Ergastolo

09 aprile 2012 ore 22:11 segnala



E ti chiedi quando, come e perché tutto è iniziato.
Perché cosa? Il tuo malessere? La latitante autostima? La lunga serie di “problemi”?
Alla mente ecco affacciarsi una timida dolorosa risposta: è colpa tua, è sempre e solo colpa tua.
Ecco tutto spiegato, tutto risolto in un patetico, banale e laconico senso di colpa. Non puoi scappare dai tuoi errori, dalle responsabilità che ti inchiodano alla tua croce di cui hai scelto persino il legno e il colore con cui verniciarla. Adesso che ti sei data una spiegazione vivi meglio? No di certo. Però dicono che gli psicologi son gli unici a poterti aiutare,e per le altre conseguenze c’è sempre qualche farmaco.
Peccato tu non abbia alcuna voglia di raccontare ad un/una estraneo/a i fattacci tuoi, ed anche se in un vano tentativo vorresti proprio aiutarti,sei consapevole che parleresti solo di ciò di cui vuoi parlare, omettendo appositamente le cause dei tuoi sensi di colpa, quindi siamo di nuovo allo start ed è perfettamente inutile far sparare un altro colpo di pistola.
Chiunque ti direbbe che è da matti pensare che il tuo inaccettabile e inaccettato oggi sia una “punizione” per le tue colpe, il solo modo di redimerti, di riscattarti.
Ma tu ne sei convinta.
Amare è una colpa per cui si paga sempre:
Fine pena mai.

Spero sia presto

05 febbraio 2011 ore 17:10 segnala
Arriverà il giorno in cui riuscirò a sedermi su una panchina al parco, ,quel giorno saprò ripetermi  tutto ciò di cui son già consapevole ma che non ho ancora la fredda lucidità per accettarlo.Mi racconterò di quanto quello specchio fosse solo un'illusione, o meglio di come, preso dalla improvvisa infatuazione, così si è mostrato , raccontando, prima a se stesso che a me questa esigenza continua   di dirmi anche solo due parole, di volermi sentire, leggere, "vivere".... 
Ricorderò le canzoni,certe frasi da lui rimarcate "mi troverai qualunque sia la scelta che farai, io non ti lascio mai"... Ricorderò lo sguardo rapito , quel "consumavo il mio tempo aspettando solo... che passasse, non cercavo nulla...." 
Forse sorriderò al pensiero di tutto ciò, o forse piangerò , e se così sarà, vorrei che fossero lacrime "libere":vorrà dire che almeno questa di catena l'ho spezzata, non più schiava di lui e del suo ricordo. 
11902772
Arriverà il giorno in cui riuscirò a sedermi su una panchina al parco, ,quel giorno saprò ripetermi  tutto ciò di cui son già consapevole ma che non ho ancora la fredda lucidità per...
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Consuntivo.

04 febbraio 2011 ore 11:57 segnala
                         Cosa mi rimane:Un cellulare nuovo in più (che non mi serve)
Una sim di un nuovo operatore (che non mi serve)
Un'offerta telefonica you and me (ormai diventata you without me)
Una ferita profonda (domani sarà una cicatrice in più)
Un primo periodo bellissimo in cui ci eravamo indispensabili ( voglio crederlo ancora)
Un secondo periodo pieno di preoccupazione per la sua salute e vicende negative in genere (la mia ansia non me  ne perdona una)
Una sua foto (la terrò sempre)
Qualche suo messaggio in posta (cancellato)
4 numeri cancellati dalla rubrica del mio cellulare (mi rettifico: dei miei due cellulari)
I miei attacchi d'ansia (tornati)
2 chili in meno ( a qualcosa servono anche gli addii)
Il peso di 10 anni in più sulle spalle (col tempo se ne andranno)
La profonda convinzione di una fortissima ma breve infatuazione e nulla di più (la sua)
Tanto amore sprecato (il MIO)



11901464
                         Cosa mi rimane:Un cellulare nuovo in più (che non mi serve) Una sim di un nuovo operatore (che non mi serve) Un'offerta telefonica you and me (ormai diventata you without me) Una ferita profonda (domani sarà...
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Sabato sera

03 febbraio 2011 ore 12:03 segnala
Sabato sera si esce.

E’ programmato da un paio di settimane e forse più, già
tutto prenotato. Ieri sera ho avuto voglia di chiamare e dire: “non sarò dei
vostri” .Poi ho pensato alle varie telefonate, ai  tentativi di convincimento che avrei dovuto
subire, alle domande, alle scuse …il tutto da affrontare senza potermi “liberare”
,senza poter sciogliere il nodo che dallo stomaco sale su sino in gola
facendomi mancare l’aria.

Ho deciso di andare.

Tutto sarà meglio che restare chiusa qui tra queste mura,
con gli sguardi preoccupati  che da ieri
ho sempre addosso, con i fantomatici mal di testa( di cui non ho mai sofferto)
che mi inchiodano a letto sino ad ora di cena, quel letto rifugio momentaneo
per quattro lacrime.

Sì meglio andare. Sarà come farsi una canna o ubriacarsi.

Non ho mai fatto una canna ma ubriacata sì.

Avevo quindici anni e il mio primo ragazzo mi aveva
piantata. Quando c’eravamo messi insieme gli avevo chiesto cosa gli piacesse
così tanto di me,e lui dall’alto dei suoi 16 anni mi aveva risposto “il tuo carattere
oltre al fatto che sei bona” Quando mi lasciò gli chiesi “perché?” E lui “non
mi piace il tuo carattere”

Ecco: gli piacevo per il mio carattere e sempre per il
mio carattere non gli piacevo più.

E’ allora  che ho
capito che tutto avrei potuto aspettarmi dagli uomini tranne che la coerenza, ma
siccome non amo generalizzare, col tempo ho ritenuto che fossero solo coincidenze,
o che io avessi un particolare magnetismo verso gli incoerenti in genere.

Deve essere senz’altro così.

Così tornando a casa dopo esser stata piantata,
approfittando di esser sola, presi una bottiglia di Vecchia Romagna e, pur
storcendo il naso, cominciai a bere e a graffiarmi le braccia con le unghie  perché volevo che il dolore fisico superasse
quello interiore. L’alcool mi tirò su per qualche ora, poi tutto tornò come
prima,la sofferenza più forte di prima.

Così sarà sabato sera, la compagnia,la musica, un
bicchierino di vino mi stordiranno.

Quando sarò sulla via del ritorno torneranno i fantasmi.

Sotto casa troverò ad attendermi  il ricordo di lui.

Lo prenderò sotto braccio e aprirò il portone mentre
sulla chiave cadranno due gocce... e non sarà pioggia
11900269
Sabato sera si esce.E’ programmato da un paio di settimane e forse più, giàtutto prenotato. Ieri sera ho avuto voglia di chiamare e dire: “non sarò deivostri” .Poi ho pensato alle varie telefonate, ai  tentativi di convincimento che avrei dovutosubire, alle domande, alle scuse …il tutto da...
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...

02 febbraio 2011 ore 10:42 segnala
Le colpe si pagano ed io credevo di  non avere più debiti con la vita.Ma il dolore non ti riabilita,
anzi sembra che io  non sappia starne lontana
e allora rieccomi a scontare l'ennesima debolezza.

11899147
Le colpe si pagano ed io non avevo più debiti con la vita.Ma il dolore non ti riabilita, anzi sembra che io non sappia starne lontana e allora rieccomi a scontare l'ennesima debolezza.
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Come in un film

27 gennaio 2011 ore 13:13 segnala
Oggi è uno di quei giorni tristi. Di quella tristezza di cui a volte sconosco il perchè, o forse no.
E' un giorno che sembra d'addio, e invece è solo un " a dopo".
Ma la mancanza è tanta,è un senso di abbandono che tale non è.
E' un amore struggente il nostro,
di quelli che visti al cinema fanno piangere 
e che vissuti realmente tolgono il respiro tanto è forte il dolore di non potersi appartenere attimo per attimo.


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Oggi è uno di quei giorni tristi. Di quella tristezza di cui a volte sconosco il perchè, o forse no.E' un giorno che sembra d'addio, e invece è solo un " a dopo".Ma la mancanza è tanta,è un senso di abbandono che tale non è.E' un amore struggente il nostro,di quelli che visti al cinema fanno...
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