l'emigrante

12 novembre 2016 ore 01:10 segnala



L’uomo mosse due passi avanti nella coda, posò le pesanti borse e riprese la sua bimba per mano. La piccina aveva appena sei anni, eppure si leggeva nei suoi grandi occhi neri, profondi come il mare, che lei lo sapeva. Sapeva che oggi vedeva per l’ultima volta il paese dove era nata: Sapeva che lasciava i nonni, gli zii, gli amici,; non sapeva quando sarebbe ritornata, non sapeva che vita avrebbe trovato al di là dell’oceano. Là, dove dicevano che la vita era migliore, che c’era lavoro, soldi, la fortuna. Tutto ciò che il povero paese e l’arida terra qui non poteva dare: un futuro sicuro.
Era stata una decisione difficile, decisione della disperazione. Per generazioni la sua famiglia aveva coltivate quel povero terreno e vissuto dei suoi miseri frutti. Ma ora non bastavano più. Per questo, solo pochi mesi prima si era deciso finalmente ad emigrare. Non era stato facile. C’erano i suoi vecchi genitori, suo fratello, le sue sorelle, tutta la famiglia. Lui era ancora giovane e fiero, sua moglie pure, potevano lavorare e forse tra qualche anno non sarebbe più stato possibile. La decisione andava presa e ora. Avevano fatto le valigie e i fagotti, fatti i passaporti e comprato i biglietti di terza classe, e poi gli adii. Gli adii era stata la parte più difficile, i consigli dei familiari, le promesse di scrivere, le lacrime e finalmente l’ultimo tenero saluto ai suoi anziani genitori. Non sapeva neanche se li avrebbe più rivisti. Sua madre, brava donna che aveva lavorato tutta la sua vita per allevare cinque figli, un marito e tante ore anche nei campi. Non aveva pianto. Soltanto una lacrima baciando la sua piccola e prima nipotina.
Andavano verso un futuro. Un avvenire oscuro, in una terra lontana e sconosciuta, forse nemica. Un futuro incerto, ma pieno di speranza forte e luminosa nella quale credevano con tutta l’anima. L’uomo tornò al presente e fece ancora due passi avanti nella coda.
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La ragazza

17 marzo 2016 ore 18:29 segnala


Felice la ragazza sorride
I fiori estasiati
la circondano nel giardino incantato.
I suoi occhi cristallini trasparenti di luce
guardano il mondo curiosi.
Gli amici, come i suoi fiori
colorati e profumati
sono la sua gioia,
la sua mente elabora le sue storie
calde e giocose.
Nell’Isola incantata,
nelle sue favole,
il tempo amico,
tutto scorre tranquillo,
nella pace infinita


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« immagine » Felice la ragazza sorride I fiori estasiati la circondano nel giardino incantato. I suoi occhi cristallini trasparenti di luce guardano il mondo curiosi. Gli amici, come i suoi fiori colorati e profumati sono la sua gioia, la sua mente elabora le sue storie calde e giocose. Nell’Iso...
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malasanità

14 marzo 2016 ore 16:04 segnala
Si parla in questi giorni di Francesca, 42 anni morta la settimana scorsa per una miocardia a Napoli. Ritardi nelle cure, sala operatoria non disponibile; ancora non è chiaro e non mi permetto un giudizio in merito. Prendo spunto per riportare una conversazione che ho avuto con un medico.
Sala di rianimazione di Pisa, orario di visita ogni sera dalle 19 alle 20. Mi si avvicina il medico di turno per aggiornarmi sulle condizioni di un mio caro. Questa sera il medico mi parla del centro di riabilitazione a cui hanno fatto domanda per il trasferimento e dice che attendono risposta; nel frattempo cerca di tenere in rianimazione il mio caro per più tempo possibile, ma dice, "è ovvio che se in nottata mi arriva un ventenne che ha bisogno del respiratore devo toglierlo a L... (il vicino di letto più anziano del mio caro) e L .... non ce l'ha fatta." (quasi testuali parole)

Per fortuna quella notte non ci furono incidenti gravi, altrimenti il povero L … non ce l'avrebbe fatta, perchè invece ce l'ha fatta, ha lasciato la rianimazione per il trasferimento alla riabilitazione di Volterra.

Adesso io mi chiedo, nel 2016, si muore per mancanza di strutture ?
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Si parla in questi giorni di Francesca, 42 anni morta la settimana scorsa per una miocardia a Napoli. Ritardi nelle cure, sala operatoria non disponibile; ancora non è chiaro e non mi permetto un giudizio in merito. Prendo spunto per riportare una conversazione che ho avuto con un medico. Sala di...
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Succede

24 febbraio 2016 ore 12:23 segnala
Ti ho amato.
Con la speranza e incoscienza del mio giovane cuore
con innocenza e anche incoerenza
senza pensare. né ragionare
solo tu in cima ai miei pensieri

ma come l'ossigeno per il fuoco
l'amore ha bisogno di comprensione e attenzione
lasciato solo, muore.



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Ti ho amato. Con la speranza e incoscienza del mio giovane cuore con innocenza e anche incoerenza senza pensare. né ragionare solo tu in cima ai miei pensieri ma come l'ossigeno per il fuoco l'amore ha bisogno di comprensione e attenzione lasciato solo, muore. « immagine » « immagine »
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Buon Compleanno

18 febbraio 2016 ore 20:26 segnala
Oggi, il mio compleanno! Da tempo è abitudine su facebook fare gli auguri, quindi per ringraziare ho scritto quanto segue, spero sia di piacevole lettura. :batabacio



si, gli anni ci sono e sono tanti
meglio non pensare a quanti
c'è la voglia di tornar bambina
giocherellona, a volte birichina
MA NON SI POLE ....

La vita è passata in un lampo,
i giorni si susseguono senza scampo.
Guardando sola verso il domani 
e cosa ho nelle mie mani,
non mi giro più indietro,
stringo i denti, sorrido
un aiuto inaspettato
degli amici si son fatti avanti
mamma mia ma sono tanti!
oggi gli auguri tutti in coro ...
hanno messo e sembra oro!
con l'affanno, ma senza inganno
ringrazio, omaggio e vi dico .......
meno male hanno a passar altri 365 giorni al prossimo compleanno

:batatifo :batatifo :batatifo :batatifo :batatifo

e ora un piccolo scritto per fare gli auguri ad un amico ...

Con il compleanno si festeggia la nascita alla vita,
la vita è un dono d’amore e la vita “nasce” da un gesto d’amore ….
Per questo la Vita è Amore.

Ti ricordo quello che hai ...
la terra, che ti sostiene e ti nutre
Il sole che non ti manchi mai il suo calore
Il mare, che ti porti la frescura
Le stelle e la luna, ti daranno il giusto riposo ....
La famiglia ed i tuoi cari, per le coccole necessari
ed in fondo quello che riempie e amalga tutto
quello che tu hai e avrai sempre in abbondanza,
L'amore infinito del nostro Dio


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Oggi, il mio compleanno! Da tempo è abitudine su facebook fare gli auguri, quindi per ringraziare ho scritto quanto segue, spero sia di piacevole lettura. :batabacio si, gli anni ci sono e sono tanti meglio non pensare a quanti c'è la voglia di tornar bambina giocherellona, a volte birichina MA...
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Amore e Gelosia

14 febbraio 2016 ore 00:03 segnala
E’ da 3 anni, da quando stiamo insieme, che partecipiamo alla festa “Party Chiusura per Ferie” della tua azienda. E’ un modo diverso di passare una serata, un po’ ci si annoia, un po’ ci si diverte con le barzellette già raccontate l’anno precedente, ma anche nuove, e poi c’è il grande buffet con tutte le cose buone ed in mezzo troneggia il “Grande Bowl” con il punch fatto su ricetta personale del Mega Direttore – e questo sa tanto di Fantozzi.
Mi accorgo che è un po’ che non ti vedo e giro a la testa a cercarti, eccoti là con Miss Terzo Piano, sorriso 32 denti invidia di ogni dentista e bocca rosso ciliegio. Penso sia meglio allontanarmi ma mi hai visto e vedo che dici qualcosa e vieni verso di me. Quanto mi piace la tua camminata lunga e fluida, ma non devo pensarci. Ti avvicini, mi sfiori la fronte con un bacetto e sento appena “grazie tesoro”, e già ti allontani verso Miss Guardatetuttime…..
Mi allontano allora sorridendo, quel sorriso che ti piace tanto e che chiami “sornione”, si, stanotte questa me la paghi!!!

Sono passati 3 mesi dal “Party Chiusura per Ferie”, e ogni tanto rammentiamo il “grande bowl” con il punch del mega direttore, quanto era buono, o lo sguardo di miss Guardatetuttime. Ora sai il nome che ho dato a quelle smorfiosetta e lo chiami il mio “lato buffo” di chiamare le cose. L’arrivo a casa e la nottata no, quella non la commentiamo mai a parole, ci basta guardarci e i ricordi affiorano. Siamo entrati abbracciati, come sempre e ti sei girato verso di me e mi hai baciato sulla fronte, come al party. Poi sugli occhi e dopo il naso di nuovo sulla fronte. Ti ho guardato e detto embehhh ??? e tu hai sorriso (chi è ora che ha il sorriso sornione mi chiedo?) – mi hai sollevata e posata delicatamente sul letto. Lentamente, molto lentamente mi hai spogliato ed esplorato tutto il mio corpo – come se non lo avessi mai conosciuto. Il mio corpo è tuo, e questo lo sai bene, ma a te non basta, tu vuoi di più – tu devi possedermi tutta dal corpo, all’’anima alla mente e lo pretendi e lo prendi come un tuo diritto perché tutto questo è solo tuo. È stata una nottata piena e completa, parte della nostra vita, il completamento della nostra vita insieme.
Stasera sei arrivato tardino, mi sembri stanco. Abbiamo cenato senza parlare molto, ma a volte capita e ci rifacciamo dopo. Infatti ora, sul nostro divano davanti al fuoco, con un bicchiere di vino avanti e una dolce melodia di sottofondo ti guardo. Mi sembra che i tuoi occhi mi sfuggano, e no, non ci stò a questo. Mi alzo e mi siede sulle tue ginocchia con le mie cosce parallele alle tue, cosicché i nostri visi sono a pochi centimetri. Ora mi racconti tutto – ti dico. Ma niente, sono solo un poco stanco. Con questo non te la cavi, ti conosco troppo bene, e allora comincio con la mano destra a toccarti tra la secondo e terza costola, un puntino particolare che conosco solo io. Inizi con un sorrisetto, poi ti divincoli, ma io continuo e anzi, di più – ora da entrambe le parti e ti faccio il solletico. Non c’è niente da fare, sono sopra di te e non ce la fai a spostarmi e sai che avrò la meglio. Cadiamo distesi sul divano, e ora ridi apertamente e cerchi di bloccarmi le mani, ma io conosco tutte le tue mosse, e ti dico che non smetto se non mi racconti tutto. Va bene. tregua. Mi racconti che poco prima della chiusura del lavoro la “smorfiosetta” era venuta nel tuo ufficio e si era “strusciata” a te … aspetta me che gliela faccio vedere io la strusciatina appena vengo nel tuo ufficio - e quanta fatica per essere gentile e allontanarla con discrezione. Ci eri rimasto stupito (povero caro) che non te l’aspettavi e non sapevi come dirmelo. Eravamo sdraiati sul divano ancora con il suono delle risate nelle orecchie. Questa volte mi dico, la tua tigrotta tira fuori le unghie e sistema “quella” , ma intanto pensiamo a stasera. Occasione, inizio migliore, non si poteva presentare.

Il giorno dopo, verso l’ora di pranzo parto per andare in ufficio a prendere il mio uomo così da poter pranzare insieme. Lo faccio abbastanza spesso, la ditta non è grande e tutti mi conoscono. Entro e vado direttamente al terzo piano. Passo davanti alla porta di Miss Guardatetuttime, che in realtà si chiama Simona, e mi affaccio con un bel sorriso stampato in faccia. Guardo dentro la porta, lei sembra indaffarata, è sola. Mi fermo e lei si accorge della mia presenza. “Buon giorno”, dico e sorrido – per chi mi conosce bene direbbe che è quel sorriso tirato che meno male è diretto verso altri! Alza la graziosa testolina, vedo il suo sorriso 32 denti perfetti. Mi guarda, vedo che fatica, che pensa “questa chi è? Cosa vuole?” Certo, penso io testolina vuota. “Ciao” dico “sono Mara, la donna di Dario”. Vedo la sua espressione cambiare. Qualcosa sembra entrarle nel cervello (ma ce l’avrà un cervello? penso) – Ha un’espressione che potrei definire perplessa! Mi domando cosa pensa? O meglio forse dovrei pensare se pensa? Che ne sia capace di mettere insieme quello che ha fatto ieri al MIO uomo o per lei è “normale routine” !
“Sono venuta per andare a pranzo con Dario”, dico “Sai ieri sera era un po’ turbato e silenzioso, quindi ho pensato oggi di rallegrarlo con un pranzetto insieme!” Lei continua a guardarmi con quei occhioni sgranati e non dice niente. Allora entro di più nella stanza e accosto la porta dietro di me. “Per caso ti viene in mente niente che sia successo ieri pomeriggio che possa aver turbato Dario?” domando tranquillamente (questo perché lei non può vedere quello che penso! – le strapperei tutti quei ridicoli riccioli e anche un bel colpetto al lavoro del dentista non ci starebbe niente male) Ovvio che il mio sorriso è sempre lì, stampato in faccia mentre mi avvicino, e mi avvicino ancora, le sono proprio accanto. Sono più alta e robusta di questa bambolina bionda. Vedo quasi timore nei suoi occhi, e dentro di me ne gioisco. Ha! Penso, allora comincia a capire! – mi avvicino fino a quasi sfiorarla, accosto la mia bocca al suo orecchio, “Se vengo a sapere – e stai sicura che lo saprò – che tu ti sei avvicinata a Dario a più di mezzo metro, ricordati che hai dei bei denti e quanto ti sono costati!” sorrido. Questa volta è un sorriso vero. Mi allontano e esco dalla stanza senza girarmi e senza salutare. A che servirebbe? Già la vedo la sua espressione. Sicuramente non se l’aspettava, sicuramente avrebbe voluto ribattere, sicuramente ci è rimasta male e anche forse mi odia. Ma in guerra ed in amore, va bene così. Esco e mi allontano verso l’ufficio di Dario, infilo dentro la testa e lui è lì, pronto e mi sorride. Il suo bel sorriso è stata la prima cosa che mi ha attratto in quest’uomo che poi è diventato l’uomo della mia vita. “Ciao tesoro” mi dice, e ora so dal suo sguardo che non mi sono sbagliata. Entro e mi avvicino, ha uno sguardo sognante, direi “strano” per lui. Gli stampo in faccia il solito bacetto mentre lo abbraccio e vedo il suo sorriso allargarsi. “sai” dice – “stamani mi hanno portato questa cosina, l’avevo lasciata a mettere a misura, sai è per Natale ma non posso aspettare!” – Mi allunga un pacchettino e mi guarda di sottecchi. Lo apro lentamente ed ecco l’ANELLO – bellissimo, scintillante nella luce dell’ufficio. Resto sbigottita, senza parole, un nodo in gola, gli occhi cominciano a diventare lucidi. Tutto questo lui lo nota e lo so che l’apprezza, mi dice sempre che mi legge in faccia! Sorride ancora di più e mi abbraccia. Dice “fissa tu la data, a maggio come piace a te” Non è esattamente LA domanda ma io LO ADORO PROPRIO PER QUESTO.


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E’ da 3 anni, da quando stiamo insieme, che partecipiamo alla festa “Party Chiusura per Ferie” della tua azienda. E’ un modo diverso di passare una serata, un po’ ci si annoia, un po’ ci si diverte con le barzellette già raccontate l’anno precedente, ma anche nuove, e poi c’è il grande buffet con...
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14/02/2016 00:03:52
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da un uomo, per la sua donna

10 febbraio 2016 ore 19:15 segnala





Ti guardo addormentata
assaporando il tuo profumo,
contemplando la tua purezza
l'essenza della tua bellezza;
mi avvicino e ti sfioro,
delicatamente,
ti sento mia.
Come sei bella nel sonno
vorrei essere nei tuoi sogni
essere parte dei tuoi pensieri,
mi avvicino lentamente
respirando piano.
Mi stendo al tuo fianco
sento il tuo sospiro,
un delicato sussurro
socchiudi gli occhi,
sorridi
ciao, amore mio

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« immagine » « immagine » Ti guardo addormentata assaporando il tuo profumo, contemplando la tua purezza l'essenza della tua bellezza; mi avvicino e ti sfioro, delicatamente, ti sento mia. Come sei bella nel sonno vorrei essere nei tuoi sogni essere parte dei tuoi pensieri, mi avvicino l...
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Cercasi uomo perfetto

06 febbraio 2016 ore 19:29 segnala
Ti ho cercato
tra le stelle brillanti
quelle filanti e persino sulla luna,
ma non ti ero vicina.

Ho guardato nella calda terra,
nel mare imponente,
nei laghi ghiacciati e picchi innevati,
neanche lì ci siamo incontrati.

Ti ho cercato nei miei sogni,
lì si, ti ho trovato,
Bello, … se il sogno si fosse avverato,
ma al risveglio, già eri scappato.

Allora ti ho inventato,
con la tavolozza dei miei colori ti ho dipinto d’arcobaleno
il blu profondo, viola divertente
il giallo splendente e il rosso caliente,
sicuramente hai preso la mia mente,
però adesso io mi chiedo,
ma tu esisti per davvero?

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Ti ho cercato tra le stelle brillanti quelle filanti e persino sulla luna, ma non ti ero vicina. Ho guardato nella calda terra, nel mare imponente, nei laghi ghiacciati e picchi innevati, neanche lì ci siamo incontrati. Ti ho cercato nei miei sogni, lì si, ti ho trovato, Bello, … se il sogno...
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06/02/2016 19:29:58
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