Licata, disabili picchiati e derisi sui social: condannati i
11 dicembre 2021 ore 18:30 segnalaSuccede a Licata che quattro giovani uomini, padri di famiglia, aggrediscono per la strada persone disabili e le seviziano con ogni mezzo, nell’indifferenza dei passanti, per poi postarle sui social. Detti criminali sono stati condannati complessivamente a 31 anni di carcere: uno a 9 anni, uno a 8 e due a sette. Una vergogna se si pensa alla sofferenza, ma anche al danno psicologico, subito dalle vittime.
Una vergogna, dicevo, e non solo per la lieve condanna -fossi io un giudice, a certe efferatezze comminerei l'ergastolo-, ma anche per l’indifferenza dei passanti che non hanno trovato il coraggio di denunciare il fatto alle autorità. Una sola eccezione: una donna, la cui denuncia ha dato inizio all’indagine.
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Succede a Licata che quattro giovani uomini, padri di famiglia, aggrediscono per la strada persone disabili e le seviziano con ogni mezzo, nell’indifferenza dei passanti, per poi postarle sui social. Detti criminali sono stati condannati complessivamente a 31 anni di carcere: uno a 9 ...
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11/12/2021 18:30:34
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Minacce a Salvini dalla "SOCIETA' CIVILE(?)"
17 settembre 2018 ore 22:08 segnala
Repubblica.it
La violenza, si sa, si può esprimere in diversi modi. Uno è quello della minaccia.
Succede che un certo sig. Giuseppe Rotondo, sul suo profilo twitter, pubblichi una foto alquanto MACABRA e minacciosa:
Se vedessi sulla strada il figlio di Salvini vittima di un incidente stradale, passerei avanti dicendo: "prima i piddini".
twit di salvini
Come si può leggere, il sig. Rotondo esclude, volontariamente, la possibilità di prestare soccorso ad un essere umano (magari, se si trattasse di un animale si farebbe in quattro per aiutarlo), affermando, indirettamente, che è possibile eludere il reato di omissione di soccorso poiché la persona in difficoltà è figlia di un nemico politico. Difatti, nel finale del post scrive: prima i piddini, e come hashtag #Salvini e #migranti; un chiaro riferimento a Salvini e alla sua politica anti immigrazione.
Ma gli attacchi intimidatori contro Salvini da parte della sinistra non sono nuovi e continuano nel tempo.
È di qualche giorno fa il post su Facebook, dove l'assessore comunale di San Stino di Livenza, Valentina Pavan, scriveva: “sei fortunato che la sedia elettrica è stata abolita, signor ministro”.
Ha nulla contano le scuse e la rimozione dei post. Ciò che conta è l'aver lanciato il messaggio ai molti simpatizzanti che popolano le manifestazioni cosiddette antifasciste.
Inoltre, lasciano perplessi le parole del sindaco del comune, Matteo Castelletto:
«Mi pare si stia montando un caso sul nulla. Un commento fuori luogo sicuramente, ma che nulla ha a che vedere con il lavoro e l'impegno dell'assessore. Se ci si appiglia su questo significa che a San Stino problemi più gravi non ce ne sono e la Lega non sa dove parare…”. Vale a dire che, auspicarsi il ritorno alla pena di morte per poter eliminare il rivale politico, non solo viene ritenuto irrilevante - un caso da nulla -, ma lascia anche intravedere che la possibilità di ripristinare la pena capitale per ragioni politiche sia una richiesta lecita.
Un altro caso di violenza contro Salvini, e coloro che lo sostengono, viene dalla chiesa cattolica. Da una persona che dovrebbe accogliere i “nemici” come fratelli.
La persona in questione è Roberto Bernasconi: capo della Caritas di Como che, in una intervista a comozero.it, parlando di Salvini dice: “Mi fa ribrezzo, allontanerei queste persone dal genere umano, sto male, molto male in questo momento. Chi vive il Vangelo non può che soffrire. Non sono cose degne di una nazione civile, degne di nessun uomo o donna. Chi urla in questo modo è privo di idee. La politica nasce dal ragionamento, dal pensiero”.
A proposito di Roberto Bernasconi, Renato Farina scrive, in un suo articolo su liberoquotidiano: “...una vita passata a condividere il dolore degli ultimi. Non è certo uno che ha fatto la grana accogliendo i migranti. Proprio questo spaventa di più. È un odio purificato, disinteressato, totale. Da dove arriva questa violenza. Quale predicazione e di quale Vangelo ha creato questa ira che è più radicale persino del razzismo. Infatti il razzismo considera chi non è come te come appartenente a una etnia geneticamente inferiore. Qui invece siamo davanti ad un ripudio, all'esclusione dalla intera specie umana. Il tutto immedesimandosi con i sentimenti di Gesù Cristo verso gli ultimi e i loro presunti persecutori”.
Dunque, a quanto sembra, la sinistra, a cui piace tanto accusare di razzismo e fascismo il ministro salvini - accuse su cui si basa gran parte della propaganda -, non è affatto immune da certi sistemi di “terrorismo strisciante” atti ad indebolire, instillando paura psicologica, il consenso dato dal popolo all'avversario. I tre esempi proposti non sono altro che casi evidenti cui possono rimediare solo con “inutili scuse”, a fronte dei tanti che avvengono quotidianamente attraverso la stampa e il mondo della cultura (si veda Saviano: “TI ECCITANO BIMBI MORTI?”
Un discorso a parte è il mondo cattolico che non sempre si trova d’accordo con i vertici. Dico solo che Papa Francesco aveva appena fatto una omelia a Santa Marta sul dovere di amare i propri nemici.
AMEN
La violenza, si sa, si può esprimere in diversi modi. Uno è quello della minaccia.
Succede che un certo sig. Giuseppe Rotondo, sul suo profilo twitter, pubblichi una foto alquanto MACABRA e minacciosa:
Se vedessi sulla strada il figlio di Salvini vittima di un incidente stradale, passerei avanti dicendo: "prima i piddini".
twit di salvini
Come si può leggere, il sig. Rotondo esclude, volontariamente, la possibilità di prestare soccorso ad un essere umano (magari, se si trattasse di un animale si farebbe in quattro per aiutarlo), affermando, indirettamente, che è possibile eludere il reato di omissione di soccorso poiché la persona in difficoltà è figlia di un nemico politico. Difatti, nel finale del post scrive: prima i piddini, e come hashtag #Salvini e #migranti; un chiaro riferimento a Salvini e alla sua politica anti immigrazione.
Ma gli attacchi intimidatori contro Salvini da parte della sinistra non sono nuovi e continuano nel tempo.
È di qualche giorno fa il post su Facebook, dove l'assessore comunale di San Stino di Livenza, Valentina Pavan, scriveva: “sei fortunato che la sedia elettrica è stata abolita, signor ministro”.
Ha nulla contano le scuse e la rimozione dei post. Ciò che conta è l'aver lanciato il messaggio ai molti simpatizzanti che popolano le manifestazioni cosiddette antifasciste.
Inoltre, lasciano perplessi le parole del sindaco del comune, Matteo Castelletto:
«Mi pare si stia montando un caso sul nulla. Un commento fuori luogo sicuramente, ma che nulla ha a che vedere con il lavoro e l'impegno dell'assessore. Se ci si appiglia su questo significa che a San Stino problemi più gravi non ce ne sono e la Lega non sa dove parare…”. Vale a dire che, auspicarsi il ritorno alla pena di morte per poter eliminare il rivale politico, non solo viene ritenuto irrilevante - un caso da nulla -, ma lascia anche intravedere che la possibilità di ripristinare la pena capitale per ragioni politiche sia una richiesta lecita.
Un altro caso di violenza contro Salvini, e coloro che lo sostengono, viene dalla chiesa cattolica. Da una persona che dovrebbe accogliere i “nemici” come fratelli.
La persona in questione è Roberto Bernasconi: capo della Caritas di Como che, in una intervista a comozero.it, parlando di Salvini dice: “Mi fa ribrezzo, allontanerei queste persone dal genere umano, sto male, molto male in questo momento. Chi vive il Vangelo non può che soffrire. Non sono cose degne di una nazione civile, degne di nessun uomo o donna. Chi urla in questo modo è privo di idee. La politica nasce dal ragionamento, dal pensiero”.
A proposito di Roberto Bernasconi, Renato Farina scrive, in un suo articolo su liberoquotidiano: “...una vita passata a condividere il dolore degli ultimi. Non è certo uno che ha fatto la grana accogliendo i migranti. Proprio questo spaventa di più. È un odio purificato, disinteressato, totale. Da dove arriva questa violenza. Quale predicazione e di quale Vangelo ha creato questa ira che è più radicale persino del razzismo. Infatti il razzismo considera chi non è come te come appartenente a una etnia geneticamente inferiore. Qui invece siamo davanti ad un ripudio, all'esclusione dalla intera specie umana. Il tutto immedesimandosi con i sentimenti di Gesù Cristo verso gli ultimi e i loro presunti persecutori”.
Dunque, a quanto sembra, la sinistra, a cui piace tanto accusare di razzismo e fascismo il ministro salvini - accuse su cui si basa gran parte della propaganda -, non è affatto immune da certi sistemi di “terrorismo strisciante” atti ad indebolire, instillando paura psicologica, il consenso dato dal popolo all'avversario. I tre esempi proposti non sono altro che casi evidenti cui possono rimediare solo con “inutili scuse”, a fronte dei tanti che avvengono quotidianamente attraverso la stampa e il mondo della cultura (si veda Saviano: “TI ECCITANO BIMBI MORTI?”
Un discorso a parte è il mondo cattolico che non sempre si trova d’accordo con i vertici. Dico solo che Papa Francesco aveva appena fatto una omelia a Santa Marta sul dovere di amare i propri nemici.
AMEN
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La memoria corta del sig Martina
15 settembre 2018 ore 07:45 segnala
La memoria corta del sig Martina.
Il fatto quotidiano
Dopo la denuncia della Lega per i diritti delle persone con disabilità (Ledha) in merito al taglio di 10 milioni (in due anni - 2018/19) agli stanziamenti a sostegno delle famiglie con persone disabili, il segretario del pd Martina - ex ministro del governo Gentiloni -, ignaro (?) che il taglio era stato effettuato proprio dal governo di cui era ministro, passa direttamente all'attacco del governo Conte.
In un suo post su Facebook afferma:
"L’ennesima follia che fa solo danni a chi è più fragile",
foto il fatto quotidiano
Sarà il ministro della famiglia Lorenzo Fontana a rinfrescargli la memoria ricordandogli che fu il governo Gentiloni - DI CUI MARTINA ERA MINISTRO - ad effettuare il taglio ai fondi.
Dopo il rinfresco della memoria, il segretario pd fal marcia indietro e cancella il post - in fondo non poteva fare altrimenti.
RESTA COMUNQUE UNA GRAN BRUTTA FIGURACCIA.
Comunque, dal ministero fanno sapere “che si sono già attivati per prevedere il ripristino del fondo e valutarne anche il potenziamento”.
Il fatto quotidiano
Dopo la denuncia della Lega per i diritti delle persone con disabilità (Ledha) in merito al taglio di 10 milioni (in due anni - 2018/19) agli stanziamenti a sostegno delle famiglie con persone disabili, il segretario del pd Martina - ex ministro del governo Gentiloni -, ignaro (?) che il taglio era stato effettuato proprio dal governo di cui era ministro, passa direttamente all'attacco del governo Conte.
In un suo post su Facebook afferma:
"L’ennesima follia che fa solo danni a chi è più fragile",
foto il fatto quotidiano
Sarà il ministro della famiglia Lorenzo Fontana a rinfrescargli la memoria ricordandogli che fu il governo Gentiloni - DI CUI MARTINA ERA MINISTRO - ad effettuare il taglio ai fondi.
Dopo il rinfresco della memoria, il segretario pd fal marcia indietro e cancella il post - in fondo non poteva fare altrimenti.
RESTA COMUNQUE UNA GRAN BRUTTA FIGURACCIA.
Comunque, dal ministero fanno sapere “che si sono già attivati per prevedere il ripristino del fondo e valutarne anche il potenziamento”.
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La memoria corta del sig Martina.
Il fatto quotidiano
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Dopo la denuncia della Lega per i diritti delle persone con disabilità (Ledha) in merito al taglio di 10 milioni (in due anni - 2018/19) agli stanziamenti a sostegno delle famiglie con persone disabili, il segretario del pd...
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15/09/2018 07:45:38
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Minacce razziste a passeggera da parte di un congolese
08 settembre 2018 ore 22:20 segnala
Fonte notizia
Un congolese, “RIFUGIATO POLITICO (?)” sale sul treno senza biglietto e offende e minaccia una passeggera - giornalista parlamentare - “colpevole” di averlo informato di provvedere per evitare la multa dopo l’intervento del capotreno.
Lui, invece di spiegare, la aggredisce verbalmente con offese razziste e minacce: “tu parli, ma se stavi al mio Paese ti avevo già picchiato”, oppure “scendi che ti faccio vedere”; come se, essendo donna, fosse un delitto aver parlato . La reazione violenta del congolese a sua volta suscita la reazione della giornalista che non si lascia intimidire e rimane al suo posto. Nessuno interviene anzi una signora, impaurita dall’uomo, cerca addirittura di zittire la giornalista.
È ovvio che siamo di fronte ad un'arroganza senza limiti che può manifestarsi unicamente quando una persona si sente protetta.
Ma, al di la di questo, bisogna dire chiaramente che questi comportamenti derivano in primo luogo dalla cultura dell'individuo che li manifesta. Una cultura a noi estranea, per non dire aliena. Una cultura che non rispetta la donna al punto di usare violenza su di essa se si permette di parlare alla pari.
Una cultura simile non merita neanche di essere presa in considerazione da chiunque abbia a cuore la nostra civiltà. Però, in Italia, qualcuno è talmente convinto che sia possibile l'integrazione tra culture opposte al punto d'aver messo in atto una sorta di “esperimento” nel tentativo di dimostrare che l’integrazione tra culture diverse possa avvenire pacificamente.
Purtroppo, però, queste persone non si accorgono, o fingono di non accorgersi, che l’esperimento a già una storia decennale in Europa e che, a quanto pare, sta risultando fallimentare la dove è stato attuato. Basta leggere la cronaca europea per convincersi dell’impossibilità di integrazione degli immigrati; in modo particolare i musulmani.
Tornando al fatto iniziale, va detto che questo tipo di comportamento sta a dimostrare due cose:
gli immigrati, non solo i clandestini - che siano politici, economici o semplicemente per aiuto umanitario - non hanno nessuna intenzione di integrarsi;
conseguente al primo, sono determinati, non solo a non rinunciare alla propria cultura, ma addirittura intendono vivere in base alle proprie leggi, e pertanto ad imporle, la dove vengono ospitati.
Vale a dire che i cosiddetti rifugiati politici, o comunque quanti migrano in Europa dall'Africa - e in particolare i musulmani -, non hanno nessuna intenzione di ritornare al loro paese d'origine. Ma, piuttosto, il loro intento è quello di stabilirsi in Europa con lo scopo di trasformarla attraverso la legalizzazione della loro cultura; e questo non avverrà pacificamente.
Concludendo, le due frasi riportate non sono semplicemente offensive, razziste e minacciose, ma indicano, sia la volontà di chi vuole affermare la propria identità -sia nel caso specifico che in generale; che quella di imporla.
Un congolese, “RIFUGIATO POLITICO (?)” sale sul treno senza biglietto e offende e minaccia una passeggera - giornalista parlamentare - “colpevole” di averlo informato di provvedere per evitare la multa dopo l’intervento del capotreno.
Lui, invece di spiegare, la aggredisce verbalmente con offese razziste e minacce: “tu parli, ma se stavi al mio Paese ti avevo già picchiato”, oppure “scendi che ti faccio vedere”; come se, essendo donna, fosse un delitto aver parlato . La reazione violenta del congolese a sua volta suscita la reazione della giornalista che non si lascia intimidire e rimane al suo posto. Nessuno interviene anzi una signora, impaurita dall’uomo, cerca addirittura di zittire la giornalista.
È ovvio che siamo di fronte ad un'arroganza senza limiti che può manifestarsi unicamente quando una persona si sente protetta.
Ma, al di la di questo, bisogna dire chiaramente che questi comportamenti derivano in primo luogo dalla cultura dell'individuo che li manifesta. Una cultura a noi estranea, per non dire aliena. Una cultura che non rispetta la donna al punto di usare violenza su di essa se si permette di parlare alla pari.
Una cultura simile non merita neanche di essere presa in considerazione da chiunque abbia a cuore la nostra civiltà. Però, in Italia, qualcuno è talmente convinto che sia possibile l'integrazione tra culture opposte al punto d'aver messo in atto una sorta di “esperimento” nel tentativo di dimostrare che l’integrazione tra culture diverse possa avvenire pacificamente.
Purtroppo, però, queste persone non si accorgono, o fingono di non accorgersi, che l’esperimento a già una storia decennale in Europa e che, a quanto pare, sta risultando fallimentare la dove è stato attuato. Basta leggere la cronaca europea per convincersi dell’impossibilità di integrazione degli immigrati; in modo particolare i musulmani.
Tornando al fatto iniziale, va detto che questo tipo di comportamento sta a dimostrare due cose:
gli immigrati, non solo i clandestini - che siano politici, economici o semplicemente per aiuto umanitario - non hanno nessuna intenzione di integrarsi;
conseguente al primo, sono determinati, non solo a non rinunciare alla propria cultura, ma addirittura intendono vivere in base alle proprie leggi, e pertanto ad imporle, la dove vengono ospitati.
Vale a dire che i cosiddetti rifugiati politici, o comunque quanti migrano in Europa dall'Africa - e in particolare i musulmani -, non hanno nessuna intenzione di ritornare al loro paese d'origine. Ma, piuttosto, il loro intento è quello di stabilirsi in Europa con lo scopo di trasformarla attraverso la legalizzazione della loro cultura; e questo non avverrà pacificamente.
Concludendo, le due frasi riportate non sono semplicemente offensive, razziste e minacciose, ma indicano, sia la volontà di chi vuole affermare la propria identità -sia nel caso specifico che in generale; che quella di imporla.
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Il pacifismo violento dell'opposizione
06 settembre 2018 ore 16:15 segnala
Populismo, fascismo, razzismo, per l'opposizione al governo Conti sono sinonimi di violenza. Questo vale, in modo particolare, per Salvini, e i suoi sostenitori, accusato da ogni componente dell'opposizione di fomentare l'odio; in particolare verso i migranti, volgarmente detti clandestini dai politicamente in/corretti (che non sono stati corretti - e da chi dovrebbero essere corretti?).
Però, leggendo certi cartelli esposti durante le manifestazioni dei pro migranti a quanto sembra che la violenza - e a dir poco alquanto estrema come lo è la pena di morte - è di casa nell'opposizione; quella opposizione che a parole si dice pacifista, mondialista, democratica, interculturale (ma va!) - e chi più ne ha più ne metta.
Dunque, l'opposizione, non solo non disdegna la violenza (si ricordi che la violenza verbale è pari a quella fisica), ma, attraverso essa, fomenta anche odio. Odio che si concretizza in aggressioni; vedi quelle alle sedi della lega e ai militanti di CasaPound. Odio verso tutto ciò che è diverso dal suo ideale di società.
L’accusa di razzismo e fascismo mossa a coloro che manifestano perplessità verso la politica “dell'accoglimento a tutti i costi” implica un atteggiamento di chiusura, pertanto, il rifiuto di un confronto democratico. Dunque, un tentativo, attraverso l'uso del cosiddetto antifascismo (chissà perché non si usa mai l'anticomunismo), di destabilizzare l'attuale governo con una propaganda - tra l'altro sostenuta dalla maggioranza dei media e del mondo culturale, ma poco o niente dalla popolazione (non per niente i partiti interessati hanno ottenuto un risultato alquanto deludente alle ultime politiche - che mira a creare paura sia nei parlamentari della maggioranza (si vedano le accuse contro Salvini) che negli elettori; proprio per questo accusati di razzismo quando in realtà non chiedono altro che la regolamentazione (accoglienza solo per coloro che hanno i requisiti ed espulsione di tutti gli altri, divieto di circolazione fino all'ottenimento del permesso e ovviamente la ridistribuzione in Europa), sia in Italia che in Europa, del flusso immigratorio.
Concludendo, le immagini proposte sono solo la punta dell'iceberg della situazione di paura, o terrore (?) in cui vivono gli italiani, in modo particolare nelle città.
FERMARE LA CLANDESTINITÀ A FAVORE DI UNA MIGRAZIONE INTELLIGENTE È POSSIBILE;
Però, leggendo certi cartelli esposti durante le manifestazioni dei pro migranti a quanto sembra che la violenza - e a dir poco alquanto estrema come lo è la pena di morte - è di casa nell'opposizione; quella opposizione che a parole si dice pacifista, mondialista, democratica, interculturale (ma va!) - e chi più ne ha più ne metta.
Dunque, l'opposizione, non solo non disdegna la violenza (si ricordi che la violenza verbale è pari a quella fisica), ma, attraverso essa, fomenta anche odio. Odio che si concretizza in aggressioni; vedi quelle alle sedi della lega e ai militanti di CasaPound. Odio verso tutto ciò che è diverso dal suo ideale di società.
L’accusa di razzismo e fascismo mossa a coloro che manifestano perplessità verso la politica “dell'accoglimento a tutti i costi” implica un atteggiamento di chiusura, pertanto, il rifiuto di un confronto democratico. Dunque, un tentativo, attraverso l'uso del cosiddetto antifascismo (chissà perché non si usa mai l'anticomunismo), di destabilizzare l'attuale governo con una propaganda - tra l'altro sostenuta dalla maggioranza dei media e del mondo culturale, ma poco o niente dalla popolazione (non per niente i partiti interessati hanno ottenuto un risultato alquanto deludente alle ultime politiche - che mira a creare paura sia nei parlamentari della maggioranza (si vedano le accuse contro Salvini) che negli elettori; proprio per questo accusati di razzismo quando in realtà non chiedono altro che la regolamentazione (accoglienza solo per coloro che hanno i requisiti ed espulsione di tutti gli altri, divieto di circolazione fino all'ottenimento del permesso e ovviamente la ridistribuzione in Europa), sia in Italia che in Europa, del flusso immigratorio.
Concludendo, le immagini proposte sono solo la punta dell'iceberg della situazione di paura, o terrore (?) in cui vivono gli italiani, in modo particolare nelle città.
FERMARE LA CLANDESTINITÀ A FAVORE DI UNA MIGRAZIONE INTELLIGENTE È POSSIBILE;
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Populismo, fascismo, razzismo, per l'opposizione al governo Conti sono sinonimi di violenza. Questo vale, in modo particolare, per Salvini, e i suoi sostenitori, accusato da ogni componente dell'opposizione di fomentare l'odio; in particolare verso i migranti, volgarmente detti clandestini dai...
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06/09/2018 16:15:46
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Il segretario Martina e il populismo nascosto
04 settembre 2018 ore 09:50 segnala
FONTE
“Martina davanti ai cancelli con gli operai Ilva: Taranto merita risposte, non propaganda
Il Segretario nazionale del PD è stato questa mattina ai cancelli dell’Ilva di Taranto prima dell’inizio del turno delle 6, ascoltando e confrontandosi con gli operai del turno della mattina”.
Il sig Martina, nuovo segretario dei piddini, dopo aver messo in soffitta l’ormai defunto - in senso politico - vecchio Renzi, ex primo ministro, e dopo aver constatato che la politica delle poltrone dei radical chic non paga, e visto che nei sondaggi il consenso al pd - ex rappresentante delle istanze del popolo lavoratore - continua inesorabilmente a scendere (a quanto sembra , il pd è destinato ad avere un consenso del 3-4%), e dopo essersi ricordato che la poltrona non è il luogo idoneo a un presunto rappresentante del “popolo lavoratore”, ecco che scende in piazza per riallacciare i contatti dimenticati da tempo.
Forse convinto che ripercorrere le strade degli antenati faccia rinascere un movimento da tempo obsoleto, egli cerca, scimmiottando i tanto deprecati , di riprendere la guida di quel popolo tradito proprio da quel movimento e ormai disilluso dalla sua politica di annullamento dei suoi diritti. E lo fa alla maniera propria del populismo; quello vero, quello che “parla alla pancia” dei lavoratori sperando che dimentichino il passato; quello del pd, ovvio.
E lo fa come se il passato non esistesse, come se i lavoratori non avessero subito danni dalla loro politica.
Caro signor eroe, ma non crede di essere fuori tempo?
Ma come può pretendere, ora che i giochi sono ormai chiusi e le squadre schierate, di cambiare lo schema del gioco?
Caro signor eroe, faccia un favore all’Italia; lasci che il gioco attuale sia giocato da coloro che hanno vinto la gara del consenso.
“Martina davanti ai cancelli con gli operai Ilva: Taranto merita risposte, non propaganda
Il Segretario nazionale del PD è stato questa mattina ai cancelli dell’Ilva di Taranto prima dell’inizio del turno delle 6, ascoltando e confrontandosi con gli operai del turno della mattina”.
Il sig Martina, nuovo segretario dei piddini, dopo aver messo in soffitta l’ormai defunto - in senso politico - vecchio Renzi, ex primo ministro, e dopo aver constatato che la politica delle poltrone dei radical chic non paga, e visto che nei sondaggi il consenso al pd - ex rappresentante delle istanze del popolo lavoratore - continua inesorabilmente a scendere (a quanto sembra , il pd è destinato ad avere un consenso del 3-4%), e dopo essersi ricordato che la poltrona non è il luogo idoneo a un presunto rappresentante del “popolo lavoratore”, ecco che scende in piazza per riallacciare i contatti dimenticati da tempo.
Forse convinto che ripercorrere le strade degli antenati faccia rinascere un movimento da tempo obsoleto, egli cerca, scimmiottando i tanto deprecati , di riprendere la guida di quel popolo tradito proprio da quel movimento e ormai disilluso dalla sua politica di annullamento dei suoi diritti. E lo fa alla maniera propria del populismo; quello vero, quello che “parla alla pancia” dei lavoratori sperando che dimentichino il passato; quello del pd, ovvio.
E lo fa come se il passato non esistesse, come se i lavoratori non avessero subito danni dalla loro politica.
Caro signor eroe, ma non crede di essere fuori tempo?
Ma come può pretendere, ora che i giochi sono ormai chiusi e le squadre schierate, di cambiare lo schema del gioco?
Caro signor eroe, faccia un favore all’Italia; lasci che il gioco attuale sia giocato da coloro che hanno vinto la gara del consenso.
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FONTE
“Martina davanti ai cancelli con gli operai Ilva: Taranto merita risposte, non propaganda
Il Segretario nazionale del PD è stato questa mattina ai cancelli dell’Ilva di Taranto prima dell’inizio del turno delle 6, ascoltando e confrontandosi con gli operai del turno della mattina”.
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04/09/2018 09:50:07
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ODE AI GIUDICI DEL RIESAME; saggezza elimina disoccupazione
30 agosto 2018 ore 09:45 segnala
ODE AI GIUDICI DEL RIESAME, CHE CON LA LORO IMMENSA SAGGEZZA HANNO ELIMINATO LA DISOCCUPAZIONE.
Il pusher rimesso in libertà: "Si mantiene con lo spaccio".
Il tribunale di Milano scarcera un clandestino perché “Vendere droga è la sua sola fonte di sostentamento”.
Siamo proprio messi male noi italiani. Uno spacciatore “recidivo” viene colto sul fatto, arrestato e condannato al carcere.
Bene, era ora! Dopo tanti casi di clandestini non condannati, finalmente un po’ di giustizia.
Eh no! amici miei. Si da il caso che il tribunale del riesame, cui hanno fatto ricorso gli avvocati del clandestino, ha annullato la sentenza scarcerando l’imputato perché “il reato commesso gli permetteva di vivere”. Vale a dire che delinquere, in certi casi, può anche essere considerato un lavoro “onesto” se si riesce a dimostrare di non avere fonti di reddito.
Insomma, se l'avessi saputo quando lavoravo, mi sarei licenziato e avrei intrapreso la carriera di libero professionista nel campo dell’asporto senza permesso. Si, perché ha questo punto, dato che a quanto sembra non è necessario presentare nessun curriculum dell'attività svolta, tanto vale intraprendere la via più breve per fare soldi.
Certo, non sarà così semplice, ma in fondo, come disse il vecchio saggio stanco: lascia pure la vecchia via se l'onestà non paga e intraprendi quella nuova se ti riempie il conto in banca.
Beh, che state aspettando? Datevi da fare, no! La pacchia comincia ora.
ODE AI GIUDICI DEL RIESAME, CHE CON LA LORO IMMENSA SAGGEZZA HANNO ELIMINATO LA DISOCCUPAZIONE.
Fonte il giornale
Il pusher rimesso in libertà: "Si mantiene con lo spaccio".
Il tribunale di Milano scarcera un clandestino perché “Vendere droga è la sua sola fonte di sostentamento”.
Siamo proprio messi male noi italiani. Uno spacciatore “recidivo” viene colto sul fatto, arrestato e condannato al carcere.
Bene, era ora! Dopo tanti casi di clandestini non condannati, finalmente un po’ di giustizia.
Eh no! amici miei. Si da il caso che il tribunale del riesame, cui hanno fatto ricorso gli avvocati del clandestino, ha annullato la sentenza scarcerando l’imputato perché “il reato commesso gli permetteva di vivere”. Vale a dire che delinquere, in certi casi, può anche essere considerato un lavoro “onesto” se si riesce a dimostrare di non avere fonti di reddito.
Insomma, se l'avessi saputo quando lavoravo, mi sarei licenziato e avrei intrapreso la carriera di libero professionista nel campo dell’asporto senza permesso. Si, perché ha questo punto, dato che a quanto sembra non è necessario presentare nessun curriculum dell'attività svolta, tanto vale intraprendere la via più breve per fare soldi.
Certo, non sarà così semplice, ma in fondo, come disse il vecchio saggio stanco: lascia pure la vecchia via se l'onestà non paga e intraprendi quella nuova se ti riempie il conto in banca.
Beh, che state aspettando? Datevi da fare, no! La pacchia comincia ora.
ODE AI GIUDICI DEL RIESAME, CHE CON LA LORO IMMENSA SAGGEZZA HANNO ELIMINATO LA DISOCCUPAZIONE.
Fonte il giornale
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ODE AI GIUDICI DEL RIESAME, CHE CON LA LORO IMMENSA SAGGEZZA HANNO ELIMINATO LA DISOCCUPAZIONE.
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Il pusher rimesso in libertà: "Si mantiene con lo spaccio".
Il tribunale di Milano scarcera un clandestino perché “Vendere droga è la sua sola fonte di sostentamento”.
Siamo proprio...
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30/08/2018 09:45:41
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MOBILITAZIONE GENERALE PRO GOVERNO CONTRO L’IMMIGRAZIONE
29 agosto 2018 ore 22:26 segnalaI sinistri fanno manifestazioni pro migranti coinvolgendo i clandestini per sostenere la loro politica pro migranti e sbandierano slogan tipo “tutti contro Salvini”.
Ora la magistratura, in merito al caso della nave Diciotti, è arrivata a indagare il primo ministro dell’interno, Matteo Salvini, imputandogli i reati di: sequestro di persona, arresto illegale e abuso d'ufficio.
Gran parte dei media nazionali condannano la politica sull’immigrazione del governo.
La chiesa cattolica è molto critica sui metodi usati (chiusura dei porti).
Questo viene considerato dall’opposizione sufficiente per un cambio di rotta del governo. Vale a dire che la maggioranza uscita dalle elezioni non conta nulla, che quello che conta è la forza d’impatto che si manifesta nel malcontento di una parte, non importa se molto minoritaria, della popolazione; in primis il mondo culturale.
Tutto ciò fa parte della campagna dell’opposizione contro l’attuale governo e, in modo particolare, contro Salvini colpevole di attuare il suo programma elettorale in merito all’immigrazione; il che significa che l’opposizione sta tentando di mettere a tacere , in un modo o nell’altro - manifestazioni, magistratura e media -, un ministro nel pieno svolgimento del suo programma politico. Un ministro regolarmente eletto dal popolo e che fa parte di una maggioranza MOLTO REALE; A DIFFERENZA DI QUELLE DI SINISTRA CHE, PER SOPRAVVIVERE, SI SONO APPOGGIATI SOVENTE A GOVERNI PSEUDO TECNICI.
A questo punto però, un sostegno al ministro Salvini sarebbe opportuno considerando che non ha nessuna intenzione ne di cambiare politica ne di mollare: “Io non temo nulla, ho la coscienza a posto, lavoro benissimo con il premier Conte, c’è una perfetta sintonia. Ieri mi ha chiesto informazioni e io gliel’ho date mentre da ministro e da padre stavo dando indicazioni per far scendere i minori dalla nave Diciotti”. Questa dichiarazione basta a dimostrare la serietà del ministro che sta operando per mantenere le promesse fatte all’elettorato. Un elettorato in continua crescita, come dimostrano i sondaggi e le indagini demoscopiche; e le accuse della magistratura non fanno altro che rafforzare il consenso. Un consenso che, comunque, finché viene espresso a livello di sondaggi e in rete - ma anche le manifestazioni locali non danno il senso reale del sostegno al governo perché indirizzate ai singoli leader - ha un valore teorico, mentre la piazza - tanto cara all’opposizione e proprio per questo - ha un valore pratico perché attivo.
Considerando anche che la lotta che sta conducendo duramente, sia in Italia che in Europa, sia sul fronte immigrazione selvaggia per fermarla che su quello economico, avendo tutto l’establishment italiano politico/culturale cattocomunista e parte dell’Europa contro (Un insieme di personaggi che non hanno alcun seguito popolare - a parte il pd che, comunque, ne ha ben poco, anzi, stando agli ultimi sondaggi, continua a calare nei consensi), è molto sentita dal popolo sia leghista che pentastellato - ma anche sul fronte opposto non mancano consensi -, allora è giusto chiamarlo in causa per dimostrare all’opposizione che il governo sta agendo nell’interesse del popolo e, pertanto, della nazione.
Pertanto, una mobilitazione generale pro governo di tutte le forze in campo contro l’immigrazione selvaggia a sostegno della sua politica non può che essere più che legittima.
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I sinistri fanno manifestazioni pro migranti coinvolgendo i clandestini per sostenere la loro politica pro migranti e sbandierano slogan tipo “tutti contro Salvini”.
Ora la magistratura, in merito al caso della nave Diciotti, è arrivata a indagare il primo ministro dell’interno, Mat...
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29/08/2018 22:26:44
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LA DEMOFOBIA DELL'OPPOSIZIONE ALL'ATTUALE GOVERNO.
23 giugno 2018 ore 21:38 segnala
Si può parlare di fobia della democrazia?
Al punto in cui è arrivata l'opposizione oggi in Italia - dove ogni frase detta o scritta, o proposta di provvedimento fatto dal ministro dell'interno Salvini, viene ripresa dall'opposizione (politica, culturale e mediatica) e manipolata allo scopo di farla diventare, nel suo significato finale, altra cosa rispetto al significato originale, reale - l'unica risposta possibile è SI!
Non è necessario rivisitare tutte le cose dette da Salvini per capire la fobia nei confronti della democrazia (che io chiamerò demofobia), da parte dell'opposizione - di sinistra. In merito basta la proposta di censire i rom fatta da Salvini, dove la parola CENSIMENTO viene sostituita dai media, politici e intellettuali dell'opposizione con il termine SCHEDATURA, LASCIANDO, CON QUESTO, INTENDERE CHE SI VOGLIA SCHEDARE, AL PARI DEI CRIMINALI, I ROM.
Il termine schedatura in se è sinonimo di censimento: rilevazione per accertare lo stato della popolazione, e cioè la sua consistenza numerica, la sua distribuzione territoriale e la sua composizione intrinseca riguardo ai caratteri etnici, biologici e sociali degli individui di cui si compone. Ma ha anche il significato di registrazione, in appositi schedari, dei criminali, fatta dalla questura che serve per un'eventuale identificazione di personaggi sospetti. Ed è in questo senso che va letta la critica esplosa dopo la proposta di Salvini.
Ed è sempre in questo contesto che Saviano scrive su FB - ovviamente riferendosi a Salvini: Oggi qualcuno, con grandi responsabilità di governo, ha parlato senza mezzi termini di deportazione dei rom e nessuno dei suoi alleati ha ritenuto opportuno prendere le distanze da questo abominio del fascismo; ovviamente si guardano bene dal divulgare le nefandezze del comunismo nel mondo e quelle dei partigiani in Italia sia durante che dopo la guerra (leggi anche quiornale.it/news/cultura/esecuzioni-torture-stupri-crudelt-dei-partigiani-paura-e-844311.html).
Questo accanimento "ideologico" contro un ministro, e gli italiani che rappresenta, sta a indicare una paura irrazionale (fobia), non tanto nei confronti del ministro - che è a tutti gli effetti il capro espiatorio -, ma di quanti l'hanno votato per il suo programma; ovvero del diritto dei cittadini a svolgere quello che è l'aspetto più importante della democrazia; il voto per scegliere chi li deve rappresentare in parlamento. Non sono tanto Salvini, Di Maio e il governo ad essere sotto accusa di razzismo, e a tratti anche di fascismo, ma il popolo che lo ha scelto nel suo pieno diritto.
Dunque, la sinistra in genere - considerando che l'accusa arriva da ogni raggruppamento della sinistra - ha paura del popolo. Di quel popolo che ha rifiutato - dopo aver "subito" per anni la loro "dittatura" esercitata, sia direttamente che indirettamente con i cosiddetti governi tecnici -, di ridare fiducia a un'ideologia decisamente imbrigliata e collusa con i poteri forti, e occulti. Una paura che, considerando che lo stato italiano si basa sul diritto, lascia alquanto perplessi, ma che alla fine dimostra unicamente l'ipocrisia di quando chiamano sovente in causa il popolo, per poi condannarlo qualora non vengono scelti.
Dunque, fobia del popolo, cioè demofobia, tipica dei regimi comunisti!
Al punto in cui è arrivata l'opposizione oggi in Italia - dove ogni frase detta o scritta, o proposta di provvedimento fatto dal ministro dell'interno Salvini, viene ripresa dall'opposizione (politica, culturale e mediatica) e manipolata allo scopo di farla diventare, nel suo significato finale, altra cosa rispetto al significato originale, reale - l'unica risposta possibile è SI!
Non è necessario rivisitare tutte le cose dette da Salvini per capire la fobia nei confronti della democrazia (che io chiamerò demofobia), da parte dell'opposizione - di sinistra. In merito basta la proposta di censire i rom fatta da Salvini, dove la parola CENSIMENTO viene sostituita dai media, politici e intellettuali dell'opposizione con il termine SCHEDATURA, LASCIANDO, CON QUESTO, INTENDERE CHE SI VOGLIA SCHEDARE, AL PARI DEI CRIMINALI, I ROM.
Il termine schedatura in se è sinonimo di censimento: rilevazione per accertare lo stato della popolazione, e cioè la sua consistenza numerica, la sua distribuzione territoriale e la sua composizione intrinseca riguardo ai caratteri etnici, biologici e sociali degli individui di cui si compone. Ma ha anche il significato di registrazione, in appositi schedari, dei criminali, fatta dalla questura che serve per un'eventuale identificazione di personaggi sospetti. Ed è in questo senso che va letta la critica esplosa dopo la proposta di Salvini.
Ed è sempre in questo contesto che Saviano scrive su FB - ovviamente riferendosi a Salvini: Oggi qualcuno, con grandi responsabilità di governo, ha parlato senza mezzi termini di deportazione dei rom e nessuno dei suoi alleati ha ritenuto opportuno prendere le distanze da questo abominio del fascismo; ovviamente si guardano bene dal divulgare le nefandezze del comunismo nel mondo e quelle dei partigiani in Italia sia durante che dopo la guerra (leggi anche quiornale.it/news/cultura/esecuzioni-torture-stupri-crudelt-dei-partigiani-paura-e-844311.html).
Questo accanimento "ideologico" contro un ministro, e gli italiani che rappresenta, sta a indicare una paura irrazionale (fobia), non tanto nei confronti del ministro - che è a tutti gli effetti il capro espiatorio -, ma di quanti l'hanno votato per il suo programma; ovvero del diritto dei cittadini a svolgere quello che è l'aspetto più importante della democrazia; il voto per scegliere chi li deve rappresentare in parlamento. Non sono tanto Salvini, Di Maio e il governo ad essere sotto accusa di razzismo, e a tratti anche di fascismo, ma il popolo che lo ha scelto nel suo pieno diritto.
Dunque, la sinistra in genere - considerando che l'accusa arriva da ogni raggruppamento della sinistra - ha paura del popolo. Di quel popolo che ha rifiutato - dopo aver "subito" per anni la loro "dittatura" esercitata, sia direttamente che indirettamente con i cosiddetti governi tecnici -, di ridare fiducia a un'ideologia decisamente imbrigliata e collusa con i poteri forti, e occulti. Una paura che, considerando che lo stato italiano si basa sul diritto, lascia alquanto perplessi, ma che alla fine dimostra unicamente l'ipocrisia di quando chiamano sovente in causa il popolo, per poi condannarlo qualora non vengono scelti.
Dunque, fobia del popolo, cioè demofobia, tipica dei regimi comunisti!
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CONTROLLO DELL'IMMIGRAZIONE O GUERRA DI CIVILTA'?
12 giugno 2018 ore 22:42 segnalaLa decisione del ministro degli interni, Matteo Salvini, di respingere la nave ong Aquarius, carica di migranti, è un chiaro segno di serietà da parte di un ministro italiano; serietà che in Italia non si vedeva da molto, troppo tempo. Una decisione che conferma la sua politica espressa durante la campagna elettorale. Politica che però non va fraintesa - come fanno i sostenitori dell'immigrazione, del multiculturalismo e dell'integrazione - come una totale chiusura verso i migranti, ma come una giusta ed equa ripartizione sul territorio europeo e italiano di quanti approdano nei nostri porti. Pertanto, la politica di Salvini non ha come fine la costruzione di muri -anche se impossibile per l'Italia -, ma quella di una gestione razionale del flusso migratorio e dello snellimento delle pratiche di identificazione e di espulsione di quanti non hanno i requisiti necessari per avere lo status di rifugiato.
Oltre a ciò, va gestito anche il flusso migratorio di quanti migrano per necessità economiche.
Una categoria di migranti, comunque, che non può essere in alcun modo accettata, anzi, va combattuta con ogni mezzo, è quella di coloro che migrano per delinquere.
È chiaro che questo obiettivo l'Italia da sola non lo può raggiungere. Per poterlo attuare fino in fondo, il programma di Salvini ha bisogno del sostegno della maggioranza dei paesi europei.
Solo quando i paesi europei saranno governati da partiti e persone che hanno ha cuore il benessere e la libertà dei cittadini e dei popoli europei -in pratica, la difesa delle culture presenti in Europa -, allora si parlerà molto seriamente di blocco totale dell'attuale modello di migrazione a favore di un modello razionale. Ma anche i paesi africani e mediorientali del mediterraneo dovranno fare la loro parte concedendo territori costieri, gestiti - non governati, perché quei territori rimarranno parte dello stato che li ha "dati in prestito" per la gestione del flusso migratorio - collegialmente dagli stati interessati, dove saranno predisposti campi di raccolta e di identificazione e dove saranno rilasciati i permessi di entrare nei paesi Europei.
Il tutto in sintonia con le esigenze dei paesi interessati. Credo che questo sia ciò che ha in mente Salvini. Può darsi che sia utopia; se lo fosse, allora prepariamoci ad una guerra di civiltà. Non è la prima e non sarà l'ultima.
Il sud con Salvini
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La decisione del ministro degli interni, Matteo Salvini, di respingere la nave ong Aquarius, carica di migranti, è un chiaro segno di serietà da parte di un ministro italiano; serietà che in Italia non si vedeva da molto, troppo tempo. Una decisione che conferma la sua politica espres...
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12/06/2018 22:42:12
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Scrive dal: | 24/10/2017 |
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