Ci sei cascata dinuovo, eh? Hai finito di stendere i panni di corsa perchè la tua mano voleva scrivere, guarda che è tardi, devi preparare il pranzo! Niki, Niki.... scrivere di cosa? Delle tue inquietudini? :-)

 

Sì, scrivere di queste mie ’inquietudini del cazzo’, come direbbe un Poeta!... non scuotere la testa e togliti dalla faccia quell’ombra di disappunto. Certe espressioni possono usarle solo gli scrittori, giusto? Un simile linguaggio non si addice a me, ad una mamma. Smettila di farmi la predica. I linguaggi, le parole non hanno gabbia, non hanno limiti, sono di tutti, si 'addicono' a chiunque. E io le prendo e le plasmo sulla mia persona, dando loro i miei odori e i miei umori. Dovranno uscire dai libri, dalle pagine immacolate e lisce per infilarsi fra patate e soffritti, scivolando su pentole chiacchierone e specchiarsi in padelle sfrigolanti. Chissà perchè la voglia di scrivere mi viene sempre mentre cucino... dovrei avere almeno quattro mani! Per continuare ad affettare la cipolla mentre butto sul foglio i miei pensieri. Quanta cura nel preparare questo pranzo così ’semplice’ (immaginando che tu possa assaggiarlo)... quanta cura nell’unire queste lettere... quanta cura nell’attendere quella carezza lunga un secolo... sono proprio le parole che mi rendono libera, dando aria ai miei pensieri e ali ai miei sogni. Volo via per afferrare attimi di felicità, altrimenti negatimi. Viaggio lontano per raggiungere nuovi ’battiti’, emozioni che sarebbero rimaste nascoste sotto strati di cenere ed abitudine se non fossi arrivato tu a soffiarci su nuovi colori. Parole, abbracci,pensieri, sapere, essere. Anima prima che ’corpo’. Intuito, mente, sensibilità... da rivestire poi con soffi, carezze, pelle, tatto.      Con-tatto.

 

Con AMORE.

 :fiore