Angeli senza le ali
05 aprile 2020 ore 14:15 segnalaSono i nuovi angeli,
gli infermieri,
quelli dai sentimenti ormai liquefatti
dentro un cuore di spugna
che li trattiene
fin quasi a scoppiare.
Quelli i cui occhi
non possono piangere
ma da dietro l’inumana bardatura
sanno regalare un sorriso, una speranza
mentre dalle loro mani, nella cura,
elargiscono forza, nonostante tutto.
Lunghe ore in corsia
con il volto segnato
che racconta di fatiche immani
celando paura e dolore,
quelli che tornano ogni giorno
presso i capezzali
orgogliosi e fieri
di essere angeli,
angeli veri,
anche senza le ali.
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Sono i nuovi angeli,
gli infermieri,
quelli dai sentimenti ormai liquefatti
dentro un cuore di spugna
che li trattiene
fin quasi a scoppiare.
Quelli i cui occhi
non possono piangere
ma da dietro l’inumana bardatura
sanno regalare un sorriso, una speranza
mentre dalle loro mani, nell...
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05/04/2020 14:15:02
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Gli abbracci mancati
18 febbraio 2020 ore 15:14 segnala
Sono gli abbracci mancati
quelli che lasciano lividi a pelle
e lacerazioni nell’anima.
Gli abbracci agognati
che mai giungono ma stritolano il cuore
e quelli mendicati che lo feriscono
con la lama del loro calore gelido.
Quella fame di tenerezza che non trova ristoro
riempie gli occhi di lacrime amare.
E’ l’amore che manca a togliere vita.
quelli che lasciano lividi a pelle
e lacerazioni nell’anima.
Gli abbracci agognati
che mai giungono ma stritolano il cuore
e quelli mendicati che lo feriscono
con la lama del loro calore gelido.
Quella fame di tenerezza che non trova ristoro
riempie gli occhi di lacrime amare.
E’ l’amore che manca a togliere vita.
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Sono gli abbracci mancati
quelli che lasciano lividi a pelle
e lacerazioni nell’anima.
Gli abbracci agognati
che mai giungono ma stritolano il cuore
e quelli mendicati che lo feriscono
con la lama del loro calore gelido.
Quella fame di tenerezza che non trova ristoro
riempie gli occhi di...
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18/02/2020 15:14:35
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Amo gli appassionati
27 aprile 2019 ore 18:39 segnalaAmo gli appassionati
quelli che bevono vita
fino all’ultima goccia,
quelli che vagano nella tempesta
senza paura alcuna.
Amo gli appassionati
quelli che cercano il cuore del cuore
e danzano nei sentieri dell’anima
a costo di star male.
Amo gli appassionati
ché dalle loro mani fioriscon girasoli
e posando note su pentagrammi di cielo
fan nascere armonie.
Amo gli appassionati,
quelli che dalle loro penne
sgorgano parole maledette
o, a volte, balsamiche
mentre forgiano sogni
e inseguono chimere.
Li amo, gli appassionati
quando piangono intensamente
e soffrono felici di soffrire.
Hanno stelle negli occhi,
regalano al mondo la loro stessa bellezza
a dissipare tenebre
e cercano, cercano sempre,
alacremente,
mai paghi di emozioni.
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Amo gli appassionati
quelli che bevono vita
fino all’ultima goccia,
quelli che vagano nella tempesta
senza paura alcuna.
Amo gli appassionati
quelli che cercano il cuore del cuore
e danzano nei sentieri dell’anima
a costo di star male.
Amo gli appassionati
ché dalle loro mani fiorisco...
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27/04/2019 18:39:14
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Lettera a Babbo Natale
03 dicembre 2018 ore 18:06 segnala
Caro Babbo Natale,
oggi ti scrivo, dopo tanti anni che non lo facevo più.
A scanso di malintesi, occorre una premessa: - Io credo fermamente che tu esista, anche se non so bene quali siano i tuoi territori di competenza. Ossia, per meglio dire, non so quanto ampio sia il tuo raggio d’azione e fin dove ti è consentito muoverti da Colui che ti comanda e sta su in Cielo. -
Immagino tu sia oberato di lavoro in questi giorni ma mi auguro tu possa spendere qualche minuto per leggere anche questa mia letterina.
Come sai, io non sono più quella bimba col fiocco bianco in testa e i capelli neri, che stava con il naso schiacciato al vetro della finestra e potrebbe giurare di averti visto, allora, e che di notte ti apriva la porta affinchè tu e le renne poteste entrare in casa a riscaldarvi un pochino
Ora io sono grande, sono anche nonna e ho visto ormai tante cose cambiare.
In tutti i miei anni non ti ho mai chiesto nulla per me, lo devi ammettere, però stavolta, sempre se la cosa rientra nei tuoi poteri, vorrei tanto un regalo, qualcosa di molto importante.
Come vedi i tempi d’oggi sono difficili, nessuno sembra più esser contento, i volti delle persone sono cupi, ognuno è perso nei suoi problemi e pensieri, la gente ha fretta, corre. I saluti sono rapidi: un sorriso appena abbozzato e via; le mani che si stringono sempre meno, grande solitudine e diffidenza verso chi ci sta vicino, paura perfino di sedersi accanto. C’è mancanza d’amore.
Ecco dov’è il problema, la mancanza d’amore! Per questo vorrei da te un regalo. Se tu esaudirai il mio desiderio io ti prometto che aprirò le mie finestre, così come facevo un tempo, che preparerò piatti di sale per le tue renne e per te il vino cotto, profumato con la cannella e qualche biscottino con il tuo ritratto.
Ecco cosa vorrei: un pacchettino avvolto in carta di stelle con dentro una polvere d’oro, tutta speciale, che si chiama “Polvere d’amore”
La notte di Natale lo aprirò e spargerò un po’ di quella polvere ovunque si poseranno i miei piedi, e chi sarà vicino a me ne prenderà un po’ e sentirà calore.
L’amore sai, mi hanno detto, è come il lievito madre che non finisce mai e può triplicare il suo volume in poco tempo, come avviene in un impasto. E poi ancora, e ancora, ancora, così come le potenze che ci hanno insegnato a scuola, che si moltiplicano al quadrato, al cubo, alla quinta e all’infinito, sempre di più, di più…
Che ne dici Babbo Natale? Me lo porti questo dono?
Io ti attendo qui guardando il cielo e quando ti vedrò arrivare spalancherò la mia finestra, così potrai entrare.
A presto
Ps: spero non ti dispiacerà se i miei nipotini incolleranno qualche “smile” sulla tua slitta.
oggi ti scrivo, dopo tanti anni che non lo facevo più.
A scanso di malintesi, occorre una premessa: - Io credo fermamente che tu esista, anche se non so bene quali siano i tuoi territori di competenza. Ossia, per meglio dire, non so quanto ampio sia il tuo raggio d’azione e fin dove ti è consentito muoverti da Colui che ti comanda e sta su in Cielo. -
Immagino tu sia oberato di lavoro in questi giorni ma mi auguro tu possa spendere qualche minuto per leggere anche questa mia letterina.
Come sai, io non sono più quella bimba col fiocco bianco in testa e i capelli neri, che stava con il naso schiacciato al vetro della finestra e potrebbe giurare di averti visto, allora, e che di notte ti apriva la porta affinchè tu e le renne poteste entrare in casa a riscaldarvi un pochino
Ora io sono grande, sono anche nonna e ho visto ormai tante cose cambiare.
In tutti i miei anni non ti ho mai chiesto nulla per me, lo devi ammettere, però stavolta, sempre se la cosa rientra nei tuoi poteri, vorrei tanto un regalo, qualcosa di molto importante.
Come vedi i tempi d’oggi sono difficili, nessuno sembra più esser contento, i volti delle persone sono cupi, ognuno è perso nei suoi problemi e pensieri, la gente ha fretta, corre. I saluti sono rapidi: un sorriso appena abbozzato e via; le mani che si stringono sempre meno, grande solitudine e diffidenza verso chi ci sta vicino, paura perfino di sedersi accanto. C’è mancanza d’amore.
Ecco dov’è il problema, la mancanza d’amore! Per questo vorrei da te un regalo. Se tu esaudirai il mio desiderio io ti prometto che aprirò le mie finestre, così come facevo un tempo, che preparerò piatti di sale per le tue renne e per te il vino cotto, profumato con la cannella e qualche biscottino con il tuo ritratto.
Ecco cosa vorrei: un pacchettino avvolto in carta di stelle con dentro una polvere d’oro, tutta speciale, che si chiama “Polvere d’amore”
La notte di Natale lo aprirò e spargerò un po’ di quella polvere ovunque si poseranno i miei piedi, e chi sarà vicino a me ne prenderà un po’ e sentirà calore.
L’amore sai, mi hanno detto, è come il lievito madre che non finisce mai e può triplicare il suo volume in poco tempo, come avviene in un impasto. E poi ancora, e ancora, ancora, così come le potenze che ci hanno insegnato a scuola, che si moltiplicano al quadrato, al cubo, alla quinta e all’infinito, sempre di più, di più…
Che ne dici Babbo Natale? Me lo porti questo dono?
Io ti attendo qui guardando il cielo e quando ti vedrò arrivare spalancherò la mia finestra, così potrai entrare.
A presto
Ps: spero non ti dispiacerà se i miei nipotini incolleranno qualche “smile” sulla tua slitta.
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Caro Babbo Natale,
oggi ti scrivo, dopo tanti anni che non lo facevo più.
A scanso di malintesi, occorre una premessa: - Io credo fermamente che tu esista, anche se non so bene quali siano i tuoi territori di competenza. Ossia, per meglio dire, non so quanto ampio sia il tuo raggio d’azione e fin...
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03/12/2018 18:06:40
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Il dono di un incontro
01 luglio 2018 ore 18:41 segnala
Uscimmo da uno stesso nido
e attraversammo
ciascuno il proprio cielo
seguendo una stella,
un richiamo, un destino,
ognuno in cammino.
Quest’oggi un coro
ed un unico cuore,
armonia di voci
che si fondono insieme,
unite da amore
lo stesso sentire,
parole di adesso,
ricordi di allora
sbiaditi nel tempo
ma vivi a noi dentro.
Le stesse emozioni,
le stesse canzoni
del tempo passato.
Si rinnova gioia per noi,
tutti insieme,
a ringraziare del prezioso dono
di un incontro.
e attraversammo
ciascuno il proprio cielo
seguendo una stella,
un richiamo, un destino,
ognuno in cammino.
Quest’oggi un coro
ed un unico cuore,
armonia di voci
che si fondono insieme,
unite da amore
lo stesso sentire,
parole di adesso,
ricordi di allora
sbiaditi nel tempo
ma vivi a noi dentro.
Le stesse emozioni,
le stesse canzoni
del tempo passato.
Si rinnova gioia per noi,
tutti insieme,
a ringraziare del prezioso dono
di un incontro.
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Uscimmo da uno stesso nido
e attraversammo
ciascuno il proprio cielo
seguendo una stella,
un richiamo, un destino,
ognuno in cammino.
Quest’oggi un coro
ed un unico cuore,
armonia di voci
che si fondono insieme,
unite da amore
lo stesso sentire,
parole di adesso,
ricordi di allora
sbiaditi nel...
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01/07/2018 18:41:19
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Sei bella, vita
27 febbraio 2018 ore 18:32 segnalaUn inno a te oh vita!
Ti canto perché t’amo,
meravigliosa sei per ciò che doni
mentre passi e scorri
come un fiume lento all’apparire,
ma che cammina inanellando i giorni.
Sei bella, perché fuggi e sfuggi.
Bella anche quando provo dolore
ed in tristezza piango.
Oggi, guardando indietro nel mio tempo
seduta ai margini del tuo mistero,
finalmente oso sollevare fiera il mio sguardo
fino agli occhi tuoi, e tu,
a poco, a poco, te ne vai.
Mentre scende la sabbia fine
nella mia clessidra,
ti vorrei trattenere vita,
perché sento di amarti ogni istante di più.
Respiro ogni alito del tuo vento,
e sento i tuoi battiti d’ali,
ti ritrovo nel sorriso e nel pianto,
in un fiore appena sbocciato,
nel volo di un gabbiano,
sul volto della gente che incontro nel cammino
e avidamente mi disseto
di ogni goccia di passione
che ancora stilli nelle mie stagioni
e sogno tutto il bello che c’è.
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Un inno a te oh vita!
Ti canto perché t’amo,
meravigliosa sei per ciò che doni
mentre passi e scorri
come un fiume lento all’apparire,
ma che cammina inanellando i giorni.
Sei bella, perché fuggi e sfuggi.
Bella anche quando provo dolore
ed in tristezza piango.
Oggi, guardando in...
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27/02/2018 18:32:52
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Il canto delle mie catene
24 ottobre 2017 ore 16:30 segnalaNulla per cui lottare,
nulla che abbia senso.
E adesso io sto toccando il fondo
di una solitudine, mascherata,
di giorno.
Non vedo ragioni
per coltivare sogni
che presto svaniranno.
Rinchiusa
fra queste quattro mura
e tra barriere mentali
che abbattere non so.
Prigioniera di me,
vita regalo a chi da me risucchia
e affonda nelle carni mie
l'avida bocca mai sazia.
Nulla per me rimane,
svuotata d'energia
non so nemmeno piangere.
A me dato non è d'essere felice,
sto asservita a quel falso bene
che toglie libertà e respiro,
rassicurata da queste catene.
Indispensabili ormai:
non so più camminare
senza udire, scandito
al ritmo dei miei passi,
il loro metallico canto.
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Nulla per cui lottare,
nulla che abbia senso.
E adesso io sto toccando il fondo
di una solitudine, mascherata,
di giorno.
Non vedo ragioni
per coltivare sogni
che presto svaniranno.
Rinchiusa
fra queste quattro mura
e tra barriere mentali
che abbattere non so.
Prigioniera di...
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24/10/2017 16:30:09
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Ho sposato il cielo
22 luglio 2017 ore 17:11 segnalaNon sei piú qui
ma io ti sento,
ci sei dentro le gocce del mio pianto
e in ogni mio respiro.
Il tuo nome tatuato sul mio cuore
lo fa battere forte,
fino a fargli male.
Si susseguono i giorni,
tornano l’ albe e tornano i tramonti
sei tu, che non ritorni…
Cosi sotto una pioggia di pianto
io ho sposato il cielo,
per farci stare in questo immenso amore
seppur fuori dal tempo.
Ombre e luci
filtrate appena da sottili trame di seta
ove l’anima mia giá ha avvolto il suo dolore
mai stanca di amarti,
io cerco ancora e sempre
tracce di te.
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Non sei piú qui
ma io ti sento,
ci sei dentro le gocce del mio pianto
e in ogni mio respiro.
Il tuo nome tatuato sul mio cuore
lo fa battere forte,
fino a fargli male.
Si susseguono i giorni,
tornano l’ albe e tornano i tramonti
sei tu, che non ritorni…
Cosi sotto una pioggia di p...
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22/07/2017 17:11:24
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Specchi
05 marzo 2017 ore 15:41 segnala
Vorrei essere bella
come al tempo in cui
specchiandomi
nel vetro di una vecchia finestra
della mia casa avita, mi vedevo.
Ero bella.
Riflesso il mio volto rotondo,
incorniciato da neri capelli,
nei miei occhi brillava
una luce di stella.
Di vita avevo fame,
fretta di spiccare il volo
e fra smorfie e sorrisi sognavo l’amore.
Ora ho uno specchio vero,
ma non vi indugio più con lo sguardo.
Mi rimanda impietoso
una nuova bellezza:
una me ancor sognante
con le rughe sulla fronte...
come al tempo in cui
specchiandomi
nel vetro di una vecchia finestra
della mia casa avita, mi vedevo.
Ero bella.
Riflesso il mio volto rotondo,
incorniciato da neri capelli,
nei miei occhi brillava
una luce di stella.
Di vita avevo fame,
fretta di spiccare il volo
e fra smorfie e sorrisi sognavo l’amore.
Ora ho uno specchio vero,
ma non vi indugio più con lo sguardo.
Mi rimanda impietoso
una nuova bellezza:
una me ancor sognante
con le rughe sulla fronte...
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Vorrei essere bella
come al tempo in cui
specchiandomi
nel vetro di una vecchia finestra
della mia casa avita, mi vedevo.
Ero bella.
Riflesso il mio volto rotondo,
incorniciato da neri capelli,
nei miei occhi brillava
una luce di stella.
Di vita avevo fame,
fretta di spiccare il volo
e fra...
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05/03/2017 15:41:12
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C'è ancora il Natale
23 dicembre 2015 ore 21:58 segnala
Lo vedi in uno sguardo,
ti giunge in un sorriso,
lo senti in un abbraccio,
in una mano calda che stringi
e negli occhi dei bimbi
che guardano incantati
un Bambinello, cullato da una Mamma dolce.
Natale c'è ancora!
C'è
nelle note di un antico canto, in un profumo,
un'emozione, un pianto.
In un fiocco di neve che ti sfiora il viso
poi si scioglie
e presto,
s'ode il rintocco di campane a festa
che tutti quanti invita
a recarsi al Presepe
e la pace e speranza
come pastori in viaggio ritrovare.
C'è ancora il Natale...
Possa la cometa raddolcire i cuori
per renderli capanna
in questo giorno e ancora, per la vita.
ti giunge in un sorriso,
lo senti in un abbraccio,
in una mano calda che stringi
e negli occhi dei bimbi
che guardano incantati
un Bambinello, cullato da una Mamma dolce.
Natale c'è ancora!
C'è
nelle note di un antico canto, in un profumo,
un'emozione, un pianto.
In un fiocco di neve che ti sfiora il viso
poi si scioglie
e presto,
s'ode il rintocco di campane a festa
che tutti quanti invita
a recarsi al Presepe
e la pace e speranza
come pastori in viaggio ritrovare.
C'è ancora il Natale...
Possa la cometa raddolcire i cuori
per renderli capanna
in questo giorno e ancora, per la vita.
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Lo vedi in uno sguardo,
ti giunge in un sorriso,
lo senti in un abbraccio,
in una mano calda che stringi
e negli occhi dei bimbi
che guardano incantati
un Bambinello, cullato da una Mamma dolce.
Natale c'è ancora!
C'è
nelle note di un antico canto, in un profumo,
un'emozione, un pianto.
In un...
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23/12/2015 21:58:02
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Scrive dal: | 13/08/2009 |
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