
Nel mondo degli opposti, dove le cose mutano continuamente, il giorno diviene notte, la notte diviene giorno, la luna sembra diminuire e poi crescere, il sole sembra levarsi e poi sparire, una rete di piccole luci ha la sua ragione di essere. Non sono tutte uguali e pulsano come le stelle, ora più visibili e brillanti, ora più offuscate, ognuna con il proprio ritmo. Non sono visibili subito, sono visibili soltanto a chi sta cominciando, o lo ha fatto in passato, ad allenare i propri occhi ad una visione diversa. Alcune luci diffondono amore che ristora il cuore di chi lo percepisce, altre sono come dei veri e propri fari che indicano la via a chi la sta cercando, altre luci illuminano lo spazio intorno a loro senza altro scopo che splendere e illuminare. Alcune luci soffrono molto nel vedere la sofferenza nel mondo , ma sanno che non è di loro competenza fare altro che non sia brillare e illuminare. A volte nuove luci si accendono e si aggiungono a quelle già luminose, e grande è la gioia nella comunità delle luci. Talvolta qualcuno sente che vicino a qualche persona sta meglio, è più sereno, ma non riesce a vedere la luce che brilla da dentro.
Come disse Platone nel Timeo: "la luce che viene da dentro s'urta con quella che viene da fuori". Se in qualcuno non c'è un minimo bagliore di luce, sarà difficile che possa percepire una luce fuori di lui: poiché non la conosce, non la può riconoscere. Può succedere che qualcuno percepisca qualcosa di indefinito, senta di stare bene e ne prenda coscienza solo quando si allontana dalle fonti di luce. Con questa consapevolezza una storia nuova potrebbe cominciare.