Si può parlare di fobia della democrazia?
Al punto in cui è arrivata l'opposizione oggi in Italia - dove ogni frase detta o scritta, o proposta di provvedimento fatto dal ministro dell'interno Salvini, viene ripresa dall'opposizione (politica, culturale e mediatica) e manipolata allo scopo di farla diventare, nel suo significato finale, altra cosa rispetto al significato originale, reale - l'unica risposta possibile è SI!
Non è necessario rivisitare tutte le cose dette da Salvini per capire la fobia nei confronti della democrazia (che io chiamerò demofobia), da parte dell'opposizione - di sinistra. In merito basta la proposta di censire i rom fatta da Salvini, dove la parola CENSIMENTO viene sostituita dai media, politici e intellettuali dell'opposizione con il termine SCHEDATURA, LASCIANDO, CON QUESTO, INTENDERE CHE SI VOGLIA SCHEDARE, AL PARI DEI CRIMINALI, I ROM.
Il termine schedatura in se è sinonimo di censimento: rilevazione per accertare lo stato della popolazione, e cioè la sua consistenza numerica, la sua distribuzione territoriale e la sua composizione intrinseca riguardo ai caratteri etnici, biologici e sociali degli individui di cui si compone. Ma ha anche il significato di registrazione, in appositi schedari, dei criminali, fatta dalla questura che serve per un'eventuale identificazione di personaggi sospetti. Ed è in questo senso che va letta la critica esplosa dopo la proposta di Salvini.
Ed è sempre in questo contesto che Saviano scrive su FB - ovviamente riferendosi a Salvini: Oggi qualcuno, con grandi responsabilità di governo, ha parlato senza mezzi termini di deportazione dei rom e nessuno dei suoi alleati ha ritenuto opportuno prendere le distanze da questo abominio del fascismo; ovviamente si guardano bene dal divulgare le nefandezze del comunismo nel mondo e quelle dei partigiani in Italia sia durante che dopo la guerra (leggi anche quiornale.it/news/cultura/esecuzioni-torture-stupri-crudelt-dei-partigiani-paura-e-844311.html).
Questo accanimento "ideologico" contro un ministro, e gli italiani che rappresenta, sta a indicare una paura irrazionale (fobia), non tanto nei confronti del ministro - che è a tutti gli effetti il capro espiatorio -, ma di quanti l'hanno votato per il suo programma; ovvero del diritto dei cittadini a svolgere quello che è l'aspetto più importante della democrazia; il voto per scegliere chi li deve rappresentare in parlamento. Non sono tanto Salvini, Di Maio e il governo ad essere sotto accusa di razzismo, e a tratti anche di fascismo, ma il popolo che lo ha scelto nel suo pieno diritto.
Dunque, la sinistra in genere - considerando che l'accusa arriva da ogni raggruppamento della sinistra - ha paura del popolo. Di quel popolo che ha rifiutato - dopo aver "subito" per anni la loro "dittatura" esercitata, sia direttamente che indirettamente con i cosiddetti governi tecnici -, di ridare fiducia a un'ideologia decisamente imbrigliata e collusa con i poteri forti, e occulti. Una paura che, considerando che lo stato italiano si basa sul diritto, lascia alquanto perplessi, ma che alla fine dimostra unicamente l'ipocrisia di quando chiamano sovente in causa il popolo, per poi condannarlo qualora non vengono scelti.
Dunque, fobia del popolo, cioè demofobia, tipica dei regimi comunisti!
LA DEMOFOBIA DELL'OPPOSIZIONE ALL'ATTUALE GOVERNO.
23 giugno 2018 ore 21:38 segnalaad8daa74-f65f-4bad-94cd-234b956cfb97
Si può parlare di fobia della democrazia?
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23/06/2018 21:38:26
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