Un nuovo gioco..
Che conosco poco..
Mi gira intorno..
Per tutto il giorno..
Non riesco ad osservare..
E provo a recitare..
Un copione sconosciuto..
Mi specchio nel rifiuto..
Di un immagine..
Che non vive nelle pagine..
Della mia storia..
Fatta di baldoria..
Di tanta compagnia..
Anche quando andavo via..
Dal mondo..
Per scappare un secondo..
Chiuso con me stesso..
Ma non succede spesso..
E continuo a giocare..
Con l'odore del mare..
Con un pensiero fisso..
Conoscerò l'abisso..
Di uno sguardo ormai perduto..
Di quel mondo sconosciuto..
Di un istante che resterà taciuto..
Rimarranno solo due corpi diversi..
Che nell'oscurità canteranno gli stessi versi..
Come un anima unita..
Che mai verrà capita..
E rimane solo un gioco..
Ma di gioco c'è ne è poco..
Rimane solo un segreto..
Che non è concreto..
Rimane solo questa piccola parte di me..
Che anche oggi,dono a te..

Incredibile come il dolore dell’anima non venga capito.
Il dolore dell’anima è una malattia molto più grave della gamba rotta e della gola infiammata, le sue ferite sono assai più profonde e pericolose di quelle procurate da una pallottola o da una scheggia. Sono ferite che non guariscono, quelle, ferite che ad ogni pretesto ricominciano a sanguinare. (Fallaci)