La strada è lunga, a volte tortuosa, a volte piena di spine, a volte aperta davanti a noi ma non riusciamo a vedere la luce. Sono su quella strada, in questo momento è una sensazione meravigliosa camminare senza fretta, anzi riposando sulle panchine che la fiancheggiano, sotto i fusti che la ombreggiano. Riposo in introspettiva, attendo senza fretta, il tempo è dalla mia parte e a mio favore. Ci sono dei passanti, alcuni guardano, sorridono e vanno oltre, altri chiedono un sorso della mia acqua e io gliela offro volentieri. Sono sicura e consapevole, riposo ma non dormo, sarò sveglia e attenta, mi troverai qui...
Sono ancora su quella panchina – la gente che passa è tanta e tanti mi chiedono l’acqua. Io ne ho in abbondanza – non costa niente, ma tanti non ne trovano. La vogliono pagare ma non ne trovano. La mia è gratis, ce l’ho, è un dono perché negarla. Ma non tutti sanno chiederla. Io la regalo alle persone sincere, che chiedono con umiltà.
A volte la gente ne è grata, e tornano a cercarne ancora, a volte non riconoscono la sua freschezza, il valore dell’acqua pura, rinfrescante e se ne vanno senza ringraziare. Poi ne arrivano sempre altri.
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