
Ritornare a scrivere qui dentro è stata, ed è tutt'ora, una specie di prova di forza con me stesso dopo tutto questo tempo. Grazie al cielo ho ancora qualcosa da dire e la voglia - non il tempo - di farlo , ma il tornare mi ha portato anche ad andare in giro nei vari blog, ritrovando nomi ben noti all'epoca e moltissimi altri che non conoscevo. Tra i vecchi amici, o diciamo meglio followers che di amici potrei dire di averne avuti davvero un numero ristretto, con i quali ci si frequentava assiduamente, quotidianamente, tra questi dunque, nel ripassare da loro, lasciando like o commenti, pochissimi sono stati quelli che hanno dato un segno di vita, e immagino che questa sia la prova che non hanno interesse a tornare a leggermi. Fa niente, non muoio per questo, ma quello che mi ha lasciato davvero - potrà sembrare una esagerazione ma non lo è - sconvolto è stato vedere come moltissimi dei vecchi nomi, quelli che hanno creato un epoca gloriosa in Chatta, un vortice scoppiettante di post, dibattiti, ragionamenti, anche liti e a volte anche pesantissime, questi nomi/nick appaiono fermi, congelati, dimenticati come se i loro reali proprietari improvvisamente, in un lasso di tempo di un paio d'anni, intorno al 2015 più che altro, abbiano in massa deciso di abdicare, di emigrare, di sparire lasciando dietro di sè - quando non si sono cancellati (qualcuno/a tornando con nuovi nick, ma pochi in verità)- come un sedimento bituminoso che un giorno avrebbe potuto offrire carburante ai nuovi lettori casuali che nei loro blog fossero incappati. Eppure quante bellissime cose scrissero, quanti racconti, ricordo certe anziane poetesse dal gusto raffinato, certi blogger arguti e sarcastici, una sterminata messe i cui frutti gratuitamente coglievamo ogni giorno, per divertirci, per rilassarci, per risparmiare sugli oscar Mondadori perchè no!, e che meraviglia era. Ancora oggi, vedo che sono parecchi i blog attivi ma sono tutte cose diverse, ancora appare qualche racconto, ancora appaiono informazioni, ed è bello, confortante poterne approfittare. Ma sembra, nei loro casi, quasi un ritornare ai primordi di Chatta, quando anche io magari mettevo fino a tre o quattro post al giorno ma piccoli, personalissimi, magari solo in forma di saluto ai lettori, post che avevano senso solo per chi se li scriveva addosso. Una specie di radio libera, dove tutti facevano la loro telefonata, chi per mettere solo una dedica, chi per dire la sua - e lo so bene, avendo fatto il dj in giovane età, che cosa voleva dire all'epoca. Chi sa cosa è successo, quale gioia sarebbe ritrovarli ad uno ad uno e chiedere, come stai, come mai te ne sei andato, perchè non ci regali ancora un poco la tua voce? Che senso struggente di mancanza, quella profonda malinconia al ripensare a cose perdute anche se non sempre erano piacevoli. Dove siete, amici miei? Cosa mai capitò in quegli anni? A chi sussurrate all'orecchio, su quali pagine scrivete i vostri pensieri adesso. Oro, tonnellate d'oro precipitato in fondo alle grotte dei nani, senza più potervi attingere; tutti quei volti che ebbi l'idea di salvare e mettere nella colonna del mio blog, con quale commozione ancora vi guardo mentre la vecchiaia piano piano mi trascolora i sentimenti diversi che provavo verso ognuno/a di voi, mentre lentamente i nomi, quelli veri e sì, persino i nick, cadono fuori dalla mia mente come gocce di pioggia d'autunno. Tornate, se siete ancora qui, tornate se mi leggete, basterebbe un "ciao" per non farmi sentire un animale in via d'estinzione che guarda indietro verso il deserto e non vede più i propri compagni. Tornate e scrivete ancora qualcosa sui vostri bei blog, un ultimo regalo, una scintilla per illuminare il buio che sempre più ci circonda. Vi abbraccio tutti.