
Data di prima pubblicazione in Internet: 11 agosto 2009 :
C'era una volta, molti secoli prima che il villaggio che ben conosciamo venisse non dico costruito ma anche solo pensato, una grande tribù di guerrieri, i Tuatha dè Danann, che regnavano sulla zona più a nord del continente e sulle isole circostanti. Venne il giorno in cui all'orizzonte spuntarono le lunghe navi dei re spagnoli che iniziarono con loro una guerra lunga, devastante e senza quartiere. Persino gli antichi dei abbandonarono i Tuatha dè ed essi furono costretti a ripiegare, con i loro re e le loro corti, decimati, nelle antiche grotte e nei tunnel sotterranei che dalle antiche miniere portavano alle grandi città sotterranee scavate sotto le colline. Così, col passare dei secoli, la stirpe dei Tuatha dè si trasformò, lentamente, dando vita ai mille rivoli degli elfi, dei nani, degli gnomi e dei folletti che ancora abitano nelle città fatate sotto le colline. Uno dei loro re, Firannan, aveva una moglie meravigliosa, gioia per i suoi occhi e per quelli del suo popolo ma il re non era mai soddisfatto e spesso usciva la notte con la sua Orda per rapire le donne degli umani e farne altre sue spose, con grande disappunto della regina. Una notte di plenilunio l'Orda partì per una razzia nella contea di Stafford e tornò con Nenhet, la giovane e bellissima sposa di mastro O' Callahan; il re la fece sistemare nelle sue stanze e lì la lasciò, in attesa che la prigionia la riducesse a una sua accettazione. Nel villaggio la gente di Stafford era inferocita e partirono diverse spedizioni per ritrovarla ma le tracce dell'Orda si erano dissolte alle prime luci dell'alba. Mastro O'Callahan non si diede pace e proseguì nella ricerca fino a rimanere solo; si aggirava nei boschi soffermandosi su ogni minimo particolare che potesse sembrargli diverso dall'ordinario e riconducibile al Popolo Segreto. Al fine, stremato, si stabilì nel vecchio e disabitato mulino dei Finder, che ormai da tempo avevano lasciato la regione. Una notte venne svegliato da strani rumori: pian piano si affacciò alla sala della macina e vide un fenoderee intento a lavorare di buona lena attorno ai meccanismi. Cercando di non spaventarlo ne attirò l'attenzione e gli si rivolse, con calma, chiedendogli cosa stesse facendo. I fenoderee sono dei folletti che vivono nascosti nei mulini e continuano a farli funzionare all'infinito, anche se a loro non importa cosa macinino o se quel che ne viene sia commestibile. Quello non faceva differenza, alto, bruno e peloso, roteava la falce nel frantumare steli di paglia che gettava nella macina e raccoglieva la polvere che ricavava in sacchi che poi accumulava contro un muro del mulino. Il fenoderee gli chiese se fosse lui il padrone del mulino e se fosse soddisfatto del suo lavoro. Mastro O'Callahan subito rispose di sì e lo ringraziò per la premura che aveva avuto nel far andare il mulino in sua assenza. Il fenoderee assunse un aria soddisfatta, poi il mastro gli disse che intendeva portare quei sacchi in omaggio a re Firannan ma aveva dimenticato la strada per la corte fatata. Il fenoderee si dichiarò disposto ad accompagnarlo e il mastro volle premiarlo donandogli il suo panciotto, che il folletto indossò di buon grado, pavoneggiandosi, tutto nudo e irsuto, con quel vestito indosso che gli stava curiosamente piccolo. Presero ognuno un sacco sulle spalle e si incamminarono. Quando furono in vista della collina fatata il folletto si fermò dicendo che lui non poteva andare oltre, essendo stato scacciato dal re anni prima quindi salutò il mastro e tornò al mulino. Il mastro attese il sorgere del sole poi prese dalla sua sacca un piccone e iniziò a battere e a scavare la sommità, urlando a chi c'era dentro che non si sarebbe fermato finchè il sole non fosse entrato dentro e li avesse dissolti tutti, se non gli avessero ridato la moglie. I coboldi corsero urlando dal re ad avvertirlo e quello, fremente di rabbia, dovette acconsentire. Fece liberare Nenhet e la fece uscire da un apertura della collina, magicamente apparsa tra i rovi. Lei uscì schermandosi gli occhi e abbracciò il marito poi corsero lungo il fiume pronti ad attraversarlo se fossero stati inseguiti, certi che i cavalli fatati, i kelpie da guerra dell'Orda, mal sopportavano l'acqua dolce. Giunsero al loro villaggio e qualche tempo dopo partirono per raggiungere la contea di Shannon che era ben nota per non essere mai stata visitata dal Popolo Segreto. Re Firannan rimase a lungo sotto la sua collina a rimurginare sulla differenza tra il desiderio e l'amore, e a quali prove quest'ultimo sapesse condurre...