mischiava applicazioni di argilla, tu avevi sensazioni cosi particolari davanti alle sue opere !
L’ora era tarda ed il campanile annunciava con un solo rintocco che la mezza era passata già da un’ ora, la Venezia laboriosa andava a letto ma noi no! Noi e i tiratardi come noi. Non mi resi conto che la musica sarebbe suonata fino a tardi quella notte............ed in fondo non mi sarebbe, proprio piaciuta! Tutto era cominciato nel dopo cena che al dolce ben annaffiato con champagne era seguito il caffè con correzioni varie, erano quelle che ci fregarono? Boh ditemi voi, fatto sta che alla fine del concerto di Victor ci ritrovammo nella stanza degli arazzi a bere ancora ed a fumare da un narghilè che stavolta non era caricato con il solito tabacco alla mela, ma bensì con pasta di oppio ed altre spezie provenienti dall'India, si mangiarono anche paste di farina e funghi strani con potere allucinogeno e….. tutto cominciò a diventare strano. Eravamo rimasti in pochi saremo stati oltre a me e Jasmine al massimo cinque o sei persone tra i quali Victor, Matilde ed Etienne, Tibor e sua moglie Oana più un paio di colleghe redente di Jasmine, ad un certo punto il rumore delle voci veniva amplificato nella mia testa e le forme dei miei amici e dell'ambiente circostante cominciarono a cambiare: prima i colori poi i visi diventarono lunghi ed anche le figure; da divertimento si passava ora ad un incubo fatto di colori accesi di sensazioni non previste e questi stati di allucinazione si alternavano a piccoli momenti di lucida ubriachezza io ad un certo punto vidi Matilde, la “contessina”completamente nuda che baciava il mio corpo, sentivo il suo profumo forte, dolce , vedevo in lontananza sull'altro divano Etienne che si accoppiava arando con tutto il suo corpo Oana la moglie di Tibor in men che non si dica sentii Matilde che si era avvicinata con la bocca al centro del mio piacere e con una insaziabile voracità lo inghiottiva ritmicamente poi mi sentii totalmente avvolto nel suo umido eravamo abbracciati su un divano con lei che comandava il gioco ed io totalmente inebriato da quelle strane sostanze partecipavo al gioco in modo......direi quasi passivo. La sua lingua era penetrata con decisione nella mia bocca ed essa mi abbracciava dominando l'atto da sopra e vidi alle sue spalle che si avvicinò prima, e la prese da dietro poi possedendola in contemporanea con me .......ma da un altra via, Victor il violinista magiaro. L'ambiente oramai era surriscaldato, l'odore di corpi sudati ed il profumo di sesso regnava in quegli ambienti.........ma dov'era Jasmine? L'avevo intravista che era aggrovigliata alle due sue amiche, la cosa non mi aveva disturbato più di tanto ma ora, voltandomi mi accorsi che era lì…… che saltava su Etienne e soddisfava oralmente Victor che si era staccato qualche minuto prima da Matilde, questo mi colpì profondamente perché, come vi ho detto poc'anzi la cosa io più che altro la avevo subita, ok piacevolmente, ma sempre subita restava, ed invece lei pareva avere parte attiva ed avere una grinta ed una naturalezza disarmante, passò un minuto e svenni.
Il risveglio x me avvenne verso le due del pomeriggio, la stanza degli arazzi ospitava un quadretto degno del “Pigalle”mi alzai un po' barcollante andai a svegliare Jasmine che dormiva ancora aggrappata ad un groviglio di corpi ed insieme senza dire una parola ci allontanammo e ci facemmo accompagnare a casa in gondola da Caio l'attendente tutto fare di Etienne pregandolo di salutarci tutti, avevamo provato a svegliarli prima di accomiatarci ma senza esito.......dormivano tutti della grossa....Sogghignando Caio mi guardò e disse in modo sarcastico
“Normalmente dopo certi festini il padrone si sveglia anche verso le otto di sera!”
Fu l'ultima botta di quel giorno sbagliato, preso pure per il culo da quel fesso di gondoliere, ci dirigemmo alla mansarda: io e Jasmine non ci scambiammo neppure una parola, non lo sapevo ma qualcosa si era rotto per sempre!
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San Silvestro di fuoco Io e Jasmine rimanemmo a stretto contatto con Tessa ed Etienne, dalla festa di natale usavamo passare serate in compagnia di artisti e di universitari fossero loro studenti od insegnanti Nei giorni che precedettero la notte di San Silvestro avemmo opportunità di...
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12/10/2008 11:55:59
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