
Cavalli selvaggi. Cascate scroscianti. Fulmini con tuoni e lampi. Torrenti in piena. I buoi sono fuggiti dalla stalla.
Cielo blu profondo pieno di stelle, ecco che appaiono le poesie scritte in vari momenti della mia vita. Credevo di averle seppellite, chiuse, annullate, ed ecco che sono ancora qui. Un terremoto inaspettato ha fatto emergere ciò che credevo digerito, superato.
Rivedere, capire, ricominciare.
Soprattutto capire come e perché sia successo, come e perché si sia aperta questa breccia. Un giorno era tutto normale, e il giorno dopo avevo il passato danzante con il presente.
Ho la mente così leggera che volo via con un soffio.
Ora il momento di maggior crisi è passato, e sono planata, ma senza per il momento dimenticare la confusione dove sono stata.

Per cominciare, ecco qualcosa che credevo vecchio, ma oggi mi è attuale. Oggi la chiamerei :
Nostalgia
Presa nel vortice
ansiosamente vi cerco
i sorrisi
che il giorno mi dava.
Miracolo vagabondo
di una goccia di pioggia sul naso:
lei sa di cadere
e basta.
Ancora una volta
atrocemente ricordo
realtà sconosciute.
chissadoveequando, tutti i diritti riservati.
La foto dei cavalli è tratta dal web: Amoreaquattrozampe