
Per anni ho creduto che un infarto lì dove si trovano i personaggi di Lost sarebbe potuto essere fatale. Per anni ho pensato che lì ci si sarebbe potuti considerare perduti. Per anni ho creduto in carenze di medici, di logistica e di mezzi. Poi, ieri, ho passato un pomeriggio intero in un pronto soccorso della Lombardia. Divago tra individui con piedi fratturati che desistono dalla lastra dopo tre ore d'attesa, mamme che portano la bambina perchè oggi ci ha proprio questa brutta tossaccia e chi sta male per davvero che, sì, è davvero Lost. Qui, non là.