
Nel 2001, insegnavo in una scuola rurale. Avevo alunni dalla classe prima alla classe quinta. Fra questi spiccava A., per la sua bravura ed il suo talento per la musica. Sua madre da due anni la portava da un professore di pianoforte, strumento musicale che lei adorava e negli anni diventò così brava che al primo superiore andò al nord per suonare come concertista. Felice, venne da me per raccontarmi i suoi successi ma fu ancora più felice quando mi annunciò il suo fidanzamento ufficiale con un concertista dieci anni più grande di lei. Le dissi che stava sbagliando, che era troppo giovane per farsi carico di un legame così importante. Non mi ascoltò, mi sorrise, mi baciò e mi disse: a presto maestra. Giorni fa ho saputo che due anni fa lui la lasciò per una donna sua coetanea, e che A., impazzita dal dolore, smise di suonare e si ritirò a casa, perdendo i contatti con il mondo circostante ma soprattutto con il pianoforte che era la sua vita. D’un tratto seppi che si era svegliata da questo torpore e che aveva detto alla madre che voleva iniziare a suonare. La madre che soffriva moltissimo per la depressione della figlia, sussultò di gioia. A., riprese a suonare per diversi mesi dimostrando sempre un grande talento per la musica. Così, prima di Pasqua, fu chiamata per un concerto a Palermo. Riscosse un enorme successo, e sembrava avesse riacquistato la serenità perduta. Invece da Palermo non ha mai fatto ritorno. Ha spedito una lettera ai genitori, pregandoli di non cercarla. Vani sono stati fino ad oggi, i tentativi delle forze dell’ordine per ritrovarla, A., non si trova, né da segni di vita. Immensa è la paura della famiglia e di chi la conosce. Io, con le lacrime agli occhi, ho sempre A., davanti a me, sorridente, mentre suona il pianoforte……