Fermiamo la corsa agli armamenti
10 gennaio 2008 ore 13:22 segnala
Il Ventunesimo secolo si sta caratterizzando per la corsa agli armamenti che la maggior parte degli stati occidentali sta attuando in segno di “difesa” dalle altre forze militari mondiali.
Dall’11 settembre in poi in ogni vertice annuale della Nato si analizzano le armi di distruzione di massa a disposizione dei paesi considerati terroristi, spesso sparando dati che non hanno riscontri oggettivi con la realtà. Volontà in primis è creare un elemento di paura generale che porti ogni stato ad armarsi fino ai denti per difendersi da un nemico dalle generalità ancora non chiare. Una strategia politica che non risparmia nessuno Stato “moderno” a partire dall’Italia. Secondo il Sipri (Istituto di studi per la pace di Stoccolma), nel mondo le spese militari sono cresciute nel 2006 del 3,5% rispetto all'anno precedente, superando i mille miliardi di dollari (quasi 680 milioni di euro). Nella classifica dei Paesi produttori di armi, l'Italia è al settimo posto, con 20 miliardi di euro. Il nostro Paese destina al settore difesa l'1,5% del proprio prodotto interno lordo.
Le spese militari rappresentano una delle voci più onerose nel bilancio del nostro Paese. La nuova finanziaria del Governo Prodi prevede lo stanziamento di 23 miliardi e 352 milioni di euro (21 miliardi nel bilancio preventivo della Difesa, 2.424 aggiunti dalla Finanziaria) per spese di carattere militare. Un aumento vertiginoso rispetto al 2007, con un incremento effettivo dell’11,1%!!
Le previsioni di spesa per il comparto militare, invece di far capo solo al Ministero della Difesa, sono disseminate nelle più disparate allocazioni: oltre alla Finanziaria e al bilancio della Difesa, come detto, i contributi spaziano dal ministero per l'Economia a quello dello Sviluppo economico. Essendo sparse in vari bilanci, le risorse rendono opaca la loro interpretazione. Vediamo di cominciare a far luce sulla loro allocazione, andando a verificare, punto per punto, dove e a cosa sono destinate le risorse stanziate nella Legge Finanziaria. L'articolo 5, comma 12, stanzia un fondo di 107 milioni di euro per il pagamento dell'accisa (imposta) sui prodotti energetici delle Forze Armate. All'articolo 21 del Disegno di Legge, il comma 1 cita: "Per l'organizzazione del vertice G8 previsto per l'anno 2009 è stanziata la somma di euro 30 milioni per l'anno 2008”. Il vertice si terrà alla Maddalena, in Sardegna, da dove il mese scorso sono partiti 1.500 soldati Usa, nell'ambito della dismissione della base militare, che sarà definitivamente lasciata dalla Marina statunitense nel febbraio 2008. L'articolo 22 integra con 30 milioni di euro il taglio del 15% della scorsa Finanziaria per la 'professionalizzazione' delle Forze Armate; stanzia inoltre 140 milioni di euro per “garantire la capacità operativa” delle stesse. Venti milioni di euro vanno poi all'arsenale della Marina militare di Taranto e 40 per il funzionamento dell'Arma dei Carabinieri. Nell'articolo 31 si propone l'allocazione di risorse per 15 velivoli addestratori Aermacchi M346; 12 elicotteri Agusta Westland EH101; sistema di comunicazioni Sicote per i Carabinieri in funzione anti-terrorismo; progetto Soldato futuro; partecipazione, con la Francia, alla costruzione del satellite di comunicazioni Sicral 2. Per l'attuazione di tale piano sono autorizzati contributi quindicennali per un totale di un miliardo e 50 milioni di euro. All'articolo 31, comma 2, figurano, per la partecipazione al programma del Caccia Eurofighter 318 milioni di euro per il 2008, 468 per il 2009, 918 per il 2010, 1.100 per il 2011 e 1.100 per il 2012. Aggiunti a quelli già previsti dalla Tabella F della Finanziaria (importi da iscrivere in bilancio alle autorizzazioni di spesa delle leggi pluriennali), si raggiungono, per 5 anni, 4.884 milioni di euro. Al comma 3, si dispone l'erogazione di ulteriori fondi per il programma di sviluppo delle fregate multiruolo Fremm, in cooperazione con la Francia. Il totale è di un miliardo e 50 milioni in 15 anni. Sempre nella Tabella F della Finanziaria vi sono fondi aggiuntivi per le fregate Fremm di circa 800 milioni di euro. Nell'articolo 93, per esigenze legate alla tutela dell'ordine pubblico, è previsto, per un piano di assunzioni, uno stanziamento di 50 milioni di euro per il 2008, di 120 per il 2009 e di 140 per il 2010. Risorse destinate all'Arma dei Carabinieri, alla Polizia di Stato, alla Guardia di Finanza, alla Polizia penitenziaria e al Corpo forestale. L'articolo 95 destina 200 milioni di euro in più per 2008, 2009 e 2010 ciascuno per i rinnovi contrattuali e la valorizzazione delle specifiche funzioni svolte nella tutela dell'ordine pubblico e della difesa nazionale. Destinatari il corpo di Polizia e le Forze Armate. Nella tabella del ministero per l'Economia è inoltre iscritto oltre un miliardo di euro per il finanziamento delle missioni italiane all'estero.
Prodi, durante la campagna elettorale della scorsa primavera, aveva promesso al proprio elettorato che nell’ambito della cooperazione europea avrebbe sostenuto una politica che consentiva la riduzione delle spese per gli armamenti. Una promessa sbugiardata dagli eventi che porta addirittura un innalzamento vertiginoso delle spese militari.
Un tema spesso scottante, che vede i politici anche della sinistra radicale assenti nel dibattito politico.
Un business mondiale che potrà negli anni essere fatale all’uomo. Per il sostentamento dell’industria bellica bisognerà prima o poi utilizzare queste armi (in alternativa non ci sarebbe più mercato) e questo farà scaturire nuove guerre, nuovi nemici da combattere, altri morti uccisi dall’interesse del capitalismo.
Non possiamo stare a guardare come spettatori passivi, dobbiamo alzare la testa e manifestare con tutti i metodi possibili lo strapotere dei massimi sistemi dei paesi occidentali. Per il nostro bene e per il bene delle future generazioni. Un’inversione di tendenza è possibile, anzi necessaria.
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Il Ventunesimo secolo si sta caratterizzando per la corsa agli armamenti che la maggior parte degli stati occidentali sta attuando in segno di “difesa” dalle altre forze militari mondiali.
Dall’11 settembre in poi in ogni vertice annuale della Nato si analizzano le armi di distruzione di massa a...
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10/01/2008 13:22:59
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Commenti
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sytry82 10 gennaio 2008 ore 14:59
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maxsuomi 10 gennaio 2008 ore 17:06
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Dellan 12 gennaio 2008 ore 13:30
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