La presenza del passato

21 luglio 2020 ore 20:33 segnala

Cavalli selvaggi. Cascate scroscianti. Fulmini con tuoni e lampi. Torrenti in piena. I buoi sono fuggiti dalla stalla.

Cielo blu profondo pieno di stelle, ecco che appaiono le poesie scritte in vari momenti della mia vita. Credevo di averle seppellite, chiuse, annullate, ed ecco che sono ancora qui. Un terremoto inaspettato ha fatto emergere ciò che credevo digerito, superato.
Rivedere, capire, ricominciare.
Soprattutto capire come e perché sia successo, come e perché si sia aperta questa breccia. Un giorno era tutto normale, e il giorno dopo avevo il passato danzante con il presente.
Ho la mente così leggera che volo via con un soffio.
Ora il momento di maggior crisi è passato, e sono planata, ma senza per il momento dimenticare la confusione dove sono stata.

Per cominciare, ecco qualcosa che credevo vecchio, ma oggi mi è attuale. Oggi la chiamerei :

Nostalgia

Presa nel vortice
ansiosamente vi cerco
i sorrisi
che il giorno mi dava.
Miracolo vagabondo
di una goccia di pioggia sul naso:
lei sa di cadere
e basta.
Ancora una volta
atrocemente ricordo
realtà sconosciute.
chissadoveequando, tutti i diritti riservati.
La foto dei cavalli è tratta dal web: Amoreaquattrozampe
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« immagine » Cavalli selvaggi. Cascate scroscianti. Fulmini con tuoni e lampi. Torrenti in piena. I buoi sono fuggiti dalla stalla. Cielo blu profondo pieno di stelle, ecco che appaiono le poesie scritte in vari momenti della mia vita. Credevo di averle seppellite, chiuse, annullate, ed ecco che ...
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21/07/2020 20:33:42
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Commenti

  1. Elazar 28 luglio 2020 ore 12:13
    Riflettevo su quanto scrivi. A distanza di anni, nel rimaneggiare vecchi scritti è quasi impossibile non vi aggiusti qualcosa. Un aggettivo da cambiare, una virgola, qualcosa. Solo pochissimi, a loro volta rimaneggiati non so quante volte, rimangono immutati. Sembra quasi che le cose veramente acquisite nella vita siano pochissime e che tutto il resto sia una incessante dialettica che modifica e percorre. Vi è una magia certamente nello scrivere e sono convinto che non sia unilaterale, ma reciproca. Intendo dire che noi diamo forma alle parole e queste a loro volta ci immettono in un circuito infinito.
  2. chissadoveequando 28 luglio 2020 ore 14:36
    @Elazar: sì,a volte mi capita che qualcosa no abbia la sua forma definitiva, altre che la trovi perfetta come è. Il fulcro di quanto volevo dire è altro, e cioè che all'improvviso ho tutto i testa come scritto ieri, tutta la sedimentazione si è rimescolata. Grazie per i tuoi commenti.

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