
Succede che qualcuno ti apra la porta della propria vita.
Ti faccia accomodare nel suo divano migliore,
ti osservi con attenzione,
con occhio rapito
ti ascolti come se la tua voce
fosse l'unico suono al mondo.
Ti offra un caffè
che non serve addolcire.
Ad un tratto ti senti indesiderata,
ti accorgi che forse sei troppo ingombrante
per la sua piccola casa,
ti senti di troppo
e persino un incomodo.
Non ti rimane che un ultimo gesto.
Un piccolo
doloroso
necessario
atto di dignità:
girare sui tacchi
prendere la porta
e togliere il disturbo.