La Zanzara

19 gennaio 2016 ore 18:05 segnala
L’ometto camminava rasente il muro, testa china perso nei suoi pensieri. Faceva caldo, era Luglio, ed era naturale che lo facesse. Cercava l’ombra vicino al muro, ma ce n’era poca, continuava a pensare a quella risposta per un posto di lavoro! finalmente – così importante per lui, dopo tanti mesi che cercava ed inoltrava domande, era arrivata! la prima risposta che poteva cambiare la sua vita. Per questo si era messo la giacca e cravatta con quel caldo, era importante fare bella figura. Poi vide davanti a sé qualcosa di piccolo che girava intorno e che gli dava tanto fastidio, un ronzio, e cercò di mettere a fuoco – una zanzara, quell’odioso insetto succhia-sangue – quanto li odiava. La vide venire sempre più vicino e l’odio gli esplode dentro e diventò panico. Non poteva presentarsi a questo importante colloquio deturpato da punture di quest’insetto tanto piccolo quanto pestifero. Tutto doveva essere perfetto, cercò di aumentare il passo, allontanarsi, ma l’insetto sembrava seguirlo – era attratto dal suo sudore e più l’ometto si agitava e aumentava l’andatura, più l’insetto veniva attratto. Il cuore comincio a battergli sempre più forte, le tempie gli pulsavano, non vedeva più la strada, la mente era offuscata e non riusciva più a pensare lucidamente, il sudore gli imperlava la fronte e piccole gocce gli riempivano gli occhi, rendendo ancora più difficile il cammino. … nTutti i suoi sensi erano tesi, quasi correva, non gli importava più di niente se non sfuggire a quel minuscolo insetto che sembrava non avesse altro da fare nella sua vita che deturpare il suo volto. Fu un attimo, si era girato a cercare la zanzare, un attimo di felicità nel non vederla più - non notò nemmeno l’enorme autotreno che gli piombò addosso, non ci fu scampo. Morte istantanea, dichiarò il medico dell’ambulanza.

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L’ometto camminava rasente il muro, testa china perso nei suoi pensieri. Faceva caldo, era Luglio, ed era naturale che lo facesse. Cercava l’ombra vicino al muro, ma ce n’era poca, continuava a pensare a quella risposta per un posto di lavoro! finalmente – così importante per lui, dopo tanti mesi...
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