Sfogliatine con la ricotta

17 settembre 2013 ore 18:32 segnala
Ho preparato queste sfogliatine dolci in me che non si dica! Certo avevo la mia pasta sfoglia preferita già pronta in freezer, tirata fuori la sera prima ;)

Non pensavo venissero così buone, sono state spazzolate in un attimo e richieste per un futuro, il più prossimo possibile :D Provate anche voi!
Ingredienti

un rettangolo di pasta sfoglia pronta

300 g di ricotta

150 g di zucchero

gocce di cioccolato q.b.

un pizzico di cannella (facoltativo)

zucchero semolato q.b.
Setacciate la ricotta e unitevi lo zucchero montando leggermente con le fruste elettriche. Unite la cannella e le gocce di cioccolato.

Stendete la sfoglia sottile e tagliatela a quadrati di numero pari. In meta dei quadrati mettete al centro due cucchiai di ricotta, dev’essere abbondante, perchè in cottura si ritira un po’, quindi dovete fare una “montagnetta di ricotta,

Ricoprite con un altro quadrato di sfoglia “inzuccherando” il lato esterno, fate aderire molto bene, eventualmente aiutandovi con un velo di albume.

Se volete ottenere una sfogliatina decorata come le mie aiutatevi con uno stampino tondo o quadrato piccolo, togliendo qualche tondino di pasta qua e là.

Infornate a 200 C per circa 15 minuti. Fate raffreddare e servite.
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polpettina di nonna rosa

17 settembre 2013 ore 18:25 segnala
Uno dei motivi della nascita di questo blog, è anche quello di riunire sotto lo stesso “tetto” le decine e decine di ricette raccolte da parenti, amici e… mamma, durante le tipiche conversazioni culinarie, e però abbandonate dappertutto, agende, foglietti, buste di bollettini enel, telecom, ecc eheheh.
Ingredienti

1 kg di sarde

un uovo

passolini e pinoli

100 g di caciocavallo grattugiato

pangrattato q.b

due spicchi d’aglio tritato

mentuccia fresca sminuzzata

sale e pepe q.b.

farina 00 q.b.

5/6 cucchiai di olio evo

passata di pomodoro

Pulite le sarde, togliendo testa, lisca e pinna dorsale, e cercando di eliminare la maggior parte delle spine. In una ciotola mettete le sarde con tutti gli ingredienti (aglio solo la metà), tranne la farina e la passata. Con le mani, naturalmente, impastate e amalgamate il tutto, in modo da spezzettare man mano anche le sarde. Se l’impasto dovesse risultare un po’ molle aggiungete ancora un po’ di pangrattato.

Fate un soffritto con l’aglio, e preparate la salsa di pomodoro, aggiungendo anche un po’ di mentuccia. Scaldate l’olio in una padella. Mettete un po’ di farina in mano, e aiutandovi con questa, formate delle polpette che metterete in padella a soffriggere, giusto il tempo che serve a saldare la polpetta che deve formare una crosticina leggera.

Appena la salsa bolle, unitevi le polpette e continuate la cottura per circa un quarto d’ora. Le polpette vanno servite tiepide, ma vi invito a provarle anche fredde. Una vera bontà…
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17/09/2013 18:25:57
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Le vere arancine palermitane

17 settembre 2013 ore 18:17 segnala
INGREDIENTI

Per il riso
1kg di riso per sformati
100 g di burro
4 dadi
4 bustine di zafferano
pepe q.b.
2 litri e mezzo di acqua

Ripieno per le arancine alla carne

500 g di macinato di vitello

una fetta spessa di prosciutto

agli,cipolla, sedano e carote per il soffritto

50 g di burro

4 cucchiai di olio evo

2 foglie d’alloro

sale, pepe e noce moscata

1/2 bicchiere di vino bianco

1 lt di conserva di pomodoro

Ripieno per le arancine al burro

70 g di burro

100 g di farina 00

1/2 litro di latte

sale, pepe, noce moscata

300 g di mozzarella per pizza

200 g di prosciutto in 3 o 4 fette

3 fette di Sottilette le Classiche

Per la panatura

100 g di farina 00

2 uova

latte q.b.

pangrattato

Per friggere

un litro e mezzo d’olio per fritture


Detto così e guardando la lista degli ingredienti sembra un lavoraccio tremendo…. Per questo vi suggerisco di organizzarvi il lavoro in due momenti.

La sera precedente cuocete il riso e preparate i condimenti. Il mattino dopo preparate le arancine.

Il riso. Rispettate le dosi esatte degli ingredienti! In una pentola mettete l’acqua, il burro, i dadi, lo zafferano e un po’ di pepe. Appena bolle versate il riso e portate a cottura, rimestando di tanto in tanto, mantenendo il fuoco moderato. quando vedrete che l’acqua è quasi tutta assorbita, mescolate fino a completo assorbimento. A questo punto il riso sarà cotto. Versate in una zuppiera capiente e coprite “a pelle” con della pellicola, facendo raffreddare fino al giorno dopo. Non dovete aggiungere né uova, né formaggio, è l’amido stesso del riso che farà da collante!

Il ripieno alla carne. Preparate un ragù come d’abitudine, ma più ristretto. Fate un soffritto con poco aglio, cipolla, carote e sedato (passati al tritatutto), con olio e burro. Aggiungete il macinato e il prosciutto tagliato a dadini, salate, pepate e aggiungete una bella grattugiata di noce moscata. Sfumate con un po’ di vino bianco. Aggiungete la conserva di pomodoro e le foglie d’alloro. Fate cuocere a fiamma bassa per un’oretta, mescolando di tanto in tanto. Dovrà risultare particolarmente denso.

Il ripieno per le arancine al burro. Preparate una bechamelle. Riscaldate il latte. Sciogliete il burro, aggiungete la farina e amalgamate. Versate poco alla volta e sempre mescolando, il latte caldo cercando di evitare il formarsi di grumi (in caso di grumi date un “colpo” di minipimer”). Salate, pepate abbondantemente, e grattugiatevi un bel po’ di noce moscata. Fate addensare sempre mescolando, e continuate ancora un po’ anche quando inizierà a fare le bolle. Fate raffreddare e aggiungete il prosciutto a dadini, la mozzarella spezzettata e le fette di Sottilette le Classiche.

Formate le arancine. Il giorno dopo col riso già freddo formate dapprima delle palle di riso dal diametro di circa 7 cm, alla fine dovreste contare da 18 a 20 arancine…Allargatele una alla volta sul palmo della mano leggermente inumidito e riempitelo con un cucchiaio abbondante di condimento.

Richiudete facendo attenzione, dando una forma tonda alle arancine col ragù, e una forma ovale alle arancine al burro. Formate in questo modo tutte le arancine.A questo punto preparate la pastella per la panatura. Mettete la farina in una ciotola, rompetevi le uova al centro e sbattetele aggiungendo man mano il latte, fino ad ottenere una pastella poco più liquida dello yogurt. “Sporcate” ogni arancina con la pastella e passatela in abbondante pangrattato, cercando di compattare per bene con le mani. Se siete da soli vi consiglio di impastellare due o tre arancine per volta, perchè dovrete lavarvi le mani ogni qualvolta dovrete panare col pangrattato… un po’ di pazienza!Riscaldate l’olio e friggete le arancine poche per volta. Ponete a raffreddare su carta assorbente. Servitele calde.

caponata di melanzane

17 settembre 2013 ore 18:12 segnala
Ingredienti

10 melanzane

una grossa cipolla

un bel mazzo di sedano

1 kg di pelati

2 cucchiai di capperi dissalati

300 g di olive verdi denocciolate

olio extra vergine d’oliva

olio per friggere

sale q.b.

1/2 bicchiere d’aceto buono

3 cucchiai di zucchero


Tagliare le melanzane a cubetti (4 cm circa) e metterli sotto sale per almeno un’ora in uno scolapasta (considerate che rilasceranno il liquido amarognolo, quindi mettete un piatto o un recipiente sotto!)

Nel frattempo preparate il sugo della caponata. Lavate bene il sedano, tagliatelo a tocchetti (anche le foglie) e mettetelo in un tegame ricoperto a filo d’acqua. Fate cuocere fino a far prosciugare l’acqua. A questo punto aggiungete la cipolla tritata e soffriggete il tutto con abbondante olio d’oliva.Aggiungete i capperi, le olive tagliate a metà o a rondelle, e il pelato passato al mixer o passaverdure (in mancanza di pelati utilizzate la conserva di pomodoro). Salate e fate cuocere a fuoco basso, fino ad ottenere una salsa densa e saporita.

Prima di spegnere aggiungete lo zucchero e l’aceto per fare l’agrodolce, aggiustando secondo il vostro gusto.

Friggete le melanzane. Tamponate per bene le melanzane con dello scottex, o uno strofinaccio pulito e friggetele in olio ben caldo e abbondante (raccomando l’olio abbondante perchè solo così non verrà assorbito dalle melanzane!).

Unite le melanzane alla salsa preparata in precedenza (a fuoco spento!) e fate raffreddare completamente prima di servire. Vi consiglio di preparare taaanto pane per accompagnare la caponata, non se ne potrà fare a meno con tutto quel “sughetto”!!!
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« immagine » Ingredienti 10 melanzane una grossa cipolla un bel mazzo di sedano 1 kg di pelati 2 cucchiai di capperi dissalati 300 g di olive verdi denocciolate olio extra vergine d’oliva olio per friggere sale q.b. 1/2 bicchiere d’aceto buono 3 cucchiai di zucchero Tagliare le melanz...
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Pennette mari e monti

17 settembre 2013 ore 18:08 segnala
Ingredienti (6-8 persone)

1 kg di calamari freschi

800 g di gamberi freschi

200 ml di panna da cucina

un mazzetto di finocchietti di montagna

1 cipolla piccola

1 spicchio d’aglio

1 bicchiere di vino bianco

olio extravergine d’oliva

sale e pepe (o peperoncino)

a disposizione

carota, cipolla, un pomodoro, i gambi dei finocchietti

pennette lisce (quelle sottili)


Pulire i calamari, togliendo interiora, pelle, occhi e bocca, e tagliateli a piccoli pezzi. Sgusciate i gamberi tenendo da parte 4-5 teste. Mettete queste teste in un pentolino con un pezzetto di cipolla a disposizione, mezza carota, il pomodoro a pezzi, i gambi dei finocchietti, un pizzico di sale e coprite con acqua. Portate ad ebollizione e cuocete cercando di schiacciare le teste. Continuate a cuocere per una decina di minuti e spegnete il fuoco. Avete preparato quella che viene chiamata bisque di gamberi, ne esistono diverse versioni, ma io la faccio così! ^_^ Passate tutto al colino e tenetela da parte. (Vi confesso che questa parte della ricetta è completamente di mia invenzione e volendo potete ometterla, ma io ve la consiglio… a che ci siete….!)

Sbollentate i finocchietti. Nel frattempo in una bella padella capiente tipo questa wok Ballarini che ho usato io (è stupenda!) fate soffriggere aglio e cipolla tritati con 6 cucchiai d’olio. Unite calamari e gamberi tagliati a pezzetti, salate e fate andare qualche minuto. Sfumate il tutto con il vino bianco. Tagliuzzate finemente i finocchietti tranne i gambi, e aggiungeteli al sugo. Cuocete per qualche minuto.

A questo punto unite la panna e la bisque, aggiustate di sale e pepe, e cuocete ancora per circa 5 minuti, controllando che il calamaro risulti tenero.

Cuocete le pennette, scolatele qualche istante prima e terminate la cottura nel sugo di pesce.

Sarde a beccafico alla palermitana

17 settembre 2013 ore 17:55 segnala
Ingredienti

20 sarde

12 cucchiai colmi di pangrattato

1 cucchiaio di passolina (uva passa)

1 cucchiaio di pinoli

4 bei limoni

4 cucchiai di zucchero

1 cipolla piccola

5/6 cucchiai di olio extravergine d’oliva Ursini

una ventina di foglie d’alloro

sale e pepe
Pulite le sarde, diliscatele e apritele a libro eliminando la testa e la pinna dorsale facendo attenzione a NON far separare le sarde a metà!

Preparate il ripieno. Soffriggete la cipolla ben tritata nell’olio, unite la passolina e i pinoli, e il pangrattato, salate, pepate e continuate a mescolate con una paletta di legno fin quando il pane risulterà leggermente abbrustolito, ‘atturrato’. Spegnete e continuate a mescolare fin quando notate che il pangrattato non si scurisce più!

Spremete due limoni, filtrate e aggiungetevi due cucchiai di zucchero che farete sciogliere bene. Unite il succo al pangrattato atturrato
Col composto così ottenuto preparate degli involtini con le sarde già pulite. Occorrerà circa mezzo cucchiaio di pangrattato per ogni sarda, ma vi consiglio di procedere con le mani, in modo da ottenere delle polpettine di pane che porrete al centro della sardina. Arrotolate cominciando dalla parte più larga. Dimenticavo… alcuni lasciano la coda attaccata in modo che si veda sopra l’involtino chiuso e abbia l’aspetto del beccafico, piccolo volatile dal quale prende il nome il piatto, appunto per l’aspetto che assume l’involtino…. Io elimino anche la coda, perchè vi assicuro che si mangiano in un sol boccone (max due!) e “perdere tempo” a togliere la coda risulta noioso, spesso diventa un finger food nel vero senso della parola ^_^…. fate un po’ voi!

Sistemate tutti gli involtini in una pirofila da forno, alternando con una foglia d’alloro. Cospargete il tutto con l’eventuale pangrattato rimasto e irrorate col succo degli altri due limoni, unito ai due cucchiai di zucchero rimasti.Infornate a 180°C per circa 15/20 minuti. Importante: le sarde a beccafico si mangiano tiepide, ma è da fredde che assicurano il massimo del gusto.

pasta con tenerumi (buonissima e' la mia ricetta preferita)

17 settembre 2013 ore 17:46 segnala
La pasta con i tenerumi palermitanissima è!!!! Ho infatti potuto constatare che anche in molte zone della Sicilia questo tipo di verdura è completamente sconosciuta…

Si tratta di una minestra… estiva! Sempra quasi un ossimoro, “minestra” ed “estate” farebbero un po’ a pugni, ma la natura ha sempre una buona motivazione, come in questo caso! E’ infatti un piatto rinfrescante, ricco di vitamine e sali minerali.

I “tenerumi” sono le foglie che si trovano nella pianta della zucchina “lunga” che qui noi chiamiamo “frescherella”, è una zucchina molto tenera che può arrivare anche ad un metro e mezzo di lunghezza, e che non dovrebbe superare i 4/5 cm di diametro.
Ingredienti

tenerumi (6/7 rametti)

picchi pacchi
(aglio, olio pomodori pelati)

spaghetti spezzati

facoltativo: ricotta salata
Preparate il “picchi pacchi” soffriggendo uno spicchio d’aglio in olio extravergine d’oliva e unendo 3/4 pomodori pelati a pezzetti e un pizzico di sale. Fate cuocere a fuoco lento fino a restringere. QUI la ricetta

Selezionate le foglie sane, verdi e vellutate al tatto, lavatele e tagliatele a striscioline. Cuocete i tenerumi in acqua salata, sufficiente per la vostra minestra, basteranno 10 minuti di cottura (potete anche aggiungere la zucchina, pelata e tagliata a cubetti).
Spezzettate gli spaghetti, saranno sufficienti 50g a testa, e cuoceteli insieme ai tenerumi. A fine cottura unitevi il “picchi pacchi”. Servite la minestra calda (c’è chi la preferisce anche tiepida). Potete aggiungere altro sugo di pomodori (picchi pacchi) e anche una spolverata di ricotta salata secondo il gusto.

Taralli glassati

17 settembre 2013 ore 17:40 segnala
I taralli sono dei particolari biscotti siciliani a forma di ciambellina intrecciata, ricoperti da una glassa, o velata, di zucchero, che rimangono morbidi per diversi giorni.
Questi biscotti “profumano” di Natale, di festa, di… antico, è per questo che è più facile trovarli nei piccoli paesi dell’entroterra, oppure in alcuni panifici o pasticcerie che amano i prodotti tradizionali.

Ingredienti

1 kg di farina 00

300 g di zucchero

200 g di strutto

35 g di ammoniaca

vaniglia

buccia grattugiata di un limone

1 cucchiaio di semi di anice

225 ml di latte (circa)

Mettete la farina in una ciotola, aggiungete lo strutto e incorporatelo lavorando con le mani fino a ottenere un impasto “sabbioso”. Unite lo zucchero, la vaniglia, la buccia del limone e i semi di anice.

Sciogliete l’ammoniaca in poco latte e unitela alla farina. Unite il resto del latte poco alla volta fino ad ottenere un impasto morbido ma non appiccicoso.

Fate dei filoncini più o meno lunghi a seconda della grandezza che desiderate ottenere, considerando che in forno crescono un bel po’. Io li ho fatti belli grandi :) , i miei filoncini erano circa 12 cm per 3 cm di larghezza. Appiattiteli leggermente e attorcigliateli dando due giri (come per incartare una caramella), infine chiudete ad anello ottenendo delle ciambelline intrecciate. Non vi preoccupate di dare una forma perfetta, poi in forno si sistema tutto, e la glassatura completerà l’opera ;) Infornate a 180 °C per circa 20 minuti.Per glassare:

In un pentolino mettete 130 ml di acqua e la buccia grattugiata di un limone. Appena bolle aggiungete 125 ml di latte e pian pianino unite 1 kg di zucchero. Deve raggiungere l’ebollizione e a circa 110 °C, dopo circa 5 minuti la glassa è pronta. Io ho utilizzato un termometro da cucina, date un’occhiata su Fogola casalinghi un sito on line molto fornito.
Glassate dunque i taralli e metteteli a gocciolare su una griglia o su semplice carta da forno come ho fatto io. Pian pianino lo zucchero si asciugherà e assumera il tipico colore biancastro semi trasparente.