Ah se i giovani sapessero e i vecchi potessero!
Piu' di una volta ho letto pensieri, riflessioni, divergenze sulla tematica vecchiaia/giovinezza e questa frase di Henri Estienne letta recentemente ha stimolato di nuovo in me la voglia di scrivere e condividere con voi, che mi leggete, il mio pensiero personale al riguardo.
I pregiudizi ci portano istintivamente a pensare che la vecchiaia e' l’eta’ dell’impotenza per non dire del rincoglionimento e la giovinezza quella dell’ignoranza e dell’inesperienza.
Per questo troviamo spesso qualche giovane che, per smentire a se stesso e agli altri questo stereotipo, esagera nel dimostrare invece di saperne di piu’ passando spesso per saccente. A sua volta troviamo spesso qualche anziano che, per apparire meno debole e fragile, esagera nel dare prova di potenza spingendosi oltre i limiti risultando spesso fuori luogo.
A che eta’ si e' giovane? E a che eta’ si diventa vecchio?
Bella domanda … e sorrido leggendo Wikipedia che definisce le soglie
fino a 10 anni=bambini
fino a 20 anni=adolescenti
fino ai 25 anni=giovani
oltre i 35 anni=adulti
dai 55 ai 64=tardo adulti
fino ai 75=giovani anziani
dai 76 ai 84=grandi anziani
Cavolo sono una “tarda adulta”!
Come direbbe qualcuno “Ma mi facciaa il piacereee”
…..tardo adulto sara’ lei Sig.Wiki!
Quando ero ragazza io, le persone che allora avevano la mia eta’ di adesso, in effetti erano proprio vecchiette, con il fisico decaduto
a causa del duro lavoro o dalla larga prole generata.
Oggi la famiglia media e’ composta da una media max di 2/3 figli e il lavoro svolto e’ decisamente meno pesante. Se a tutto questo aggiungiamo qualche ritocchino di chirurgia plastica e il progresso medico che ha allungato la nostra vita, otteniamo lo stereotipo di donna/uomo del 3 millennio!
Tutto tecnologico, tutto apparentemente perfetto, sempre giovane.
Ma questo “giovane” ha rispetto per le persone piu anziane?
Voglio essere ottimista e pensare che sia un “SI” anche se spesso ci viene detto “ tu nn capisci” “Cosa vuoi saperne te di..” “vabbe’ faccio io altrimenti facciamo notte”
I giovani hanno poco passato alle spalle, tanto futuro davanti e la forza fisica di percorrerlo ma non hanno esperienza e questo li porta spesso a fare errori; i vecchi, al contrario, hanno la saggezza del tempo passato e poco futuro davanti … quindi che fanno? Consigliano i giovani su come affrontare la vita …… peccato pero’ che i giovani non ascoltano reputando inadeguata la loro esperienza in quanto il tempo da loro vissuto e’ diverso dal loro attuale.
Se togli ad un bambino di oggi il tablet o il Joystick o il cellulare e la TV si sentirebbero annoiati e non saprebbero come giocare.
Ai nostri tempi, tornando da scuola la mamma ci faceva trovare il pranzo pronto sotto il piatto coperto e ci raccomandava di mangiare tutto e di fare subito i compiti se volevamo scendere giu’ in cortile a giocare dopo le 16 (orario imposto dal regolamento di condominio in quanto la gente nel pomeriggio riposava).
Beh il cortile e’ nei miei ricordi di infanzia piu’ belli. Li’ nascevano amicizie, gioco inventati senza avere nulla, primi amori e quando era buio e la mamma ci chiamava dalla finestra per salire in casa , ci arrabbiavamo perche’ volevamo stare ancora di piu’.
Oggi le mamme lavorano perlopiu’ e i bambini entrano a scuola la mattina per uscire tardo pomeriggio, ed aspettarli ci sono i nonni che da bravi baby sitter hanno uno schema settimanale degli impegni prefissati dai genitori su cosa i nipoti devono fare (sport/inglese/catechismo).
Comunque pensavo che sarebbe bello poter rivivere la giovinezza una seconda volta perche’ a mio parere la prima volta non te la godi proprio bene sia per le incertezze date dall’inesperienza sia per la frenesia di ottenere subito tutto che ci allontana invece dall’assaporarla pienamente.
Ho letto tempo fa questa riflessione scritta in un post da una donna “una volta che invecchi diventi invisibile” e devo confessarvi che mi ha rattristato.
Quando una donna e’ giovane e’ guardata e notata, ha sorrisi e cortesie non richieste, ha complimenti e corteggiamenti che la fanno star bene e accrescono la propria autostima.
Poi invecchi e ti rendi conto che le cose cambiano e non succedono piu’ e di conseguenza ti senti trasparente.
Cari uomini e donne che si sentono invisibili vorrei dire che il sentirsi giovane o vecchio e’ uno stato mentale.
Certo fisicamente il cambiamento c'e' e questo non si discute ma la maturita’ ci regala ben altro, ci arricchisce di sapere, di storie vissute, di emozioni provate, di esperienze di vita...quindi ora mi sento di dire.." se i giovani sapessero"
Oserei dire che la donna perfetta/uomo perfetto sarebbe quello con il fisico del diciottenne e l'esperienza dei sessantenne.