
C'è sempre qualcosa che ti spinge a cercare, a contrattare per camminare, a circumnavigare, a scalare quel mondo che, prima o poi, si disperderà.
Qualche volta c'è anche qualcosa, c'è anche qualcuno, che ti aiuta a trovare, a trovarti.
E perdersi.
Ma anche a restare fermi, immobili, sospesi in questo elemento rarefatto che è un respiro, un sospiro, un sussurro. Allora, si, allora spegni le luci ti prego, abbracciami e lascia fuori il mondo, lascia fuori tutti, ché sono stanco, anche solo di guardare, non voglio più ascoltare, siamo solo sfumature, anime e armature. Caricature.
E' quasi blu.
E lui, il tempo, lui continua a scorrere, a correre, travolgere. Lui, lui rimane sempre elegante, mentre io,
io goffamente cerco di afferrare un pensiero distante, per poter rivivere dell'emozione l'istante.
Ma è solo una concessione, una illusione. Confortante.
Quasi blu, come uno sguardo, un riflesso, un'aria. Una musica.
Quasi blu come i mille sogni da dimenticare.
Quasi blu, come il blu oltre il mare.
(Ragionando su me stesso, insieme a Chet Baker, in una serata fumosa, mentre suona "Almost blue")