Uno strano destino ci avesse fatto incontrare in un verso sera anni 70.
Una serata come ora, inizio autunno, stessa città, stessa fermata del tram.
Probabilmente sarebbe stato un incontro casuale, uno sguardo fugace,
ognuno di noi due immerso nei propri pensieri, due vite diverse, due mondi diversi.
Mondi incompatibili tra loro....Di sicuro saresti stata troppo bella, per me che ero un ragazzo di strada, forse i nostri sguardi avrebbero potuto per un attimo incrociarsi, soffermarsi, cercare di penetrarsi, indovinarne i pensieri.
...Si una cosa ci avrebbe fatti indugiare uno nello sguardo dell altro.
Questo era la rabbia della vita, il volerla prendere per i capelli, il farsi isolare perchè quello non era il nostro mondo, la nostra vita, ma forse neanche noi sapevamo quale vita avremmo voluto, eravamo rabbia pura.
Tutto questo in uno sguardo di un attimo, poi tutto sarebbe tornato,  ognuno nel proprio mondo.
Io ragazzo di strada dove in ogni bivio di vita, un dado truccato mi faceva alzare ogni volta la posta.
Tu nel tuo mondo dorato, bello, pulito da Natale tutto l’anno eppure proprio per questo non amato da te che forse avresti voluto altro.
.....Metti che, ma cosi non è stato, il tempo, il destino è sempre più logico anche quando apparentemente è illogico.
Son passati 35 anni dal nostro ipotetico incontro, con ognuno la sua vita vissuta, giusta o sbagliata pur sempre vissuta.
Tutto questo tempo è servito per poterci vedere ognuno con il vero sguardo, a volte stanco, con tanti sogni persi nei vari cassetti della vita.
Però è bello poterne buttare uno per aria assieme e tra il serio ed un sorriso cercare di mettere quello che rimane, le cose veramente importanti, in quel cassetto che si chiama vivere assieme...