
Quello che vedete nella foto è un esempio della cosiddetta archeologia industriale, è quel che rimane di uno dei padiglioni del mattatoio romano, ridotto a scheletro come gli animali che vi passarono gli ultimi minuti della loro vita, dove ormai solo la ruggine non dorme mai e ancora in alto si vedono i caspi di erbe odorose con le quali si cercava di allontanare l'odore della morte. A che pro questa immagine e questa introduzione? Vengo a servirvi, e non una bistecca, ma uno di quei miei piattini fatti di rimasticamenti, di ragionamenti solitamente conditi col vetriolo. Perchè si addice benissimo a fare da copertina per un pensiero che mi ronzava in testa giorni fa, quando avevo visto qui in Chatta nel blog di un caro amico - @VirPaucisVerbo - un post con la foto di un certo ministro con un rosario in mano, ed il pensiero era questo, ovvero dopo che il suddetto ministro se l'era cantata e suonata a modo suo richiamando le folle sotto il sacro simbolo neanche stesse inaugurando la prossima crociata, nei giorni a venire si era scatenata una ridda di alti lai prodotti da quei soggetti che amano farsi vedere in abito talare e farsi toccare in abito borghese, che berciavano sul fatto che certi simboli della loro religione non vanno assolutamente usati in politica. E via litigandosi il primato di apparire sui media come salvatori della incontaminabile purezza della fede. Allora, razza di buffoni, sepolcri imbiancati che non siete altro, lacchè della sinistra politicamente corretta - e premesso che di quel certo ministro non me ne importa un fico secco, tanto meno della gente che ancora si fa inebetire dagli slogan (suoi e di chiunque altro, invece di ragionare con la testa propria) - ma vi rendete conto della figura da banderuole che state facendo o per chi ha un briciolo, uno sputo di potere quale che sia , il Tempo non esiste e l'Alzheimer se lo bevono nel cappuccino prima di infilarsi le pantofole di raso per essere sicuri di scordarsi tutto? Ah, quel simbolo non deve essere usato in politica? E chi accidenti lo aveva messo, con la benedizione papale e ogni maledetta domenica sermoni inneggianti, sullo scudo della Democrazia Cristiana? Chi è che andava dicendo che nel segreto dell'urna Dio ti vede e Stalin no? Chi è che accoglieva ogni visita dei ministri nelle scuole religiose con quei simboli e le canzoncine "oh bianco fiore" ? Pensate che siamo tutti dei millennials, che non hanno imparato niente a scuola tranne le lezioni sui campi di concentramento e che pensano che la democrazia siano i compagni perchè si sono scritti Partito Democratico sui biglietti da visita al posto di Partito Comunista? Davvero sperate che nessuno ricordi niente? Quando vi ha fatto comodo dagli giù a crociate, proclami, crocefissi, sponsorizzazioni, giochi di palazzo, IOR, Marcinkus e tutto il baraccone ambulante, adesso che sperano che al governo vada qualcun altro giù a minare i ponti sotto i piedi degli avversari. Ripeto, che quel tizio faccia la sua propaganda solleticando la pancia delle masse ebeti spingendo sulla leva del razzismo e smerciando intolleranza come noccioline, a me fa solo venire il fumo agli occhi, ma il soggetto lo si conosce bene e non c'è da aspettarsi altro. Folklore, potremmo catalogarlo, e se lo facessero tutti dall'oggi al domani si ritroverebbe a girare come il re della favola, nudo, con tutti che ridono. Ma il guaio non è il ministro in questione, sono quegli altri, quelli toccati dalla grazia, quelli che con i loro intrighi sono capaci pure di far cacciare un papa per mettere chi gli fa comodo al soglio, quelli che tutti i giorni sbattono i loro confratelli sotto i riflettori con le accuse di pedofilia e le nuove promulgazioni del soggetto in capo per farci vedere che loro si muovono, che loro si flagellano, che loro vanno al gabbio, che loro sono i pentiti, che loro qui e che loro lì, e cosa stiano coprendo con tutto questo carnevale, come si diceva a Napoli " 'o sape' solo isso e Ddio" , ed è forse meglio che sia così, che ci lascino nel nostro non sapere, imbambolati a sentire suonare la campana di quello e le campane di questi. Che il giorno che aprissimo gli occhi e ci rendessimo conto che viviamo in un macello, incolonnati, ad annusare incenso per non sentire puzza di cadaveri, con le gole pronte a farsi sgozzare da chi con il nostro sangue ci si fa i tesori allora forse di tutta questa società resterebbe soltanto uno scheletro, arrugginito, a far la polvere. Come nella foto. E venga presto il giorno.