
Pochi giorni fa dissi alla mia amica di Verona che mi trovavo disponibile ad andare con lei a prendere il sole sul lago di Garda. Lei aveva già preso accordi con due sue amiche, badanti, appunto, ma teneva anche alla mia compagnia, perciò con il consenso delle suddette signore mi aggregai. Quando ci presentò mi chiesi come sarebbe andata la mia giornata , ma ben presto dovetti ricredermi. La signora L. esordì parlando della Giulietta di Shakespeare, e continuammo sull'argomento tutte d'accordo sul fatto che la cosiddetta casa di Giulietta in realtà non fu la sua casa e serva solo per incrementare il turismo in città. A quel punto dissi qualcosa sul fatto che non era certa nemmeno la paternità delle opere attribuite a Shakespeare, e che uno dei candidati a tale paternità era Francis Bacon. Qui la signora dimostrò tutta la sua cultura ed erudizione con deliziosi aneddoti sulle ricerche dei discendenti di Bacon e, addirittura con la candidatura a tale paternità (in questo caso maternità) di una delle sorelle Bronte. Era stupita che io sapessi dell'esistenza di tali dubbi, perché nei tredici anni passati da quando arrivò in Italia non incontrò mai nessuno con cui parlare di questo. So cosa significhi essere soli in mezzo a tanti, parlare una lingua incomprensibile ai più anche se si è nati nello stesso posto. Figuriamoci quanto sia dura per chi non è nato qua! Vuol dire essere un cigno in mezzo alle papere come il brutto anatroccolo.
La signora , che è anche una bravissima cuoca, aveva portato delle ottime pizze e dei dolci per tutte fatti da lei.
E io mi sono riconciliata con le signore dell'est.
