
tu non lo vedi il palpitar del mio cuore, no, ma presta attenzione a cio' che dico, a come lo dico, e a quando lo dico, dammi un pretesto, che so', un battito di ciglia, l'alitar della freschezza della menta sul viso, lo sfiorar una mano, cosi', accidentalmente, ed ecco la magia, la mano si muove, le righe si accavallano ad altre righe, ed eccolo li', il mio cuore, in quelle frasi alla rinfusa, in quell'abbacinar di aggettivi, in quelle iperbole amorose che altro non sono che battiti accelerati di un cuore che forse, chissa' ottenebrato dal fulgore della tua bellezza, per un poco, t'ama,si, ama la possibilita' che gli hai dato di essere immenso, o almeno di tentar d'esserlo.
Sono un poeta, e della piu' becera specie di quelli innamorati con l'anima sempre tra le stelle, e che non riesce a dar una normalita' a quell'insieme di tempo che chiamano, vita.
C'e' stato un tempo nel quale tutto mi sembrava vuoto e inutile, nel quale l'allegria si annidava tra bicchieri e sesso, e scambiata tra amici con noncuranza e svogliataggine.
Poi sei arrivata tu, a colorare le pareti della mia vita, con colori nuovi, freschi, solari,....sei stata l'imbianchino della mia vita, mi hai dato nuove possibilita', sei stata l'indirizzo delle mie lettere, hai chiuso in un recinto, veccie cianfrusaglie, istinti cattivi, amori stazzonati.
Ed ora odoro di pulito, come dopo una doccia, quando ancora su me, staziona il sapore, buono, del sapone, della pulizia: ecco cos'era quella meraviglia che poeti e scrittori descrivevano....era una vita come quella che tu, hai dato a me.