Questo mi annienta

16 gennaio 2011 ore 15:42 segnala
Ci sono poche cose che mi annientano. Sono forte, io sono forte. Sono una persona razionale, lucida, cosciente, tranquilla. So affrontare i problemi con razionalità, con tranquillità, perfino con il sorriso. Soffoco le mie angosce perché sono convinto che facciano più male quelle del problema stesso,passo la mia vita ad allenarmi a razionalizzare gioie e dolori. Le uniche preoccupazioni che ho sono quelle sentimentali, legate agli affetti, legate alla paura della solitudine.

Io sono forte. Io so reagire con maturità davanti al più stupido dei problemi, io sono una persona adulta e consapevole. Io so stare vicino alle persone. Io so starmi vicino. Io so gestire me e i miei problemi, so tranquillizzarmi e so agitarmi al punto giusto. Io mi conosco.

Questo mi annienta.

anima...

16 gennaio 2011 ore 15:40 segnala

C'è un tempo che divide e non unisce, uno spazio minuscola che ci fa disperdere come mosche impazzite. Ci sono i giorni andati, che la gente dimentica come se solo pochi avessero importanza, ci sono le date, i numeri, i dettagli che sembrano perdere ogni valore. Ci sono le sfumature che svaniscono con la fine e i nuovi inizi, ci sono la miriade di sensazioni che, seppur siano quelle a renderci vivi, non contano più. C'è la paura di esprimere, c'è l'assenza di condivisione, c'è un enorme tempo da sprecare nel silenzio e un tempo altrettanto enorme da perdere in chiacchiere superflue e inutili.

C'è una dilatazione del dubbio, c'è una contrazione della purezza. Il crampo in cui siamo tutti malati di un dolore opaco.

 

Abbiamo perso i passi, quelli su strade concrete, abbiamo perso il ritmo, quello di una vita scoppiante, urlante. Abbiamo perso il sorriso e anche la squillante sfacciataggine di una risata. Abbiamo preso l'abitudine con il mare, con il cielo, perfino col tramonto, abbiamo dimenticato la paura di non veder più l'alba sorgere domani. Abbiamo il naso oltre noi stessi e nessun olfatto nel cuore, abbiamo mani dappertutto, sui corpi di tutti, sulla pelle di tutti, ma non abbiamo le mani salde nell'unico vero nucleo di piacere: un'anima sicura, bella.(LA NOSTRA!)


E dopo questo...

16 gennaio 2011 ore 15:31 segnala


E dopo questo dico solo che mi sembra di essere tornato a Ottobre, solo in modo più razionale e meno confuso. Dopo questo dico solo che sono sempre lo stesso.
Che sono sempre nella stessa merda.

...

16 gennaio 2011 ore 00:51 segnala



il cambiamento arrivera' solo con
il rifiuto di tutte le regole

...

22 ottobre 2010 ore 20:02 segnala

Il bisogno è un'altalena, nel punto più alto sale ma la suspance non rimane a lungo, prima o poi cade di nuovo. Il perno sul quale si muove è sempre quello. Il bisogno è un uomo che aspetta, procastina, dipende, gira intorno, rimane sospeso, insoddisfa e soddisfa in continuazione. Il gioco ripete sempre lo stesso procastinare e mai si evolve.