Questo aneddoto mi ha fatto molto riflettere benissimamente associata alla realtà di tutti i giorni,viviamo infatti in un mondo dove tutto oramai è stato raggiunto e conosciuto,d’altronde non sembra mai esaurirsi l’incertezza e l’ambiguità del nostro sapere,cosa che ci lascia più istruiti ma più ignoranti che mai,infatti il racconto c’insegna che a volte ma sempre più spesso che noi siamo come dei ciechi pur vedendoci troppo bene ci limitiamo a vedere solo quello che vogliamo noi e non guardiamo oltre il nostro raggio d’azione,pensiamo che quello che abbiamo visto ed appurato con i nostri occhi è quello che vedono anche tutti gli altri,questo è sintomo di egoismo ed a volte “molto spesso”cadiamo nella tentazione di pensare di far credere agli altri che quello che pensiamo ed abbiamo visto noi è la realtà,questo molto spesso ci fa vedere il marcio in tutte le cose anche dove non c’e’,se solo sapessimo ascoltare e guardare anche con gli occhi degli altri tutto ciò non esistesse,se ascoltassimo gli altri avremmo un visione della realtà più completa,ma a volte siamo troppo presi da noi stessi e dalle nostre idee ed il resto non conta:egoismo? Sete di far valere la propria scoperta? O semplicemente,non aver il rispetto del pensiero altrui? E chi potrà mai dirlo! La mente umana è sempre in evoluzione e ciò che si dice oggi non potrà contare domani.
