I VOLTI DEL MALE

31 gennaio 2023 ore 18:57 segnala

Quanto tempo è passato, dall'ultima volta che questo teatro ha aperto il suo sipario per voi? UN tempo lunghissimo, colmato da problemi familiari, di salute, di lavoro e poi anche dal mio stare su Instagram e Facebook, contrariamente dallo scrivere quotidiano su queste pagine. E gli antichi amici hanno preso strade diverse, con qualcuno ancora ci si incontra e scrive altrove, gli altri lentamente sono svaniti. Vedo molti cambiamenti, vedo una raffica di richieste di accettare opzioni e cookies ogni volta che provo a scrivere qualcosa. Una volta non era così, chi si ricorda i nostri favolosi blog pieni di widget, di immagini, di musiche da Youtube, colorati, chiassosi, divertenti, profondi, tristi anche. Dunque, come mai mi leggete nuovamente? Per una sorpresa, una notizia che come ha fatto piacere a me spero lo faccia anche a voi. una casa editrice, la Porto Seguro, ha ricevuto in visione la raccolta dei miei migliori racconti usciti negli anni su queste pagine e ha deciso di pubblicarla subito. A dicembre quindi è uscito il mio secondo libro, " I VOLTI DEL MALE " , una antologia che sta andando alla grande proprio per la sua struttura diversa dai soliti libri. Circa duecentoquaranta pagine di racconti lunghi, brevi, brevissimi, tutti sorprendenti e dai finali inaspettati che toccano ogni genere che possa interessarvi, fantascienza, noir, giallo, storico, horror, sentimentale, drammatico, bizzarro, umoristico. Tutti, ma proprio tutti i più bei racconti apparsi qui, quelli che avete amato, quelli che vi hanno sconvolto, quelli che hanno dato vita a centinaia di commenti e discussioni. Il libro ovviamente lo trovate su Internet ma la casa editrice me ne ha mandato parecchie copie e quasi tutte sono già state vendute ad amici e colleghi quindi, se come immagino preferite ricevere la vostra copia autografata e con dedica, scrivetemi e vi indicherò come fare per acquistarlo direttamente da me. Il prezzo di copertina è solo 16 euro, le spese di spedizione postali con numero tracciabile sono circa 5 euro ma faccio cifra tonda e vendo le mie copie a 20 euro tutto compreso. Quindi, non fatevi sfuggire questa occasione, conservate quelle pagine che avete letto e amato, o che ancora non conoscete se siete nuovi lettori, e scrivetemi prima che vadano esaurite le copie in mio possesso. Un abbraccio a tutti i vecchi amici e un grazie a chi mi segue in questa nuova avventura.
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GLI ANNI CHE SEGUIRONO (ultima puntata)

11 marzo 2020 ore 16:52 segnala


Una volta che il Cath Palug fu uscito, perdendosi nel buio delle gallerie del regno di re Oberon, sul convivio calò un pesante silenzio. Anche il più stupido dei folletti della Contea aveva capito che qualcosa di pericoloso, anzi decisamente mortale, se ne stava impunemente in giro per Bosco Buio; re Oberon alzò una mano e rivolgendosi a tutti gli astanti, disse:

- Avete visto, e avete sentito. D'ora in poi, se incontrerete il Palug fate finta di niente, probabilmente non vi attaccherà ma state comunque attenti, non si sa mai cosa abbia in mente, intanto prepareremo un luogo dedicato a lui dove lasciargli da mangiare sperando che si comporti bene. E se un giorno capiremo che se ne è andato, organizzeremo una festa più grandiosa di questa. Anzi, a tale scopo, nomino già da adesso re Brian ad occuparsi del luogo per il Cath e della organizzazione della festa, quando e se ci sarà.


A queste parole re Brian, che già si era notevolmente ubriacato durante la cena, salì sul tavolo e iniziò a ballare una giga cantando a squarciagola, tra gli applausi di tutti i suoi sudditi che lo avevano accompagnato e le risate degli altri.
Titania si rivolse al Narratore:

- Oberon sapeva bene che Brian sarebbe stato contento e avrebbe sfogato così la sua soddisfazione, ha fatto bene a dargli questo incarico, come vedi si stanno rilassando tutti al guardarlo. Ma veniamo a noi, desidero che sappiate che non ce l'ho con voi due per aver portato qui il Palug, ovviamente non vedevate in lui altro che un normale gatto, anche se di dimensioni molto più grandi del solito. E anche che il vostro dono è stato davvero gradito, perché mi avete dimostrato molte cose, che avete pensato a me, che avete cercato qualcosa di inusuale, e molto raro davvero, e che avrebbe aumentato ancora i miei poteri e - perché negarlo - la mia bellezza, cosa che nessuna donna, dalla più brutta delle Spriggan alla più bella delle Fate, negherebbe mai di desiderare. Quindi abbiate i miei ringraziamenti più sentiti ed in virtù di questo - anche per i molti anni di lieta compagnia che hai donato a tutto il popolo dei Sidhe e a noi - voglio che brindiate con me.

Titania batté le mani e tre fate giunsero in volo, recando bicchieri d'argento niellato con ricami dorati; li posarono davanti ai regnanti, a Paulie e al Narratore e subito volarono via dopo un breve inchino.

- Che la salute sia sempre al vostro fianco, maestà, e il regno dei Sidhe viva per sempre, - disse il Narratore.
- Gioia e felicità a voi, che guidiate tutti in armonia e pace ,- disse Paulie.
- E che questo brindisi faccia felici anche voi, - disse re Oberon, ammiccando verso Titania.

Mentre bevevano il Narratore iniziò a sentire un leggero stordimento, che imputò al vino denso e corposo proveniente dalle vigne dei Broghan di là dal fiume, che era stato servito con larghezza ai tavoli. Un calore morbido e soffuso lo avvolse, e pensò che sarebbe stato più indicato tornare a sedersi prima di perdere l'equilibrio, così si sedette guardandosi intorno vagamente confuso.




- Cosa hai, amore? ,- disse Paulie prendendogli una mano e accarezzandogli la nuca.
- Non so, mi sento un po' strano, sarò stanco, o forse ho bevuto un po' troppo vino...
- Non penso sia colpa del vino, amico mio ,- disse Oberon, ridacchiando. -Sai, sono anni che io e mia moglie pensiamo a come ringraziarti per tutto quello che hai fatto per noi, le battaglie combattute insieme, le mille storie con cui ci hai rallegrati, tutti i consigli che hai dato a noi due e a tutto il popolo senza mai tirarti indietro, come se fossi sempre stato uno di noi. Ora, vedi, sappiamo bene che quando tuo figlio è rinato fatato voi due avete finito per allontanarvi, anche se non ve ne rendete conto. Chiaro, lui ora fa parte del Popolo Segreto e come Cinnia avrà una vita lunghissima , come noi, come anche Paulie visto che è una Selkie, e tu lentamente finirai per invecchiare e lasciarci. E' il normale cerchio della vita per gli umani, lo sappiamo entrambi, però questo ci ha fatto pensare a trovare un modo per tenerti vicino il più possibile; quindi, considerato che la regina Titania è da sempre dotata di una infinita bellezza e, anche se tra moltissimo tempo, comunque invecchierà con me abbiamo pensato di comune accordo che l'acqua della fonte della eterna giovinezza era sì, un dono davvero regale, ma che lei non ne aveva veramente bisogno mentre chi ne avrebbe avuto il miglior vantaggio saresti stato proprio tu. Perciò, mi auguro che il vino che ti abbiamo dato non abbia risentito troppo dell'acqua della fonte che Titania ci ha versato dentro ,- e anche la regina si unì al marito nelle risate. Il Narratore era rimasto sbalordito dal tiro che gli avevano giocato, e non sapeva come ringraziarli: davvero un onore troppo grande per chi non aveva mai chiesto nulla se non l'amicizia e il rispetto che tutti gli dimostravano.
- Che ne dici, tesoro, per quanti anni vuoi sopportarmi ancora, visto quel che è successo?
- Per tutto il tempo che avremo, sciocco... - disse la piccola Selkie, baciandolo.



Fine
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11/03/2020 16:52:32
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GLI ANNI CHE SEGUIRONO (sesta puntata)

26 febbraio 2020 ore 13:02 segnala


Davanti al tavolo regale stava tranquillamente passeggiando, senza alcun timore apparente di tutta la agitazione che aveva intorno, il gatto più grande che si fosse mai visto nella Contea , e subito la voce della bizzarra creatura corse fino all'ultimo commensale. Il Narratore si rivolse alla regina dicendo:

- Vogliate perdonare, maestà, ho paura che sia colpa nostra. Quando siamo andati a Tir na nOg con Morgana, nel ritornare ci siamo accorti che questo gatto era salito a bordo ma, quando abbiamo preso il sentiero per tornare qui lo avevo perso di vista e pensavo se ne fosse andato in giro per Bosco Buio, non immaginavo certo che fosse sgusciato dentro mentre varcavamo il portone. In effetti, direi che non lo abbiamo proprio visto farlo e la cosa mi lascia piuttosto perplesso.

Titania e Oberon si guardarono negli occhi poi lui lasciò che lei proseguisse:
- Non c'è da essere perplessi, amico mio. Con questo qui bisogna andarci davvero cauti, penso che Morgana lo abbia riconosciuto e sia stata ben felice di essersene liberata. E direi che so anche perchè era a bordo, considerato la sua natura beffarda. Tu sai qualcosa di una delle nostre più antiche leggende, quella del re Arthur?
- Poco, invero, se non che combattè contro invasori e fu ucciso in battaglia.




- Già, è passato talmente tanto tempo che anche la storia diventa leggenda, poi mito, poi viene dimenticata del tutto. Arthur fu ferito, nella battaglia contro Mordred a Camdan, e si sparse la voce che fosse morto e fosse stato sepolto ad Avalon. Ma non andò così, il re guarì e tornò a regnare per un breve periodo, mentre lontano dalle sue terre ancora gli antichi dei si agitavano e creavano mostri e sortilegi. A Llanfair, Henwen diede alla luce un minuscolo gatto nero che venne trovato dagli abitanti della zona e da questi gettato in mare dove, per qualche magia, mutò colore del manto e riuscì a nuotare fino a Ynys Mòn. Laggiù qualcuno ebbe la cattiva idea di prenderlo e crescerlo ma non ricevettero ringraziamenti, anzi. Una volta diventato enorme scatenò il suo spirito selvaggio e uccise quasi duecento abitanti e soldati; perciò Arthur, informato della cosa, raggiunse con i suoi quelle terre e iniziò a dargli la caccia. Il fatto che tu lo veda qui dovrebbe farti capire come sia finita, ferì a morte il re e sparì nella foresta. La sorella del re, Morgana, lo raccolse e non ad Avalon lo seppellì ma nella cripta del suo castello, a Hy Breasil, e con le sue spoglie mortali lei, che è una grande maga, ha vissuto per centinaia d'anni, viaggiando senza posa. Capisci anche perchè questo, il Chat Palug delle antiche storie, si sia preso il divertimento di salire su Hy Breasil, per farsi beffe di Arthur ancora una volta. Non scherzate con il Chat Palug, - continuò, alzando la voce affinchè tutti, nel salone potessero sentirla, - non sottovalutatelo e non offendetelo. Troppe terre ha devastato, troppe vite lo hanno saziato. Quindi sia il benvenuto, continuiamo la nostra festa rendendo omaggio al Cath Palug e che qualsiasi casa o sentiero della Contea sia aperto al suo passaggio.




Mentre tutti ascoltavano il lungo racconto di Titania, con timore e stupore, il gatto se ne rimase acciambellato su un prezioso tappeto, come se la festa fosse per lui e niente altro lo preoccupasse. Poi alzò la grande testa, gli occhi gialli brillarono mentre sembrava annuire alla regina; e sempre silenziosamente, come se pesasse meno di una piuma a dispetto dell'enorme mole, attraversò il salone e se ne andò su per le scale.



fine sesta puntata
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« immagine » Davanti al tavolo regale stava tranquillamente passeggiando, senza alcun timore apparente di tutta la agitazione che aveva intorno, il gatto più grande che si fosse mai visto nella Contea , e subito la voce della bizzarra creatura corse fino all'ultimo commensale. Il Narratore si riv...
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26/02/2020 13:02:42
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GLI ANNI CHE SEGUIRONO (quinta puntata)

24 febbraio 2020 ore 20:13 segnala


Giunti in vista della spiaggia dei giganti, Paulie e il Narratore raccolsero le loro cose e si accinsero a salutare Morgana, la quale sembrava piuttosto accigliata. Il Narratore volle chiedergliene conto, temendo di aver fatto qualcosa che poteva esserle dispiaciuta, ma la regina di Hy Breasil rispose:

- Non preoccuparti, vecchio amico, non è per causa vostra che sto in pensiero. E' piuttosto il nostro ospite che mi dà da pensare.
- Ti riferisci al gatto che è salito a bordo?
- Esattamente. Ci sono antiche storie che potresti non aver mai sentito, nel corso dei tuoi viaggi, e solo persone che hanno vissuto quanto ho vissuto io potrebbero ancora ricordare. Ed è strano che proprio sulla mia isola sia voluto salire, se veramente è chi penso io.
- Non posso negare di essere davvero curioso, a questo punto. Puoi dirmi di cosa si tratta?
- Preferisco di no, se non lo è, meglio così; se malauguratamente ho ragione allora tutti dovremo stare molto attenti. Penserò io a lui, andate pure a casa tranquilli.

E così dicendo abbracciò entrambi e lasciò che tornassero a terra mentre la sua corte fatata si assicurava che l'isola fosse adeguatamente ferma contro la riva di lastroni di pietra della spiaggia dei giganti. Così, si rimisero in cammino dirigendosi verso il folto boschivo che li avrebbe condotti al sentiero specchio. Il Narratore aveva evitato di mettere Paulie al corrente delle ultime parole di Morgana, non voleva che la selkie avesse pensieri paurosi o immaginasse cose capaci di spaventarla; mentre camminavano spediti nel fatato intrico del sentiero specchio, come tutti gli altri simili circondato da una vegetazione così fitta da sembrare un muro e che si univa in alto a formare una sorta di tunnel semibuio, un sommesso fruscio arrivò alle sue orecchie, e non poteva trattarsi dello stormire delle foglie. I sentieri specchio infatti erano luoghi magici, sottoposti a leggi fisiche diverse da quelle naturali, che in poche decine di metri racchiudevano interi viaggi tra una zona e l'altra della Contea e anche oltre: in essi regnava quiete e silenzio, rotti a volte soltanto dai passi dei viaggiatori che li adoperavano. Una volta raggiunta l'estremità e sbucati nella radura che li avrebbe condotti alle due colline vicine, i regni sotterranei di Oberon e di Brian Borough, il Narratore si fermò, si guardò intorno e da un cespuglio cosparso di bacche vide spuntare l'enorme gatto che aveva viaggiato con loro su Hy Breasil. Sembrava non badare a loro, anzi, appariva evidentemente ben deciso a camminare nella loro stessa direzione:

- Ma, è arrivato fin qui! - esclamò Paulie, accorgendosi della presenza inattesa.
- Sembra proprio che non siamo destinati a liberarcene come avevo creduto, - le rispose lui. - Non so che intenzioni abbia...
- Intenzioni? Ma è un gatto, starà solo camminando in una zona che non conosce, visto che è lontano da Tir na nOg. Sempre che venisse da lì, chiaramente.
- Paulie, amore mio, mi auguro che sia come dici tu...



Quando furono arrivati alle porte della collina di re Oberon, vennero avvistati dagli gnomi di guardia che mandarono ad avvertire la coppia reale e li fecero entrare. Il Narratore volse gli occhi in cerca del gatto ma non vedendolo si rassicurò ed entrarono, venendo scortati da un nugolo di Sidhe festanti fino alla casa sotterranea di Paulie, dove poterono rinfrescarsi e riposare. Calò la sera e re Oberon mandò ad annunciare il banchetto allestito per festeggiare la sua consorte, Titania: gran parte della popolazione era stata invitata, gli altri erano impiegati in compiti che andavano dal servizio di guardia al lavoro nelle cucine. Già di lontano si sentiva lo strepitare delle musiche e delle canzoni prodotte da un gruppo di folletti installati su un palco vicino ai tavoli del banchetto, e quando anche Paulie e il Narratore arrivarono porsero il loro saluto e i loro omaggi alla coppia regale che già sapeva del loro incontro con Morgana e del viaggio nella mitica terra degli antichi eroi. Si sedettero tutti, le grida festose lentamente cessarono e la grande cena ebbe inizio, un canto sommesso di un gruppo di fate radunò l'attenzione di tutti gli astanti, dal più educato dei folletti cortigiani al più becero brownie (ai quali era stato permesso di venire benchè sudici come al solito). Re Oberon, nella sua maestosità, degnamente rappresentava la maestà su tutto il Popolo Segreto, mentre l'antica bellezza di Titania non mancava mai di sorprendere il Narratore. E fu proprio lei, in un momento di pausa del canto fatato, ad alzarsi su tutti per dire, ad alta voce e con evidente sorpresa:

- E questo, chi lo ha fatto entrare?

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« immagine » Giunti in vista della spiaggia dei giganti, Paulie e il Narratore raccolsero le loro cose e si accinsero a salutare Morgana, la quale sembrava piuttosto accigliata. Il Narratore volle chiedergliene conto, temendo di aver fatto qualcosa che poteva esserle dispiaciuta, ma la regina di ...
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24/02/2020 20:13:43
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GLI ANNI CHE SEGUIRONO (quarta puntata)

20 febbraio 2020 ore 20:07 segnala


Morgana se l'era presa comoda, una volta partiti, e la navigazione procedeva tranquilla mentre Hy Breasil, avvolta dalla nebbia magica che acquietava i flutti, si muoveva lenta. Ebbero tutto il tempo, dunque, di narrarle ogni avvenimento successo nella Contea dalla loro ultima visita e di come il giardino dei fiori lunari ancora crescesse bene e rigoglioso davanti alla villa sotterranea di Paulie che lo curava per conto di Titania, e di come Finbar e Cinnia vivessero insieme nella casa sull'albero costruita dalle fate di Clodagh. I corpi luminosi delle fate volteggiavano intorno a loro durante la notte, mentre sedevano sull'ampio balcone del castello, morbidamente appoggiati a tappeti e cuscini.
- E così, pensi che Titania sarà contenta di questo regalo? ,- chiese Morgana al Narratore.
- Ce lo auguriamo sinceramente, è davvero difficile trovare qualcosa che non abbia o non conosca.
- Magari non era necessario, anche a Titania sarebbe piaciuto qualcosa venuto dal cuore, quindi un vostro pensiero anche di poco conto sarebbe stato altrettanto gradito.
- Probabilmente sì, siamo noi che nella nostra piccolezza ci creiamo troppi problemi, invece di vivere in maniera più semplice e diretta.
- Infatti, cercate di non dimenticare mai che la natura dei Sidhè è appunto la natura, la magia che esiste in ogni cosa. Non guardate a loro con occhi umani e secondo regole umane, potrebbero non capirle e non riconoscercisi.
- Ne terremo conto più di quanto già non facciamo.
- Sai, amico mio, sto cominciando ad avere la sensazione che abbiamo caricato a bordo un passeggero...- disse Morgana, facendo cenno di non fare rumore e guardandosi intorno con aria circospetta. Da qualche minuto leggeri fruscii venivano da un angolo buio della sala e Morgana, con uno schiocco delle dita, fece apparire una sfera luminosa che rischiarò l'ambiente.
- Tu chi saresti? ,- disse rivolta a quel che si muoveva silenziosamente.
- Ma è un gatto! ,- esclamò Paulie battendo le mani, nel vedere un gatto che definire enorme sarebbe stato riduttivo, completamente grigio e peloso come una soffice nuvola, venire verso di loro senza mostrare timore. L'animale si sedette in mezzo a loro e prese a pulirsi il muso con le zampe, assolutamente indifferente a loro, come se si fosse autodichiarato padrone di Hy Breasil. Paulie si allungò per accarezzarlo e quello prese a ronfare sommessamente, mostrando apprezzamento per essere al centro dell'attenzione.
- Deve essere salito a bordo durante la nostra visita a Tir na nOg.
- Sicuramente, ma mi chiedo come mai gli sia venuta in mente questa idea. Cos'è, voleva godersi un viaggio a sbafo? Non aveva un suo territorio? O magari c'è qualche altro motivo che non sappiamo?
Il gatto, o gatta, o quel che era, alzò il muso verso Morgana come se la conoscesse da tempo, fissandola con occhi di un giallo profondo, e naturalmente non diede nessuna spiegazione.
- Avevate mai visto un animale simile? ,- disse a Paulie che continuava a grattarlo sotto il mento.

- Oh, di animali in giro ce ne sono sempre tanti ma così bello no, sembra davvero regale e non avrei immaginato che un gatto simile se ne potesse andare in giro liberamente a Tir na nOg senza che qualcuno lo reclamasse o cercassde.
- Potrebbero non essersene neanche accorti, i gatti vanno e vengono, appaiono e scompaiono a loro piacere. Ma sapete, non credo proprio che sia un gatto normale, anche se evidentemente è di pura razza locale. Guardate che imponenza!
Il Narratore ascoltava le due donne parlare e osservava le movenze feline, quietamente intento a riflettere sullo strano incontro. C'era qualcosa che gli girava in fondo alla mente ma non riusciva ad afferrarlo, un ricordo vago, qualcosa che doveva aver appreso durante i suoi viaggi, una antica leggenda, chi sa, forse solo la traccia di un mito. Di certo non relativo al terrificante gatto mostruoso dell'Est, che sin troppi disastri aveva combinato durante le sue scorribande, no, era qualcosa relativo agli eroi celtici di Tir na nOg. Si ripromise di chiedere a Morgana, in un momento successivo, se anche lei aveva avuto la stessa sensazione e se ricordava qualcosa che a lui sfuggiva. Ma alla fine si addormentò, cullato dal ronfare del gatto, dalle voci sommesse delle donne e dallo sciabordìo delle onde contro le ripe dell'isola viaggiante.


(fine quarta puntata)
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« immagine » Morgana se l'era presa comoda, una volta partiti, e la navigazione procedeva tranquilla mentre Hy Breasil, avvolta dalla nebbia magica che acquietava i flutti, si muoveva lenta. Ebbero tutto il tempo, dunque, di narrarle ogni avvenimento successo nella Contea dalla loro ultima visita...
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20/02/2020 20:07:36
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GLI ANNI CHE SEGUIRONO (terza puntata)

14 febbraio 2020 ore 21:24 segnala


E, dopo giorni e notti di lenta navigazione, infine giunsero ad approdare alle candide rive della terra di Tir na nOg, già affollate da un gruppo di spiriti degli antichi celti. Il coro delle loro voci era sempre grato a Morgana e dimostrava l'attaccamento che legava gli abitanti di quella sorta di paradiso alla sovrana della magia antica: il corteo fatato si diresse verso le sale marmoree della candida torre dalla cui più alta sala lo sguardo spaziava per le praterie sempre verdi dove il mare d'erba rivaleggiava con i marosi del nord. Dopo aver a lungo discusso con i capi di Tir na nOg, Morgana riferì alla coppia quale regalo fosse stato deciso di inviare a Titania, qualcosa di sufficientemente raro da adeguarsi al suo rango. Le ancelle li condussero per scale calpestate da millenni, scendendo nelle calde, umide profondità del castello e raggiungendo una sala spoglia al centro della quale si apriva un pozzo dai bordi di candida pietra istoriata.
- Eccoci nel luogo più sacro, dove si apre il collegamento con l'eternità e fluisce l'energia che tiene in vita questo paradiso. Qualcuno di voi mortali ne sentì parlare e raccontò della mitica fonte dell'eterna giovinezza, confondendo il nome della nostra terra con la definizione di fonte. In realtà eccola qui, e quel che ti diamo adesso è il fluido della longevità e della giovinezza, che impregna tutta la nostra terra e dona pace alle anime degli antichi guerrieri che qui dimorano. Pensi che sia un dono abbastanza prezioso per la regina Titania?
- La mia meraviglia, - disse il Narratore - al vedere questa fonte è così grande che resto senza parole e sono convinto che Titania sarà più che felice di sapere che avete voluto mandargli una tale preziosità. Mi permetto di accettare di portargliela con tutta la cura che gli è dovuta.
Morgana riempì una ampolla in cristallo circondata di un intricato metallo laminato che l'avrebbe protetta dagli urti, la tappò e sigillò con della ceralacca e la porse al Narratore che la ripose nella tasca interna del mantello. Paulie intanto continuava a girare intorno al pozzo affascinata dalla luminosità che ne risaliva, attirata da qualsiasi cosa fosse acquatica, e certamente pensava se fosse o meno il caso di tuffarvisi; ma seppe contenere la sua emozione e tutti insieme tornarono verso Hy Breasil, pronti a riprendere il viaggio verso la spiaggia dei giganti. Il tempo, a Tir na nOg, era perennemente fermo o quanto meno scorreva a ritmi lentissimi, e avrebbero potuto restare lì per mesi senza che nella Contea qualcuno se ne accorgesse. Le schiere degli eroi si accalcarono sulla riva per lanciare grida di saluto, felici per quella visita che aveva momentaneamente spezzato le loro giornate dedicate a raccontarsi gesta formidabili e miti di epoche dimenticate, e dal balcone del castello di Morgana Paulie e il Narratore risposero con ampi gesti delle braccia.


fine terza puntata
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« immagine » E, dopo giorni e notti di lenta navigazione, infine giunsero ad approdare alle candide rive della terra di Tir na nOg, già affollate da un gruppo di spiriti degli antichi celti. Il coro delle loro voci era sempre grato a Morgana e dimostrava l'attaccamento che legava gli abitanti di ...
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14/02/2020 21:24:45
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GLI ANNI CHE SEGUIRONO (seconda puntata)

10 febbraio 2020 ore 10:26 segnala


Una volta che il folletto se ne fu andato il Narratore si avvicinò alle sponde del lago e chiamò Paulie a riva. Dopo averla asciugata avvolgendola in una ricca tela di spesso lino si misero a sedere e discussero di cosa avrebbero potuto trovare per allietare la ricorrenza di Titania: Paulie elencò tutta una serie di regali ma facilmente lui replicò enumerando tutte le volte che già avevano fatto cose del genere.
- Forse non abbiamo cercato abbastanza lontano, - disse la piccola selkie.
- Eppure la Contea l'abbiamo girata ampiamente, anche i villaggi e le città li abbiamo visitati diverse volte. A cosa stavi pensando?
- Se ne andassimo a parlare con Morgana?
Il Narratore prese tra le mani il volto di Paulie, indeciso se dirgli che aveva visto nella sua proposta un motivo per tornare alla spiaggia dei giganti, dove si erano incontrati la prima volta. Cos'era, un sussulto di romanticismo? O forse il rimpianto per quei mari profondi dove aveva così a lungo vissuto prima di raggiungere la terraferma e donargli la sua pelle di foca, assumendo e restando in sembianze umane?
- Come mai proprio da Morgana vuoi andare, tesoro?
- Ho pensato che una gita su Hy Breasil ci avrebbe fatto bene, tu hai bisogno di svagarti o diventerai troppo pigro a star sempre qui sotto, mentre a me manca il rombo delle onde e il sale negli spruzzi d'acqua...
- E sia, allora vedremo di trovare Morgana e di approfittare di lei. Su, - disse, accompagnando la frase con una piccola sculacciata - vai a preparare quel che ti serve.
Paulie scappò via saltellando, lui non aveva fretta, da anni aveva preso l'abitudine di tenere sempre vicino alla porta una grossa sacca da viaggio con dentro tutto quel che poteva servirgli, vestiti di ricambio, un grosso coltello elfico, attrezzi e tutte quelle altre cose che un uomo non manca mai di portarsi dietro anche se non ricorda più a cosa debbano servirgli. Quando furono pronti uscirono dalla collina di re Oberon e si inoltrarono nella placida oscurità di Bosco Buio dirigendosi verso un folto cespuglio, alto più di un uomo, irto di rovi e more. Il profumo inebriante delle more poteva attirare qualche incauto ma le spine proteggevano adeguatamente il passaggio verso il sentiero specchio che da lì partiva. Come tutto il Popolo Segreto sapeva, e loro anche, i sentieri specchio partivano da punti ben precisi della foresta e finivano in tutte le zone della Contea, e talvolta anche fuori, ben più lontano, restringendo magicamente enormi distanze in poche decine di metri e permettendo a tutti di evitare viaggi di mesi. La coppia si ritrovò in breve sulla spiaggia dei giganti, calpestando attentamente gli enormi lastroni di pietra che la pavimentavano, perennemente coperti da uno strato di acqua salmastra, salsedine e alghe. Il sorriso estasiato sul volto della piccola selkie inevitabilmente riscaldò il cuore del Narratore, mentre lei guardava il mare spumeggiante perdendosi nel ricordo della sua vita passata. Il Narratore era sempre stato preso dai dubbi, se avesse fatto bene a permetterle di lasciare la sua pelle di foca per vivere con lui, ma Paulie gli aveva dimostrato un amore talmente assoluto e così spesso gli aveva replicato di non essersi piegata ai suoi desideri ma di aver solo seguito la sua scelta, che non se ne era più preoccupato; presero posto sul lastrone dove altre volte si erano accampati, ben in alto e al riparo dalla umidità, e iniziarono ad attendere l'arrivo di Hy Breasil. Per essere sicuri di incontrare Morgana, che vagava con la sua isola magica per i mari del nord, il Narratore aveva chiesto a re Oberon di avvertirla del loro viaggio e così un piccolo stormo di corvi era partito in volo alla ricerca di Hy Breasil. Dopo una notte passata abbracciati, avvolti nelle folte coperte di pelle e lana, tipiche dei viaggiatori che visitavano le lande estreme della Contea, la coppia vide sorgere l'alba con un sole rosso fiamma perso nei lontani bordi dell'orizzonte e insieme alla nebbia che sempre l'avvolgeva come una nuvola, per nasconderla agli occhi del mondo, ecco fluttuare la maestosa isola di Hy Breasil. Una volta giunta in secca poterono facilmente salire sulla scala che si dipanava, dorata ed eterea, dai grandi gradini di marmo che conducevano alla reggia di Morgana sino dalla sponda: e dolce fu l'accoglienza che la regina riservò loro, insieme alla sua corte, mentre ripartivano e ragionavano insieme sul loro dilemma. Morgana propose di recarsi fino a Tir na nOg, la terra sacra degli eroi del passato, la terra dell'eterna giovinezza, là dove i grandi stalloni bianchi smuovono zolle di torba mentre galoppano liberi e selvaggi, là dove gli spiriti immortali dei Tuatha dè Danann banchettano al ricordo delle loro imprese leggendarie. E lentamente solcarono i flutti, discorrendo e riposando, mentre nell'aria si alzavano musiche e canti dei bardi della corte di Morgana la meravigliosa, colei la cui vista avrebbe accecato qualsiasi mortale e che per questo non mancava mai - quando il Narratore era in visita su Hy Breasil - di cospargergli le palpebre con l'unguento magico.



(fine seconda puntata)
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« immagine » Una volta che il folletto se ne fu andato il Narratore si avvicinò alle sponde del lago e chiamò Paulie a riva. Dopo averla asciugata avvolgendola in una ricca tela di spesso lino si misero a sedere e discussero di cosa avrebbero potuto trovare per allietare la ricorrenza di Titania:...
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10/02/2020 10:26:58
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LE FAVOLE DEGLI ANNI CHE SEGUIRONO (prima puntata)

06 febbraio 2020 ore 11:30 segnala


Entro sempre troppo poco in Chatta, lo so, e puntualmente me ne scuso con gli amici di lunga data che mi rimproverano di non scrivere quanto una volta. Bontà vostra e vi ringrazio di cuore. Quel che vi manca di più, e così tante volte me lo avete detto, sono i racconti, quei racconti che facevano parte della Saga fantasy del Narratore, che iniziò come un insieme di brevi favole per bambini create per mio figlio, venne modificata in parte con l'uscita di un libro che le conteneva e che vide esaurirsi tutte le copie che avevo - richieste ovviamente autografate e con dedica dagli amici lettori - e poi proseguì in maniera diversa, più articolata e completa, sviluppando ogni personaggio e tutte le sue interazioni. Dunque, volendo provare a far ripartire la Saga, che ricordo vide una sua conclusione nel 2014 ma solo qui, perchè in realtà sono state centinaia i racconti a seguire che inventai per mio figlio, credo che sarebbe il caso di fare un riassunto conciso dei personaggi principali, di alcune ambientazioni e delle loro interazioni, di modo che chi li ha amati all'epoca possa ricordarli e chi si trovasse per caso a leggere queste nuove storie possa capirci qualcosa. Allora, vediamo un poco di spiegare tutto. La Saga è collocata in un epoca che potrebbe corrispondere ad un avanzato medioevo, in una Contea silvana attraversata da un grande fiume che nasce dalle caverne di monte Atro per lo sciogliersi dei ghiacci che lo sovrastano, e dallo sterminato Bosco Buio irto di radure, tumuli e praterie ma anche di centinaia di camminamenti. Lì si trova l'Antico Villaggio, che fu il luogo delle prime storie, e dove abitava il Narratore con la moglie ed il figlio piccolo. Dentro Bosco Buio troviamo due colline vicine sotto le quali esistono le reggie di re Oberon e sua moglie Titania, regnanti su tutto il Popolo Segreto, i Sidhè, esseri fatati di ogni genere, dagli gnomi ai troll alle fate; e la collina di re Brian , re dei folletti, amico e sottoposto a Oberon. Il Narratore viveva e guadagnava viaggiando per villaggi e città raccontando storie, e vivendo innumerevoli avventure. Dopo un tragico assalto ed una epidemia al Villaggio durante il quale muore la moglie, il Narratore cresce suo figlio attraversando anni epici pieni di avventurose peripezie e conoscendo Paulie, la selkie - una fata foca - che si innamora di lui e ne diventa la compagna. Altri personaggi della Saga sono Tom, che insieme a sua moglie gestisce una locanda dove tutto il Popolo Segreto va a bere, mangiare e a far cagnara, l'Uomo della Luna - essere potentemente magico che vive in una reggia lunare e che sale e scende a bordo di un vascello avvolto da una bolla d'aria lungo un filo d'argento tessuto dall'immenso ragno lunare. E Clodagh, principessa delle fate, che ha avuto una figlia dall'Uomo della Luna, Cinnia, fata anche lei ma con i poteri lunari, che diventerà la compagna di Finbar, il figlio del Narratore. Finbar, nell'ultimo racconto svoltosi lungo dieci puntate, era stato ucciso ma tornava a vivere grazie alla potente magia celtica degli antichi dei, diventando qui anche lui un membro dei Sidhè, semi umano e semi fatato, quindi dotato della loro stessa lunghissima vita. A questo punto credo che vi siate rinfrescate le idee, vogliamo provare a tornare tutti insieme a Bosco Buio, vi va di sederci di nuovo intorno ad un falò a riscaldarci il cuore sentendo queste favole non più solo per bambini, scappando per un po' dalla realtà? Proviamoci, e se non vi piacerà basterà dirlo, il Narratore ha sempre dato retta al suo pubblico ed agli amici...



GLI ANNI CHE SEGUIRONO (prima puntata)


Il Narratore amava quel posto, pensò tra sè, decisamente e ogni volta che ci pensava era grato a re Oberon per avergli permesso quella scelta: la loro lunga amicizia, il mai celato desiderio di Oberon di ascoltare i suoi racconti, in parte anche il fatto che per le costruzioni il Narratore avesse messo mano al grande tesoro che aveva accumulato durante la guerra contro la strega, tutto aveva fatto sì che re Oberon facesse costruire una grande villa vicino al lago sotterraneo, nella imponente caverna sita nei bassi recessi della sua corte, perennemente illuminata dal lucore verde di milioni di funghi fosforescenti che avvolgevano ogni asperità rocciosa di un tono di luce soffuso e riposante. La villa doveva essere la dimora di Paulie, la selkie, affinchè non sentisse più la mancanza dello spumeggiante mare del nord dove aveva vissuto con le sue sorelle ed i tritoni ma potesse vivere vicino al Narratore e nuotare ogni volta che ne avesse avuto voglia nelle calde acque del lago sotterraneo, alimentate dal fiume che scendeva da monte Atro e che defluivano verso il mare tornando al fiume grazie a dei canali sotterranei, perennemente calde grazie a certi sfiatatoi ipogenei. Paulie, il Narratore la guardò uscire dalla villa sotto il cui patio lui riposava sdraiato, avanzò verso la riva, lasciando cadere in terra la veste di seta che ricopriva il suo corpo da bambina e come ogni volta al Narratore prese a battere il cuore in petto con tutto l'amore che portava per quella compagna che non aveva mai cessato di stargli accanto. E ogni volta si stupiva al guardare quel corpo infantile , quei capelli lunghissimi, nel quale si nascondevano le centinaia di anni già vissuti dalla selkie. Come aveva potuto decidere di legarsi ad un umano, dalla vita tormentata e breve, era un mistero che il Narratore aveva smesso di affrontare da tempo, preferendo la felicità di averla vicina; Paulie si immerse, iniziando a volteggiare e folleggiare nell'acqua, seguita subito da un nugolo di minuscole fate che abitualmente venivano a trovarla. Era decisamente uno spettacolo, pensò il Narratore, indeciso se andare anche lui a nuotare o se restare sdraiato sul grande comodo divano rivolto verso il lago. In verità, non fu una decisione difficile, tirò fuori la pipa e la caricò sapientemente, accendendo poi l'aromatico tabacco e rilassandosi. Là sotto era facile perdere il senso del tempo, in un continuo morbido fluire della vita, ed il Narratore non ripensava sovente a tutte le avventure vissute, sino alla rinascita di Finbar; Finbar, che ora viveva con Cinnia nella grande casa di legno che le fate avevano costruito per loro su un gigantesco - e, bisogna ammetterlo, molto paziente, visto che sopportava e sorreggeva tutta quella confusione - albero centenario posto in una radura vicino alle colline di re Brian Borough e di re Oberon , e che ogni tanto veniva in visita con lei alla villa sotterranea. Erano trascorsi diversi anni, ma l'unico a portarne i segni era solo il Narratore, unico vero umano in mezzo al Popolo Segreto. Anche Finbar aveva ricevuto la sua parte fatata ed ora poteva portare avanti la sua vita con Cinnia. Amavano parlare con gli alberi e le piante, avendo ricevuto quel dono dagli Uomini Verdi molti anni addietro, e ogni tanto salivano sulla Luna a trovare il padre di Cinnia. Tutto il Popolo dei Sidhè viveva una pace da lunga data, dopo la guerra con i Troll che aveva riportato i nani nelle loro caverne dentro monte Atro e la suddivisione dei territori, quelli più profondi ai nani e quelli esterni e più in alto ai Troll. Anche i maghi dell'Ovesturia e la strega del nord da tempo non si facevano sentire: e anche con gli umani dell'Antico Villaggio le cose si erano sistemate, visto che avevano aiutato gli abitanti nella lotta contro gli esseri diabolici che avevano decimato la popolazione. In quell'occasione la moglie del Narratore era morta e i civili avevano finalmente visto con i loro occhi l'esistenza dei Sidhè. Una reciproca tolleranza aveva portato ad anni di tranquillità e certamente il Narratore non rimpiangeva le lunghe traversie vissute. Così, mentre se ne stava beatamente fumando, accolse con simpatia un minuscolo leprechaun che gli tirava la manica della giacca per richiamare la sua attenzione.
- Felice giornata a te, amico mio, cosa desideri?
- Volevo ricordarti che tra un mese ci sarà la celebrazione del compleanno di Titania! Immagino che anche voi vorrete farle un dono, giusto?
- Ma certamente, anche se pensavo che oramai la regina non tenesse più il conto dei suoi compleanni, - celiò il Narratore.
- Eheh, già, in verità sembra che già da moltissimo tempo abbia smesso di contare gli anni, ma un compleanno è sempre una occasione per far festa, giusto? E quando mai i Sidhè hanno perso un occasione per far festa?
- Hai ragione, era talmente ovvio che non ci avevo riflettuto. Bene, allora ne parlerò con Paulie e vedremo cosa fare. O magari la regina ha lasciato già intendere cosa la rallegrerebbe?
- Veramente siamo tutti in dubbio, oramai credo che gli sia stato regalato tutto quel che era possibile regalargli. Non so proprio che cosa potrebbe stupirla...
- Allora sarà una sorpresa, e grazie ancora di avercelo ricordato, amico mio!
- A rivederci presto! - esclamò il leprechaun saltellando via nella sua rutilante giacchetta di panno verde, tenendo ben calcato in capo il cilindro.


(fine della prima puntata)
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« immagine » Entro sempre troppo poco in Chatta, lo so, e puntualmente me ne scuso con gli amici di lunga data che mi rimproverano di non scrivere quanto una volta. Bontà vostra e vi ringrazio di cuore. Quel che vi manca di più, e così tante volte me lo avete detto, sono i racconti, quei racconti...
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06/02/2020 11:30:49
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E SI RIPARTE

01 gennaio 2020 ore 15:54 segnala


In verità, dal punto di vista strettamente religioso, non dovrei nemmeno essere qui a fare a tutti gli amici che ancora hanno la pazienza di visitare la mia pagina, gli auguri di rito ma considerando che è buona norma, buona creanza e segno di rispettosa amicizia non mi va di esimermi, dunque eccomi qui, io e LUI, l'apocalittico portatore di contagiose malattie preconizzate da certi annunciatori di sventure feline, cioè praticamente il mio gattone che di sicuro di quel che dicono gli altri bellamente se ne frega e vive molto più tranquillo di tutti. E insieme desideriamo inviare a tutti voi, gentili lettrici ed amabili lettori, il nostro augurio che qualsiasi cosa desideriate, lecita e ammissibile, Dio clemente e misericordioso voglia degnarsi di donarvela, e che ne siate soddisfatti e riconoscenti. Vivete le vostre vite nel modo migliore possibile, siate felici, ricordatevi che alla fine non siamo noi a farle andare come vogliamo perciò non prendetevela troppo. E continuate a scrivere, gioiosamente e sinceramente, i vostri pensieri qui nelle vostre pagine, per condividere la vita in sincerità e armonia con gli altri. Che altro dirvi? Forse una anticipazione, e cioè che se mi riuscisse di mettere le mani sulla tastiera - come adesso che mio figlio dorme - molto probabilmente l'intenzione è quella di continuare nella lunghissima saga del Narratore, che vi ha accompagnato per anni e che tante emozioni ha regalato ai lettori. Vi terrò informati, e se volete, fatemi sapere se la cosa vi è gradita così mi regolo prima di imbarcarmi in questa avventura. Vi lascio con un caro abbraccio, qualche casto bacione virtuale alle amiche ed una pacca sulla spalla ai maschietti. E tonno a tutti i vostri gatti!
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« immagine » In verità, dal punto di vista strettamente religioso, non dovrei nemmeno essere qui a fare a tutti gli amici che ancora hanno la pazienza di visitare la mia pagina, gli auguri di rito ma considerando che è buona norma, buona creanza e segno di rispettosa amicizia non mi va di esimerm...
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VUOTO A PERDERE

04 dicembre 2019 ore 09:39 segnala


Non serve vivere su un grattacielo
per vedere la fine dell'arcobaleno,
basta ch'io guardi in fondo al cuore,
in quell'antico abisso senza fondo.
Oh, quanti cunicoli infiniti,
rotti solo da luci troppo flebili;
risate e canti un tempo cristallini
lasciano scie goccianti.
Una pentola d'oro mi promisero,
alla fine dell'arcobaleno:
ma non quella vorrei bensì tutt'altro,
un sogno ancor vorrei, una ninna-nanna.
Vorrei morir bambino.
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« immagine » Non serve vivere su un grattacielo per vedere la fine dell'arcobaleno, basta ch'io guardi in fondo al cuore, in quell'antico abisso senza fondo. Oh, quanti cunicoli infiniti, rotti solo da luci troppo flebili; risate e canti un tempo cristallini lasciano scie goccianti. Una pentola d...
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