Ce un inquinamento a cui nessuno dedica una sola parola. Un inquinamento capace di modificare la percezione della realtà senza che l'individuo, e di conseguenza la massa, se ne renda minimamente conto. E' l'inquinamento delle parole. Ma non tanto il parlare della gente comune, quanto di quello delle persone... diciamo di potere o, comunque, di un alto livello intellettuale, che ogni giorno ci assordano con: analisi di ogni tipo su ogni possibile e immaginabile problema la mente umana può immaginare, programmi politici, riflessioni personali - per lo più estemporanee -, dibattiti e quant'altro ha a che fare con il mantenimento dell'attuale libero_sistema_democratico_del_popolo dove il popolo ha come unico ruolo quello di spettatore.
Un inquinamento che ha il suo fulcro in televisione e sui quotidiani, riviste; e quant'altro possa servire ai fautori di tale inquinamento a confondere per evitare un più corretto sistema di pensiero popolare - con ciò non voglio dire che "la massa", che di questi servizi(?) usufruisce costantemente, sia stupida, non in grado di capire l'inganno insito in tutto ciò, ciò che intendo dire è che, la parola, se usata in modo insistente, porta all'assuefazione al pari della droga, anzi, è essa stessa una droga. Da ciò deriva l'immobilismo delle persone - in modo particolare i giovani che, al di la dei disagi dell'attuale situazione economica, accettano come dato di fatto il sistema di lavoro (in massima parte precario) esistente.
Inoltre, tale inquinamento, al pari di quello fisico, copre tutto ciò che non viene fatto.
LE PAROLE HANNO SOSTITUITA L'AZIONE!