
Chiediamoci, cosa c'é. E cosa non c'è.
E diamoci una risposta, ma che sia fasulla, una che porti a nulla.
Annulla, annulliamo queste cose così, queste cose che non sappiamo che cosa sono, che non sanno avere un tono, o quando ce l'hanno non sanno essere dono. Annulliamo anche noi, si, che ci importa, magari ci conforta.
Dedichiamo una serenata a quest'anima rinnegata. Dedichiamoci un accordo, una musica, dedichiamoci
anche un torto.
Dedichiamoci un silenzio che sappia farci male, e che per entrambi sia uguale, che codunca ad un finale.
Dedichiamocelo fatale.
Dedichiamoci un dubbio, una incertezza, ma che sia dolce, una carezza, che si insinui come fumo tra i capelli, e dei
pensieri faccia anelli. Castelli.
Dedichiamoci un desiderio, che sia suadente e affascinante, che sappia essere inebriante, eccitante, come solo sa l'amante.
Dedichiamoci un abbraccio, che ci tolga da questo impiccio, e piangiamo. Amare è un capriccio.
Dedichiamoci una illusione, essere nulla. Una finzione.
(Pensando a lei, insieme a Esbjorn Svensson Trio, davanti ad un caffè, mentre suonano "Serenade for the renegade")