.....Era una villa padronale diroccata, da tutti veniva chiamata il palazzo delle 100 finestre.
Attorniata da piante secolari, con tutte finestre che si aprivano simili a occhi sbilenchi,
a noi bambini incuteva un timore, una paura di quello che si immaginava senza nemmeno saperne di come fosse fatta al suo interno.
E come tutte le cose che non si conoscono, per evitare che qualcuno ne potesse accennare una qualsiasi sfida, ne veniva descritta come attraversata da gallerie e corse di carrozze che andavano a località sconosciute.
Non mancavano storie di fantasmi che si buttavano nel vuoto nei temporali estivi, ombre di figure imbacuccate di mantelle tra neve e nebbie, ogni volta che si chiedeva ai grandi un qualcosa in merito aggiungevano paura con particolari sempre nuovi.
Finchè un pomeriggio di ottobre dopo che tra noi ci si era giocato a rubamazzetto con le figurine raccolte nell'arco dell'estate qualcuno lanciò la sfida, sarebbero andate ben 300 figurine a chi avrebbe avuto il coraggio di dimostrare di poter entrare ed uscire da quel palazzo portando un segno qualunque del suo passaggio.
Se ne passò nel frattempo un paio di settimane, perchè da solo non ci voleva andare nessuno,
di sicuro era più pauroso di quella volta che alcuni di noi si arrampicarono alla scaletta di ferro che portava alla cima della ciminiera e se la paura era tanta ma almeno si poteva scacciarla gridando a cielo aperto.
Lì invece era diverso, era buio, il sole non si vedeva e senza quello il nostro Angelo custode nulla poteva in nostro aiuto.
Ma la sfida era oramai lanciata e non si poteva più tirarsi indietro così decidemmo che sarebbe stato un giorno pari, saremmo andati con un lume a carburo ed ad ognuno di noi sarebbe toccato un'immaginetta sacra bagnata di acqua benedetta come un talismano da tenere sempre alla portata.
Quando entrammo ognuno si diresse in uno dei tanti corridoi, con scale che ne attraversavano stanze,
ma le cantine erano la parte che più faceva paura e ognuno di noi decise con gli altri che le avremmo esplorate in un altro momento.
Ognuno di noi portò un qualcosa che rappresentasse la prova che eravamo stati in quel posto, io trovai in uno dei tanti mobili pieni di polvere e ragnatele la foto sbiadita di un bambino che in compagnia di un cane ai suoi piedi guardava all'esterno di quel suo mondo per noi sconosciuto.
...Divenne per me il mio amico di una dimensione particolare il mio amico segreto.
...Con lui trovai il coraggio di andarle ad esplorare quelle cantine....ma questa e un'altra storia.
1958 e dintorni....
12 agosto 2008 ore 20:06 segnala9767832
.....Era una villa padronale diroccata, da tutti veniva chiamata il palazzo delle 100 finestre.Attorniata da piante secolari, con tutte finestre che si aprivano simili a occhi sbilenchi,a noi bambini incuteva un timore, una paura di quello che si immaginava senza nemmeno saperne di come fosse fatta...
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12/08/2008 20:06:59
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MilleEunaNottambula 14 agosto 2008 ore 01:37
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MilleEunaNottambula 18 agosto 2008 ore 13:41
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SERENO.VARIABILE 19 agosto 2008 ore 01:18
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