Appuntamento.

14 maggio 2025 ore 23:15 segnala
...con l'amore.

Attendo con ansia smaniosa che arrivi quel momento del giorno in cui tacitamente ci diamo un appuntamento.
Lo aspetto come i bambini aspettano il regalo sotto l'albero e la sorpresa dentro l'uovo.
Mi dispero e cado in un loop di pensieri quando questo non accade o quando ho l'impressione che il tuo orologio non funzioni bene.
Ma poi aspetto, mi sento come Penelope in attesa del rientro di Ulisse, la mia tela che faccio e disfo in un susseguirsi infinito di azioni.
Ogni volta un disegno diverso, e quando vedo che il mio Ulisse non approda, tiro via tutti i fili e ricomincio da capo.
Ma il filo a lungo andare si logora ed i disegni diventano sempre più sbiaditi, ma la mia tela è sempre lì salda e definita nella mia testa.

Scegliere un posto nel mondo dove essere se stessi o essere con chi vuoi, darsi un appuntamento con la vita, con le possibilità, con il bisogno di sentirsi al posto giusto è forse la cosa più bella che possa accadere, significa darsi un senso e credere in quel senso.

Odio i ritardi e le dimenticanze, mi sanno di superficialità e di mancanza di rispetto.
Adoro quello che nasce.
Amo le possibilità che si creano.
Sento il bisogno di quell'appuntamento che definisce e detta i tempi, che sfama, incuriosisce...e poi succede che senti di essere quel qualcosa per qualcuno visto che è lì che ti aspetta. Saldo, immobile, sicuro e tenace.

Ora dimmi... a che ora ci vediamo e quando? :D

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...con l'amore. Attendo con ansia smaniosa che arrivi quel momento del giorno in cui tacitamente ci diamo un appuntamento. Lo aspetto come i bambini aspettano il regalo sotto l'albero e la sorpresa dentro l'uovo. Mi dispero e cado in un loop di pensieri quando questo non accade o quando ho...
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VAlentino

14 febbraio 2025 ore 13:14 segnala
Avrei avuto bisogno di una di quelle frasi pungenti sulla festa degli innamorati, ma non ho trovato nulla che sia effettivamente all'altezza dei pensieri che ho, quindi mi rimetto alla media dei luoghi comuni ed esprimo i miei auguri a:

... a chi si ama in silenzio oggi e tutti i giorni della propria vita
...a chi non ce la fa più e non aspetta altro che l'ultimo atto d'amore che la vita possa donargli
... a chi ogni mattina si veste del sorriso migliore e diventa motivo e benzina della felicità della persona che ama
... a chi tenendosi per mano con l'altro affronta i problemi di ordinaria amministrazione e non solo
... a chi ancora si sente la metà della mela
... a chi sa di essere quel pezzo di puzzle che fa la differenza
... a chi guardando negli occhi l'altro vede il riflesso di se stesso nella forma migliore
...a chi trova la ragione della propria esistenza nell'amore che gli viene donato
...a chi si sente ancora legato ad un amore che non c'è più
...a chi vive l'amore 2.0 che tanto riempie e molto svuota
... a chi sa di amare ma sa anche di non essere amato
... a chi della propria vita ne ha fatto un campo di amore

Oggi è la festa degli innamorati, mi piace pensare che oggi si celebri l'amore, quello che va oltre i confini che detta la testa, quello che la ragione a volte non comprende, quell'amore che è dentro ognuno di noi ma che a volte si fa fatica a leggerlo, viverlo e dargli tutta l'importanza che merita.
Questa società ci porta spesso a vivere le cose in "tutto e subito" ed anche l'amore a volte è vissuto alla velocità di un battito di ciglia, ma l'amore per me ha bisogno di lentezza, deve maturare e si deve consolidare come le radici di una pianta che le danno stabilità per l'intera esistenza. L'amore ha bisogno di un progetto condiviso, un voler camminare insieme e sapere dove si sta andando. L'amore ha bisogno di essere curato, voluto, goduto e rispettato. L'amore è...... cos'è?
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« immagine » Avrei avuto bisogno di una di quelle frasi pungenti sulla festa degli innamorati, ma non ho trovato nulla che sia effettivamente all'altezza dei pensieri che ho, quindi mi rimetto alla media dei luoghi comuni ed esprimo i miei auguri a: ... a chi si ama in silenzio oggi e tutti i gior...
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14/02/2025 13:14:12
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Distanza.

06 febbraio 2025 ore 14:15 segnala



Capita che sfiori la vita di qualcuno, ti innamori e decidi che la cosa più importante è toccarlo, viverlo, convivere le malinconie e le inquietudini, arrivare a riconoscersi nello sguardo dell’altro, sentire che non ne puoi più fare a meno… e cosa importa se per avere tutto questo devi aspettare cinquantatré anni sette mesi e undici giorni notti comprese?
L'amore ai tempi del colera.

Sono cambiati i tempi ed i mezzi a disposizione, ma ci sono ancora tanti amori che vivono la distanza del tempo e dello spazio: amori che resistono o che non ce la fanno.
Questa foto mi ricorda la fragilità e la forza di questi rapporti, ma anche la loro condanna.

Quali i rimpianti, quali le speranze, quali i sogni... l'amore delle mille domande, ma le risposte, nonostante tutto, ti riportano sempre a quella felicità a cui si crede e a cui ci si aggrappa. E quei " 53 anni, 7 mesi e 11 giorni" passano, il tempo corre, a volte lentamente altre velocemente, ma passa, e tira dritto verso quella felicità. Il tragitto è sempre in salita, tante buche, tanti imprevisti, è un percorso faticoso, ma se si arriva alla meta comune il panorama sarà bellissimo.


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« immagine » Capita che sfiori la vita di qualcuno, ti innamori e decidi che la cosa più importante è toccarlo, viverlo, convivere le malinconie e le inquietudini, arrivare a riconoscersi nello sguardo dell’altro, sentire che non ne puoi più fare a meno… e cosa importa se per avere tutto questo ...
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Respiro.

29 dicembre 2024 ore 22:32 segnala


Il tempo si è fermato.
Non avevo mai fatto caso al peso del tempo che scorre lentamente, è devastante, invasivo, pesante, la moviola dei pensieri che non hanno fine, un loop ininterrotto di domande senza risposte.
Il respiro riporta ordine ma non sempre basta, non è sufficiente. Fa male la cassa toracica, si sente ogni singolo muscolo contrarsi ed i polmoni gonfiarsi, non basta una mano sul petto ad esercitare quella finta pressione che dovrebbe calmarti, no, il respiro accelera il ritmo invano.
Le lacrime iniziano ad inondare gli occhi, sono fiumi di lava pronti a straripare, bruciano e sono senza sosta, ti manca il fiato, provi a calmarti ma non ce la fai.
Le parole sono dardi conficcati nel cuore, le leggi, le ascolti, le vedi stamparsi nei tuoi occhi, e le uniche risposte che riescono a materializzarsi sono ennesime domande a cui non c'è una soluzione.
Il silenzio è l'unica corazza possibile, quelle lacrime fanno un gran rumore. Lo senti addosso, come una valanga ti copre tutta e sotto quella coltre di pensieri provi a farti spazio per prendere una boccata d'aria. Ce la fai, si, ma riporti i segni di quella nottata in cui tutto è crollato. Il giorno successivo non sarà lo stesso, nulla sarà come prima. Ci provi e continui a provarci, non ti stanchi e non ti arrendi, ma qualcosa si è rotto.

Tristezza.

12 ottobre 2024 ore 18:29 segnala
Silenzio.
Il cuore batte veloce, gli occhi fissano il vuoto ed i pensieri riempiono la testa.
Il calore delle lacrime invade gli occhi
ma restano lì bloccate, non straripano, fanno male.
L'anima non esplode e nulla si libera.
Non ci vedi.
L'anima è a pezzi e il cuore scalpita.
Finalmente il calore invade le guance, rigoli infuocati e liberatori colano sul volto.
Nulla da fare se non lasciarsi cullare dal bisogno di piangere.
Impassibile.
Non passa.
Lacrime salate e bollenti che fanno raffreddare il cuore.
Ogni lacrima è disperazione; una coltellata che si conficca nel cuore che si stanca e sanguina.
Sguardi al cielo speranzosi che tutto si plachi, ma nulla da fare!
Una parola, un abbraccio o un bacio, piccole cose che basterebbero a rimettere insieme i cocci, ma no, non arriva nulla.
Sei te e te.
Raggomitolati col tuo dolore ed aspetti che il tuo corpo sia così provato da non resistere al sonno.
Domani è un altro giorno.
Domani speri in nuovi sorrisi o in quell'abbraccio che non arriverà.
Domani tutto sarà passato.
Domani un nuovo silenzio verrà a bussare alla tua porta.


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Silenzio. Il cuore batte veloce, gli occhi fissano il vuoto ed i pensieri riempiono la testa. Il calore delle lacrime invade gli occhi ma restano lì bloccate, non straripano, fanno male. L'anima non esplode e nulla si libera. Non ci vedi. L'anima è a pezzi e il cuore scalpita. Finalmente il calore...
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Prima.

11 ottobre 2024 ore 15:05 segnala



C'è chi mente e chi ammette!
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« video » C'è chi mente e chi ammette!
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Perfetta.

01 ottobre 2024 ore 12:07 segnala



Sei la mia donna,
la forza delle onde del mare
cogli i miei sogni, i miei segreti e molto di più
spero che un giorno
l'amore che ci ha accompagnato
diventi casa, la mia famiglia, diventi NOI
e siamo sempre bambini ma
nulla è impossibile
stavolta non ti lascerò
mi baci piano ed io
torno a resistere
e nel tuo sguardo crescerò
ballo con te nell'oscurità,
stretti forte e poi
a piedi nudi noi
dentro la nostra musica,
ho creduto sempre in noi
perché sei un angelo
ed io ti ho aspettato
quanto ti ho aspettato
tu stasera sei perfetta per me.
Sei perfetta per me.

Ora.

20 settembre 2024 ore 15:01 segnala




Shake it out.

La cosa peggiore da fare è cercare di togliersi di dosso ricordi dolorosi, senza dei quali forse vivremmo molto meglio, ma non è detto.
A volte sono proprio quelli che ci tengono in vita.
Si è sempre alla costante ricerca di quel qualcosa da non ricordare, perché non è solo il ricordo il problema, ma tutte quelle emozioni che puntualmente si riappropriano del corpo e della testa.
I ricordi dovrebbero essere vissuti come tali ma non è semplice anzi è difficilissimo evitare che questi ci contamino l'umore, nel bene e nel male.
Un amore perduto/ incompiuto, la fine di una vita, un evento traumatico, tutto questo a volte ci ricorda di essere vivi. Ma come? Come si vive dopo una situazione dolorosa?
Tipo pendoli.
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1461

24 luglio 2024 ore 01:44 segnala
1461 giorni.
Giorni di vita vissuta senza te,
racconti che mai avrò più modo di ascoltare,
lacrime e pensieri, sorrisi mancanti, risate che non torneranno più.
Sono le volte in cui mi sono sentita morire a non saperti più con me,
le notti in cui ho sperato di sognarti e
i giorni in cui ho ripercorso i nostri passi.

Oggi più di ieri faccio fatica.
Ogni mio pensiero oggi è per te.

Al mio girasole dal tuo cardoncino.

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1461 giorni. Giorni di vita vissuta senza te, racconti che mai avrò più modo di ascoltare, lacrime e pensieri, sorrisi mancanti, risate che non torneranno più. Sono le volte in cui mi sono sentita morire a non saperti più con me, le notti in cui ho sperato di sognarti e i giorni in cui ho...
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Transfert.

04 giugno 2024 ore 17:31 segnala
pillola di Psicologia.


Dove c'è relazione sincera c'è il transfert.

I veri transfert, infatti, sono sempre affettivi e pulsionali, anche e soprattutto il transfert psicologico, sebbene corra il rischio di venire razionalizzato.

Il transfert avviene perché il desiderio non riemerge sotto forma di ricordo, bensì di libido inconscia, di agiti emotivi e, talvolta, di agiti motori che si innestano all'interno della dialettica tra presente e passato. Il meccanismo di fondo è la ripetizione: il transfert è una resistenza al ricordo esplicito di modalità relazionali antiche, le quali vengono allora ripetute in maniera inconsapevole.
Storicamente, la prima osservazione è stata che il transfert psicologico funziona come una resistenza: è una forma di coazione a ripetere, un obbligo a replicare vecchie modalità disfunzionali anche, addirittura, nella relazione terapeutica. Si pone, quindi, quale resistenza al servizio dello status quo, contro il cambiamento, contro l'espansione di consapevolezza. Il transfert funziona come un agire inconscio e automatico di antiche dinamiche, al posto di un ricordare che permetterebbe al conscio di controllarle. Se il processo della memoria non ha luogo, il non-ricordato viene trasferito nelle situazioni presenti. Accade, quindi, che l'attivazione emotiva che il paziente prova per l'analista non è suscitato dall'analista né indirizzato all'analista, ma riguarda qualcun altro che l'analista in quel momento rappresenta.

Il fenomeno del transfert psicologico è stato osservato anche da un'altra prospettiva ed esso si è rivelato come uno strumento per superare le resistenze: innanzitutto perché, come resistenza, il transfert può essere analizzato. Nel transfert si può scorgere come relazioni infantili distorcano e vizino la relazione analitica e le altre relazioni attuali, così come la qualità delle strutture psichiche dell'individuo (ovvero Io, Es e Super-Io) e dei loro conflitti.

Il transfert esiste nelle relazioni amicali e in quelle amorose, nelle relazioni gerarchiche, di lavoro, di aiuto. E, ovviamente, anche nella relazione analitica, dove il transfert viene messo in scena, nel suo mix di vecchi copioni e improvvisazione, nella stanza d'analisi. In linea di massima, si distinguono due qualità di transfert psicologico: quello positivo e quello negativo, che si esprimono sotto forma di sentimenti favorevoli oppure ostili verso l'analista, in modo almeno in parte immotivato.

Nel caso di transfert positivo, nelle proiezioni affettive sul terapeuta prevalgono stima e affetto che creano le condizioni perché il paziente si affidi al lavoro terapeutico; invece, nel transfert negativo a dominare sono le proiezioni ambivalenti oppure rabbiose, aggressive, invidiose, fino alla paranoia, quale forma estrema. Tuttavia, il quadro non è così pulito. Le relazioni umane intense non sono permeate da emozioni pure e nette: per esempio, c'è sempre una quota di aggressività al servizio dell'amore e che rende possibile il legame.

L'amore, poi, non rimanda necessariamente a un transfert positivo: se si traduce in affetto, simpatia e rispetto può rendere possibile la collaborazione terapeutica; ma quando l'amore eccede, quando addirittura si erotizza, esso diventa ostacolo al lavoro terapeutico, si propone come un amore al servizio dell'aggressività, portando allo stallo, se non addirittura alla chiusura dell'analisi.

https://www.centroclinicospp.it/approfondimenti/367-transfert-psicologico.html


Il primo a parlare di transfert fu Sigmund Freud. Inizialmente per lui questa sorta di innamoramento indicava un ostacolo per la terapia stessa. In seguito, però, si rese conto che, attraverso il transfert, il paziente era in grado di rivivere i sentimenti, di amore o di odio a seconda della situazione, vissuti principalmente nei confronti dei suoi genitori.

Per questo il cosiddetto "amore di transfert", secondo Freud, era utile all'interno della terapia per trovare la strada per la cura.

Il transfert può essere negativo o positivo a seconda dei sentimenti che entrano in gioco. Questi aggettivi, infatti, non riguardano l'esito della terapia ma la reazione del paziente.

Nel transfert positivo i sentimenti verso l'analista sono principalmente di affetto o d'amore. Nel caso del transfert negativo, invece, il paziente sviluppa sentimenti negativi come odio e spesso pulsioni sessuali. Si tratta di vere e proprie resistenze all'analisi che devono essere smontate per poter continuare il percorso.


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pillola di Psicologia. Dove c'è relazione sincera c'è il transfert. I veri transfert, infatti, sono sempre affettivi e pulsionali, anche e soprattutto il transfert psicologico, sebbene corra il rischio di venire razionalizzato. Il transfert avviene perché il desiderio non riemerge sotto forma...
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