sono le 23 e 45 esco di casa prendo la macchina e mi diriggo verso whetstone dove dovrò prendere jimmy, arrivo all'incrocio di william street, passano come una brezza minacciosa i pingiuni della pattugia di notte del arkansas, mi guardano di striscio senza farsi molti problemi, dopo avergli dato la precedenza mi avvio lungo la strada , arrivo al n° 42, chiamo jimmy e lui scende subito gia pronto che mi aspettava come un allodola. Lungo la strada di whetstone per andare a yellowtown incontriamo molte puttanelle che arrivano da chissà dove, qualche colpo di clackson e risate in due.
arriviamo davanti alle porte del solito locale il " Mother paradise", l'edificio è fatto a forma esagonale con una grossa insegna luminosissima, entriamo dentro dall'entrata principale che è caratterizzata da una porta verde di piccole dimensioni , all'entrata il buttafuori di colore adam ci controlla le tessere e ci fa segno di entrare, arrivato al banco il mio amico ordina una birra , e intanto mi accorgo che il locale è più pieno del solito , sembra una festicciola d'elite di damigelle e dame in vestiti eleganti, gente in euforia, cosi finti e cosi insinceri.
erano le 2 e stavo quasi quasi collassando sulla poltrona, e tutte le immagini cominciavano a distorgersi, mi alzo barcollando leggermente, vado in bagno e guardo lo specchio.. avevo 2 occhi rossissimi la faccia distrutta dalla stanchezza, esco fuorii e vado verso il banco dove trovo jimmy più fuori che mai e mi osservava con occhi incapaci di fissare un punto esatt, chiamo tom e gli chiedo di venire al "mother", in attesa mi accorgo che il locale era sempre più pieno e la gente iniziale era cambiata ora c'era un vero e proprio puttanaio di persone di età diversa tutto mi stava facendo venire un abnorme senso di giramento nello stomaco.
Finalmente è arrivato tom, gia sapeva cosa volevo da lui , gia i suoi occhi brillavano di gioia mi da la bustina e io gli dò quello che merita.
mezz'oretta dopo ero gia un altra persona, mi sembrava tutto molto più vivace, ogni mio pensiero , sentimento,stato d'animo era cambiato, le luci si muovevano al mio ritmo cardiaco, le persone osservavano la mia splendente presenza...sonnolenza, malore non mi erano manco rimasti nei ricordi.
Girando nel locale, dopo il flash emotivo di stare bene all'infinito mi accorgo che sul sedile ove avevo lasciato l'ultima birra ci sono jimmy e tom ; jimmy metà sdraiato con i piedi sul tavolino dormiva senza far caso che si trovava in mezzo a cosi tante damigelle di varia bellezza e attrazione, mentre tom aveva uno sguardo d'angoscia e non riusciva a fissare un punto esatto , girava gli occhi come se non doveva perdere nulla di quello che gli accadeva intorno, pensai "oddio anch'io sono cosi?" però presto questo maledetto pensiero mi uscì dalla testa. Andai verso di loro con passi sicuri e sempre con la stessa espressione di faccia, Tom vedendomi cominciò a sorridere e guardarmi come lo gurdavo io come se riuscissi vedere oltre alla materia, di scatto presi jimmy e lo svegliai, mi disse qualcosa che non si capiva. Incominciai a scuoterlo violentemente , aprì gli occhi e mi guardò , per poi girarli e collassare.Lo portai in bagno gli dissi jimmy resisti che arrivo, andai a chiamare tom che preoccupatissimo mi seguò fino in bagno, jimmy malapena stava in piedi aveva bevuto troppo, quando tom aprì una bustina e lo mise sul lavandino, fece 3 righe di quei cristallini d'orati e cosi brillanti che avrebbero attirato qualsiasi drogato metà perso, sapevo che per noi 2 era anche troppo , ma jimmy doveva riprendersi , rollai una banconota da 10 dollari e glielo passai a tom che con uno sguardo e un movimento strano di sopracciglio mi ringraziò, jimmy vedendo i cristallini aprì bene gli occhi e ci guardò sorridendo mentre tom si era chinato sul lavandino, quando Tom si rialzò passò il pippotto a jimmy e mi accorsi che i suoi occhi stavano lacrimando e aveva un espressione di faccia indescrivibile, Jimmy si chinò e piano piano ce la fece , ora toccava a me...
uscimmo dal bagno e mi guardavo intorno accorgendomi che la chimica mi stava sconvolgendo ancora di più, Jimmy era in piedi sano come quando lo preso da casa, anzi a guardarlo stava anche meglio di quando era uscito.
erano le 3:32 quando decisi di uscire dal locale e ascoltarmi il silenzio e la lontana presenza di automobili che sfrecciavano sulla 35°. Jimmy era con me, tom non di molto ma c'era anche lui, prese la moto e ci salutò.
salimmo in macchina e misi su un Cd dei judast priest, jimmy era preso benissimo e ballava una musica che solo ad ascoltarlo una volta diceva che gli veniva il giramento di stomaco, io sempre con metà sorriso stampato accesi la macchina e cominciai a guidare..
Per strada dissi a jimmy che avevo una gran voglia di far sesso con una qualsiasi donna che sia una puttana o una vacca slavata, jimmy cominciò a ridere come un pazzo, gli dissi che non avevo voglia di andare a casa ora e che avremo tirato l'alba.
Stavo guidando sulla lunga fortcastle street quando vidi una villa davvero enorme e fuori dal comune , frenai di botto , jimmy sconvolto mi disse "ma che cazzo fai sei impazzito" gli dissi no guarda, la vedi quella casa ? e lui mi disse " si la vedo e allora ? quello sarà la casa di un pezzo di stronzo marcio che i soldi gli escono dl buco del deretano" e io dissi bravo e scesi giù dalla macchina, sul citofono c'era scritto " Ville du brunei" non sapevo ne di chi era ne che cosa fosse brunei. Jimmy scese dalla macchina e arrivò verso di me e si mise anche lui a leggere il cartellino, e poi si girò verso di me con occhi spalancati e mi disse , "questo è la casa di un sultano, amico questo si che ha letteralmente i soldi che gli escono dal culo", l'idea di sapere che questo arabo di merda aveva cosi tanti soldi mentre milioni di gente moriva di fame, in quello stato d'animo mi fece venire in mente un piano al quanto divertente e utile.
saliamo in macchina , e jimmy stava gia cadendo in uno stato di collasso e smasciellazione alla rovina dei denti, mi guardai allo specchio e avevo due occhi che non erano per niente miei, accesi la macchina e guidai alla volta del letto che mi aspettava con gia accennata deppressione in arrivo.
mi alzai dal letto con una svoglia per tutto, non avevo ne voglia di mangiare ne voglia di vivere, andai in bagno con passi indecisi , guardai allo specchio come per dire"eccomi questo sono io", dopo pensieri da scandalo ritornai nel letto sentivo il corpo in pena le mie cellule chiedevano venia, non avevo in mente altro che ritrovare quella bustina, allungai la mano verso il telefono per chiamare di nuovo tom, ma dal più profondo dei miei pensieri si accese una lucina e andai a controllare nella tasca interna dei miei pantaloni, ritrovai l'avanzo della notte precedente, erano le 14 e 20 quando stesi giù l'assaggino che mi era rimasto.
Intanto che guardavo fuori dal balcone mi ritornò in mente quella Villa che vidi ieri sera , e cominciai a scandalizzarmi per il piano che mi ero immaginato la sera stessa, cominciai a ridere per la banalità del piano, ero talmente pieno di emozione che decisi di andare a trovare jimmy per raccontargli tutto.
scesi in garage accesi la pontiac firebird del '96 di mio padre e mi avviai verso casa di jimmy .
Presi la Q.elisabeth II street alla volta di rushcity per farmi un giretto panoramico che la macchina di mio padre non lo usavo mai dopo 20 chilometri di strada presi l'uscita per andare al downtown di rushcity all'entrata della statale come una macchia oscura a lato della strada vidi la macchina della polizia e due agenti in veste da pinguino mi osservano all'arrivare dell'incrocio.
Fanno segno per accostare, io in modo molto tranquillo accosto a destra uno dei due pinguini si avvicina, abbasso il vetro in fretta e guardo spalancato con gli occhi verso l'ufficiale, lui lo stesso sguardo rimane ad osservarmi per 2 secondi neanche , intanto in mente mi passò quel pensiero turbante e d'ansia che mi avesse scoperto, mi dice di scendere dall'auto e intanto una goccia di sudore freddo mi cadde dall'ascella sinistro sul mio fianco, mi misi con la pancia verso l'auto e le mani sul tettuccio, mi controllò per bene e mi chiese se facevo uso di sostanze stupefacenti, io con voce mancante risposi di no, sapevo che dovevo fare quello serio e tranquillo, tanto non avevo davvero nulla, ma la cosa dentro di me non mi lasciava tranquillo, la gomma che avevo in bocca ormai chiedeva pietà.
Il pinguino andò in macchina e ritornò indietro con passi decisi, mi chiese di mostrare i documenti , patente,libretto, io avevo il morbo di parkinson istantaneo tremavo tutto e intanto cercavo di intrattenermi pensando ad altre cose ma non riuscivo, il chè suscitò la curiosità dell'agente a chiedermi cosa avevo, dissi che stavo male e che non avevo dormito la sera precedente.
L'agente mi fece segno con la testa , come per dire "ah" prese tutto e mi disse di stare seduto in macchina con motore spento.
In quel momento mi passò in testa di fare una grande cazzata, immaginai in poco più di cinque minuti d'attesa la fuga e la mia morte, ma ripensandoci non c'erano motivi, era lei ... era lei che mi istigava come il male a fare le cose più insolite, cosa che la mia giovane età troverebbe divertente e diversivo, ma riuscivo a controllarmi dunque rimasi fermo ad aspettare.
Ad un certo punto la portiera della ford cornvictoria si aprì, scese l'agente e con passi minacciosi si incamminò verso di me mi allungò i fogli che in mano sua sembravano cosi inutili, e mi disse "bella macchina".
Ringraziai l'agente e chiesi se potevo prosseguire lui mi salutò e con passi lenti si levò dalla strada.Mentre proseguivo per willowstreet alla volta di whetstone avevo in mente solo una domanda "perchè ringraziamo gli agenti se solo ci rubano del tempo per dei controlli", ma una logica c'era , solo che era sempre lei che non mi faceva arrivare a questa logica perchè per lei era illogico.
Arrivai davanti alla casa si jimmy, in una zona di quelli "coi soldi" e in quel momento che mi fermai per un istante pensai ,che sia il paradiso, che se ne parla tanto, e l'inferno sono in questa realtà dove viviamo, e il protagonista l'hanno scelta i nostri antenati, il dio e il diavolo, il bene , il male sono quel pezzo di carta tanto desiderato,"il soldo".
Scesi dalla macchina e andai a chiamare jimmy.
<<<<<<<<<<<<<<>>>>>>>>>>>>>> a breve finiro :D