Il cassetto dei sogni- Alice

26 dicembre 2011 ore 23:18 segnala
Mi piace pensare che ognuno di noi ha nelle stanze dell'anima, due cassetti speciali:
il cassetto dei Sogni e quello dei Rimpianti.

Nella giovinezza apriamo spesso il cassetto dei sogni: ci piace sfogliarli.. assaporarli.. proiettarli mille volte nella mente..

Con il passare degli anni, il gesto di aprire quel cassetto diventa meno familiare, come se una ruggine sottile bloccasse i nostri gesti.

I sogni mai guardati impallidiscono, diventano
trasparenti fino a essere invisibili.
Il cassetto dei sogni si svuota piano piano.

E pian piano, spesso senza che noi ce ne rendiamo conto, si riempie il cassetto dei rimpianti.

Capita poi che un giorno, per un colpo di vento, un incontro, un sorriso, il cassetto dei sogni si riapra d'improvviso, riportando con violenza dolorosa, l'eco dei sogni non vissuti, delle carezze non date, delle parole perdute.

Per ragioni misteriose, quel cassetto si riapre spesso intorno ai 40 anni, nelle donne, e intorno ai 50, negli uomini.

Forse perche in quei momenti, si trova finalmente il tempo di fermarsi e di fare un bilancio della propria vita.

Forse perchè un evento esterno mette in discussione le nostre certezze, anche di futuro.

Per esempio, quando la malattia o la morte di una persona cara ci obbligano a riconoscere l'assoluta brevità della vita, effimera come un sospiro. O quando una nostra crisi esistenziale sotterranea si veste dei colori dell'innamoramento.

In questi momenti di verita' con se stessi, è importante fermarsi. Per darsi il tempo di guardare quel cassetto dei sogni e quel cassetto dei rimpianti. Non è detto che si debba assecondare per forza o perchè tutte lo fanno il furore di un'attrazione antica.

Ma è importante riconoscere che c'è fame di emozioni, di tornare a sognare un po', di riaprire quei margini di sorpresa che forse erano scomparsi dalla nostra vita troppo quieta.

Passerà? Tutto passa. Ma il punto è come si vive quello che poi passa.

Tutti i mattini del mondo sono senza ritorno, scrive Pascal Quignard nel libro delizioso
Tous le matin du monde.

Forse è questa consapevolezza struggente che avevamo rimosso e che un incontro puo' farcela ritrovare, insieme al coraggio di riaprire il cassetto dei sogni.

Anche solo per un sorriso o una carezza.
Non so se ci puo' bastare...

Ma è un momento di meravigliosa intensita', con cui sorprendersi di nuovo.
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Mi piace pensare che ognuno di noi ha nelle stanze dell'anima, due cassetti speciali: il cassetto dei Sogni e quello dei Rimpianti. Nella giovinezza apriamo spesso il cassetto dei sogni: ci piace sfogliarli.. assaporarli.. proiettarli mille volte nella mente.. Con il passare degli anni, il...
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L'abitudine.............

25 ottobre 2011 ore 21:33 segnala

Tu, per quello che mi dai
Quell’emozione in più
Ad ogni tua parola

Tu, probabilmente, tu
Sei stata fino a qui
Per troppo tempo sola,
Fino a convincerti, come me
Che si può stare da soli.

Perché, la solitudine
Che non sorride mai
Diventa l’abitudine
E non la scelta che tu fai

Ma ora che son qui
Il vento cambierà
E semberà più facile
Il tempo che verrà

La vita può soprenderti
In tutto quel che fa
E dove non lo immagini
Incontri la felicità

E sono qui con te
E non ti lascerò
Ti chiedo di fermarti qui
E stare insieme a te
E stare insieme a te

Sì, adesso ci sei tu
Nei sogni e nelle idee
Nell’immaginazione…
Tu, che sei vicino a me,
Così vicino a me
Che sei parte di me
Cosi dentro di te
Come una sensasione
Sei le parole e la musica
Per una nuova canzone…

Perché la solitudine
Non si riprenderà
La voglia di sorridere
Ora no…
E la felicità
Se ci sei…
Per quello che tu sai
fe lo sai…
Per quello che mi dai
anche tu…
Per un amore semplice
Ma grande più che mai

E non è un’abitudine
Il bene che mi fai
Anche tu
E l’allegria di viverti
Finchè vuoi…
Di averti accanto più che mai!

E adesso siamo noi
Io e te
Ci siamo solo noi
Solo noi

Sicuri di non perderci
Di non lasciarci mai…
Un’altra solitudine
Non ci riprenderà
E tu non te ne andrai…
Mai
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Qualcuno lo insegni...

12 ottobre 2011 ore 20:45 segnala
Non meritiamo la felicità, insoddisfatti semprela vita se c'è è una stagione qualunque.
Riposa sogno, non svelarti più
non puoi bruciarti anche tu
La rabbia oramai ha chiuso gli occhi e la mente

Com'eri importante.

Qui finisce il mondo, la nostra complicità
l'amore si arrende
Vincere senza più regole
senza onestà, ti offende.

Resti lì indeciso, sospeso sopra di noi
nè ali nè vento
Ecco il grande sogno schiacciato dalla realtà
Un po' di pietà...

Addio poeti, artisti e navigatori, umanità a colori
Almeno voi abbiate giorni migliori.

Qualcuno dica no, qualcuno si impegni
che è poi la verità a nutrire i sogni
Più fantasia così non ti spegni.
Qualcuno lo insegni.

Io non ti ho venduto, io non ti tradirei mai
amico assoluto
Vieni da lontano che Cristo ti dedicò
il suo accorato saluto.

E per tutti i figli che non ti accendono più
la nostra preghiera
Che la fatica possa stanarci e portarci da te... ancora!
Vola... Vola...
Nè orgoglio nè paura..

Torna prepotente intrigante, armi ne hai
Sei nato vincente
Sfidaci a combattere il buio dentro di noi
a uscire dal niente

Scalda questi venti di pace e sincerità
di musica nuova
Per raccontarci un sogno sospeso, lasciato a metà
Un uomo lo sa che esiste un disegno

Incontriamoci là
All'alba di un sogno.
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Non meritiamo la felicità, insoddisfatti semprela vita se c'è è una stagione qualunque. Riposa sogno, non svelarti più non puoi bruciarti anche tu La rabbia oramai ha chiuso gli occhi e la mente «...
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Solo lui non ti abbandonera' mai...

06 giugno 2011 ore 21:36 segnala
Senti quella pelle ruvida.
Un gran freddo dentro l’anima,
fa fatica anche una lacrima a scendere giù.
Troppe attese dietro l’angolo,
gioie che non ti appartengono.
Questo tempo inconciliabile gioca contro te.
Ecco come si finisce poi,
inchiodati a una finestra noi,
spettatori malinconici,
di felicità impossibili…
Tanti viaggi rimandati e già,
valigie vuote da un’eternità…
Quel dolore che non sai cos’è,
solo lui non ti abbandonerà mai, oh mai!
E’ un rifugio quel malessere,
troppa fretta in quel tuo crescere.
Non si fanno più miracoli,
adesso non più.
Non dar retta a quelle bambole.
Non toccare quelle pillole.
Quella suora ha un bel carattere,
ci sa fare con le anime.
Ti darei gli occhi miei,
per vedere ciò che non vedi.
L’energia, l’allegria,
per strapparti ancora sorrisi.
Dirti si, sempre si,
e riuscire a farti volare,
dove vuoi, dove sai,
senza più quei pesi sul cuore.
Nasconderti le nuvole,
quell’inverno che ti fa male.
Curarti le ferite e poi,
qualche dente in più per mangiare.
E poi vederti ridere,
e poi vederti correre ancora.
Dimentica, c’è chi dimentica
Distrattamente un fiore una domenica
E poi… silenzi. E poi silenzi.
Nei giardini che nessuno sa
Si respira l’inutilità.
C’è rispetto grande pulizia,
è quasi follia.
Non sai come è bello stringerti,
ritrovarsi qui a difenderti,
e vestirti e pettinarti si.
E sussurrarti non arrenderti
nei giardini che nessuno sa,
quanta vita si trascina qua,
solo acciacchi, piccole anemie.
Siamo niente senza fantasie.
Sorreggili, aiutali,
ti prego non lasciarli cadere.
Esili, fragili,
non negargli un po' del tuo amore.
Stelle che ora tacciono,
ma daranno un segno a quel cielo.
Gli uomini non brillano
Se non sono stelle anche loro.
Mani che ora tremano,
perché il vento soffia più forte…
non lasciarli adesso no.
Che non li sorprenda la morte.
Siamo noi gli inabili,
che pure avendo a volte non diamo.
Dimentica, c’è chi dimentica,
distrattamente un fiore una domenica
e poi silenzi. E poi silenzi




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Senti quella pelle ruvida. Un gran freddo dentro l’anima, fa fatica anche una lacrima a scendere giù. Troppe attese dietro l’angolo, gioie che non ti appartengono. Questo tempo inconciliabile...
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19 maggio 2011 ore 21:08 segnala
per davvero...

2 anni..

17 maggio 2011 ore 21:23 segnala
di chatta..