non essendo sicura della differenza ho cercato in rete :
La principale differenza tra Fiaba e Favola deriva dalla motivazione per la quale vengono create: la fiaba è stata ideata per intrattenere, mentre la favola per educare. ....
Il mio bosco ha enormi fusti alti che coprono il cielo ed il sole filtra appena per arrivare fino in terra, nel sottobosco. Non che questo sia un male, anzi, così è la natura e il sottobosco è sempre fresco e vivo con i suoi abitanti. Non è da tutti notare la vita che si sviluppa sotto questi alti fusti – ovviamente il muschio, le pigne, le bacche e tutto quello che appartiene al bosco, ma sono le creature, la vera sorpresa.

Ci sono gli animaletti, ovvio. Scoiattoli, topini, gli uccellini e i gufi, qualche volpe e lepre, i ragni e gli insetti – c’è un po’ di tutto ma quello che interessa a questo racconto è una fatina di nome Giselle e un gnomo di nome Saxo.
Giselle era molto carina, ma come tutte le fatine era fatua, svolazzava da ramoscello a fiore e tutto il giorno lo passava a specchiarsi e farsi bella. Saxo invece, come tutti gli gnomi, era un grande lavoratore, ed infatti era sempre indaffarato dalla mattina alla sera. Si alzava all’alba e andava a letto con il sole. Aveva molto lavoro nel bosco. Teneva tutto in ordine, toglieva i rametti e le foglie che cadevano e ostruivano il ruscello, badava a tutte le piccole creature e aveva sempre un consiglio e un aiuto per tutti.

Ma anche in questo mondo, che alla fine non è poi così diverso dal nostro, è successa una cosa che proprio non ci si poteva aspettare: Giselle si è innamorata perdutamente di Saxo. Quando vide per la prima volta questo piccolo gnomo ne rimase immediatamente colpita; lo vedeva forte, astuto, bravo e tanto ma tanto bello. Diciamo pure un colpo di fulmine, mentre invece Saxo neanche la vedeva, tanto era preso dal suo lavoro.
Una donna, tantomeno una fatina, mai si dà per vinta. Giselle cominciò a seguire Saxo, all’inizio senza farsi vedere, ma poi sempre più coraggiosa fino a stargli proprio vicina.
Un giorno Saxo stava ripulendo un ruscello e nello spostare un piccolo rametto, ma più grande di lui, perse l’equilibrio e ci sarebbe finito dentro se Giselle non fosse stata proprio lì vicino (come sempre) e con un balzo veloce lo trattenne per evitargli la caduta. Saxo, un po’ imbarazzato la ringraziò , ma poi si girò immediatamente per continuare il suo lavoro. Da quel giorno però, Giselle era sempre presente, l’aiutava quando il lavoro era duro e stava in silenzio a guardare quando tutto era tranquillo. Questo stallo continuò per giorni e giorni. Giselle sempre più convinta del suo amore per Saxo e di volergli stare vicino, Saxo dal canto suo, un po’ per timidezza ed un po’ per diffidenza verso le fatine, continuava a lavorare e a ignorare completamente Giselle.

Poi, come sempre accade, un bel giorno successo il fatto che rivoluzionò la vita di entrambi.
Quel giorno Saxo lavorava come al solito, stava lavorando alla liberazione di un bofon d’oro (scarabeo d’oro) da una ragnatela. Non che il lavoro di Saxo fosse quello di privare il ragno delle sue prede, del suo cibo. Succedeva ogni tanto che nella rete del ragno cadessero più creature di quanto ne avesse bisogno, anche perché, forse non tutti sanno, ma il ragno ha una “cantina”, fa un bozzolo intorno alla preda che gli rimane fresca fino al suo bisogno. Ora il bofon d’oro è un coleottero piuttosto grazioso con la sua corazza verde/oro bellissima e che non fa del male a nessun’altra creatura. Quindi, vista l’abbondanza della cantina del ragno, Saxo aveva deciso di liberare il bofon d’oro.

Si era avvicinato alla tela con cautela, perché se per noi è sottilissima, per lui era pericolosa e anche molto appiccicosa. Mentre stava togliendo ogni filo, si accorse che uno gli si era attorcigliato alla gamba. Giselle, che come sempre era vicina, se ne accorse immediatamente, e subito si buttò in aiuto del suo amato. Ma appena si avvicinò successe che le sue ali leggere vennero intrappolate dai sottili fili di tela di ragno … Saxo, che non era poi tanto impigliato vide il pericolo della piccola fata già nelle mire del ragno che si avvicinava velocemente e pericolosamente. Saxo si liberò in un attimo e corse in aiuto di Giselle – tirò un sasso al ragno per allontanarlo e poi più veloce che poté cercò di liberarle le ali da tutti i fili che man mano che si muoveva spaventata sempre più le si appiccicavano.

Fu una lotta contro il tempo, perché il ragno tornava sempre all’attacco e aveva sempre meno paura dei piccoli sassolini che Saxo riusciva a trovare e tirargli contro.
Ma Saxo, come si è detto, è un grande lavoratore e quindi anche forte, finalmente riuscì a liberare Giselle e nello stesso modo anche il bofon d’oro, che trovandosi libero, volò 3 volte sopra la testa dei 2 in ringraziamento e felice, tornò nel suo bosco.
Saxo tenne ancora saldamente Giselle, che stanca e stressata dalla disavventura, non si reggeva più in piedi. La guardò mentre era ancora immobile ad occhi chiusi. Si meravigliò di quanto fosse carina… Ma come era possibile che non l’avesse mai notata? Ricordò la volta che l’aveva salvato da quella che poteva essere una rovinosa caduta nel ruscello, e di tutte le volte che era stato in difficoltà e la piccola fatina gli aveva teso la manina candida.
Cosa era questo strano turbamento che sentiva nello stomaco? Era così disturbato perché aveva temuto per la sua sicurezza, che il ragno le facesse del male…. si, ovvio doveva essere così – ma perché? Perché doveva tremare per questa piccola fatina? E allora si accorse di quanto fosse importante per lui sapere che lei era sempre lì, che lo guardava e se necessario era pronta a dargli una mano. Pensò a quanto era stata vuota la sua vita prima che quella piccola fata ne facesse parte … e allora, solo allora si rese conto di quanto fosse importante e quanto il rischio di perderla l’aveva profondamente colpito.
Poco dopo Giselle aprì gli occhi e l’unica cosa che vide fu lo sguardo adorante del suo amato.