Decisione presa all’ultimo momento, forse per questo più eccitante: partiamo. Senza orari, senza programmi; unico bagaglio la voglia di scoprire e di lasciarsi stupire. Il treno preso al volo. Libertà, incoscienza, intraprendenza….. Niki, ti senti come i viaggiatori dei secoli scorsi che affrontavano viaggi lunghissimi per giungere in quelle terre lontane di cui avevano letto solo nei libri. Il tuo viaggio è stato breve e decisamente più comodo e sicuro, ma l’entusiasmo è stato comunque tanto. Un tuffo nel 1700, epoca romantica, attraverso i fogli ingialliti di quei libri pieni di parole ancora vive, di sentimenti profondi e amicizie sincere. Conoscenza, ingegno, genialità e generosità riunite in un solo uomo: lo so, ti sei chiesta: come può una persona giungere a tanto? Esistono ancora menti così elevate e spiriti così assetati di sapere? Sei uscita da quella casa-museo con la gioia di aver ‘imparato’ e di aver visto l’Italia con gli occhi di un poeta. Ami questo paese pieno di contraddizioni; ami i suoi paesaggi, la sua cultura, il suo mischiare epoche e pensieri. Ti sei rituffata nelle strade di questa città con rinnovata energia: oggi Roma è tua, e lo sarà fino all’alba. Si offrirà a te bella, piena, seducente, coi suoi mille angoli da scoprire, come un’amante che si concede al suo amato dolcemente, lasciandosi percorrere da mani desiderose e da labbra cariche di promesse.. ti cattura l’eco di una musica d’oltreoceano: sole, pelle scura, fianchi sensuali. E’ una rumba. Non puoi fare a meno di entrare in quel parco, i ritmi caraibici ti travolgono, i piedi non riescono a stare fermi! Sorriderebbe vedendoti muovere tutto il tuo corpo al ritmo di una salsa, mentre tiri su i capelli mostrandogli il collo, come ad invitarlo a inebriarsi del profumo della tua pelle. Niki è tardi, dobbiamo andare in piazza Venezia… che bello camminare per queste strade, di notte non le avevi mai percorse. Roma, di notte, sa di eterno più che mai. Eccoci arrivati: il Vittoriale con la sua bianca ‘maestosità’ invita al silenzio e alla riflessione. E tu lo senti, nonostante l’impressionante numero di persone che riempie la piazza. Il palco è posto lateralmente al monumento; si accendono le luci, cominciano. Una donna bellissima, un uomo dallo sguardo duro che gli si addolcisce appena comincia la musica e vengono avvolti da una lenta sensualità. Un abbraccio, i corpi uniti a raccontare una storia d’amore lunga secoli che si rinnova ogni volta che un uomo e una donna si lasciano legare dalle note passionali di un tango argentino. Niki, dove sei? Torna in te, è quasi mezzanotte. Il concerto! Che dici, canterà la vostra canzone? Quel filo invisibile eppure reale, che vi unisce senza legarvi, lo farà vibrare insieme a te non appena l’aria si riempirà di quelle note che ormai vi appartengono. Sentirà anche lui la tua stessa emozione… “tesserò i tuoi capelli come trame di un canto…” siete vicini. Magia della musica e di un sentimento senza confini; i vostri occhi si incrociano in un abbraccio infinito. Baci e carezze silenziosi, vento nei capelli. Misteriosa alchimia che stilla da due anime affini, riempiendo l’aria di un amore mai vissuto e racchiuso in queste mani pronte a donare ed accogliere. Ora cantano tutti: un concerto di mille e mille voci. Sul palco l’artista: trasmette vibrazioni coi gesti e con l’espressione del viso prima ancora che con la voce. Unico. I suoi strani gesti ‘catturano’ gli sguardi, le sue mani incantano muovendosi nell’aria come fosse un pittore che sta dipingendo la sua tela più intensa e bella.
“e tu sei dentro di me, anche in questa notte romana”….. questo è il tuo ultimo pensiero, Niki, mentre il treno ti riporta verso un nuovo giorno.
E. V.

:fiore
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La notte a Roma, però, è stata anche ambulanze che sfrecciano tagliando la folla, gruppetti di ragazzini attaccati a bottiglie di vino o di birra (per niente interessati al mare di cultura che si offriva loro sotto ogni forma), rifiuti gettati ovunque.