Perché continuo a scriverti… continuando a perdermi, isolandomi… raccontandoti frammenti, disegni, prerogative, intenti, molti dei quali a te praticamente indifferenti quanto sconosciuti, fotografie di possibili intendimenti, ricevute a perdere nell’assecondare pensieri, il mio, il tuo e mio vuoto adesso, mia unica inesauribile fonte di disperazione. Perché sia così difficile dimenticare sé stessi e gli altri, abbandonare quelle remore che distinguono l’essere dal fare. Tagliare ogni cima e lasciarsi andare alla deriva senza doversi rabbuiare ulteriormente per ogni tempesta che attende al varco, senza affondare ulteriormente e disperdersi per ogni altro mare che scorra e passi. Sabato davanti al fuoco, il tempo intollerabile delle ore invisibili sfrattò il silenzio, il pensiero probante venne poi spazzato via dal vento di scirocco e dal crepitare dei pinoli e della corteccia di quercia ancora umida. Pensavo a, forse non ho mai smesso di farlo in questi ultimi dieci anni, Te, perché ogni cosa viene travolta, ognuno viene sospeso, chiunque cade e chiunque muore. A volte, ma solo impercettibilmente ci se ne accorge mentre risorse insperate balenano e da esse, derivano illusioni e perseveranza, componenti il deleterio duo, famelico, drenante, inarrestabile come acqua dispersa su blocchi di granito, l’acqua scivola via ad ogni modo, quasi avesse una natura effimera come il desiderio.
Al secondo come ogni ora, il tempo è solo materia inconsistente, un metodo empirico di acquisire consapevolezza del sé. Vi sono frangenti, attimi a volte che, molto più spesso di quanto non si creda, siano interi periodi dell’esistenza nei quali, ciò che possa essere considerato diversamente importante venga a conti fatti, tralasciato. Non è mai un’opinione, ne ho poche, molto poche e spesso ritengo non siano rilevanti all’altrui pensiero e/o comprensione, il più delle volte le opinioni personali le tengo per me e per me solo. Realisticamente posso affermare che vi sia stato un tempo nel quale, durante il quale, abbia in qualche modo condiviso un piccolo nucleotide di speranza. Riflettevo nottetempo a/su/di cotali interazioni. Innescare il bruciatore delle emozioni, propellere ad infinito, all’infinito, per infinito perché con cotali mezzi non è dato a capire che cosa sia davvero l’umano finito e il desiderio concettuale che irretisce e poi abbandona condensandosi in melliflua speranza. È solo una notte che aspetto e poi è un mese, accende piccole speranze e diffonde profumi, ah... fosse solo una questione di chimica e di temperatura, un utilizzo minuzioso delle protesi attitudinali, implementazioni meccaniche, supremo controllo della meccanica dei fluidi e degli stati. Come lo spiego ciò che Sei, come faccio a non dilatare questo lampo flebile, come faccio a non confondere estro e lungimiranza?
Credi che non abbia fatto ciò che fosse in mio potere fare? Credi che non abbia fatto abbastanza? Credi sia in difetto, credi sia in difetto, credi che non debba essere altrimenti? Nella notte come al giorno. Per un periodo che non posso proprio definire, hai mantenuto il mio mondo insieme, senza crepe ma non asettico, hai somministrato carica dirompente al mio comodo orizzonte. Da nord a sud prima e poi da est a ovest e c'è chi dice che in una sola notte non si possa farlo, non bastano che un paio d'ore e tutto prende una nuova luce, sotto la luce della luna si intende, appena fuori, solo appena fuori da quelle che normalmente si definiscono righe omogenee. Cosa è dentro e cosa (re)sta fuori a questo punto... chiederlo in modo indiretto non è il massimo ma ci vuole poco o molto per ascoltare la risposta che è già persa nel vento.
Ieri come oggi. Oggi come mai. Adesso come prima. Per sempre e mai, come ogni volta che mi abbia visto scrivertelo, dimostrarlo, gestirlo, sostenerlo, difendendolo allo stremo, per ogni volta che le nostre computazioni seppur errate siano state architettura imperfetta di disegni ispirati, macchinosi a realizzarsi non l’ho mai messo in dubbio, colonne forse, bastioni a ragion veduta, recessi primordiali dei nostri sensi e delle nostre inique e pesanti vite. A volte è il blu che riesco ad intravedere nel buio più totale, difficile a frasi, facile a dirsi. Il blu che forse da molti, infiniti, viene anelato e poi immancabilmente dagli stessi abbandonato una volta trovato, perché faticarci e dannarsi in cotal modo per poi lasciare andare tutto quanto? Adesso senza tralasciare i sassi e i passi, le sue voglie, le grandi istituzioni, il dolore percepito, quello solo immaginato e sognato, la Torre, ogni goccia di pioggia e quel profumo, arrivai a vedere quanto fosse lontana la mia idea di assuefazione. Certo era un roveto, certo erano scambi di alte intellighenzie, certo avevo sempre una buona mano in caso di necessità ma liberamente carpii solo ciò che fosse immediatamente fruibile, commestibile e di Lei mi avvelenai.
Credi che non abbia tentato di lasciare queste parole e queste frasi e questi stessi piccoli ed aguzzi ritagli di tempo lontani? Così lontani da perderne ogni traccia, ogni qual si voglia rimembranza in modo da soffrirne meno. Forse smettere di fare entrambe le cose è impossibile, forse io ritengo tali limiti accettabili, per un tempo che vivi, un altro muta e spesso termina e non è mai dato a sapere a priori quale sia quello determinate perché ciò accade, per gli svegli di animo. Accese la piccola lampada, dondolava sotto il portico, il rivestimento in legno cigolava ad ogni passo, sarebbe stato il motivo di quella notte se non fosse stata invece la pioggia scrosciante a monopolizzare il tutto. Non avevo voglia di spiegarmi, non aveva voglia di urlare... mi è sempre piaciuto ascoltare la pioggia, a volte restarvi sotto, farsi da essa ricoprire ed in un certo senso abbracciare... L'abbraccio della pioggia non ha confini, non si lascia desiderare, forse risulta più gelido di quando ci si possa aspettare ma è costante. Gettai la cicca, e mi misi a sedere, lì dove la pioggia batte e dove il portico ripara, la terra di mezzo dei portici e dei vortici. Volevo per me la pioggia... e il suo abbraccio non si fece aspettare. Inesorabilmente mi si gelò il pensiero e lì sarei rimasto... Si sedette accanto a me, alla pioggia ciò non importava perché non si perde in piccole dispute, serve uno scopo più importante che piccoli screzi tra piccoli umani. Il suo abbraccio inaspettato iniziò piano spodestando il gelo sin lì accettato. Mi tirò dentro ancora, sotto il portico senza mai parlare. La pioggia continuò impertinente ma per un po' ritornai a sperare. Durante questa notte ho contato i minuti perché pur scrivendo la mente era da un’altra parte, ho scritto ed ho fumato, ho fumato e poi ho bevuto, ho continuato a scrivere in modo più scorrevole, perché poi ad un tratto le parole sono diventate ciottoli impossibili da setacciare. Non ho scritto più ad un tratto e la cosa non mi disturba, non sento più nulla a volte e penso sia meglio, molto meglio così.
Che tu voglia, che Lei voglia, quantunque io possa diversamente percepirlo e che tu lo sappia o meno e che Lei sia o meno ecco… ho sempre assestato il mio peggior compendio, sfidato la resistenza e la voglia di chiudere, la tremenda sete di vendetta e la semplice volatile passione, ho dilapidato i momenti, ho disperso il mio bisogno ai quattro venti, ho ripiegato mille volte sui rimpianti e sulle profonde ombre che solo la disperazione sa gettare. Ho sperperato quanto di più avessi a cuore, quando avevo un cuore… adesso qui è tutto normale, tutto scorre, tutto appare, essere a constatarlo è solo un fatto puramente accidentale, se un giorno il caso avesse avuto meno fretta, meno ispida certezza, se solo quel giorno anche la mia stella fosse stata un po’ in vacanza, sono bravo adesso a rimettere assieme i pezzi, non importa quanto dispersi siano, quando difficile sia il processo di recupero e quanto profonde si mantengano le (mie) ferite, non importa il tempo impiegato, non importa il tempo lasciato e nemmeno le mie sensazioni, la mia vita perché adesso sono semplicemente più bravo, a fare di (ogni) apparenza circostanza. Mentre io mi distruggo e…
Tu puoi continuare a dire ed affermare e combattere per ciò che ritieni sia giusto… per te, per chi vuoi ma a me non dare importanza. Se chiudi gli occhi che cosa vedi? Io non vedo niente anche se continui a dirmi che da quando hai perso la vista ci vedi di più. Parliamo e ne parleremo fino a domani e non ne ho voglia, discutiamo e ne discuteremo fino a domani ed io non voglio discutere ma solo litigare, litighiamo e non finiamo più. Sono stanca, solo stanca o troppo stanca o solo stanca e basta. C’è un posto dove devo andare, un posto dal quale manco da tanto, troppo tempo, una parte della mia memoria da rinverdire ed una parte della mia anima da perdere. Ascolto e tengo, ascolto e mento, ascolto e ignoro, ignoro e tengo per me ciò che non arriva più, non più. Solo, ora, adesso vado Sola.
Per te che vali... Per le mille cose che pensi sempre senza nemmeno che ve ne sia spunto apparente in giro, per le sensazioni che trasmetti senza alcuno sforzo in particolare, per non lasciare mai una parola vuota, uno sguardo scuro, un gesto anonimo. Per essere così solare, sanguigna come solo la spontaneità nella sua primordiale incoscienza è. Per ciò che dici proprio quando resti in silenzio. Per tutto quello che offri e dai senza chiedere nulla in cambio, per la pazienza inesauribile con la quali affronti una singola giornata se serve anche un secondo alla volta. Per gli stessi motivi per i quali non hai mai mollato, hai sempre creduto e credi tuttora, la forza, la coerenza, la testardaggine e quella inesauribile voglia di conoscenza impossibile da imbrigliare ed imbrogliare. Per la tua conoscenza dello scibile, per il tempo che sai concedere e per l'aiuto che sempre dai incondizionatamente. Per il conforto che non è mai mancato, le parole giuste e mai di circostanza, sincere e ruvide che giungono dritte a bersaglio senza inutili fronzoli. Per la gioia che porti quando ti si intravede, per la certezza che offri quando ti si vede, per la fantasia di cui non ti sazi mai. Per il cammino comune che a volte incroci con quello altrui, per la giusta compagnia, mai soffocante e nemmeno impalpabile. Perché per te che vali è un conto... io non valgo niente e niente di veramente importante è accaduto oggi.
Oggi è il giorno che ti mostro le mie cicatrici… perché un giorno doveva accadere, un giorno doveva esserci, oggi è il giorno, senza esitazioni, oggi ti mostro le mie cicatrici. Forse ne vedrai solo alcune, forse ne ignorerai inconsapevolmente altre, oggi però non ho niente di meglio da fare che accompagnarti, idealmente almeno anche se so che il tu cammino sia comunque tremendamente sereno. Cazzo. Credo di non riuscire più a scriverne, non riesco più a scriverti, non come vorrei, non come dovrebbe essere, non a parole, in questo modo. Forse comunicare è limitante, intrinsecamente parlando, incanala pensieri, parole, emozioni, sentimenti, azioni su binari certi e, anche se a volte non si riesca a mantenersi sugli stessi, ciò avviene perché il più delle volte comunicare è il respiro profondo, è la linfa del mondo.
Perché tu carnivora
Della mia anima hai fatto polvere
Della vita stessa hai tratto solo maggiore ingordigia
E qui mentre tutto decade e tutto perde di consistenza
Resto senza più alcuna intenzione di essere…
Sei il vuoto erodente,
dissoluta tormentatrice…
Çok uzak seni seviyorum hala IV
14 novembre 2014 ore 17:29 segnala746e0518-8db6-467c-9d5d-fb7d47974fae
Perché continuo a scriverti… continuando a perdermi, isolandomi… raccontandoti frammenti, disegni, prerogative, intenti, molti dei quali a te praticamente indifferenti quanto sconosciuti, fotografie di possibili intendimenti, ricevute a perdere nell’assecondare pensieri, il mio, il tuo e mio vuoto...

Post
14/11/2014 17:29:35
none
- mi piaceiLikeItPublicVote6
Commenti
-
MorganaMagoo 14 novembre 2014 ore 19:15
-
MorganaMagoo 14 novembre 2014 ore 19:16
-
crenabog 14 novembre 2014 ore 21:31
-
Eleanor.Peacock 15 novembre 2014 ore 20:53
-
Eleanor.Peacock 16 novembre 2014 ore 08:50
-
AllegroRagazzo.Morto 16 novembre 2014 ore 23:00
-
Eleanor.Peacock 17 novembre 2014 ore 08:06
-
MorganaMagoo 17 novembre 2014 ore 11:07
-
AllegroRagazzo.Morto 17 novembre 2014 ore 16:09
-
AllegroRagazzo.Morto 17 novembre 2014 ore 16:11
-
AllegroRagazzo.Morto 17 novembre 2014 ore 16:24
-
AllegroRagazzo.Morto 17 novembre 2014 ore 16:54
-
Eleanor.Peacock 17 novembre 2014 ore 17:03
-
AllegroRagazzo.Morto 17 novembre 2014 ore 17:07
-
Eleanor.Peacock 17 novembre 2014 ore 17:10
-
AllegroRagazzo.Morto 17 novembre 2014 ore 17:13
-
Eleanor.Peacock 17 novembre 2014 ore 17:14
-
AllegroRagazzo.Morto 17 novembre 2014 ore 17:19
-
Eleanor.Peacock 17 novembre 2014 ore 17:20
-
Eleanor.Peacock 17 novembre 2014 ore 17:25
-
AllegroRagazzo.Morto 17 novembre 2014 ore 17:30
-
Eleanor.Peacock 17 novembre 2014 ore 17:34
-
AllegroRagazzo.Morto 17 novembre 2014 ore 17:39
-
Eleanor.Peacock 17 novembre 2014 ore 17:42
-
AllegroRagazzo.Morto 17 novembre 2014 ore 17:48
-
MorganaMagoo 18 novembre 2014 ore 01:39
-
AllegroRagazzo.Morto 19 novembre 2014 ore 00:19
-
MorganaMagoo 19 novembre 2014 ore 00:21
-
AllegroRagazzo.Morto 19 novembre 2014 ore 00:25
-
MorganaMagoo 19 novembre 2014 ore 00:35
-
AllegroRagazzo.Morto 19 novembre 2014 ore 01:02
-
MorganaMagoo 19 novembre 2014 ore 19:25
-
AllegroRagazzo.Morto 19 novembre 2014 ore 19:42
-
MorganaMagoo 19 novembre 2014 ore 19:46
-
AllegroRagazzo.Morto 19 novembre 2014 ore 20:16
-
MorganaMagoo 19 novembre 2014 ore 23:53
-
AllegroRagazzo.Morto 20 novembre 2014 ore 10:27
-
MorganaMagoo 20 novembre 2014 ore 17:08
-
Eleanor.Peacock 22 novembre 2014 ore 10:52
-
AllegroRagazzo.Morto 24 novembre 2014 ore 20:39
-
MorganaMagoo 25 novembre 2014 ore 14:20
Scrivi commento
Fai la login per commentare
Accedi al sito per lasciare un commento a questo post.
Blog Info
Visite totali: | 63.213 |
Post scritti: | 322 |
Scrive dal: | 07/07/2010 |
Coinvolgimento: | 24 (da valutare) |