Notre Dame de la Garde - Notre Dame de la Mort

09 marzo 2016 ore 09:32 segnala


scritto da Odirke, prima pubblicazione 15 maggio 2013 ore 20:00


Prima ancora di arrivare a Fos, in questo viaggio che sembra non avere epilogo, so già che non mancherò ad un appuntamento.
Fos, Laverà e Port de Bouc sono mete a cui spesso facciamo rotta, alla foce di quel fiume –le Rhone-, nel cui letto spesso si incanala e ruggisce un altro temibile avversario di chi va per mare. Il Mistral, da noi chiamato “Maestro” o “Maestrale”, quando vuole sa essere implacabile nel Golfo del Leone.

Poco distante c’è Marsiglia. In questa città di mare francese che più di tutte ha sembianze italiane, c’è un luogo splendido. La cattedrale di Notre Dame de la Garde. Quando posso le faccio visita. Questo luogo sacro e la Camargue sono due dei posti che più amo.

“Nostra Signora” ha un significato particolare per i marittimi. All’interno del suo tempio non si contano le dediche votive e doni lasciati dalla gente di mare per ringraziare la Santa nell’averli protetti. Non mi stancherò mai di leggere. Naufragi, collisioni, incendi… testimonianze di gente miracolata che non ha dovuto abbracciare il buio anzitempo.
E penso a Gibilterra. A ciò che poteva succedere a quel Primo Ufficiale. Nulla in confronto a molte tragedie ma è nelle cose semplici che si celano le insidie.

Prego. Per ringraziare. Per la mia famiglia. Per i miei amici. E per coloro che sacrificano la propria vita in mare.

Notre Dame è monumentale lassù, inondata dal sole che quasi sembra di buon auspicio.



Sento la brezza gentile che mi accarezza la pelle, guardo giù e vedo l’Ile d’If…



… chiudo gli occhi e ricordo quel mirabile racconto di un uomo prigioniero che trova riscatto… così come noi gente di mare, prigionieri senza catene ma legati ad un sogno che quasi mai trova compimento.

Vento in poppa.
Ravenna.

Pronti a ripartire anche da li. Poi la notizia.

Michele era un collega. In quell’assurda tragedia che ha sconvolto non soli i cuori di Genova perdo quell’amico che vidi arrivare, quattordicenne e timido, al portone dei Salesiani a Livorno. Io ero già un "veterano", così come lui studiavo lontano da casa per inseguire quel sogno comune. Mi faceva molte domande, lo aiutavo a in quei compiti che per me erano facili. Un bravo ragazzo. Poi le strade si divisero, ognuno a percorrere quel sentiero che avevamo scelto. Gli incontri a Genova. Io ormai Comandante, lui Pilota. Due chiacchere. Un caffè. Una stretta di mano ed un abbraccio immancabili. Che ora non potranno più esserci.
E non posso fare a meno di pensare a “Nostra Signora”. Perché ?

Non avrò mai risposta. Guardando la scia che lasciamo nelle acque elleniche mi sento quasi in colpa per non aver pensato direttamente a lui, quel giorno, a Marsiglia.



Aspropirgos. Lo sbarco. Finalmente. E’ ora di andare a casa. Ma non riesco a togliermi quel peso dal cuore. Dovrò volare per tornare dai miei figli. Odio gli aerei. Però c’è ancora tempo.

In tutte le mie incursioni passate in terra greca mi era sempre sfuggita la possibilità di visitare l’Acropoli. Avevo promesso a mia figlia di portargli un ricordo. L’occasione forse non si sarebbe mai più ripetuta. Camminare in quella splendida testimonianza di un’epoca antica e che potrebbe essere di esempio ancora oggi, mi fa inoltrare le stesse domande a quei Dei che un tempo li erano padroni. Ma è solo il vociare dei numerosi turisti che mi filtra nel cervello. Null’altro.



Casa. Non ho il tempo di godermi la serenità con i miei figli. Un’altra telefonata.

Daniele. Ho raccontato di lui nel post “Il viaggio”.

“Paolo, la mi moglie per i dieci anni di matrimonio mi vole portà a Parigi, la devo convincere ad andà a Sharm, te che faresti?”. “O Daniele, ma meglio di Parigi per i diec’anni cosa voi che ci sia ? Pensaci”.

Nel pari e dispari con Federica, ha vinto lui. Sbarcato a fine aprile, il Comandante della Nina, ha fatto le valigie ed insieme al piccolo Giulio è partito. Destinazione Mar Rosso. Doveva essere una vacanza. Quella che ha sempre sognato. Immersioni in quei fondali meravigliosi.
Mi telefona prima di partire.

“O Paolo, ci si ribecca tra un par di mesi a bordo. La prossima volta vedrai mi dovrai portà la torta del tu compleanno”.

Il giorno dopo il suo arrivo in terra d’Egitto, non ha avuto il tempo di immergersi. La Signora con la falce lo ha portato via.

Quando me lo comunicano, quella maledetta sera, non ho nemmeno la forza di piangere. Penso a lui. Ad un altro fratello che se ne è andato. Dopo Salvatore. Michele. Ed altri ancora. Penso a suo padre che ha condiviso con me anni di mare. Penso a Federica. Sola. Penso a Giulio. 6 anni. Che si chiederà, come tutti, l’ennesimo perché.

Trovo a domandarmi quando toccherà a me.

Penso a “Notre Dame de la Garde”.

La chiamerò, nel mio cuore, “Notre Dame de la Mort”. Non ha senso forse. O forse si.

Sicuro, che non ho più la forza di pregare.

Semper Fidelis
b77473b8-12b0-47e6-8ac4-2bc02b00b7d1
« immagine » scritto da Odirke, prima pubblicazione 15 maggio 2013 ore 20:00 Prima ancora di arrivare a Fos, in questo viaggio che sembra non avere epilogo, so già che non mancherò ad un appuntamento. Fos, Laverà e Port de Bouc sono mete a cui spesso facciamo rotta, alla foce di quel fiume –le R...
Post
09/03/2016 09:32:10
none
  • mi piace
    iLikeIt
    PublicVote
    2

Commenti

  1. Salyma.DDC 11 marzo 2016 ore 07:55
    Poco tempo fa ho fatto un post appunto su queste zone della Francia Meridionale, Camargue compresa ed è stato in quel post che ho ricevuto il suo ultimo commento prima che se ne andasse.
    Quella Chiesa, Notre Dame de la Garde, la paragono un po' al nostro Livornese Santuario di Montenero. La Madonna in questa Chiesa è venerata da tutti i Livornesi, Lei protettrice soprattutto della gente che va per mare ma non solo questo. Li vi sono stanze piene di quadri anche molto antichi che raffigurano incidenti di mare e di strada, scampati pericoli. Vi sono caschi di moto, vi sono gioielli promessi alla Madonna in caso di guarigioni da malattie, vi sono centinaia di cuori come ringraziamento. E' come un museo per grazie ricevute, volanti di auto divelti ecc. Quando ero piccola e i miei genitori mi portavano in quella chiesa, da noi usa visitarla almeno una volta l'anno, mi perdevo tra tutti quei ricordi che risalgono anche al 1800.
    Parigi o Sharm, la morte segue chiunque in ogni luogo, e quando decide di portarsi via qualcuno non pensa a coloro che restano a piangere purtroppo.
  2. caryl 11 marzo 2016 ore 10:13
    per Salyma.DDC concordo decisamente sulla chiusa del tuo commento, oramai la vedo ogni giorno, ovunque, nei giornali, nelle strade, nelle case.
    (crenabog)

Scrivi commento

Fai la login per commentare

Accedi al sito per lasciare un commento a questo post.